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Autore: Enigmista96    18/11/2012    3 recensioni
Cosa succederebbe se un pacco misterioso arrivasse a casa proprio mentre siete soli con la vostra combriccola?
Sei amici, un gioco da tavolo, un grande mistero.
No, non è Jumanji...è molto più pericoloso.
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Diciamo che mi sono particolarmente divertito a farvi attendere di più per questo capitolo.
Sì, sono crudele…dovrei provare la mia risata malefica prima del prossimo capitolo…
Ma forse è meglio che rimandi le lezioni o la mia incolumità ne risentirebbe, quindi (e preciso che non sono stato condizionato in questa decisione da nessun lettore con spranga, catene e forconi) riprendiamo da dove vi avevo lasciati.
 
«Dio mio…» Sussurrò Derek portandosi una mano sulla fronte, sudata.
«Per Cristoforo Colombo!» Esclamò Peter.
Sara nemmeno parlò, uscendo per raggiungere Robert nel doppio servizio (Quello dove non avevano impiccato Diane, ovviamente).
I due ragazzi non riuscivano a distogliere lo sguardo dalla parete.
Strike, eliminato!
Era la frase scritta con i resti del cranio della ragazza, che giaceva priva di vita in un lago di sangue sulla moquette crema.
Con la mazza da baseball, abbandonata accanto al corpo esanime, Peter fracassò (letteralmente…) la radiosveglia, fino a quando la macabra risata non si spense in un ronzio metallico.
Uscirono fuori da quella stanza degli orrori, chiudendo la porta a chiave alle loro spalle.
Andarono alla ricerca degli altri, senza smettere di guardarsi intorno.
Li trovarono immobili, pietrificati, davanti al tabellone, nel salotto.
Come prima pedina e carte erano svaniti.
«Ha lasciato altri tre biglietti…» Mormorò Robert passandoli ai due amici.
«Meno due giocatori, chi sarà il prossimo?» Lesse il primo Peter.
«Sapete, ero battitore al college» Recitò il secondo Derek.
«Amo i giochi e mancano ancora quattro partite alla fine di questo…sapete come si dice, no? Altro giro altra morte» Completò una tremante Sara.
«Beh, come direbbe lei, anche Madison è decessa» Sussurrò Robert.
«Ora ti metti a citare un morto?» Sbottò Sara.
«Dobbiamo chiamare aiuto» Propose lo scout.
Provarono i telefoni ma la linea era staccata.
I loro cellulari non prendevano.
La casa era sigillata.
Erano spacciati.
«Se il solo modo per far finire tutto questo è giocare, non ci resta che farlo» Si arrese l’ultima ragazza.
Con un sospiro rotto e il cuore pesante, i ragazzi giocarono nuovamente a quello che, prima di quella sera, consideravano un innocuo gioco di società (Anche un po’ noioso e ripetitivo).
Sapevano che chiunque fosse stato il morto nel gioco, lo sarebbe stato anche nella realtà.
Quella partita la vinse Robert.
«Mi spiace Peter…» Sussurrò lanciando le carte della soluzione sul tabellone.
«Ve-verrò ucciso c-con un col-tello da cu-cucina sul tuo zerbino, Derek!»
Urlò balbettando in preda al panico.
«No, non accadrà» Rispose l’interpellato.
«Non ti lasceremo solo nemmeno un istante» Lo rassicurò Sara.
«In gruppo non può colpire» Sottolineò Robert.
Lo scout non smise di tremare e sudare freddo.
Sara si alzò dal parquet del salotto.
«Io devo andare al bagno, torno subito…»
Con un leggero timore si allontanò dal gruppo.
Tempo due minuti ed un urlo di puro terrore pervase l’appartamento.
I ragazzi scattarono in piedi, correndo verso il doppio servizio cominciando a pensare al peggio.
Davanti la porta del bagno, presero a bussare freneticamente.
La ragazza aprì quasi subito, sistemandosi la camicetta.
«Che succede?» Chiese spaesata.
«Non sei…stata tu ad urlare?» Rispose Robert con una domanda.
«No, credevo foste stati voi…»
«Ma era un urlo da donna!» Fece notare Derek.
«Voi non siete forse delle femminucce?»
«Oh, da quale pulpi…»
«Aspettate!» Esclamò Robert «Che fine ha fatto Peter?»
«Era dietro di noi, no?»
«Idioti! Lui contava sul nostro aiuto, maledizione! Non vi si può lasciare soli un momento»
Li scansò, correndo nell’ingresso.
«Der, di che colore era il tuo tappeto dell’ingresso?»
«Giallo, perché?» Rispose quello raggiungendola con l’amico al seguito.
«Non dovrai comprare quello rosso che voleva tua madre….» Sussurrò la ragazza.
I tre amici rimasero impietriti all’orrore di quella scena degna dei più splatter tra i film horror.
Lo stesso urlo che avevano udito poco prima era ora riprodotto nuovamente da un piccolo iPod collegato a delle casse portatili.
Robert notò un lembo di stoffa bianca sbucare da sotto il cosiddetto “mobile delle cianfrusaglie”.
Lo tirò fuori, rimanendo a fissare quello che si era rivelato un grembiule da chef.
Non fu tanto l’inusuale capo d’abbigliamento, quanto il ricamo sulla tasca centrale a scioccarlo…
 
Potrei stuzzicare la vostra curiosità con le solite tre domande ma, cattivo come sono, preferisco dirvi che vi lascerò a rimuginare su questi interrogativi impliciti per più tempo del solito…muahahahahah-coff,coff…devo allenarmi di più, decisamente.
Al mese prossimo, lettori miei…
Sgherzo! (O no?...altra domanda insoluta…)
   
 
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