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Autore: Giulietta_3    21/11/2012    5 recensioni
Mi sono sempre chiesta ' E dopo? Cosa sarà successo? ' Bhè ho cercato un po' di interpretare il significato del manga e ho provato ad adattarlo al futuro dei personaggi. Non aspettatevi nulla di eccezionale xD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 anni dopo
Profumo...
Akito non aveva mai usato il profumo eppure in quella occasione, non si sa perchè si...
Era lo stesso che aveva usato quella volta, la nostra prima volta...


'Buongiorno' sussurrai
'Buongiorno'

Come si fa ad essere così belli? Merda!
‘Allora come è stata la serata?’
‘Sai niente di speciale… solite cose’ disse abbracciandomi e ridendo.
Che cosa bella la felicità…

Era ormai da molti anni che Akito aveva perso la parola, ma non fu mai un grosso problema, né con gli amici né con nostra figlia.
Diciamoci la verità, non era mai stato particolarmente locuace.
Ma una cosa che mi mancava era la sua voce nei momenti che passava con me, solo con me, quei momenti di intimità in cui gli scappava il ti amo tra le pieghe delle lenzuola, il dolce tono della sua voce quando mi sgridava per finta e mi diceva che ero una frana.
Odiavo in maniera particolare il fatto che, ogni anniversario di matrimonio lui mi ascoltasse con quei suoi occhi rapiti senza dire una parola.
Non avevamo mai avuto bisogno di parole, ma a volte, solo alcune, mi mancava sentirmi dire quanto mi amasse.
Avevamo creato un nostro linguaggio, come in tutte le cose.
Gli avevo regalato un piccolo martello di plastica con cui mi poteva martellare quando gli serviva aiuto o semplicemente era in disaccordo con me.
Lo amavo con tutta me stessa e soffrivo al contempo per non averlo avuto vicino come volevo.
Soffrivo ancor di più perché era una cosa capitata per caso, qualche anno prima.
Non un incidente, né un problema in particolare.
Una mattina si era svegliato e la voce era svanita.
Il medico diceva che col tempo sarebbe guarito e che era solo un fatto psicologico, ma erano ormai quattro anni e non ci speravo più.


‘ Come la vuoi chiamare Akito?’
‘Lo chiedi a me? Io sono un uomo di queste cose non me ne intendo!’
‘Speriamo che abbia preso la mia intelligenza altrimenti siamo fritti!’ dissi sfinita.
‘Si infatti se ha preso la tua intelligenza Sana davvero ci dobbiamo preoccupare!’ si mise a ridere ‘ha preso tutto dal padre! Guarda non è bellissima?’ disse guardandola con un tenero sguardo, uno dei pochi.
‘Sono d’accordo, dall’uomo più bello del mondo non poteva che nascere la bambina più bella dell’universo…’




Il giorno del nostro decimo anniversario come al solito andammo nel nostro ristorante preferito.
La bambina era da Fuka come sempre.
Potevo affidarla solo a lei. Come me era una bambina tutto pepe e solo Fuka sapeva come domarla.
4 anni. Un uragano!
Mentre scendevo le scale mi sembrò di rivivere un deja vu.
Il ballo di natale, lui bellissimo ad aspettarmi, con lo sguardo sorpreso nel vedermi così bella.
‘Sei bellissimo Akito’
Lui sorrise, come per ricambiare il complimento e mi scortò in macchina.
Durante il viaggio in auto, non comunicammo molto forse per la stanchezza, forse per lo stress del lavoro.
“Perché non mi parli? Non mi ami più?”
Era da un po’ che ci pensavo, forse non parlava solo perché non voleva deludere le mie aspettative, forse non mi amava più.


‘Akito ho trovato! Ho trovato! ahhhhhhhhhhhhh’
‘Cosa? Ti senti bene? Amore ti fa male la pancia?
‘Akito ma quale pancia! Ma quale bene! Ho trovato il nome per nostra figlia!’
‘Davvero? E fammi sentire? Con quale orribile nome la vorresti chiamare?’
‘Nana, voglio che mia figlia si chiami Nana’




Profumo...
Akito non aveva mai usato il profumo eppure in quella occasione, non si sa perchè si...
Era lo stesso che aveva usato quella volta, la nostra prima volta...
In macchina si sentiva così tanto che dovetti aprire il finestrino, ma infondo era piacevole.
Sapeva di ricordi.



‘ Allora signori solito menù?’
‘Si grazie mille’
Mangiammo tanto e io parlai molto. Come al solito lui non aprì bocca, continuava ad annuire e a martellarmi ogni tanto quando mi voleva punzecchiare.
“Chissà cosa pensa! Per lui è facile vivere così? Continuare così?”
‘Akito ti devo dire una cosa…’
Alzò gli occhi dal suo piatto di sushi come per far capire che era attento e che mi stava già ascoltando.
Così presi coraggio e parlai.



‘Mamma mamma! Vieni qui vieni qui!’
‘Nana che c’è ti sei fatta male? Hai mal di pancia? Oddio sto diventando come Akito’
‘Mammina ti devo chiedere assolutamente una cosa!’ disse con quei suoi occhioni color oro e con quell’espressione tutta concitata, di chi ha voglia di sapere.
‘Mamma perché mi chiamo Nana?’
‘Ecco… perché ti chiami Nana?... Allora partiamo dal presupposto che Nana significa sette.. bhè mi prometti che non lo dirai a tuo padre?’
‘ Si mamma! Dai su!!’
‘Sette sono le volte che ho pianto prima di capire quanto amassi tuo padre e tu sei la prova che tutti quei pianti sono valsi a qualcosa. Per questo ti chiami Nana.’



‘ Ti amo Akito e non riesco più a vivere sapendo che tu sei in queste condizioni. Mi distrugge vederti la mattina e non sentire più il tuo buongiorno, mi manca il tuo urlo quando brucio il caffè, mi manca sentirti ridere con Terence in giardino mentre fate tre tiri a pallone, mi manca tutto questo Akito e so che è egoista da parte mia ma avevo bisogno di dirtelo. Non fraintendermi, amo come viviamo, come mi tratti e come ti prendi cura di noi, ma non so più se mi ami capisci? Ho paura che per te sia solo abitudine.’
Finii di parlare con le lacrime agli occhi e alzai lo sguardo.
La sua espressione mi ricordò molto quella che fece quando, per la prima volta, mentre lui era fidanzato con Fuka io gli dissi che mi piaceva.
Era una furia.
In un secondo mi ritrovai un martello gigante addosso che mi martellava ripetutamente sulla testa.
‘Akito basta… AH!!! Da dove l’hai cacciato questo!?!?!?’
Ma non mi ascoltava, era troppo intento a cercare qualcosa nel portafogli.
Quando trovò ciò che cercava mi porse un foglio.

Lista delle dieci cose che odiavo di te
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.


‘Perché è vuoto?’
‘Perché non ti ho mai odiata Sana, neanche un secondo, neanche un attimo, sei e sei sempre stata il mio tutto, la mia vita. Ti ho sempre amata Sana non pensare mai che io non ti ami più, io non sono niente senza di te.’
‘Hai parlato’ a bocca aperta iniziai a piangere.
‘Ho parlato e ti amo, ti basta?’ disse sorpreso e amareggiato.
‘Mi è sempre bastato.’






E non le sto dicendo che non si possa vivere senza amore: si può, ed è proprio questa la porcheria.
R. Gary




Ed è finita! Sono fiera di questo capitolo! Mi piace, spero piaccia anche a voi.
Akito ha iniziato a parlare qualche giorno prima dell'anniversario e la sua idea era quella di fare una sorpresa a Sana, inoltre vorrei specificare una cosa forse poco chiara nei precedenti capitoli. Il ballo era in giorno 23 dicembre quindi in sintesi Akito e Sana hanno fatto l'amore il giorno seguente. Questo era giusto per ribadire la continuità della storia xD
Ci vedremo presto con una nuova storia!
A presto
XOXO
  
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