Tom era davanti a lei,corrucciato in viso,rosso dalla rabbia e le sue dita erano strette intorno al suo polso e guardava intensamente i tagli che lo decoravano.          
 Sembrava non essersi accorto della professoressa di educazione fisica che era entrata nello spogliatoio e che li guardava dall’alto in basso pensando che chissà cosa stessero facendo: solo perché la schiena della ragazza era attaccata al muro e Tom era ad un passo da lei non voleva dire niente,giusto?                                                      
<< Ragazzi…>> disse con più calma << Felton,cosa diavolo ci fai nello spogliatoio delle ragazze e per di più appiccicato a lei?>>                                                                                    
Tom stava tremando,stringeva forte il polso di Angel che stava diventando rosso a causa della pressione esercitata dalle dita di lui:ma ad Angel non importava,non avrebbe osato muoversi di un solo centramento da quella posizione,loro erano così vicini,lo la stava per la prima volta toccando,per la prima volta le loro pelli erano una vicino all’altra,e nessuno avrebbe rovinato quel momento.                                                              
<< Stavo trovando la palla che mi aveva chiesto,professoressa.>> rispose Tom con molta freddezza,lasciando andare il polso di Angel e girandosi verso la professoressa disse:<< non stavo facendo nulla di male,lei stava fumando,professoressa.>>
Cacciò un pacchetto di sigarette dalla sua tasca e glielo diede alla professoressa che ora guardava con maggior rabbia Angel.                                                                                           
<< Era seduta sul pavimento e fumava senza prestare attenzione alle regole che la scuola impone:appena l’ho vista mi sono precipitato e l’ho fermata,nulla di più.>>  Angel non osò proferire parola,era ancora spalle al muro e guardava  Tom come per chiedergli scusa,anche se non aveva fatto nulla di male,ok,si tagliava,ma a Tom cosa cavolo importava se lui era fidanzato con Luce?                                                                   
<< Signorina…>> disse la professoressa indicando col dito Angel << non posso darle una punizione,poiché non ero presente nel momento in cui lei stava infrangendo le regole,ma queste>> riferendosi al pacchetto di sigarette<< sono confiscate,anzi,saranno nel vero senso della parole buttate,chiaro?>>                         
Angel annuì e abbassò la testa fissandosi le scarpe da ginnastica blu che aveva indossato quel giorno.                                                                                                                               
 La campanella suonò e la professoressa scortò silenziosamente Tom fuori dallo spogliatoio.
Angel si avvicinò alle panche di legno e si sedette con le mani nei capelli pensando a quello che era appena successo.
Era come se si sentisse in colpa per quello che aveva fatto,come se volesse tornare indietro e cancellare tutti i suoi sbagli,partendo dal desiderare un fratello. Si,era solo colpa sua se Sam era malato,perché lei l’aveva voluto,perché lei aveva chiesto ai genitori un fratello,perché si sentiva sola!
Ed ecco,meglio sola che un fratello che sta per morire,no?
E poi,perché cavolo aveva incominciato a tagliarsi,da quando? Perché? Si sentiva meglio così? Non cambiava di certo la salute di suo fratello,ma sapere che lei non poteva fare nulla di buono per Sam aveva pensato di dover soffrire anche lei,era giusto così. Ma poi a Tom cosa importava se lei si tagliava?
A Tom cosa importava se lei piangeva ogni notte,se lei urlava il nome di suo fratello nel buio,se lei la sera precedente era arrivata addirittura a vomitare per pensare a ciò che potrebbe succedere?                                                                                                                                           
Decise di cambiarsi senza pensare a niente,e con le lacrime agli occhi uscì di corsa dalla palestra senza salutare alcune compagne di classe che le avevano sorriso dolcemente.                                                                                                                                                
Si recò in sala computer dove avrebbe passato la quarta ora a cercare di capirci qualcosa di computer quando si accorse che erano solo le 11:00 e la lezione sarebbe iniziata un quarto d’ora dopo.
Posò la borsa su una sedia e si sedette accanto ad un computer e fissò lo schermo nero davanti a se.                                                                                  
<< Dobbiamo parlare.>>                                                                                                                                                    
Angel sobbalzò nell’udire la voce di Tom:le era preso un colpo.                                       
<< Cosa dobbiamo dirci?>> chiese vaga Angel nascondendo le mani dietro la schiena e alzandosi di botto dalla sedia e andando accanto alla finestra.                                 
<< Mmm..non saprei…>> rispose Tom acido,accigliato in viso e a denti stretti.
Si avvicinava furtivo e deciso ad Angel,facendo indietreggiare la ragazza.                         
<< Perchè lo fai? Credi che questo possa risolvere qualcosa?>>                                      
Angel tratteneva a stento le lacrime,vedere che la persona che amava di più al mondo ( dopo suo fratello) si stava preoccupando per lei la faceva sentire ancora peggio,pensando di non meritare tutto quell’amore.                                                              
<< Non può cambiare niente,lo sai.
Devi solo avere Fede,sperare e vedrai che..>>      
Tom aveva messo una mano sulla spalla della ragazza,guardandola seriamente ma lei lo scostò subito,urlandogli in faccia queste parole:<< Non capsici! Non puoi capire cosa si prova ad aspettare che qualcuno torni a casa così intensamente,non puoi sapere cosa provo io ora! Credi che mi diverta a fare questo!?>> gli parò davanti agli occhi il polso tagliato << credi che mi piaccia? Sai come soffro? Sai come fa male? La lama nella pelle,spingere più dentro per soffrire di più,cercare di ferirsi il più possibile per cercare di rimediare a qualcosa che ormai non può essere cambiato! Cercare di vomitare per discolparsi,per eliminare i sensi di colpa che ogni giorno ti salgono in petto,e rimangono lì ogni giorno,ogni momento,cerchi di sorridere ma è tutto inutile,sei falsa,ipocrita e masochista,peggiori le cose così! Cedi che non lo sappia!?>>                                                                                                                                                                     
Piangendo Angel si sentì ancora peggio,ancora più in colpa.
Quelle lacrime che per tanto tempo aveva tenuto dentro,le stavano uscendo proprio ora davanti a Tom e stava facendo una figura di merda davanti a lui.
Voleva scappare,correre pi ù lontano possibile,e l’avrebbe fatto se lui non l’avesse bloccata al muro e le avesse sorriso e parlato dolcemente.                                                                                                        
<< Sto cercando di capire,di aiutarti…sono qui per te.>>                                                         
  << P-perché fai..così? Perché vuoi aiutarmi?>> Angel aveva paura della risposta che stava per dare Tom,non voleva sapere quello che provava lui,non voleva sapere che Tom provava pietà nei confronti di quella ragazza che era stata vessata dalla vita.    
<< Perché?>> chiese Tom quasi urlando,stavolta con una risata amara,triste.                      
<< Perché io ti amo Angel,come fai a non capirlo?>>                                                                         
 E così la baciò.                                                                                                                                     
Non un bacio dolce,quasi invisibile,no: era un bacio rude,indelicato.
Un bacio che entrambi avevano sempre desiderato,un bacio che entrambi avevano sempre bramato nel profondo,un bacio che avrebbe migliorato la situazione,per alcuni.
Per altro l’avrebbe peggiorata,più dolori,più sofferenza,più domande.
Ma a chi importava? Tom stava baciando Angel,Angle stava baciando Tom,lui aveva le mani sui suoi fianchi,lei aveva posato con forza una mano sulla sua guancia toccata da un po’ di barba,lui l’aveva spinta contro il muro,con forza e lei aveva chiuso gli occhi,contribuendo a quel bacio mozzafiato. Se solo quel bacio avesse contenuto amore,se solo quel bacio non avesse significato solo dolore,solo un qualcosa con cui sfogarsi,per entrambi.
Perché l’unica che stava male non era Angel,anche Tom soffriva,altrimenti Angel non si sarebbe spiegata l’umidità sulla sue guance:sentiva alcune lacrime farle il solletico,che lentamente scendevano lungo il collo,asciugandosi poi nella sua maglia.                                                                                      
Ma non era Tom che piangeva,era Angel…che silenziosamente si prendeva gioco di Tom,che feriva i sentimenti di Luke,qualcuno che l’amava davvero,qualcuno che avrebbe dato la vita per lei:ma allora,perché non si sentiva in colpa?