Cade l’autunno
intorno a te,
presa in mezzo al vento,
fresco, avvolgente,
estasiata dalla luce,
dalle ombre,
dai colori.
Cammini,
cammini,
non puoi fermarti.
L’aria fresca sul volto,
la luce gialla che cade dall’alto,
alberi, foglie tutt’intorno,
quali altri compagni di viaggio servono?
Tutto ciò di cui hai bisogno è intorno a te.

Alberi,
quasi spogli,
una pioggia di foglie,
mai immagine fu più sublime,
mai ti sentisti così libera,
priva di catene,
senza alcun vincolo terreno,
se non quella vista.
Quella meravigliosa pioggia di giallo e rosso,
nella luce del mattino.

Come tornare alla realtà?
Il tuo intero corpo ormai non può nutrirsi che di questo,
della luce,
dei colori,
dei riflessi,
della musica nelle tue orecchie.
Chi mai riuscirebbe ad andarsene?
A lasciare lì, da sola, la natura?
Sola, senza nessuno che ne colga i frutti,
che ammiri la sua magnificenza,
che apprezzi le immagini che ci offre,
ogni giorno,
senza che nessuno glielo domandi.
Ella vive,
urla,
intorno a te,
ma sei sordo al suo richiamo,
cieco alla sua presenza.
Ma lei non chiede,
lei offre ,
spetta a te
lasciarla fluire in te,
permetterle di accompagnarti nei tuoi passi.
Basta rallentare,
soffermarti,
aprire gli occhi,
e vedere,
vedere finalmente la fedele compagna che sempre è con te,
e che sempre ti parla,
ma che raramente ascolti.