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Autore: Pureblood    23/11/2012    6 recensioni
Sesto anno per Draco, quarto per Astoria.
Voldermort è scomparso definitivamente il 31 Ottobre 1981.
Draco non è un romanticone che corre dietro alle sottane delle Sanguesporco.
Astoria non è la povera vittima, delicata e fragile, che ha un ruolo solo perchè deve essere tradita.
Daphne Greengrass non è un'algida regina di ghiaccio ma una It-Girl abbastanza allegra.
Blaise Zabini è Blaise Zabini: cinico e donnaiolo.
E Pansy rimane la stronza, innamorata di Draco che tutti noi conosciamo.
Una storia Slytherin per raccontare un amore Slytherin.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Cap.1: I ragazzi stanno bene

20 Agosto, Malfoy Manor

Quella sera, la sontuosa abitazione dei Malfoy era, se possibile, ancora più sontuosa.

La famiglia Malfoy dava una festa.

Nella sala sfavillante erano riuniti tutti i membri delle famiglie appartenenti alla nobiltà purosangue.

Gli adulti discorrevano amabilmente di  soldi, ricchezza, possedimenti, prestigio, sangue puro e così via.

 E i loro pargoli?

“Zabini, si può sapere quanto ci metti a rollare una canna?” sibilò Draco Malfoy irritato

Nell’angolo più remoto dell’immenso parco che circondava la proprietà, si udì nitidamente il risolino affettato di Pansy Parkinson.

“Su Draco, un po’ di pazienza. Blaise è il migliore, lo sai..”

“Ma se tu sai fare di meglio, puoi benissimo fartela da solo” replicò secco Zabini

“Sarebbe perfido da parte mia rubarti l’unica cosa che sai fare come si deve” sogghignò Malfoy

Questa volta, anche Tiger e Goyle si unirono alla risata di Pansy.

Daphne Greengrass, invece, si limitò ad arricciare con le dita una ciocca dei suoi lunghi e splendenti capelli biondi, sembrava quasi annoiata.

“Qualcosa non va Daph?” le chiese Pansy

 “No,ho solo voglia di fumare” rispose Daphne in tono vago

“Eccoti accontentata Greengrass”  decretò Blaise

Lo spinello si posò sulla bocca di ognuno prima di spegnersi. Quella sera non era certo il caso di esagerare, dovevano solo rilassarsi un po’ per riuscire a sopportare la pressione dovuta alla presenza di quasi un centinaio di Purosangue chiusi in un’unica casa.

“Comunque” cominciò Daphne, decisamente meno corrucciata “la fonte dei miei problemi, se proprio volete saperlo, ha un nome e il mio stesso cognome: Astoria Greengrass”

“Tua sorella minore?” chiese Draco scettico

“Tu non la conosci. Mi rende la vita impossibile. E’ a dir poco insopportabile quella stupida mocciosetta”

“Astoria si permette di minacciarla” spiegò Pansy indignata

“Esattamente. L’altra sera quando abbiamo fatto tardi e sono tornata a casa l’indomani mattina, la mia cara sorellina mi ha beccata e minaccia di riferirlo ai nostri genitori”

A questo punto, bisogna descrivere la reazione di ognuno dei personaggi a questa notizia: Pansy si portò una mano alla bocca, scandalizzata. Tiger e Goyle non cambiarono espressione, non essendo dotati di mimica facciale o capacità di reagire a qualunque stimolo. Draco si accese una sigaretta e ne passò una a Blaise.

Daphne, evidentemente sconcertata per la loro mancata indignazione, continuò: “Vi rendete conto?”

“No” rispose Draco con la sua solita diplomazia

“Perché dovrebbe dirlo ai tuoi genitori?” chiese Blaise

“Perché è una stronza e mi odia” esclamò Daphne come se la cosa fosse ovvia

“E tu chiudile la bocca, no?” disse Draco

“Come se fosse facile zittirla”

“Trovale un ragazzo e smetterà di scocciare te” concluse Blaise

“Ha già un ragazzo, anche se fatico a crederlo”
“Allora il problema è molto semplice: non scopa abbastanza, lui non la soddisfa” dichiarò Blaise

Per la prima volta, Draco lasciò che qualcosa di molto simile a un sorriso gli increspasse il volto.
“Blaise! Non essere così rozzo!” esclamò Pansy

Daphne, invece, ridacchiò. “E’ evidente che non conosci Astoria, lei è una verginella puritana”

“Vergine?!” esclamò Blaise scandalizzato
“Ma quanti anni ha?” chiese Draco

“E’ una mocciosa, ha solo 14 anni” tagliò corto Pansy, visibilmente preoccupata per l’interesse di Draco

“Comunque Greengrass, non vedo dove sia il problema. Anche se la mocciosa fa la spia, basterà dire ai tuoi genitori che eravamo tutti Purosangue e non gliene fregherà più niente” disse Malfoy

“Ma Draco!” squittì Pansy, deliziata per quella che considerava una sua adorabile ingenuità “E’ estremamente sconveniente che un ragazza Purosangue del nostro rango non torni a dormire a casa. Se i nostri genitori venissero a sapere quello che facciamo, saremmo diseredate all’istante”

“Allora rimanete a casa e non vi lamentate. Vado a cercare Theodore”

Mentre si allontanava, udì chiaramente l’esclamazione di Daphne, che in quanto a poco tatto, poteva tranquillamente concorrere perfino con lui. “Nott è qui?! Lui e il padre sono venuti alla festa? Mi hanno sempre dato i brividi”

Theodore Nott, alto, allampanato e decisamente poco affascinante, era un Serpeverde come loro, ma non faceva parte del loro gruppo, non perché lo avessero escluso, era pur sempre un Nott, ma perché era un ragazzo solitario, introverso e taciturno. Amava starsene per conto suo. Infatti, lui e il padre, a differenza degli altri Purosangue, non partecipavano alla vita mondana. Probabilmente questa loro chiusura era dovuta, in parte, alla prematura perdita della signora Nott ma d’altra parte sembrava proprio che quella fosse la loro indole naturale. Uno dei pochi con cui Theodore parlava era proprio Draco Malfoy che, a sua volta, lo considerava uno dei pochi eletti, degni del suo rispetto. E visto che il signor Nott e Lucius Malfoy erano amici da tempo immemorabile, quella volta, non si erano potuti sottrarre ai loro doveri sociali.

Draco stava percorrendo a passo svelto i sentieri, incorniciati da aiuole, siepi e cespugli, che lo separavano da un ingresso laterale in cui si sarebbe potuto infilare, facendo credere ai suoi genitori di non essersi mai allontanato. Quella sera era particolarmente nervoso, era da un po’ di tempo che i suoi amici, o meglio, le persone con cui trascorreva tutto il suo tempo, lo annoiavano.

 Daphne era troppo frivola, superficiale, ne aveva abbastanza di sentirla blaterare delle sue stupide idiozie da donna. Tiger e Goyle erano ottusi, statici, i suoi scagnozzi non riuscivano ad essere efficienti neanche quando non dovevano fare altro che eseguire i suoi ordini. Diciamo che essere ottusi e statici erano le caratteristiche più adatte per chi doveva solo obbedire, ma Draco recriminava a quei poveri gorilla quel pizzico d’intelligenza che avrebbe evitato i loro frequenti fallimenti. Poi, c’era Blaise che nonostante l’accesa rivalità, aveva sempre identificato come il suo migliore amico. Trascorrevano insieme ogni singolo giorno della loro vita: fumavano, parlavano, bevevano, si drogavano, insomma, si divertivano. E infine, Pansy, una tragedia vivente. Sebbene, a volte, fossero usciti insieme e spesso fossero finiti a letto, Draco non le aveva mai promesso alcunché, eppure, lei si comportava come se fosse la sua ragazza: appiccicosa, invadente, gelosa, a dir poco insopportabile. Era un’oca come tutte le ragazze e non voleva proprio capirlo che lui non voleva un rapporto esclusivo e soprattutto non lo voleva con lei.

Ma nonostante questo, continuava a frequentarli, non avrebbe potuto immaginare la sua vita diversamente, né avrebbe potuto rinunciarci, quella che facevano loro era la bella vita e il loro gruppo era il più esclusivo di Hogwarts.

I famigerati toni di un’accesa discussione lo riportarono alla realtà.

“Sparisci! Ti ho detto di sparire brutto idiota!”

“Astoria, ascolta, mi dispiace..”

“Non è vero! Non ti dispiace affatto! Mi sembrava di essere stata chiara, no?”

“Mi sono solo lasciato trasportare. Ti giuro che non succederà mai più”

“Certo che non succederà mai più, tra noi è finita”

“Sei impazzita? Vuoi far finire tutto perché non riesco a starti lontano?”

“Ne avevamo già parlato e tu hai dimostrato ben tre volte che di te non ci si può fidare”

“Sei ingiusta. Io voglio solo te”
“Ti ho già spiegato le mie ragioni e tu non vuoi ascoltarmi. Non ti importa che cosa provo io. Tu hai cercato di forzarmi, più volte, è molto grave”

“Astoria, non fare la bambina”

“Io non faccio la bambina. Non mi va e basta”

“Dammi la possibilità di dimostrarti che ti sbagli”
“Continui a insistere! Ho detto di no!”

“Mi hai stancato. Non sono più disposto ad aspettare. Fai una scelta”
Draco svoltò l’angolo e la scena che gli si parò davanti era la seguente: Duncan Fawley*, quinto anno di Serpeverde, scrutava una ragazza con un’espressione avida ma seccata. Lei, invece, alzò il mento e il viso, lo guardò fisso negli occhi, assumendo un cipiglio fiero, deciso, volitivo e con la massima serietà, come se stesse emettendo una sentenza, disse: “Tra noi è finita”

“Te ne pentirai e tornerai da me strisciando”
“Non ti illudere. Da questo momento in poi, non sei più degno della mia attenzione”

Fawley capì che quello era un congedo, le rivolse un’occhiata sprezzante, girò sui tacchi e se ne andò.

Solo quando fu scomparso, la ragazza abbassò lo sguardo e si rese finalmente conto della presenza di Draco.

Astoria era totalmente diversa dalla sorella, magari avevano le stesse fattezze, gli stessi lineamenti ma erano qualcosa di insignificante, troppo difficile da cogliere. I capelli castano scuro erano raccolti, al centro del viso troneggiavano due occhi grandi e profondi, anch’essi scuri. Anche il fisico era diverso da quello di Daphne, Astoria era leggermente più bassa, era più magra, più minuta,più aggraziata. Indossava un vestito nero che le aderiva al busto con un’ampia gonna di tulle. A vederla, sembrava così delicata, fragile, a Draco sembrava impossibile che quella ragazzina, appena un attimo prima, avesse mostrato una forza e una determinazione invidiabile.

Lo squadrò con le sopracciglia inarcate e mormorò un “ciao” con un filo di voce.

Anche Draco la salutò. “Stai bene?”

“Si, grazie”

“Sei la sorella di Daphne, vero?”

A Draco sembrò di cogliere un bagliore nei suoi occhi e che la sua espressione si indurisse.

“Si. Sono Astoria Greengrass. Adesso scusami, ma devo proprio tornare dentro”

Draco lasciò che si allontanasse prima di proseguire. Aveva appena messo un piede nella Sala d’ingresso quando accadde la peggiore delle cose che potevano accadere.

“Draco!”
Il tono imperioso di Lucius Malfoy fu come una doccia fredda, Draco si sentì gelare. Suo padre era l’unica persona capace di farlo sentire assolutamente e irrimediabilmente vulnerabile. Qualunque cosa facesse per Lucius non era mai abbastanza. Sin dalla nascita, Draco aveva iniziato la sua corsa per  ottenere l’approvazione del padre ma lui non faceva che criticarlo. Doveva essere all’altezza del suo cognome e questo comportava continue pressioni, regole, responsabilità e una tensione perenne.

Ma fortunatamente, la sua ora non era ancora arrivata, accanto a suo padre c’era proprio Theodore Nott.

Lucius lo scrutò per un istante ma essendo perfettamente consapevole di non poter fare una predica al suo erede davanti a tutta la nobiltà magica, disse semplicemente: “Theodore è appena arrivato, ci stavamo appunto chiedendo dove fossi”

Draco non fece in tempo a rispondere che suo padre se ne era già andato, lasciandolo lì, pietrificato come sempre.

“Theodore, vieni, cerchiamo gli altri”

 

 

 

*Fawley è un cognome che ho trovato nella lista di famiglie Purosangue, pubblicata da J.K. Rowling su Pottermore (La Camera dei Segreti, cap.7)


Angolo autrice: Ecco il primo capitolo della mia long, dedicata a una coppia assolutamente impopolare e che io invece adoro!
Amo Draco Malfoy e non riesco a vederlo se non con una ricca Purosangue che incarna perfettamente gli ideali in cui lui crede.
Quindi, proverò a dare la mia personale visione della loro storia.
Come ho detto, sarà ambientata al sesto anno di Draco e al quarto di Astoria.
 Vorrei ridare a Draco quell’anno che si è perso per colpa del ritorno di Voldemort, questo suo sesto anno sarà profondamente diverso da quello descritto nei libri. In quanto, i nostri protagonisti sono assolutamente
Slytherin, young and free.
Inoltre, ho deciso di dare a ogni capitolo il titolo di un episodio di Gossip Girl. Non intendo mescolare le due cose, non ci sarà alcuna attinenza nella trama, proverò solo ad adattare i titoli con la mia storia quindi ci potrebbe essere qualche leggera modifica.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che possano piacervi anche i seguenti!
Alla prossima settimana,
Pureblood

  
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