Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Elelovett    23/11/2012    2 recensioni
E se oltre al rimorso di aver distrutto la Valle Once-ler avesse anche quello di aver perso la ragazza dei suoi sogni? Forse non ha raccontato proprio tutto a Ted...
Questa è la storia di come Once-ler ha incontrato Ellie e la sua vita è cambiata. Ma basterà l'amore della ragazza a farlo desistere dal tagliare gli alberi? E fino a che punto i protagonisti sono disposti a seguire i propri sogni? Amore, avventura, divertimento e lacrime, solo per chi ha voglia di addentrarsi in questa storia e conoscere un lato di Once-ler che il film non mostra. :)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Once-ler, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1

A nessuno serve un thneed

« Magrolino, ricorda che abbiamo fatto un patto ieri sera! »
Lorax, lo scorbutico e baffuto guardiano della foresta, fissava dal basso il ragazzo in pigiama che gli stava di fronte non meno arrabbiato.
«Infatti, io ho promesso che non avrei più abbattuto alberi! » protestò Once-ler.
Lorax aprì il frigo esclamando:
« E io che ti avrei tenuto d'occhio, ed è quello che sto facendo. »
«Oh, quindi infilarti nel mio letto, riempirmi la casa di Barbalotti e svuotare il mio frigo significa tenermi d'occhio? »
«Esattamente. E non ti ho svuotato il frigo, ci ha pensato il nostro amico qui. »
Once-ler sbuffò fissando l'enorme Barbalotto incastrato nel suo frigo, intento a divorare panetti di burro.
« Sai che ti dico? Io devo lavorare! »
In un lampo il ragazzo si vestì e afferrò la sua invenzione, il thneed, che aveva ricavato dalla Truffula abbattuta il giorno prima. Lorax detestava quell'affare almeno quanto lo trovava ridicolo: era perciò un vero affronto che Once-ler avesse tagliato un albero innocente per fabbricare quella robaccia. Il ragazzo era arrivato nella Valle appunto per trovare un materiale adatto alla sua invenzione, e in quanto guardiano della foresta Lorax si era visto costretto a intervenire. Nessuno turbava la pace della Valle di Truffula da secoli, perché mai quello spilungone si era messo a tagliare alberi proprio adesso? Invadente e pure testardo! Lorax aveva cercato di sbarazzarsene quella notte, abbandonandolo nel fiume mentre dormiva, ma qualcosa era andato storto: uno dei Barbalotti, Quisquilia, era rimasto a bordo del letto e per salvare lui dalla cascata il guardiano aveva dovuto salvare anche Once-ler. Per fortuna il ragazzo aveva promesso che non avrebbe più abbattuto alberi, eppure Lorax non si fidava: Magrolino non avrebbe certo rinunciato a produrre il suo thneed, e avrebbe avuto bisogno delle Truffule in ogni caso. Avrebbe davvero strappato i ciuffi uno alla volta? Neanche questo era giusto, anche se sempre meglio che abbattere l'intero albero.
« Vado in città a vendere il mio thneed! » annunciò Once-ler raggiante.
Lorax prese in giro l'orrendo pseudo-maglione che gli veniva sventolato sotto il naso, e il ragazzo si lanciò in un'accurata e appassionata dimostrazione dei molteplici usi del suo prodotto.
«...E fa anche da cappello. » concluse posando sulla testa del guardiano il thneed bagnato.
« Nessuno comprerà quella roba! » gridò furioso Lorax lanciando il thneed contro il suo proprietario.
Once-ler afferrò la chitarra:
« Vedrai! Questo prodotto cambierà completamente il mondo e dovrai venire a chiedermi scusa! »
« Figuriamoci! »
« E per fortuna non sei tu il mio target di mercato, stranuccio! »
Lorax notò la chitarra e gli chiese perché mai se la portasse dietro. Sembrava davvero ridicolo con lo strumento a tracolla e il thneed a mo' di sciarpa.
« Ho un jingle per far colpo sulla gente. » rispose semplicemente il ragazzo uscendo di casa.
Il suo del tutto immotivato ottimismo gli faceva vedere le cose più rosee di quanto non fossero in realtà: camminava a grandi passi verso la cittadina di Greenville portandosi dietro il mulo Melvin e pizzicando le corde della chitarra provando la canzone che aveva scritto prima ancora di partire. Era sicuro che tutti avrebbero apprezzato il thneed: era morbido e colorato, aveva un milione di usi, un successo garantito! Avrebbe dimostrato a Lorax e alla sua famiglia, le cui risate risuonavano ancora nelle sue orecchie, che si sbagliavano e che avrebbe fatto una fortuna con la sua invenzione. Tutti quelli che l'avevano deriso sarebbero tornati strisciando ai suoi piedi, prima tra tutti sua madre. Il pensiero di fallire non gli sfiorava minimamente il cervello.
Greenville era una cittadina tranquilla e colorata, dalle case bianche e circondate da Truffule, dove tutti conoscevano tutti anche se apparentemente ognuno si faceva i fatti suoi. Appena arrivato Once-ler notò un gazebo di pietra proprio al centro della piazza principale: il luogo perfetto per allestire il suo piccolo show. Controllò che il cartello che portava Melvin fosse corretto: "quel che serve a tutti è un thneed" "a soli 3.98 $". Un po' emozionato si piazzò sotto il portico, accordò la sua chitarra e diede una rapida occhiata in giro. La piazza era piena di gente ma nessuno si era ancora accorto di lui.
Accennò le prime note e subito qualcuno si voltò verso di lui, alcuni si avvicinarono incuriositi.
"Bene, ci siamo!" pensò tra sé il ragazzo cercando di sorridere nonostante il nervosismo.
« Quel che serve a tutti è un thneed... » intonò suonando.
Non credeva che sarebbe stato così facile, che la musica sarebbe uscita spontaneamente in perfetta armonia con la curiosità della folla tutta intorno. Sentiva di averli in pugno, che pendevano dalle sue labbra!
« E per questo voi verrete--»
Forse per questo non video arrivare il pomodoro. In pieno volto.
Come se fosse stato svegliato bruscamente da un sogno guardò allibito la folla: quasi tutti ridevano e l'uomo che gli aveva tirato il pomodoro ne stava preparando un altro.
Mentre cercava di asciugarsi il viso ancora incredulo, indeciso se proseguire con la canzone, realizzò che forse avrebbe dovuto prepararsi un piano di riserva. Forse un fallimento era possibile, il primo giorno. Arrivò il secondo pomodoro e non riuscì a evitarlo.
« Ehi, smettetela! Voglio solo presentarvi il mio thneed! »
« Non ci serve quella roba, né tantomeno le tue canzoni! Ma da dove sbuchi? » rise qualcuno.
« Vattene a casa! » gridò l'uomo del pomodoro mentre gli altri scoppiavano in una fragorosa risata.
Once-ler non voleva lasciarsi prendere dal panico, ma la situazione stava veramente precipitando e bisognava fare qualcosa subito. Si asciugò la polpa di pomodoro con un lembo del thneed.
« Ma non capite» tentò di spiegare «questo è un prodotto rivoluzionario! E costa solo tre dollari e novantotto! Un vero affare, signori! Vedete come ho subito ripulito le macchie? »
Una donna afferrò un pomodoro esclamando beffarda:
« Scusa, non ho visto, forse avrei bisogno di un'altra dimostrazione! »
Un altro pomodoro sfrecciò verso Once-ler che stavolta lo schivò. Vecchi, adulti e bambini ridevano, e il ragazzo si vide costretto alla ritirata. Sarebbe tornato il giorno seguente, eppure non sarebbe stato affatto facile.

Per i cinque giorni successivi si ripeté la stessa scena, se non peggiore, eppure Once-ler non era disposto ad arrendersi. Ogni mattina si piazzava sotto il gazebo e cominciava a suonare il suo jingle, mentre si formava una vera e propria fila pronta ad acquistare sul posto e lanciare pomodori. Qualcuno se ne stava in disparte e rideva godendosi lo strano spettacolo. Una persona se ne stava in disparte, ma non rideva.
Il sesto giorno il ragazzo fu letteralmente sommerso dai pomodori, e la folla soddisfatta lo lasciò sotto il gazebo. Mentre tentava di rialzarsi vide qualcuno tendergli una mano.
« Ehi, hai bisogno di aiuto? Ti sei fatto male? »
A parlare era stata una ragazza bionda con gli occhiali, i capelli fino alle spalle un po' spettinati. Once-ler l'aveva notata tra la folla, ma solo in quel momento realizzò che era l'unica che non aveva mai preso parte alle cattiverie degli altri. Si rialzò da solo rispondendo:
« Sì, ma solo nell'orgoglio. Grazie comunque. »
Osservò i vestiti ormai completamente rossi e desiderò con tutto il cuore di allontanarsi il prima possibile da lì. La ragazza gli sorrise dicendo:
« Sono tutti degli stupidi, davvero, non devi prendertela. Non sei abituato, non sei di queste parti, giusto? »
Once-ler la osservò meglio per la prima volta e rispose:
« No, infatti. »
« Mi dispiace che ti abbiano trattato così...Sarei dovuta intervenire, non dovevo stare a guardare. Chi resta a guardare è colpevole almeno quanto chi fa il danno. » dichiarò la ragazza fissandosi le scarpe.
Once-ler replicò:
« Tranquilla, non avrebbe fatto molta differenza, credo. E poi la pioggia di pomodori avrebbe colpito anche te. »
La ragazza indicò il thneed intorno al suo collo:
« Trovo che la tua invenzione sia geniale, dico sul serio! Mi piace. »
Il ragazzo se la tolse dal collo e sorrise:
« Grazie. Sei l'unica a pensarla così, a quanto pare. La prima e l'unica. »
Si avviò verso Melvin pronto a ripartire:
« Non che conti molto comunque...Tanto ho deciso: ho chiuso con questa roba! Aveva ragione la mia famiglia, a nessuno serve un thneed. Mi arrendo! »
All'improvviso si voltò: la ragazza gli aveva afferrato il braccio e una strana luce le brillava negli occhi. Per un attimo Once-ler si preoccupò.
« Facciamo un patto» disse lei « tu mi prometti che domani tornerai e proverai a vendere il thneed ancora una volta. Se alla fine della giornata ti hanno preso ancora a pomodori in faccia e nessuno ha voluto comprartelo, te lo compro io al doppio del prezzo. »
Sembrava davvero determinata, eppure Once-ler non sapeva ancora se fidarsi di lei. Chi gli assicurava che non sarebbe tornata l'indomani munita di pomodori marci e decisa a prenderlo in giro? Che fosse tutta una beffa crudele?
« Tu compreresti il mio thneed? »
« Te l'ho detto, mi interessa. »
« Perché non lo compri subito allora? »
« Perché ti arrenderesti. Voglio che provi a tornare. Una sola volta, e te lo comprerò. Che hai da perdere? Male che vada, domani ne venderai per forza uno! »
Il ragazzo valutò rapidamente la proposta e trovò il ragionamento perfetto. Non sapeva perché, ma voleva fidarsi di quella buffa ragazza.
« Affare fatto. » concluse.
La ragazza sorrise soddisfatta e nell'andarsene gli gridò:
« Domani alla stessa ora! Vedi di schivare eventuali pomodori...Quando comprerò il mio thneed lo voglio in perfetto stato! »
 
Quando Once-ler arrivò a casa era ancora confuso: non riusciva a capire perché si fosse fidato di quella tipa sbucata dal nulla. In ogni caso aveva fatto un passo avanti, aveva un acquisto garantito. Trovò Lorax intento a giocare a carte con Pescetti e Citrigni.
« Non l'hai ancora venduto Magrolino? » chiese il guardiano ridacchiando.
Il ragazzo si avvicinò e sospirò:
« Non ancora, ma ci siamo quasi. »
Restò un po' in silenzio in attesa di una frecciatina da Lorax, frecciatina che non arrivò.
« Una ragazza vuole comprarlo, ma solo se torno domani. »
Il guardiano si voltò verso il ragazzo con fare incredulo. Chiese:
« Dici sul serio? »
Once-ler sorrise orgoglioso, nascondendo tutti i suoi dubbi verso lo strano patto della mattina:
« Ci puoi scommettere. Domani venderò il thneed, ne sono certo! »
Il guardiano della foresta tornò a guardare le sue carte e commentò:
« Credevo che a nessuno interessasse quella roba. Bah, la gente è proprio strana! »




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Ringrazio della recensione TheHeartIsALonelyHunter! :)
  
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