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Autore: Phobos_Quake 3    24/11/2012    1 recensioni
Capitolo finale di “Dolls And Robots War”. Incredibilmente, con somma sorpresa di tutti, Alice rivela di essere ancora viva tramite un messaggio audio salvato su un floppy disk spedito a Shinku. Inoltre, ha costruito nuove Alice Maidens basandosi sugli appunti di Rozen, quindi identiche alle Rozen Maiden in tutto e per tutto. La battaglia finale sta per iniziare!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:

New Alice Maidens Parte III: Shokubutsu



-E te lo chiedi? Sono io la migliore!-
-Beh, cara la mia giardiniera, c’è solo un modo per scoprirlo!-
Attorno al corpo di Shokubutsu cominciarono a roteare numerosi petali, proprio come succede a me.
-Petals Vortex!-
L’attacco fu identico, sì proprio così, al mio. Non so se sentirmi offesa da questo o onorata. Di certo nessuno toglieva che fosse un plagio bello e buono. Suiseiseki fu investita dal vortice, ma non riportò alcun danno.
-Com’è possibile una cosa simile? Ho messo tutta me stessa in quest’attacco, e non hai neanche un graffio! Neanche su quel ridicolo vestito da campagnola!-
-Che ci posso fare? Sono una Rozen Maiden!-
-Ancora con questa storia? Basta! Anche noi siamo forti. Siamo state costruite da Alice in persona!-
-Per come la vedo io, siete bambole di bassa categoria!-
-Non giocare col fuoco! Rischi di scottarti!-
Sulla mano di Suiseiseki comparve l’annaffiatoio. Shokubutsu, però, la sorprese con una rapida ginocchiata che la buttò a terra.
-Non ti concederò di usare la tua assurda arma! Carnivorous Plants Attack!-
Dal terreno, spuntarono quattro grosse piante carnivore che azzannarono le gambe e le braccia di Suiseiseki sollevandola. Shokubutsu le si parò davanti e le sorrise.
-E ora che sei in mio potere, fammi divertire!-
Iniziò a schiaffeggiarla e a prenderla a pugni e calci.
-E io che pensavo che fossi in gamba. Mi ero sbagliata terribilmente!-
All’improvviso, la pianta carnivora che teneva stretto tra le sue fauci il braccio sinistro della gemella iniziò a sciogliersi come neve.
-Ma che diav…?-
Suiseiseki utilizzò il getto dell’annaffiatoio contro Shokubutsu e le altre piante liberandosi. Purtroppo, su Shokubutsu non ebbe l’effetto sperato. Anzi, non ebbe proprio alcun effetto.
-Dove credi di essere? Non stai combattendo più contro Yudokuhana. Quella ormai è un rottame finito nella spazzatura!-
Senza dire nulla, Suiseiseki fece crescere grosse piante che si avvinghiarono sulle braccia e gambe della sua nemica.
-Parità!- le disse.
-Sì, certo. Ma c’è un problema!-
-E cioè?-
-Che non bastano quattro ramoscelli secchi a fermarmi!-
Si liberò con poco sforzo, aprì la sua mano destra mostrando della polvere dorata e la soffiò sulla sua avversaria.
-Golden Pollar!-
Suiseiseki si ritrovò a terra con il corpo avvolto da una specie di corda dorata.
-Liberami brutta schifosa!- disse cercando in tutti i modi di liberarsi, ma senza successo.
Shokubutsu atterrò e si limitò a sorriderle e a mostrarle due piccole piante carnivore, dotate di zampe, sulla sua mano.
-Ti strapperò quegli stupendi occhi e li terrò come ricordo!-
-N… no! Non lo farai!-
Le piante corsero verso Suiseiseki e una volta raggiunto il viso, lei chiuse rapidamente gli occhi.
-No, no! Aprili. Così non posso prenderli!-
Shokubutsu soffiò altro polline, ma ebbe il magico effetto di far riaprire gli occhi alla povera gemella. Non appena si aprirono, le piante le azzannarono gli occhi. Le urla di Suiseiseki furono tanto agghiaccianti da far risvegliare la piccola Kanaria di soprassalto. Anche Souseiseki gridò, ma di terrore, e si precipitò in soccorso della sorella. Qualcosa, però, paralizzò i suoi movimenti. Un raggio verde lanciato dalla mano di Tekkena.
-Non intrometterti gemellina. Questo è il loro scontro!- le disse.
Suiseiseki, intanto, continuava a gridare per il dolore, mentre Shokubutsu rideva felice.
-Fa male? Sono contenta! Ah, ah, ah, ah!-
Miracolosamente, Suiseiseki riuscì a liberarsi, sicuramente era grazie al getto dell’annaffiatoio, e lanciò piccole gocce sulle piante carnivore così che i suoi occhi potessero essere liberi. Fortunatamente, nonostante le zanne, non avevano subito danni, ma se la pressione delle mandibole avesse continuato, sarebbe stata la fine dei suoi splendidi occhi.
-Questa è pura follia!- disse Shokubutsu incredula.
-Questa è Sparta!- disse Suiseiseki.
-Non fai ridere!-
-Non era mia intenzione!-
Suiseiseki si toccò istintivamente gli occhi come per assicurarsi che fossero ancora al loro posto.
-Mi hai davvero spaventata! Sei una brutta…-
Non finì la frase. Enormi piante, proprio come le sue, spuntarono dal terreno avvinghiandosi di nuovo alle gambe e alle braccia. Dopodiché, iniziarono a tirare sempre più forte, facendo gridare Suiseiseki di dolore. L’intento della Alice Maiden era chiaro: voleva staccarle gli arti.
-Tante volte hai usato questo giochetto con i robot di nostra madre, e ora capirai cosa si prova!-
Souseiseki continuava a gridare il nome della sorella e a divincolarsi per cercare di liberarsi e aiutarla ma senza risultati. Quando sentii un leggero scricchiolio sussultai. Un braccio stava per cedere. Mi sentii malissimo e volli intervenire, ma fu allora che accade qualcosa di strano. Le piante furono tagliate da una figura oscura che si muoveva velocemente. Quando Suiseiseki stava per cadere a terra, la figura la prese al volo tra le sue braccia. La misteriosa figura altri non era che un nostro caro vecchio amico: Laplace.
-Oh! Quello deve essere il famoso Laplace immagino.- disse Saku.
-Immaginavo fosse brutto, ma ora che lo vedo ne ho la conferma!- dissero le altre in coro.
-Vi siete mai guardate allo specchio? Anoressiche! Siete davvero orrende!- rispose di rimando.
Shokubutsu lo colse di sorpresa con un pugno che però non lo smosse di un millimetro.
-Cos’era questo? Avevo una mosca sul naso?-
-No! Stavo cercando di punirti per esserti intromesso nella mia battaglia!-
Suiseiseki si riprese e sussultò nel vedere Laplace.
-Ciao!- le disse con un sorriso.
-Non mi aspettavo questa reazione!- concluse.
-S… scusa, è che non sono abituata a…-
-Avete finito voi due?- disse Shokubutsu indispettita.
Suiseiseki tornò con i piedi per terra, ma poi guardò Laplace.
-Grazie dell’aiuto!- disse.
-Dovere!-
Laplace liberò Souseiseki e le sussurrò qualcosa. Probabilmente di non preoccuparsi per la sorella e lasciarla fare. Ci raggiunse, ci salutò alla sua maniera, baciandoci la mano, e si unì a noi nella visione dello “spettacolo”.
-Quel dannato coniglio ti ha salvata, ma il miracolo non si ripeterà!-
Suiseiseki utilizzò il getto dell’annaffiatoio su Shokubutsu, ma vedendo che non aveva alcun effetto si rese conto del suo errore. Fu allora che lanciò il getto sul terreno. Le piante si avvinghiarono sulle gambe e le braccia della Alice Maiden. Probabilmente voleva renderle pan per focaccia.
-Non ci sperare troppo ragazzina!-
Si liberò di nuovo e creò delle piante la cui estremità erano appuntite.
-Prendi queste!-
Le piante-lama, come ho deciso di chiamarle, raggiunsero il petto di Suiseiseki distruggendosi all’impatto. Questo provocò in Shokubutsu una reazione isterica. -Non ci credo! Quelle piante erano fatte in modo che potessero distruggere il tuo dannato corpo.-
Suiseiseki sospirò.
-Che tipe insistenti. Quando imparerete?-
-Chiudi quella fogna!-
Provò a usarne altre e altre ancora di quel tipo di piante, ma ogni volta il risultato era lo stesso. Fu allora che rigiocò la carta del volerle staccare gli arti. Suiseiseki, però, non si fece cogliere di sorpresa e utilizzò l’annaffiatoio ancor prima che le piante potessero avvinghiarsi sui suoi preziosi arti.
-Una volta può andare anche bene. Una seconda, invece proprio no!-
-Maledetta! Ma soprattutto maledetto quel dannato coniglio! Se non ti avesse aiutato, a quest’ora staresti senza gambe e braccia!-
Suiseiseki, e notai che lo fece anche Laplace, assunse un’espressione come a dire:
-Ehy, che vuoi? Non è colpa mia se siamo amici!-
Shokubutsu ritentò con il Petal Vortex. Stavolta era molto più potente del primo, eppure non le servì a nulla. Sembrò quasi rassegnata.
-Ti vedo stanca. Se vuoi smetterla, io non ho obbiezioni!-
-Zitta! Sto pensando…-
-A cosa? A una fuga veloce?-
Shokubutsu sorrise. Sulla sua mano destra comparve una rosa rossa.
-Scarlet Rose!-
La rosa, che in realtà era di pura energia e non reale come sembrava, fu lanciata contro Suiseiseki ed esplose all’impatto. Quando il fumo scomparve, Suiseiseki era ancora in piedi senza un graffio.
-Maledetta!- disse Shokubutsu digrignando i denti.
Fu allora che si sollevò in aria e alzò le braccia al cielo. La figura di un girasole comparve sulla sua testa.
-Sunflower Bomb!-
Un girasole di pura energia dorata fu lanciato contro la gemella, ma anche questo, nonostante la terribile esplosione, non funzionò.
-Adesso basta!-
Suiseiseki ebbe un piccolo brivido, mentre notò il corpo della sua avversaria illuminarsi di una luce smeraldo. Sulla sua mano apparve un grosso quadrifoglio di energia.
-Emerald Four-leaf Clover!-
Il quadrifoglio cominciò a roteare su se stesso come se fosse la pala di un elicottero e si diresse verso Suiseiseki che lo evitò scansandosi di lato per un pelo. Purtroppo, non poté gioire per due ragioni: il primo era che anche il suo vestito era stato sfiorato e di conseguenza subì una piccola lacerazione e secondo, stava tornando indietro. Shokubutsu lo manovrava con il pensiero, perciò a Suiseiseki non bastò che giocarsi il tutto e per tutto con un trucco vecchio come il mondo. Si fece seguire dal quadrifoglio rotante dirigendosi verso la sua nemica.
-Vorresti fregarmi con un trucco così banale? Sei proprio una stupida!- le disse.
Quando Suiseiseki le fu abbastanza vicino, si scansò all’ultimo minuto iniziando a ridere.
-Che hai da ridere giardiniera? Sei impazzita?-
Sia Suiseiseki, sia noi, rimanemmo a bocca aperta. Il quadrifoglio si era fermato a pochi centimetri dalla sua avversaria.
-Oh, scusa! Ti ho deluso? Vai quadrifoglio!-
Suiseiseki fu costretta a farsi inseguire, cercando di non farsi prendere, altrimenti, com’era successo al suo vestito, sarebbe stata spacciata.
-È inutile. Ovunque tu fugga ti seguirà sempre!-
In effetti, il quadrifoglio le era alle calcagne. Sembrava un inseguimento destinato a non aver mai fine. Fu allora che la gemella decise di riutilizzare di nuovo quel trucco, anche se sapeva che non avrebbe avuto successo, e si diresse un’altra volta verso Shokubutsu.
-Vuoi provarci ancora? Ostinata!-
Suiseiseki le si avvicinò e rimase a fluttuare davanti a lei immobile. Sembrò non volersi scansare stavolta.
-Che intenzioni hai?-
L’annaffiatoio comparve sulla sua mano e creò delle piante che si avvinghiarono sugli arti della Alice Maiden cogliendola di sorpresa. Quando il quadrifoglio stava per raggiungerla, lei atterrò e Shokubutsu fu tagliata in due. Non appena i due pezzi caddero a terra, il busto s’illuminò e uscì la Rosa Mystica che, come le altre due, finì nel corpo di Rokushi.
-Gran bella battaglia. Se non fosse stato per quel dannato coniglio però…- dissero le altre Alice Maiden.
Tekkena atterrò.
-Bene gemellina numero due. Vieni che giochiamo insieme!-
Suiseiseki tornò dalla sorella e si abbracciarono.
-Falla a pezzi, sorellina!- le disse.
-Contaci!- rispose Souseiseki.
Raggiunse la sua avversaria e impugnò le sue cesoie.
   
 
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