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Autore: f9v5    24/11/2012    1 recensioni
Sonic e co. si ritroveranno, ancora una volta, ad affrontare Eggman; il folle scienziato mira, per l'ennesima volta a conquistare il mondo, ma stavolta può contare sull'aiuto di qualcuno di inaspettato. E possono sempre esserci altri nemici che tramano nell'ombra.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rieccoci qui!
Spero che il secondo capitolo, che vi state apprestando a leggere, sia di vostro gradimento come spero lo sia stato il primo (Knuckles: Ma chi vuoi che legga, questa storia fa pietà! Io: Non ricordo di aver chiesto la tua opinione, echidna di malafede, torna dentro la storia! Vi avviso che ho dovuto buttarlo fuori con le minacce, minacce di cui è meglio non parlare).
Il Team Sonic è partito dopo qualche piccolo problema tecnico-tattico (Ok, questa è la conferma che guardo troppo “Guida al campionato”) alla volta di Jump City, dove Eggman è gia arrivato, lasciando la sua base in balia di una Rouge frustrata, un robot esaltato e un personaggio misterioso che tanto avrete già capito chi è, pensando che un piccolo squadrone di E-121 Phi possa bastare a risolvergli il problema Smeraldo del Caos, non immaginando che Sonic non è l’unico a potergli creare problemi.
Preparatevi, ci saranno azione, risate e quant’altro nel secondo capitolo di “Teen Heroes”!


Quando una vittoria è troppo facile, è perché qualcuno ha voluto così! 
(Knuckles dorme, sdraiato sull’altare dello Smeraldo Gigante. Sonic, ghignando, con un pennarello gli dipinge la faccia, facendo il segno dell’ok a Tails, pronto a scattare una foto con la macchina fotografica già in posizione.) 


Jump city - Giorno 1, ore 08:30


Bassa statura, gambe e braccia esili, corpo ricoperto da una sorta di armatura metallica grigia, testa rotonda dove vi risiedevano due occhi ovali verde militare e una sorta di codino che partiva dalla fronte; questa era la struttura fisica di un E-121 Phi.
Cinque di questi robot, equivalenti ad un nulla dell’intera armata del loro creatore, erano stati disposti in fila e davanti a loro vi era un compiaciuto Eggman.
Egli si premurò di dargli tutte le istruzioni necessarie affinché non facessero errori e, una volta assicuratosi che tutto fosse a posto, li mandò in missione.
Grazie ai razzi a propulsione sotto le loro scarpe, i cinque automi non ebbero nessun problema nello scendere al suolo, nascondersi in un vicolo e dividersi per iniziare la ricerca, il tutto sotto il costante monitoraggio di Decoe e Bocoe.
-Andate, E-121 Phi e vedete di fare un buon lavoro.- lo scienziato, comodamente spaparanzato sulla sua poltrona, intento a lisciarsi i baffi (che, più che altro, sembrano uno spazzolone swiffer), si mostrava sicuro di sé ed estremamente tranquillo.
-Scusi, dottor Eggman, perché si è limitato a mandare una squadra di pattuglia, di solito lei è più…diretto?- malgrado pensasse che la domanda di Bokkun fosse sensata, Eggman non gliel’avrebbe certo detto -Perché?! L’ultima volta che sono stato diretto sin dall’inizio, mi sono ritrovato inseguito sia da Sonic che dall’esercito. Quindi, attuerò un attacco di massa solo e soltanto se dovesse essere necessario.-
E, inoltre, riteneva davvero che quei cinque fossero sufficienti per lo scopo della ricerca, malgrado Sonic sapesse del suo piano, perché lui aveva deciso così nobilmente di essere “generoso” e rivelarglielo; in fondo, il caro riccio blu non aveva fatto avere nessuna notizia, né nessun altro del suo “clan”, non vedeva motivi per stare in allerta.
Almeno, non c’è ne furono finché, una delle cinque sezioni sullo schermo, ciascuna corrispondente alla visuale di ogni robot Phi, non si spense -Dottor Eggman, abbiamo perso il segnale di uno dei nostri uomini!- annunciò Bocoe, facendo irritare lo scienziato.
-L’ho notato, imbecille, quello che non comprendo è il motivo per cui il segnale si è perso.- cominciò a sfregarsi il mento, rimuginando sulla causa del collegamento perso della sua creazione.
-L’unica soluzione possibile è che il robot sia stato disattivato, ma da chi?-
Malgrado nella sua mente si fosse delineata l’immagine di un familiare riccio che lo prendeva per i fondelli, la sua ipotesi era sbagliata, Sonic, a bordo del Tornado, insieme agli amici di sempre, ovvero Tails e Knuckles, era giunto solo in quel momento in città.
-Knuckles, posso sapere perché abbiamo dovuto portarcelo dietro?- chiese uno snervato Sonic, riferendosi allo Smeraldo Gigante, posizionato sul posto libero dell’aereo, addirittura assicurato con la cintura (su “gentile” richiesta del rosso) e con loro aggrappati alle ali del mezzo.
Quando sembrava che, per una volta, avesse completamente scordato la sua mansione, subito dopo Knuckles aveva obbligato Tails a rivirare su Angel Island per portarsi dietro l’enorme sasso, iniziando un discorso sull’importanza del suo potere, sulla sua sicurezza e altre cavolate che rischiarono al riccio un esaurimento nervoso e che quindi mi guarderò bene dal riportarle in questo contesto.
-Te l’ho già spiegato, quindi evita di rompere!- Tails continuava a chiedersi come quei due facessero ad andare avanti sempre con quella solfa; certo, erano sempre scontri amichevoli, ma non ne avevano mai le tasche piene di quelle litigate; ma erano sempre i Sonic e Knuckles a cui voleva bene e non avrebbe mai cercato di cambiarli -Ragazzi, ormai ci siamo, il segnale è in questa città, sto iniziando la discesa quindi reggetevi.-
E, alla fine, l’unico luogo in cui fu possibile per il volpino far atterrare l’aereo di cui andava tanto fiero fu, indovinate un po’? La torre già citata in precedenza, era l’unico posto adatto, la forma a T dava la distanza necessaria affinché l’aereo facesse la frenata.
-Bene, non perdiamo tempo e andiamo a cercare lo smeraldo, ragazzi!- solo in quel momento lui e Knuckles notarono la sparizione di Tails per poi ritrovarlo mentre analizzava, con gli occhi luccicanti, l’astronave che, solo in quel momento l’avevano notata, stava parcheggiata sulla cima della torre.
-Ragazzi, quest’astronave è da sballo, chissà che tecnologia hanno usato per costruirla?- quando hai un quoziente intellettivo di 300 è normale che tu sia un appassionato di cose come la robotica o comunque la meccanica, Tails non era un’eccezione(la cosa ancor più incredibile è che ha solo 9 anni); ancora un po’ e avrebbe cominciato a sbavare quanto era affascinato dal quel veicolo, per fortuna i suoi due amici più grandi(di età, non di cervello sia chiaro, se la mettiamo in quel senso il più grande è Tails) si sbrigarono ad afferrarlo per le code prima che vi si gettasse addosso per smontarla e analizzarla pezzo per pezzo.
-Andiamo, sottospecie di fusione tra Albert Einstein e Steve Jobs, abbiamo del lavoro da fare!- lo redarguì un Sonic the hedgehog che immaginava cosa sarebbe potuto accadere se Tails avesse messo le mani su quell’affare.
-Volevo tanto dargli un’occhiata più da vicino, uffa.- protestò un Tails che vide le sue speranze cancellate con uno sbuffo, decise comunque di lasciar perdere, al momento; una volta però che si fu rialzato, dovette fare i conti, insieme a Sonic, con la sparizione di Knuckles, stavolta.
-Questa storia sta sfociando nel ridicolo.- pronunciò uno sconsolato Sonic quando vide il suo amico rosso legarsi lo Smeraldo Gigante alla schiena con una corda, che evidentemente si era portato dietro -Knuckles, stai scherzando?!- sperava tanto che gli dicesse sì, ma in cuor suo sentiva che la risposta era un’altra -Col cavolo! Se dovevo lasciarlo incustodito, tanto valeva che rimanesse ad Angel Island.- infatti.
Deciso a sorvolare su quell’inconveniente, il riccio dispose le loro mosse -Ok, ragazzi, per ricoprire un’area più grande nel minor tempo possibile, sarà meglio dividersi: Tails, visto che tu sai volare, farai un’esplorazione aerea, io perlustrerò la città, grazie alla mia supervelocità riuscirò a non farmi notare, tu, Knuckles, andrai nelle fogne.- quest’ultima disposizione sembrò non andare a genio all’echidna -Perché nelle fogne?- questa sembrava una di quelle volte che Sonic lo metteva in situazioni scomode per dispetto -Perché, con quell’enorme sasso sulla schiena, dubito che tu possa riuscire a non farti vedere da qualcuno; certo, è troppo grande per passare da un tombino, ma puoi sempre entrare in un vicolo, spaccare il terreno ed entrare da lì, cercando di non fare troppo rumore, ovviamente.- ma, con quell’ultima spiegazione, Sonic dimostrò ancora una volta il perché era lui il leader del trio: malgrado all’apparenza fosse arrogante e sbruffone, Sonic sapeva sempre come comportarsi nelle varie situazioni e come organizzarsi, sfruttando le abilità sue e dei suoi compagni; infatti, fuori da Station Square, nessun essere umano sapeva di lui e compagni, ogni voce era stata soppressa perché non uscisse fuori dalla città e creare scompiglio, quindi doveva anche far in modo che lui e il suo team non venissero scoperti.
Dovendo riconoscere che aveva ragione, Knuckles accettò la sua parte di lavoro e, una volta che Tails li ebbe portati giù in volo, i tre si divisero per iniziare la ricerca.



Techno Base - Giorno 1, ore 08:45


Le luci della sala di controllo si accesero automaticamente non appena le tre figure entrarono dal portone scorrevole, tre figure che, fino ad un’ora prima, stavano causando scompiglio nella, presunta e comunque ormai demolita, sala del tesoro.
Rouge non poteva negarlo a se stessa, stare in compagnia di quei due la metteva in soggezione e le faceva venire i brividi; quello a cui aveva assistito prima era uno scontro al cardiopalmo che non sembrava potesse avere termine, aveva dovuto farsi coraggio e mettersi in mezzo a quei due per fargli capire che non aveva senso combattere tra di loro e ora eccoli tutti e tre lì nella sala principale della base del dottore.
Era stata lei a proporre di andare lì, non le andava di restare in quella stanza demolita; era rimasta sorpresa dall’incredibile forza di quel robot, che aveva rivelato di chiamarsi E-123 Omega, quindi, se non era tanto arrugginita in lettere, era l’ultimo robot della serie E; non appena la saetta lo colpì portandolo a sfracellarsi sul muro lo aveva già dato per spacciato, considerando d’altronde chi l’aveva colpito, invece si era rialzato senza la minima ammaccatura e, addirittura, più furioso e desideroso di combattere; l’altro personaggio aveva imparato a conoscerlo già in passato, anche se non avrebbe mai pensato di rincontrarlo…vivo.
-Posso sapere come hai fatto a sopravvivere…Shadow?- esattamente! Si trattava proprio di Shadow the hedgehog, il riccio nero che tutti davano per deceduto dopo la battaglia con la Biolizard e che, invece, era lì, vivo e vegeto –Non saprei cosa risponderti; dopo la lotta con la Biolizard ho perso i sensi, mi sono svegliato quando il nostro caro amico di latta qui presente ha cercato di farmi saltare in aria; per dirla in breve, sono sopravvissuto ma non so come.- serio e diretto come sempre. 
Rouge spostò la sua attenzione al robot -Allora, Omega se non sbaglio, perché Eggman avrebbe creato un robot per distruggere gli altri suoi robot? Certo,Eggman è uno svitato, ma non penso fino a questo punto.- la cosa non aveva alcun senso, fu Omega a dare la risposta -Io ignoro quale avrebbe dovuto essere il mio compito; subito dopo avermi creato, Eggman mi ha disattivato e rinchiuso in quella stanza. Quindi, è questo il mio obbiettivo: tutti i robot di Eggman devono essere annientati!- malgrado non potessero trasparire emozioni da quella voce robotica, il modo in cui Omega strinse la mano riuscì a far trasparire un altrimenti celato senso di rabbia; era chiaro cosa volesse: vendetta, contro il suo stesso creatore, per essere stato trattato come spazzatura.
-Sappi che anche io una volta ho cercato vendetta per un torto subito, ma, grazie al cielo, sono stato fermato e ho compreso che alla fine la vendetta non ti farà star meglio; lascia perdere la vendetta, prima che sia tardi.- malgrado l’avvertimento di Shadow, l’automa lo stava volutamente ignorando:se quel riccio aveva rinunciato era un problema suo, ma di certo lui non si sarebbe tirato indietro.
Lo sguardo che i due si rivolsero non prometteva niente di buono; certo, il robot non poteva mostrare espressione, ma , se anziché evitare lo sguardo di Shadow, continuava a sostenerlo senza tentennare, di certo non aveva paura di un secondo confronto con lui.
Per evitare che quell’idea passasse per la testa di entrambi, Rouge si vide costretta a rimettersi in mezzo -Sentite, stavo pensando…che potremmo unire le forze, in fondo tutti e tre, ciascuno per un suo personale motivo, stiamo cercando Eggman, giusto?!- come risultato immediato si ritrovò addosso gli sguardi di entrambi, sicuramente contrari a quella proposta.
Eppure, pensandoci bene, non era una pessima idea, si ritrovarono a pensare entrambi; era vero, cercavano Eggman, tanto valeva combinare i loro sforzi per rendere più efficace la ricerca; Rouge sperava di impossessarsi del tesoro di Eggman, Omega sperava di realizzare la sua vendetta e Shadow voleva sapere perché Eggman gli aveva salvato la vita, non c’era altro motivo per spiegare la sua presenza nella base dello scienziato.
-Per me va bene.- sospirò un convinto ma comunque perplesso Shadow, non era convinto di potersi fidare di quei due al cento per cento, Rouge in particolare, considerando che già una volta gli aveva fatto il doppio gioco. -Affermativo!- anche il robot diede il suo assenso, da quel momento in poi, sarebbero stati un team, il Team Dark.
-Molto bene, compagni.- per Rouge fu una strana sensazione pronunciare quella parola, solitamente abituata a lavorare da sola, ma per il tesoro, ne valeva la pena -Tutto quello che dobbiamo fare è prendere uno dei radar di Eggman, non appena uno smeraldo del Chaos manifesterà la sua presenza ci metteremo in marcia perché, potete starne certi, dove c’è uno smeraldo del Chaos ci sono alte probabilità di trovare Eggman.-

 

T-tower - Giorno 1, ore 09:00


-Bene ragazzi, era ora che arrivaste!- annunciò un serio Cyborg che, tuttavia, sembrava anche felice; doveva essere un qualcosa che lo aveva elettrizzato alla grande se, addirittura, non mostrava più segni di stanchezza o sonno malgrado il viaggio conclusosi solo poco più di un’ora prima.
-Accidenti, avevo chiesto solo di poter dormire un po’, non mi pare di aver fatto una richiesta esagerata…oh bé, visto che sono sveglio.- e, mentre gli altri suoi compagni si accomodavano sul divano al centro della sala, il vegetariano BB si diresse verso il frigo, dal quale tornò con una ciotola di latte e cereali e la bocca già piena, accomodandosi accanto a Corvina.
-Ok, Cyborg, spero che sia stato un motivo valido quello che ti ha portato a svegliarci.- avvisò un contrariato Robin, non certo esente dal volersi fare almeno tre ore di sonno; lo sguardo soddisfatto del ragazzo di colore, comunque, non lasciava trasparire insicurezza -Credetemi, è stato un motivo più che valido; vedete, mentre stavo dormendo i miei sensori hanno captato cinque presenze, come dire, anomale in città, quindi sono andato a dare un’occhiata…e guardate un po’ che cosa ho trovato.- annunciò fieramente liberando la visuale e permettendo agli altri Titans di vedere così la sua “scoperta”: sul tavolo di fronte a loro stava disteso, immobile, un robot di bassa statura grigio-argento(avete capito di chi si tratta?).
-Ho notato questo robot che si aggirava in modo alquanto sospetto all’interno di un vicolo, così gli sono piombato alle spalle, l’ho disattivato e l’ho portato qui per studiarlo.- del resto, la meccanica era sempre stata la sua passione, oltre allo sport, non poteva non approfittarne ora che ne aveva l’occasione -E sei riuscito a scoprire qualcosa?- chiese Corvina, col suo solito tono neutro e cappuccio sempre calato sul volto, cercando di mantenere un’espressione controllata, malgrado accanto a lei ci fosse un BB che mangiava in una maniera che è meglio non dire -Chissà, magari è stato costruito da qualche scienziato malvagio per conquistare il mondo?- propose il ragazzo verde, rimediandoci una sberla da parte della maga in cappuccio, che riteneva quell’ipotesi una scemenza, cosa tipica di BB, soprattutto per il tono ironico con cui era stata pronunciata, segno che BB l’aveva detta per ironizzare.
Tutti si ritrovarono a scartare l’ipotesi, eccetto Stella che, nella sua tipica ingenuità da bambina, ci aveva creduto -Accidenti, magari vorrà conquistare la Terra per fare di noi i suoi schiavi e assoggettarci tutti al suo volere.- una cosa che certamente andava riconosciuta alla giovane aliena era che avesse una grande fantasia, ma Cyborg si occupò di smentirla -Io non credo Stella; come vi ho già detto, ho studiato questo robot e posso dirvi con certezza che possiede delle capacità offensive molto limitate, credo che sia difficile che venga usato per combattere.- come spiegazione era stata piuttosto esauriente.
-Però- si premurò di aggiungere -Devo riconoscere che la tecnologia con cui è stato creato è davvero avanzata ed efficiente, di certo non è stato costruito da una persona qualunque.-
A quel punto nelle teste di tutti e cinque si formulò la stessa domanda: chi possedeva una tecnologia abbastanza potente da creare un robot come quello; nella testa di Robin squillò un campanello d’allarme seguito dalla visualizzazione di una figura a lui terribilmente familiare.
Slado: quello che poteva essere definito a tutti gli effetti il loro, il suo, più acerrimo nemico, non sarebbe stato strano se fosse stato davvero opera sua; tuttavia, non era nello stile dell’uomo mascherato mandare “pattuglie”, ammesso che si trattasse di quello, lui era tipo da agire nell’ombra e, al momento opportuno, attaccare in massa, servendosi dei suoi androidi, e pesantemente, le esplosioni erano praticamente un hobby per lui.
Non ebbe il tempo di esporre eventuali soluzioni che, tutto ad un tratto, gli occhi dell’automa si accesero e il robot si rimise in piedi con un balzo portando il gruppo ad alzare la guardia; ad aggiungere ulteriore “carne al fuoco” furono altri quattro robot, identici al primo; arrivati all’improvviso in volo, i quattro infransero le finestre piazzandosi, perfettamente allineati e immediatamente raggiunti dal loro compagno, di fronte ai cinque sorpresi ragazzi.
-Ok, Cyborg, questo come lo spieghi?!- chiese retoricamente il leader del gruppo, leggermente irritato, mentre estraeva il suo bastone da combattimento -Ehy, io ho supposto che non venissero usati in combattimento, non ho dato nessuna certezza.-
Comunque la situazione, analizzò Robin, non avrebbe dovuto rivelarsi troppo complicata; in base alle ricerche di Cyborg, quei robot avevano una forza d’attacco molto bassa, quindi, anche se ora erano in cinque, non avrebbero dovuto costituire una minaccia seria.
-D’accordo ragazzi, cinque contro cinque, uno ciascuno.- istruzioni semplici e chiare, erano pronti. -Ma non ho ancora finito la colazione.- si lamentò BB, beccandosi un’altra sberla tra capo e collo da un’esasperata Corvina.
-Titans, all’attacco!-
Ora, immagino che i lettori si aspettino la descrizione del combattimento, ma lasciate che ve lo dica, non avrebbe alcun senso parlarvi di uno scontro che, per gli E-121 Phi, perché di loro si trattava, era perso già in partenza; per i Titans sarebbe stato sinceramente più difficile bere un bicchiere d’acqua che sconfiggerli.
I resti fumanti dei robot giacevano inermi sul pavimento mentre i Titans erano rimasti completamente illesi, nessuno di loro aveva riportato ferite di nessun genere; ed era questa la cosa strana, si era rivelato tutto troppo facile; quei robot erano stati usati come “pedine sacrificabili” per un qualche perverso e oscuro motivo.
Robin era seriamente tentato di tirare fuori l’opzione Slado, ma l’attenzione sua e dei suoi compagni venne attirata da quello che sembrava essere un battito di mani in piena regola; lo “spettatore” in questione era un uomo a bordo di una specie di mezza sfera volante, entrato dalla vetrata infranta, calvo e con dei baffi giganteschi -Sei stato tu a mandarci contro quei robot, non è vero?!- Robin puntò furiosamente il dito verso quel misterioso(mica tanto -_-) e bizzarro individuo, che proprio in quel momento smise di applaudire, assumendo un tono di voce pentito e serio -Vi chiedo scusa per l’increscioso incedente, ragazzi miei, ma era necessario mettervi alla prova e, posso dire con certezza, che avete superato il test!-



Station Square - Giorno 1, ore 09:20


Nella zona del porto, da qualche giorno, era apparso misteriosamente uno strano edificio, per essere precisi era solo una piccola casa; per chi non lo sapesse, era la dimora di un gruppo di famosi detective, non proprio famosi, ma le intenzioni erano quelle; da quando erano arrivati sulla Terra avevano cercato di farsi pubblicità, sperando che lì avrebbero avuto più richieste e quindi un incremento del lavoro e dei “liquidi”, di cui, in quel momento, erano un tantino a corto.
Questo gruppo era formato da Vector the crocodile, in quel momento spaparanzato sul divano a ronfare, Espio the chamelion, seduto in un angolo a meditare e Charmy the bee, chiuso dentro un armadietto a dormire anche lui.
Una cosa di cui Espio era certo era che si stava annoiando, solo che il camaleonte era bravo a non farlo notare, ma stava comunque pregando che gli altri due dormissero per un altro po’ e lo lasciassero nella sua pace interiore che, quando erano svegli, non poteva mai raggiungere.
Malgrado questo doveva riconoscere che quella vita era troppo monotona, gli incarichi scarseggiavano, proprio come su Mobius e le poche volte che venivano chiamati era per delle sciocchezze, tipo salvare gattini bloccati sugli alberi; onestamente, lui era un grande ninja, aveva bisogno d’azione, sentiva bisogno d’avventura, sarebbe valsa la pena sopportare quei due casinari, anche se avrebbe continuato a restare al loro fianco ugualmente.
Abbandonando la meditazione, andò fuori per controllare la posta, non poteva mai dirsi che ci fosse una qualche sorpresa e la sorpresa infatti la trovò: un enorme pacco sigillato, posizionato accanto alla cassetta per la posta; con qualche difficoltà lo portò all’interno e lo posizionò al centro della stanza; ora veniva il difficile: svegliare quei due piantagrane dei suoi colleghi.
Si soffermò ad osservare l’imponente figura del coccodrillo, autoproclamatosi leader dell’agenzia Chaotix, cosa tutto sommato giustificata, dato che l’idea di formare un team era stata sua, chiedendosi quale potesse essere il modo più efficace per svegliare quell’ammasso di squame.
Una lampadina gli si accese in testa e un sorrisetto sadico gli spuntò in volto -Vector, questo non ti piacerà!- magicamente si ritrovò tra le mani un gong ed un mestolo, si mise dei tappi nelle orecchie e…SDONGGGGGGGGGGGGGGGG.
Il rettile verde scese dal divano continuando a traballare e con un improvviso mal di testa -Espio, accidentaccio, si può sapere perché l’hai fatto?- qui Vector ebbe comunque una gran faccia tosta, considerato che era lui il maestro degli scherzi-sveglia -Perché è divertente!- il rettile viola provò un gran senso di soddisfazione per essersi vendicato di tutte le volte che quello verde l’aveva interrotto durante le sue meditazioni.
Espio si sentì tentato di usare quell’espediente anche con Charmy, ma il frastuono del gong aveva svegliato anche lui -Bene, visto che siete entrambi in piedi ci tengo ad avvisarvi che, molto probabilmente, ci è stato affidato un incarico.- e ottenne l’effetto di far gasare sia il coccodrillo che l’ape -Alleluia, forse stavolta sarà qualcosa all’altezza di un grande come me.- Vector non stava più nella pelle, ma ci pensò Charmy, col suo solito tono sbeffeggiante, a farlo passare dalla gioia alla furia -Considerato che per te è già un’ardua impresa aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, il massimo a cui puoi aspirare è consegnare una pizza…ammesso che il tuo stomaco te lo permetta.-
Quello che né seguì fu un Vector, scalpitante e con gli occhi in fiamme, che inseguiva un Charmy divertito e soddisfatto, una routine abituale; non lo avrebbero mai ammesso, ma si divertivano un mondo, era come un gioco per loro, solo che Charmy era giustificato, aveva 6 anni, Vector, che ne aveva 20, un po’ meno; e, intanto, Espio si ritrovò, come ogni altra volta, a mettersi in disparte e osservare la scena noncurante -Sarà una giornata più lunga del previsto!- 





Angolo dell’autore:
Il Team Chaotix entra in scena! Quale potrebbe essere il ruolo del team più simpatico di Mobius in questa faccenda? A parte me, non lo sa nessuno, posso assicurarvi che qualcosa in comune col gioco c’è, ma non intendo dirvi altro.
Eggman, come avete potuto vedere, ha “messo alla prova” il gruppo dei Titans, Ma quale sarà il suo scopo? Considerato il suo carattere, ci si può aspettare di tutto da quell’uomo.
E che dire del Team Dark? Come avrete notato, a differenza del gioco, qui Shadow non ha perso la memoria…di nuovo; il motivo? Semplice! Shadow si schiera dalla parte del male perché smemorato e confuso, una volta ci può stare, ma diventa snervante usare sempre questa scusa per giustificare certe sue azioni, così non si riesce a dare una caratterizzazione precisa al personaggio, e considerato che Shadow è il mio personaggio preferito, dopo Tails, dell’universo di “Sonic”, non posso tollerare quella che, a mio parere, suona come una presa in giro per questo grande personaggio; in questa storia vi porterò (almeno spero) a conoscere bene il suo vero carattere.
Non ho altro da aggiungere, vi auguro un buon proseguimento di giornata.
  
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