CAPITOLO
15
<<
Alice, dobbiamo parlare >>
La trovai seduta
nella nostra camera con le pareti color
salmone, sul letto di legno chiaro, con un grosso libro tra le mani.
Appena
sentì la mia voce lo chiuse e lo mise sulle gonfie coperte
arancioni alzandosi e venendomi vicino lentamente, camminando sulle
punte come
suo solito.
Guardai le nostre foto incorniciate appese alle pareti, sempre
sorridenti nelle
varie parti del mondo. Sempre insieme.
<<
Cos’è questo tono grave Jasper? >>
disse
sorridendomi e portando una delle sue piccole mani sul mio volto.
<<
Dopo quello che ti dirò non vorrai più toccarmi
>>
<<
Parla >> Diretta come sempre.
Così
le raccontai di quello che era successo nel bosco
mettendoci tutti i dettagli dalla caccia al bacio.
Le presi il viso
tra le mani e poggiai la mia fronte contro
la sua guardandola dritto negli occhi color caramello incorniciati
dalle lunghe
ciglia nere.
Mio Dio, com’era bella.
Ricordai quando correva tra la neve ridendo e chiamandomi canticchiando
delicata come una fata, era un sogno.
<<
E’ solo che non riesco a farmela uscire dalla testa,
davvero non ci riesco >> ammisi tristemente.
Lei mi accarezzò con un dito lo zigomo scendendo sulle
labbra e fino al mento
seguendolo con lo sguardo.
Poi lo alzò e mi guardò fisso negli occhi.
<<
Jasper, c’è una cosa che lei non potrà
mai darti –
sorrise – ed è questo. >> Mi
baciò con passione intrecciando le sue mani
dietro al mio collo ed io intrecciai le mie alla base della sua
schiena.
Sentii la sensazione familiare allo stomaco che mi procurava ogni suo
bacio ed
ogni sua carezza. Era amore, lo sapevo.
Io l’amavo veramente.
Mi diede un bacio casto prima di rimanere immobile con gli occhi chiusi
quasi
tremante, il suo respiro fresco sulle mie labbra.
<<
Io ti amo, lei no. Nessuno potrà mai amarti come ti
amo io Jass. Nessuno – sorrise di nuovo baciandomi
velocemente – penso sia
normale che dopo ottant’anni la tua attenzione sia ricaduta
su qualcun altro distraendoti
dal meraviglioso diamante che hai di fronte >> Rise.
<<
Sono innamorato di una pazza >> dissi
sorridendo e scuotendo la testa. Lei sciolse l’abbraccio e mi
diede un colpetto
allo stomaco.
<<
Ora vieni qui, merito le coccole >> si stese
sul letto e batté la manina sul mio posto.
<<
Come la mia signora comanda >> Scivolai al mio
posto e mi stesi mentre lei poggiava la testa sul mio petto ed io
iniziavo ad
accarezzarle i capelli.
<< Ti amo >> mi disse iniziando a fare
disegni astratti sul mio
addome.
<<
Ti amo >> le risposi baciandole quel manto
nero. La mia pazza moglie, come avrei fatto senza di lei?
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Pov
Beatrice
“Quando
arrivo fingi di essere il mio ragazzo. “
Ero una codarda
ma quello era il metodo più veloce per far
capire a Jasper che non ero disponibile. Premetti invio ed infilai il
cellulare
in tasca, misi la mia maschera e mi avviai verso casa Cullen.
Avevo una borsa
a tracollo con dentro i fascicoli per Nina e
Jason.
Lavoro, lavoro.. ero sempre pronta per il lavoro.
Mai per altro.
Mi
trasformai cambiando il colore
dei miei occhi da castano a viola ed attraversai il bosco correndo.
Le scarpe trasformavano in mille pezzi le foglie secche cadute sulla
terra
umida ogni volta che le toccavano.
Mi beai del
pungente vento freddo
che mi accarezzava il viso.
Arrivai fuori la porta di legno di casa Cullen troppo presto per i miei
gusti.
Come avrei guardato Jasper ed Alice ora?
Ah maledizione. Solo io potevo immischiarmi in queste cose.
Bussai delicatamente ma con decisione, attendendo per un paio di
secondi che
sembrarono durare troppo.
Aprì
Matt con indosso la solita
maschera e mi guardò lievemente sorpreso.
<<
Cosa ci fai qua? Non
dovevi riposarti? – guardò l’orologio
alzando un sopracciglio – sono passate
solo cinque ore da quando siamo arrivati >>
<<
Quattro ore di sonno mi
bastano – sorrisi senza allegria – permetti?
>> dissi guardandolo per
fargli capire che volevo entrare. Si spostò senza una parola
ma evidentemente
contrariato.
Nel candido
salone elegantemente arredato rischiarato dalle
luci artificiali c’erano, oltre ai miei colleghi con il culo
comodamente
coccolato dalle poltrone così bianche che facevano quasi
male agli occhi,
Edward, Isabella e Renesmee seduti sul divano ed Emmett con affianco
una
contrariata Rosalie di fronte a loro.
<<
E’ possibile che abbiamo perso completamente la
nostra privacy? >> la bionda incrociò le
braccia sotto al seno e mi
guardò dritta negli occhi con l’aria di chi cerca
guerra.
<<
Ciao anche a te >> dissi
poggiandomi alla parete e cacciando
lentamente i fascicoli dalla borsa.
<< Non ti riposi mai eh? >> disse un Jason
sorridente tirandomi per
farmi sedere sulle sue gambe. Ok, devo ammetterlo. Rimasi per un
momento paralizzata
dalla sorpresa ma mi ripresi velocemente ricordandomi che, come me, era
stato
addestrato ad indossare alla perfezione gli abiti di qualsiasi
personaggio
dovesse interpretare.
Mi accorsi che sulle scale c’era Jasper con un Alice
sorridente aggrappata al
suo braccio.
Passa il fascicolo a Nina che mi guardò con espressione
confusa, Matt si stava
agitando e me ne accorsi anche senza guardarlo.
Premetti la seconda copia sul petto di Jason sorridendo e minacciandolo
di
morte con lo sguardo. Aveva ricevuto e letto il mio messaggio ma non
doveva approfittarne
.
<<
Non vengo pagata per riposarmi tesoro – gli sorrisi
di nuovo – Ho pensato che non vi avessero messo al corrente
su tutto, anzi
probabilmente vi hanno mandato qui dicendovi che vi avremmo spiegato
tutto
>>
<<
Ci hai preso in pieno >> Jason rise di cuore.
Scossi la testa e mi aggiustai sulle sue gambe. La sua risata era
sempre così
vera che un po’ ti riempiva il cuore anche quando pensavi che
non vi fosse modo
per restare a galla tra i problemi e tra i dolori.
<<
Per i turni? >> domandò Matt con le braccia
incrociate e trafiggendomi con uno sguardo severo. Voleva spiegazioni
ed io
gliele avrei date, solo non in quel momento.
<<
Sei ore a testa, la bambina non dev’essere lasciata
sola. Ho un sospetto su come vogliono agire, ho calcolato i tempi tra
un
attacco e l’altro nelle altre missioni quindi voglio essere
informata su
qualsiasi movimento compia. >>
<<
C’è qualcosa
a cui non hai pensato? >> disse il mio finto ragazzo
cingendomi la vita
con il braccio destro.
<< No, ho pensato anche al fatto che probabilmente ora
sarete affamati e
quindi vi ho preparato qualcosa a casa >> sorrisi e vidi
gli altri fare
lo stesso.
<<
In effetti…. >> Nina si aggiustò i
capelli
come faceva in pratica di continuo.
<< Ora andate, qui rimango io ma tra.. – presi
il braccio di Matt e
guardai l’orologio, erano le tre del mattino –
cinque ore ho bisogno del cambio
>>
<<
Non sono ne stanco ne affamato, rimango con te
>> il biondino mi sorrise.
<<
Ci credo – la bellissima ragazza dagli occhi verdi
rise – hai mangiato prima di venire qui >>
<<
Sono previdente >> rise di nuovo lui.
Matt e Nina se
ne andarono ed il primo non si dimenticò di
lanciarmi un’ultima occhiataccia.
Rosalie era
ancora arrabbiata.
<<
Non è possibile che abbiamo perso del tutto il
diritto di stare tranquilli in casa nostra >>
La guardai truce.
<< Evidentemente la cosa non è chiara, bionda.
Per quel che mi riguarda
puoi andare dove vuoi tu e farti ammazzare quando vuoi, io sono qui
solo per
Renesmee. Posso proteggerla qui, nel calore della famiglia oppure posso
prenderla e portarla via. Non mi interessa, probabilmente non ti, o vi,
è
entrata ancora in testa questa cosa. >>
<<
Cosa ti fa pensare che te la lasceremo prendere e
portare via? >> disse Emmett con calma.
<<
Cosa ti fa pensare che riuscirete a fermarmi? –
sorrisi con cattiveria – Io sono addestrata, più
veloce e più forte. Ah, e non
dimentichiamoci che sono una strega >>
Jason mi avvolse
con entrambe le braccia e mi tirò a se
facendomi aderire con la schiena al suo petto mettendo il viso tra la
mia
spalla ed il mio collo.
<<
Calmati dolcezza >> mi depositò un dolce bacio
lì, vidi sott’occhio Jasper irrigidirsi, ancora
sulle scale, mentre io annuivo
chiudendo gli occhi.
<<
E’ solo che mi fanno incazzare quando non capiscono
che se siamo qui devono solo ringraziare il cielo >>
Rise ancora con
le labbra poggiate sulla mia pelle ed i
brividi mi percorsero tutta la schiena.
<<
E’ solo lavoro >>
<<
Allora “dolcezza” – disse Jasper imitando
Jason –
possiamo sapere il tuo nome? >>
<<
Iside – dissi alzando i miei occhi per incontrare i
suoi – il mio nome è Iside. >>
Vado di corsa! Come sempre... Perdonatemi se ho mancato il nostro appuntamento del Venerdì :'( Ma sono stata impegnatissimaaaa!
Maaaaaa... mi farete sapere comunque com'è il capitolo?
Un bacio ed un grazie speciale alle mie due fanciulle.
Rose