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Autore: Michs_EndlessSummer    26/11/2012    0 recensioni
[Real life]
[Real life]La mia non è una storia come le altre. Non racconta di nessun attore, cantante o cartone animato: parlo una cosa che mi piace da morire, ma che allo stesso tempo mi fa paura: l'amore. Ma non un amore qualunque, un amore che ho vissuto in prima persona e vi posso assicurare che, per quanto sia doloroso, è LA COSA PIU' BELLA DEL MONDO.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Tralasciamo per un momento quella lunga estate, e andiamo al 25 novembre.
Io e Manuel, insieme, di nuovo, dopo un mese, poterlo toccare, abbracciare....mammamia.
E' venuto qui e mi sono svegliata alle 7 per andarlo a prendere alla stazione, il suo treno era arrivato e io ancora non lo vedevo. E all'improvviso mi giro e me lo trovo davanti, mi ha stretto così forte da soffocarmi, ma ero felice di soffocare in un certo senso. Soffocavo di emozioni, di Amore con la A maiuscola. Ho visto la felicità nei suoi occhi in quel momento, e credo che si sia vista anche nei miei.
Mezzora di macchina per poi arrivare nella mia città e andare a fare un giro. Ci accendiamo la solita sigaretta come eravamo soliti fare in estate, con i piedi immersi nel mare. Peccato che stavolta i piedi si trovavano dentro caldi stivali, per ripararsi da questo freddo inverno. Erano le unidici e tra un bacio, una foto e una risata non ci eravamo accorti che si erano fatte le otto di sera, quando saremmo dovuti risalire su quella macchina per tornare alla stazione, e salutarci per rivederci chissà quando. Nell'arco della giornata, con le sue parole che ti avvolgevano come una coperta davvero calda, ero scoppiata a piagere sulla sua spalla circa  volte, ma non volevo immaginare che la volta peggiore sarebbe stata alla stazione, anche se ne ero certa. Quel treno, con lui seduto sopra e io sotto inerme, di nuovo. Che cosa orribile. Mi ha chiamato alla porta del treno, ci siamo baciati per l'ultima volta e poi si è andato a sedere. Insieme a lui mi sono seduta anche io, ma nella panchina fuori da quel maledettissimo frecciarossa che lo portava via dalle mie braccia ancora un'altra volta. Potevo vederlo e anche lui riusciva a vedere i miei occhi che non smettevano di piangere.
Erano le 21.38 e quel treno alle 21.40 sarebbe partito, non potevo crederci, non volevo crederci. Era troppo brutta la sensazione. La gente dice che bisogna accettare sia le sensazioni brutte che quelle belle della vita, ma non ne hanno mai provato una che ti porta via la persona che ami per un tempo indeterminato.
Si erano fatte le 21.39 e le porte si erano chiuse e a quel punto, dal finestrino, mentre il treno stava partendo, mi ha detto "MICHELA, PORCODIO, TI AMO MICHELA, IO TI AMO, TE LO GIURO." lanciando dei pugni contro il finestrino come se tutto ciò che avrebbe voluto fare sarebbe stato spaccarlo. E lo volevo anche io, con tutta me stessa, lo volevano anche le mie lacrime, ma quel treno è partito e tutto ciò che mi è rimasto di lui è stato un bacio lanciato dal finestrino di un frecciarossa diretto a Napoli. Tornata in macchina, quei sedili dove prima ero sdraiata sulle sue gambe, ora erano vuoti più che mai, già mi mancava. Mi mancava terribilmente.

  
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