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Autore: Phobos_Quake 3    27/11/2012    1 recensioni
Capitolo finale di “Dolls And Robots War”. Incredibilmente, con somma sorpresa di tutti, Alice rivela di essere ancora viva tramite un messaggio audio salvato su un floppy disk spedito a Shinku. Inoltre, ha costruito nuove Alice Maidens basandosi sugli appunti di Rozen, quindi identiche alle Rozen Maiden in tutto e per tutto. La battaglia finale sta per iniziare!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9:

New Alice Maidens Parte VII: Rokushi



La riposta era semplice: no, non era affatto bella. Era rimasta brutta. L’unica cosa che era cambiata era il vestito, più simile a quello di una principessa, privo di maniche, di colore lilla, e le ali erano grandi quanto quelle del robot farfalla e multicolori.
-Allora? Vi ho fatto una domanda!- ci disse.
Kirakishou si parò davanti a lei.
-Smettila di fare domande sceme! Pensa a combattere con me piuttosto!-
-Non riuscirai mai a battermi! A meno che non ti farai dare una mano delle tue sorelle e da Laplace.-
-Non sarà necessario…-
Io le misi una mano sulla spalla.
-Non… non sottovalutarla! Ha assorbito le Rose Mystiche delle sorelle!-
-E allora?- mi chiese senza voltarsi.
-E allora siamo nei guai! Ricordati cos’è successo ad Alice la prima volta…- Kirakishou si voltò e volse il suo occhio dorato su di me.
-Di che cosa stai parlando?-
-Le vostre Rose Mystiche erano finite nel mio corpo. È grazie a loro se ho sconfitto Alice la prima volta!-
-…-
-Ehy, signorina tutta panna, io sono qui che aspetto!- disse Rokushi che nel frattempo era atterrata.
Kirakishou continuò a fissarmi per poi guardare anche le altre e Laplace.
-State pronte a intervenire!- disse per poi atterrare davanti alla sua avversaria.
Era la prima volta che Kirakishou dicesse una cosa simile. Ciò significava solo che aveva capito quanto fosse pericolosa. Rokushi le sorrise.
-Ti strapperò quella rosa dall’occhio! Voglio sentirti gridare!-
Senza dire nulla, e con uno scatto fulmineo, Kirakishou usò i suoi rovi bianchi che si avvinghiarono all’addome di Rokushi, girò su se stessa e la scaraventò lontano, ma anziché toccare terra, frenò e rimase a fluttuare.
-Devi fare meglio di così!- le disse.
-Non sfidare la sorte. Non ti conviene!-
Rokushi sorrise e il suo corpo iniziò a brillare di tanti colori diversi come le ali che aveva dietro la schiena.
-Animals Spirits!-
Un’onda multicolore colpì mia sorella in pieno. Quando la polvere svanì, era senza più il suo candido vestito.
-Beh, per essere l’inizio posso tranquillamente dire “buona la prima”!-
Kirakishou si alzò a fatica e iniziò a nevicare.
-Wow! Questo è il tuo potere? Davvero utile!-
Da semplice neve leggera, si tramutò in tormenta e Rokushi diventò una statua di ghiaccio.
-Ho uno strano presentimento!- dissi a me stessa.
Infatti, Rokushi si liberò dalla sua prigionia con facilità.
-Ah! Vedo che il vestito è tornato. Peccato!-
-Desolata…-
Kirakishou fece comparire la sua spada, ma Rokushi rimase a fissarla con un sorrisetto beffardo sul volto. Mi ricordava troppo Alice, purtroppo.
-Snake Strangler!-
Un serpente di energia violacea con occhi verdi, si attorcigliò attorno al corpo di mia sorella stringendoglielo forte e facendola urlare.
-Che bel suono che ha la tua voce urlante!-
Kirakishou smise di urlare di colpo.
-Anche tu devi saper fare di meglio!-
-Cosa?-
Senza fatica, Kirakishou si liberò.
-D’accordo!-
Spiccò il volo e usò un altro attacco:
-Wolf Fangs!- Lanciò un lupo di energia bianca che azzannò Kirakishou buttandola a terra.
-E ora… Golden Rays!-
Era l’attacco di Sei. La maledetta aveva deciso di usare tutti gli attacchi delle sue sorelle. Dopo i Golden Rays, fu il turno del potere musicale di Myuzu. Fece comparire una chitarra elettrica e iniziò a suonare un assolo improvvisato che costrinse Kirakishou a inginocchiarsi e tapparsi le orecchie. E non era la sola. Dopodiché, creò un’enorme pianta carnivora che però non riuscì ad attaccare mia sorella perché la congelò e tagliò la “scultura” con la sua spada.
-Ottima resistenza, ma quanto durerai?- le chiese Rokushi.
Mia sorella non rispose e le lanciò la spada contro. Rokushi, senza scomporsi, si coprì con le sue ali, proprio come Suigintou.
-Adesso basta! Questo non l’accetto!- disse quest’ultima.
Suigintou volò verso Rokushi con la spada in mano, ma lei la sorprese con un calcio ben assestato all’addome per poi buttarla a terra con uno schiaffo.
-G… Gin-sama… perché?-
Rokushi atterrò e si avvicinò lentamente alle due. Le piante di Suiseiseki spuntarono da sottoterra e si avvinghiarono agli arti della bambola sollevandola. Souseiseki ne approfittò, ma appena le cesoie raggiunsero il cranio della Alice Maiden, andarono in frantumi.
-N… No, non può essere!-
Rokushi si liberò, colpì Souseiseki con un pugno violento allo stomaco, seguito da un calcio rotante e la buttò addosso alla gemella.
-Rassegnatevi bamboline! Non riuscirete neanche a vedere mia madre, perché vi ucciderò qui e subito!-
Le sue ali s’illuminarono, ci fu un bagliore arcobaleno intenso che fu seguito da una grande esplosione. Suigintou era l’unica in piedi, insieme a Kirakishou, perché aveva difeso lei e la sorella con le sue ali. Invece noi eravamo a terra e parecchio disorientate.
-Che ali portentose che hai darkettona! Lasciatemi dire che ammiro la vostra tenacia, ma prima o poi dovrete cedere!- disse tornando a terra.
Suigintou la colpì con i suoi dragoni, mentre Kirakishou la colpì con le lame di ghiaccio, ma fu tutto inutile.
-Dov’ero rimasta? Ah, sì!-
Detto questo, si mise a braccia conserte con il sorriso beffardo stampato sul volto.
-Che… che sta facendo?- si chiese Suiseiseki.
Suigintou tentò di muoversi, ma non ci riuscì. Era come se fosse incollata al terreno.
-Oh, no! Questa è…-
Capimmo troppo tardi che si trattava della ragnatela di Tekkena.
-Energy Spider Web!-
Finalmente capii cosa provò la povera Souseiseki. Il dolore era davvero insopportabile. Stavamo rischiando d’impazzire. All’improvviso, Laplace riuscì ad alzarsi, con grande sforzo, sollevò il piede, sempre a fatica, e colpì un “filamento” di energia facendola sparire. Riacquistata la mobilità, s’inginocchiò.
-Bravo coniglietto. Davvero bravo! Ora capisco perché mia madre voleva usare il tuo corpo! Perché, un robot come te dovrebbe stare dalla parte di stupide bambole come loro?-
Laplace si alzò di scatto e, in un lampo, diede un violento pugno a Rokushi buttandola a terra.
-Sono mie amiche! Non osare più chiamarle stupide!-
Rokushi si alzò e gli sorrise.
-Che ne dici di fare due salti?-
-Vuoi ballare?-
-No, idiota, combatti con me! Vediamo cosa sai fare!-
Laplace si mise in posizione da pugile, mentre Rokushi rimase impassibile.
-Mettiti in posa. Mi sento a disagio!-
-Combatti e zitto!-
Laplace attaccò con una serie di pugni, ma ogni volta la sua avversaria li parava tutti. Passò quindi ai suoi immancabili calci rotanti, ma anche quelli erano parati con facilità. Dopo numerosi tentativi infruttuosi, Laplace riuscì a colpire la sua avversaria con un pugno allo stomaco. Fu soddisfatto, ma il suo sorriso si spense subito. Rokushi non aveva sentito nulla.
-Questo è un pugno? Non ho sentito nulla!-
Laplace la colpì con i calci, ma benché indietreggiasse, sorrideva beffardamente.
-Laplace allontanati da lei! Non voglio che…- m’interruppi.
Lui capì e con un salto all’indietro atterrò accanto a me.
-Non vuoi che mi distruggano un’altra volta è così?-
-S… sì…-
Rokushi iniziò a brillare di una luce color del fuoco.
-Ecco che sta per usare i poteri di Saku!-
-Blazing Claw!-
Evitammo il colpo spiccando il volo, ma non riuscii a evitare la Dragon Flame che mi scaraventò a terra. Quando mi rialzai, me la ritrovai davanti.
-Sei tu quella che deve essere distrutta per prima!- mi disse.
Mi afferrò per il collo e mi sollevò da terra. La sua presa era possente. Laplace cercò di aiutarmi, ma più la colpiva, più sembrava che i suoi attacchi andassero a vuoto.
-Levati scocciatore. Water Wave!-
Laplace fu scaraventato lontano. Io mi sentii mancare.
-Primo movimento: Piccola Rapsodia Dell’Ape!-
La melodia di Kanaria creò numerose piccole onde energetiche a forma di api. Non servì molto, purtroppo.
-Secondo movimento: Fiori Di Luce!-
Come diceva il titolo, numerosi fiori di luce, o meglio di energia luminosa, si scontrarono contro la bambola. Questo parve avere effetto perché alla fine mi lasciò, si girò verso Kanaria e si parò davanti a lei.
-Ah… ah…-
Fu colta dal terrore, quindi mi ripresi in fretta e corsi in suo aiuto.
-Lasciatela a me. Sono io la sua avversaria!- disse Kirakishou.
-Ma… non ce la farai mai da sola!- le dissi.
-Appunto. Non ce la farete mai!-
Rokushi s’illuminò di rosso.
-Lion Growl!-
Un’altra esplosione devastante ci scaraventò lontano. Eravamo senza speranza. Laplace, strisciando, mi raggiunse.
-Dobbiamo sconfiggerla, altrimenti…-
-Ma… cosa possiamo fare? Siamo condannate! Credo che sarò costretta ad assorbire di nuovo le Rose Mystiche delle mie sorelle per vincere…-
-Non è detto. Hai notato? Lei usa i poteri delle sue sorelle, quindi anche voi usate i vostri poteri tutti insieme!-
Guardai Laplace nei suoi occhi rossi. Era un azzardo, ma poteva anche funzionare. Mi alzai e dissi alle altre il piano del nostro amico. Intanto Rokushi blaterò.
-Siete sopravvissute ancora? Ma com’è possibile?-
-Preparati maledetta! Ora sappiamo come vincerti!-
Le prime ad attaccare furono Suiseiseki e Hinaichigo che bloccarono i movimenti della nostra avversaria. A quel punto, io lanciai il mio vortice di petali, Kirakishou e Suigintou lanciarono rispettivamente le piume e le lame di ghiaccio che si unirono al vortice, e Kanaria usò la melodia del suo violino:
-Terzo movimento: Tesla!-
Aveva lanciato fulmini, quindi il vortice era un insieme di petali, piume, lame di ghiaccio e fulmini. Rokushi fu investita in pieno, roteò su se stessa mentre le piume, le lame e i petali tagliavano la pelle e l’abito, mentre i fulmini distruggevano pian piano il suo corpo.
-Non può essere vero. Tutto ciò è assurdo!-
Un ultimo fulmine le finì in bocca ed esplose completamente. Di lei e delle Rose Mystiche non vi era più traccia.
-A… abbiamo vinto!- dissi.
Ci fu un’esplosione di gioia che, purtroppo, dovetti stroncare sul nascere.
-Abbiamo poco da gioire. C’è ancora qualcuno che dobbiamo sconfiggere!-
Le mie sorelle si fecero serie di colpo, solo Kirakishou era rimasta, come sempre, imperturbabile per tutto il tempo.
-Ma dove si trova? Avremmo dovuto chiederlo a Rokushi prima di distruggerla!- osservò Souseiseki.
-Hai ragione sorella!- disse Suiseiseki.
Io annuii pensierosa.
-Non dannatevi troppo, ve lo dico subito!-
La voce di Alice veniva dall’alto, ma aveva qualcosa di strano: era troppo metallica per essere la sua. Poi capii finalmente il perché. Dal cielo arrivò il corvo robotico che si avvicinò a me.
-Ciao Shinku!- disse.
-Ciao un corno!-
-Vuoi sapere dove mi trovo? In un luogo piacevole e molto interessante!-
Rimasi in attesa per sapere il resto:
-Mi trovo nel monte Fuji!-
Detto questo, il corvo volò via.
-Il monte Fuji. Come diavolo ha fatto a finire lì?- si chiesero le mie sorelle.
-Non lo so…- dissi io.
Laplace s’inginocchiò davanti a me e mi accarezzò il viso.
-Cosa ti preoccupa?-
-Nulla di che, mi stavo solo chiedendo, ancora, come ha fatto a sopravvivere un’altra volta e che aspetto avrà!-
-Oh beh, questo sarà facile scoprirlo. Basterà andare al monte Fuji e lo scopriremo!-
Lo fissai e poi rivolsi il mio sguardo alle mie sorelle.
-Ho sentito dire che una volta entrati nel monte Fuji non è più possibile uscirne. Le numerose grotte che ci sono all’interno sono un vero e proprio labirinto! La leggenda vuole che solo una persona riuscì a uscirne, ma l’esperienza l’aveva fatto impazzire!-dissi.
-Un luogo perfetto, per una come Alice! Anche lei è pazza, no?- disse Kirakishou.
Sorrisi.
-Hai proprio ragione!-
Finito il tempo delle chiacchiere, spiccammo il volo. Destinazione: monte Fuji. Ci mettemmo quasi un’ora, e considerate che stavamo volando ad alta velocità, e una volta arrivate, atterrammo davanti a una grotta.
-Questo posto mi fa paura!- disse Hinaichigo.
Io le sorrisi e cercai di darle coraggio con carezze e parole dolci. Anche Laplace mi aiutò facendo il buffone per farla ridere, ma poi si fece serio.
-E se la escludiamo dalla battaglia?-
Io ci pensai. L’idea non era malvagia.
-No!- disse Hinaichigo sorprendendoci.
-Se cadremo come nella prima battaglia, Shinku avrà bisogno di tutte le nostre Rose Mystiche per vincere!-
-Chi ti dice che sarà così? Quando abbiamo affrontato Alice l’altra volta, non ha sconfitto nessuna di voi!- le dissi.
-Ho… ho il presentimento che questa battaglia sarà dura come la prima!-
Era un discorso preoccupante, ma da non prendere sotto gamba.
-Non sarete sconfitte. Farò in modo che non accada!- dissi.
-Stavo per dirlo anch’io!- disse Laplace.
Gli sorrisi, guardammo tutti la grotta e finalmente entrammo. Una volta dentro la grotta, percorremmo un cunicolo, piuttosto stretto, in fila indiana. Date le nostre dimensioni, noi non avevamo problemi, invece il povero Laplace, per colpa della sua altezza, era costretto a camminare leggermente piegato e farlo sembrare un gobbo. Camminammo per ore, quando finalmente il passaggio cominciò ad allargarsi sempre più. Lo spettacolo che ci si presentò davanti ci lasciò stupefatte. Non immaginavamo minimamente che fossero così grandi le caverne sotto il monte Fuji. Il “soffitto” era pieno di stalagmiti, alcune delle quali così lunghe da formare delle vere e proprie colonne.
-Che spettacolo!- esclamarono le gemelle, Kanaria e Hinaichigo.
-Non siamo qui per fare una gita turistica, purtroppo, perciò concentratevi!- disse Suigintou.
In effetti, non eravamo certo lì per divertirci. Io ero più tesa di una corda del violino di Kanaria. Non so dirvi con precisione per quanto tempo eravamo sotto il monte Fuji a cercare Alice, ma mi stavo leggermente stancando. E non ero la sola.
-Che rottura… ha scelto proprio un nascondiglio furbo!- disse Suigintou.
-In effetti…- le dissi io.
Quando arrivammo all’ennesima caverna con le stalagmiti colonna, Laplace s’inginocchiò improvvisamente, poggiando la testa in terra, e fummo costrette a fermarci.
-Che ti succede, Laplace?- gli chiese Kirakishou.
Noi ci avvicinammo. Si sentiva male e stava soffrendo.
-Che cos’hai? Ti senti male?- gli chiesi.
Smise di soffrire di colpo e rimase zitto per qualche secondo. Dopodiché, si alzò tenendo la testa abbassata e gli occhi chiusi. La sollevò di scatto e li spalancò. Avevano qualcosa di diverso. Non erano più rossi, ma arancioni.
-Ma che…?-
-Mai stata meglio!- disse.



Nota 7: Kanaria suona: Piccola Rapsodia Dell’Ape e Fiori Di Luce de Le Orme e Tesla degli Unitopia.

Nota 8: Il monte Fuji come campo di battaglia è ripreso dal manga di Saint Seiya - I Cavalieri Dello Zodiaco.
   
 
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