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Autore: Hyarsav    28/11/2012    2 recensioni
La trama di questa storia si basa su una ragazza di nome Yuminia che sfortunatamente ha perso tutto ciò che aveva : la famiglia e gli amici che credeva di avere sempre al suo fianco. Successivamente conoscerà Noah , un ragazzo dall'aspetto regale ma allo stesso tempo inquietante , al primo sguardo comprende di averlo visto già da qualche parte ma non riesce a ricordare , pian piano la sua mente distruggerà dei ricordi per far spazio a degli altri che non appartengono a quella vita ma ad un passato divorato da una prigionia e da una vita sconosciuta che ha già affrontato , cosa succederà fra Yuminia e Noah? Quali ricordi nasconde la mente di Yuminia?
"Io sono qualcosa...qualcosa che non conosco , potrò mai ricordare ciò che sono , e che sono stata? Il tempo potrà mai lenire la mia memoria?"
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                         Qualcosa di inaspettato ed oscuro


Grido , grido , le mie urla sono diventate la musica dei miei giorni , non riesco a rispondere alla domanda che mi passa per la mente , provo odio , il dolore muta in un'abitudine con il passare delle giornate , delle settimane , degli anni probabilmente , sono confusa , mi chiedo perché tutto questo succede a me , ho finito le lacrime da versare , ora le uniche lacrime che sento sono all'interno del mio corpo , piango dentro , in silenzio , un inaspettato silenzio , vorrei davvero seguire la luce che mi richiama a se , so che essa è un'illusione , io non appartengo alla luce e lo so bene.
Mi rendo conto di dove sono e di cosa è macchiato il pavimento o forse di cosa è pieno. . . una chiazza enorme ed appariscente anche nella semi luce , una pozza di liquido scarlatto , lì in mezzo ci saranno anche le mi lacrime , che siano di sangue o d'acqua salata so bene che contengono parte della mia anima e dei miei sentimenti che pian piano spariscono , Loro non sono soddisfatti finché non riescono ad udire le mie urla disumane , straziate. . . 
Mi sentivo come Prometeo , ogni giorno lo strazio mi distruggeva , ero incatenata , ogni giorno il dolore era insopportabile , sembrava come se il mio corpo rimarginasse nella notte le ferite del giorno precedente in modo che il giorno seguente fosse pronto per essere lacerato nuovamente , 
arrivai anche a sorridere quando sentivo i passi di quegli umani che non potevano essere definiti come li vedevo io , ero troppo buona! Fin troppo. . .normale per una ragazzina come me.
Uno di quelle giornate i miei cari amici di giornata non si presentarono e passai il tempo facendo profondi sospiri si sollievo , 
dormivo tranquillamente per una volta in tutto quel tempo , naturalmente non mancavano mai i miei incubi pieni di ricordi ,
una volta dopo averli fatti piangevo fino allo sfinimento ora invece mi svegliavo tranquilla , 
non mi capitava spesso dormire in quel modo : tenuta alzata da delle catene , nuda e sporca di sangue recente o secco , ne ero ricoperta dalla testa ai piedi come un nuovo abito creato da un velluto purpureo ,il freddo mi entrava dentro la carne come se fosse una pioggia di chiodi , 
pensai di dover provare a staccare quelle catene , erano vecchie ed arrugginite probabilmente avrebbero ceduto , i miei polsi erano già in pessime condizioni , tentai ma il risultato fu vano.
La sera i quattro uomini tornarono , mi voltai e notai che uno di loro era ridotto piuttosto male , ferito soprattutto alla testa , aveva anche una striscia di sangue sul braccio , sembrava un graffio da artiglio , intravidero il mio sguardo ed un manrovescio talmente forte mi fece voltare immediatamente il capo , strinsi i denti e mi bloccai per non gridare ed iniziare a tirare quelle dannatissime catene , odiai il mio destino e quelle belve umane , accesero un fuoco in un piccolo caminetto ed io illusa pensai fosse per me , beh in effetti per un certo senso era per me...
Ridevano divertiti al contrario di me , sperai che loro soffrissero quanto me un giorno , mi appoggiarono qualcosa di terribilmente caldo al fianco ,
in quel momento solo e soltanto un urlo scaturì fuori dalla mia gola , così forte che anche i miei " torturatori " smisero di ridere , piansi immensamente , così tanto da poter creare un oceano , 
mi caricarono un colpo alla testa e le mie lacrime si tinsero di rosso , piangevo quello che loro un giorno avrebbero versato con molto più dolore , anche dopo quel colpo non smisi di piangere né di gridare , dal piano di sopra si udì un rumore inaspettato , sperai che mi avessero scovata , mi imbavagliarono bocca e occhi ed io iniziai a gridare peggio di prima , le lacrime ed il sangue intinsero la benda bianca sugli occhi , capì che si stavano guardando uno con l'altro per capire se qualcuno mancava ma sfortunatamente per loro non mancava proprio nessuno.
Tirai le catene ed avvertì i passi di qualcuno che veniva verso quello scantinato infernale , cercai di avvertirlo con dei piccoli gridolini rochi che riuscivo a far uscire da sotto la benda , sapevo che loro erano armati e che il mio salvatore non sarebbe sopravvissuto , un'altra morte a causa mia?
La porta si aprì con un lento cigolio inquietante , i cardini dovevano essere oliati , gli uomini gridarono un urlo di battaglia ed io strinsi le mani a pugno , sentì soltanto grida e rumore di ossa frantumate , era il mio salvatore ad essere distrutto o i miei torturatori?
Passarono pochi minuti e sentì con l'olfatto odore di carne bruciata. . .NO!
La mia unica possibilità di scappare da lì stava morendo fra le fiamme. . .perdonami , perdona perché gridando ti ho fatto arrivare qui , ti ho fatto incontrare il mietitore oscuro che quasi certamente non ti voleva portare con sé , perdona la mia ingenuità , perdonami perché io credevo in questa gente , perché ho prestato fede in questa razza così sadica e piena di pazzia...odiami per tutta questa innocenza da bambina poco cresciuta. 
Perdonami tu...perché non sono arrivato prima. "
Questa fu la frase che sentì sussurrata al mio orecchio , una voce dolce e melodiosa che conoscevo già.
La benda agli occhi mi venne tolta da delle mani dolci ed accurate , mi ritrovai specchiati nei miei occhi un altro paio di occhi , le pupille azzurro-bianco come il ghiaccio e l'iride di un viola scuro con vicino le pupille delle sfumature gialle. Essi furono l'unica cosa che vidi poco dopo ch'ero stata slegata , presa in braccio e coperta da un mantello , venni portata via fra quelle braccia forti e calde. 
Faceva freddo e lo capì dal vento che mi bruciava la pelle anche attraverso il pesante mantello nero , avvertì la presenza di qualcos'altro , socchiusi gli occhi e scorsi vicino al ragazzo un lupo grigio e barcollante che gli camminava a fianco , il sentiero era pieno di neve , quest'ultima arrivava alle ginocchia , ma il ragazzo camminava come se non avesse nessun ostacolo davanti , tranquillo come se la neve mentre camminava si sciogliesse per farlo passare. Un lamento venne dal mio fianco , il lupo si era fermato , fissava la luna , si sedette ed ululò , a quel lamento vecchio e cupo si unirono altri ululati che resero quel suono minaccioso e cupo, un canto alla luna , una melodia appartenente alla notte poi avvertì una dolce voce. . . 





"Per la luna...per la notte...a cui io appartengo, 
                                                                            
a cui anche tu appartieni dai tempi dei tempi, 
                                    
dall'inizio delle tenebre , dalla creazione del

nostro amato mondo pieno di terrore, 
                                                                                            
dalla creazione del nostro fluido vitale. . .rosso
                                   
dalla nascita della purezza. . .bianco

dall'inizio del tempo infinito eppure finito. . .

dal principio. . .passato. . .nero.Esso va a disintegrarsi per far spazio ai ricordi del presente.
 
dall'odierno. . . presente. . .grigio. 

dall'avvenire. . .futuro. . .bianco. Esso è sconosciuto nessuno può prevederlo nè uscirne illeso.

Nero , Grigio , Bianco. . .muteranno nel rosso scarlatto , il colore della vita.
"

  
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