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Autore: closeryetfar    29/11/2012    2 recensioni
> mi accorsi che stavo urlando. Non avevo mai alzato la voce con lui, neanche durante le litigate, e sentii una fitta al cuore quando lo vidi abbassare lo sguardo, ferito dalle mie parole.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ELIZABETH

 
Salii le scale di corsa con un sorriso ebete stampato in faccia. Avevo appena baciato il mio migliore amico, e stavo provando la sensazione più bella della mia vita. Cercai di scacciare il pensiero di Zain ancora al piano di sotto mentre mi vestivo apparentemente con vestiti casuali ma che in realtà avevo scelto con cura.
Mi frizionai i capelli leggermente con l’asciugamano e scesi le scale trotterellando.
Lo trovai rannicchiato sul divano ad aspettarmi. Mi avvicinai a lui e appoggiai dolcemente la fronte alla sua. Rimase qualche secondo a guardarmi mentre i capelli che avevo sistemato dietro le orecchie mi ricadevano sulle spalle disordinatamente. Quando pensai di essermi persa definitivamente in quei meravigliosi occhi, piegò leggermente la testa e appoggiò lievemente le sue labbra sulle mie.
Mi allontanai di malavoglia da lui, e mi diressi verso il tavolo della cucina.
<< Beh, ce la dividiamo la pizza? >> annuì.
Ci sedemmo per terra appoggiandone il cartoccio sul divano, e mangiammo parlando del più e del meno. Risi, mi divertii, dimenticai Harry e tutti i “disastrosi avvenimenti” che pensavo mi avessero sconvolto la vita.
<< Sei bellissima. >> mi disse dopo un po’.
In tutta risposta accartocciai lo scontrino che avevo in mano da un po’ e glielo lanciai addosso.
Rise. Quanto amavo quella risata così solare e dolce.
Mi alzai, e lentamente arrivai di fianco a lui, sedendomi sulle sue gambe.
<< Ahi, così mi schiacci! >>
<< Hai rovinato l’atmosfera, cretino. >> gli sfiorai il naso con un dito prima di alzarmi.
Seguì il mio esempio e mi invitò a sedermi sul divano con lui.
Mi accomodai appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre lo sentivo giocherellare con i miei capelli.
<< Sai, era da un po’ di tempo che sognavo questo momento. >> sospirò.
Decisi che se non volevo addormentarmi su di lui avremmo dovuto fare qualcosa.
<< Ei, malik, - non me l’aveva mai detto ma sapevo benissimo quanto adorasse essere chiamato per cognome – la vogliamo dare una svolta a questa serata? >> lo sentii sospirare.
<< Certo, copriti che usciamo. >>

Qualche minuto dopo eravamo già fuori dalla porta appallottolati nei nostri cappotti, troppo leggeri per il vento pungente di quella serata.
Chiusi la porta e gettai le chiavi nella borsa con noncuranza.
<< dove la porto, signorina? >> rimasi un istante – o forse anche due – in silenzio, a guardarlo. un suo mugolio ideato per sollecitarmi mi riportò alla realtà.
<< ti va se camminiamo un po’? >> annuì, sapeva quanto amavo le passeggiate al chiaro di luna, già molte volte l’avevo costretto a farmi compagnia nelle sere tristi, senza rendermi conto di che privilegio godessi avendolo accanto.
Passeggiammo in silenzio, mano nella mano per molto tempo, non so dire quanto, finchè zain non rallentò il passo gradualmente, per poi fermarsi.
<< oh, che c’è? >> gli chiesi con aria interrogativa.
<< sono stanco, sediamoci qui. >> fece, indicando una panchina posizionata a lato del viale alberato che stavamo percorrendo.
Lasciai che si sedesse per primo per posizionarmi sulle sue gambe. Mi sussurrò all’orecchio di guardare la luna, e mentre la contemplavo iniziò a canticchiare le parole di una canzone. Sapeva quanto amassi la sua voce.
Mi girai, il suo viso era illuminato dalla pallida luce lunare, che si rifletteva sui suoi denti candidi qualora le labbra li lasciavano scoperti, mentre cantava.
Avvicinai lentamente il mio viso al suo, fino a sentire quelle labbra così soffici cercare le mie.
Assaporai quel bacio come mai avevo fatto. Sentii il profumo unico della sua pelle, rabbrividii nel sentirlo lasciare un lieve morso al mio labbro inferiore, e per poco il mio cuore non scoppiò quando la sua lingua sfiorò appena la mia.
“che mi stai facendo?” pensai.
Proprio mentre pensavo che non mi sarei mai più staccata da lui, il mio cellulare vibrò dalla tasca del cappotto. Numero sconosciuto.
Risposi con voce svogliata.
<< Pronto. >>
Una voce fredda e tremante mi rispose lontana. << Buonasera, lei è Elizabeth? Amica di Allison, immagino.>> ebbi un tuffo al cuore. Non sapevo bene perché, ma mi sentivo che qualcosa stava per andare storto.
Abbozzai un timido ‘si’.
<< Ehm, la sua amica si trova qui all’ospedale di st. Paul al momento; ha espresso il desiderio di vederla. >> rimasi paralizzata per qualche secondo, dall’altro lato del telefono si poteva sentire una voce femminile impartire ordini e molti passi frettolosi.
<< Si, arrivo. Grazie. >> mi alzai di scatto tenendo per mano zain e mi misi a correre verso casa, mentre le lacrime mi inondavano il viso e mi offuscavano la vista.
<< Liz? Liz! Liz che succede? >> la voce di zain pareva ovattata, sembrava provenire da un universo parallelo.
Arrivammo a casa dopo pochi minuti di corsa, aprii la porta con mani tremanti e, prima che zain potesse fare domande, presi le chiavi del suo motorino che erano appoggiate sul ripiano della cucina ed uscii.
Mentre mi dirigevo all'ospedale pensavo a tutto quello che era successo e a quello che sarebbe potuto succedere alla mia migliore amica Allison. Lei era la compagna della mia vita, e non potevo sopportare che le accadesse qualcosa.
Finalmente, dopo aver rischiato tre o quattro incidenti, arrivai al st. Paul. Lasciai il motorino nel parcheggio chiuso della struttura e corsi all'interno.
Nella hall trovai la mamma di Allison, pallida e tremante, che mi si avvicinò.
<< Ciao liz. è al terzo piano, stanza 356. ti sta aspettando. >>
Di colpo i miei piedi iniziarono a muoversi da soli e il mio corpo divenne leggero come una piuma. Salii i gradini a due a due, e percorsi quasi volando il corridoio del reparto 'rianimazione' fino a fermarmi, con il cuore in gola e la testa che girava, con la mano  poggiata sulla maniglia della stanza trecentocinquantasei. 


-


holaaaa. boh, spero vi piaccia questo capitolo perchè l'ho scritto di fretta, mi si accumulavano le idee :0 mi scuso con alessia per il ruolo del suo personaggio in questo capitolo, lol. fatemi sapere cosa ne pensate c:

meg

 
 
  
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