Forse ho commesso qualche sbaglio.
Deve esser così. Non c'è altra spiegazione.
Le cose andavano bene tra loro, si era instaurata una forte amicizia e Jensen aveva iniziato a lasciarsi andare.
Perfino davanti alle telecamere Jensen si mostrava molto più rilassato in sua compagnia.
Ma improvvisamente tutto sembrava esser tornato come prima. Un week end passato dalle rispettive famiglie e l'ultimo anno, spazzato via.
Silenzi imbarazzanti, frasi di circostanza.
E quando Jared aveva provato ad abbracciarlo aveva sentito Jensen irrigidirsi.
Il massimo di espansività da parte di Jensen fu una frettolosa pacca sulla spalla.
Sembrava che Jensen avesse eretto un muro tra loro.
E Jared è confuso.
Forse è stata solo una mia impressione, forse me lo sono solo immaginato che a Jensen piacesse la mia vicinanza.
Forse in realtà Jensen è quello di sempre, lui e la sua stupida “regola del non toccare”.
Eppure.
Eppure giurava che... inutile farsi ulteriori filmini mentali.
Ci stava già troppo male.
Doveva essere professionale.
Professionale, quella era la parola giusta.
Ma Jared sa che per lui ormai è diventato quasi impossibile esser solo professionale.
Per lui non è così. Per lui non è tutto lì.