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Autore: rosewhite    30/11/2012    1 recensioni
Lo capisco dai tuoi occhi.. Quanti orrori hai visto?
Tra colleghi ci si capisce. Ma probabilmente pensi che io sia troppo piccola per comprenderti. Prima di giudicare, guarda cosa riesco a fare.
[I primi due capitoli sono d'introduzione. Godetevi la storia]
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jasper Hale, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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 CAPITOLO 16

 

 

<< Iside. Che nome interessante >> disse Edward con la piccola che gli si addormentava tra le braccia.

<< Un nome importante >> aggiunse Isabella aggiustando il vestitino rosa della figlia, dedussi più per abitudine che per effettivo bisogno visto che non aveva mezza pecca.

<< Iside è la Dea della fertilità e rappresenta la ricerca suprema dell'anima gemella, l'uso consapevole del potere femminile, dell'amore e del misticismo. Quale nome è più adatto per una strega? >> disse Jason facendomi l’occhiolino.

Sorrisi scuotendo la testa << Hai fatto i compiti a casa eh? >>

Mi alzai dalle sue gambe e mi misi sul bracciolo della sua poltrona.

<< Ovviamente, io faccio sempre i compiti a casa >> mi sorrise.

<< Bravo, ora studia la situazione >> dissi battendo due volte l’unghia lunga smaltata di nero contro il retro del fascicolo che aveva in mano.

Ok, lo devo dire. Le unghie lunghe non sono perfette per le armi, ma proprio per nessun’arma, ne per il combattimento, perché se dai un pugno ti fai più male di quanto ne fai all’avversario,  ma le adoravo troppo. Quel suono che facevano quando le tamburellavo era rilassante.. per me. Perché dava parecchio fastidio agli altri, come mi faceva spesso notare Matt esasperato.

Cacciai dalla tracolla anche un altro fascicolo, più voluminoso di quello dato a Jason.

<< Non dirmi che anche quello è per me >> disse spalancando un po’ gli occhi con fare melodrammatico. Risi.

<< No questo è per me >>

<< Sei rimasta indietro con i compiti? – mi diede un pugnetto gentile sulla gamba – mi delude, prof. >>

Alzai gli occhi al cielo ed aprii il mio bellissimo fascicolo pieno di post-it colorati rileggendo, per la terza volta, tutte quelle informazioni.  

Mi spostai sull’altra poltrona ed incrociai le gambe, usando il ginocchio alzato come leggio.

Passò un’ora e mezza. Jason si alzò, si stiracchiò e venne dietro di me poggiando il mento sulla mia spalla.

<< Ho fatto i compiti, prof.  Chi sono queste persone? >> chiese curioso. Poggiai il fascicolo su un tavolino di vetro con i piedi in legno scuro ed iniziai ad estrarre le foto.

Misi la prima sul ripiano, una ragazza con i capelli rossicci, occhi azzurri e pelle pallida sulla ventina.

<< Claire Pym, Inghilterra >>
Un’altra foto, un bambino di otto anni sorridente, scuro di carnagione, di occhi e di capelli.

<<  Paulo Souza, Brasile >>

Altra foto. Un ragazzo biondo sui diciassette anni con gli occhi azzurri quasi grigi e la pelle candida come la neve.

<< Cristoph Zisser, Austria >>

Mi voltai a guardarlo, i suoi occhi passarono da una foto all’altra.

<< Cosa centrano queste persone con la nostra missione? >>

<< Sono tutti metà umani e metà vampiri scomparsi quest’anno >>

<< Non può essere un caso? Cioè ogni anno scompaiono un sacco di persone… >>

<< Non dopo quello che ho visto qui, c’è qualcuno che mira esattamente a loro e li prende. Non so per farci cosa però. >>

<< Hai dei sospetti >> Non era una domanda.

<< Ho visto un tatuaggio, quel tatuaggio. Una mezza luna con sopra due labbra. >>

Jason sospirò .

<< Quindi in realtà già sappiamo chi c’è sotto. >>

<< Lo presumiamo >> lo corressi.

<< La cosa si complica un po’ >> Annuii e rimisi le foto nel fascicolo.

<< Sembrano scomparsi dal nulla, nessuna prova. Niente. Non è possibile. – guardai le schede di ognuno di loro  – Ci dev’essere stata una minima lotta eppure non c’è nulla se non sull’ultima scena >>

<< Hanno ripulito dopo? >> mi chiese poggiandosi alla parete alla mia sinistra.

<< Possibile, com’è possibile che li abbiano convinti o ricattati. Non so cosa pensare sinceramente. Non capisco lo scopo. Cosa vorranno farci? >>

<< Un esercito? >> mi rispose ridendo

<< O peggio >> dissi chiudendo gli occhi. Sentii il suo respiro bloccarsi e lo guardai. Mi guardava immobile con la mascella rigida.

<< Stai dicendo che potrebbero fare esperimenti su di loro? >> Annuii sconfortata e pensando a Renesmee.

<< Non permetterò che succederà anche a questa bambina. >>

<< Non lo permetteremo >> disse posandomi una mano sulla spalla.  

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POV JASPER

Ero nervoso. Non potevo farci niente.
Biondino del cazzo.

Seduto sul divano fingendo di leggere in realtà li osservavo. Sì lo so, ero ridicolo.

Il fatto che la toccasse mi dava fastidio e mi chiesi il motivo visto che ero sicuro di amare Alice.

<< Perché non vai a casa? Mi sembri stanco Jay >> gli disse. Lui annuì.
Bravo biondino dei miei stivali, vattene a casa.

<< Ci vediamo a casa allora, sarò quello nel tuo letto >> disse facendole l’occhiolino.
Nel suo letto. Immaginai le sue mani e le sue labbra sul corpo di lei. Trattenni il ringhio che mi era salito su per la gola.

Lei fece una risatina e lui le diede un veloce bacio sulle labbra. Le mie labbra.
Quante volte l’aveva toccate?

Biondino del cazzo.

Con i suoi occhi grigi del cazzo e quel fisico del cazzo.

Lei rimase sola, seduta sulla poltrona bianca vicino alla porta ed ancora quel fascicolo in mano che sfogliava e risfogliava.

Corrucciò la fronte, adorabile.

Sbagliato! Urlò qualcosa dentro di me. Mi passai una mano fra i capelli esasperato. Era una lotta interiore tra caldo e freddo. Dovevo spezzare quel silenzio.

<< Quindi.. ci sono state alcune persone come Renesmee scomparse >> buttai lì. Idiota disse l’altra vocina nella mia testa.
Lei alzò quegli occhi ametista e mi guardò. Mi sentii inchiodato.
Annuì ma non disse nulla. Chiusi il libro e mi alzai per rimetterlo al suo posto.

<< Da quanto tempo fai… questo? >> chiesi agitando le mani per aria per sottolineare quel “questo” astratto, mi risedetti, chiuse il fascicolo e lo ripose nella tracolla nera che aveva poggiato a terra.

<< Otto anni >> Risposta secca.

<< Bè, sembra un lavoro pericoloso. >> dissi esitante

<< Lo è >> ancora risposte secche, maledizione.

<< E non hai paura? Cioè non hai paura della morte? >> Mi sorrise come una madre sorride al figlio che ha fatto o detto qualcosa di stupido.

<< Se avessi paura di morire non potrei fare questo lavoro. Tu non hai paura dell’immortalità? >>

La domanda mi sembrò strana.

<< Perché dovrei averne paura? >>

<< E perché  io dovrei aver paura della morte? >>

<< Spiegati. >>

<< Ho più paura dell’immortalità che della morte. Suvvia, essere immortale è noioso. Non poter invecchiare e vedersi trasformare, non poter mangiare e non poter dormire.
Non puoi sentire freddo, ne caldo. Non puoi piangere ne diventare rosso o provare dolore. Non potrai mai avere figli ne addormentarti con la tua amata. E’ terribile >> disse guardandomi fisso ed un lampo di quella che mi sembrò compassione colpì i suoi occhi.

Feci il gesto di chi alza un calice per brindare.

<< Te ne devo dare atto, è noioso a volte. >>

<< A volte >> borbottò lei

<< Sarebbe quindi una cosa così brutta diventare un vampiro, per te? >> perché mi interessava?

<< E’ la fine peggiore per una strega e in particolare per me >>

<< Perché? >> misi i gomiti sulle ginocchia e poggiai il viso sulle mani protendendomi verso di lei.

<< Jasper, seriamente, ho già fatto questo discorso con il mio ex ragazzo. Non ho intenzione di ripetere tutto ora. Forse un giorno ma non ora. >>

Le sorrisi, si poggiò contro lo schienale ed incrociò le braccia.

<< Tu hai parlato con Alice invece? >> sentii il mio viso irrigidirsi ed un sorriso soddisfatto le comparve sul volto.

<< Si, le ho parlato >>

<< Bene. >>

<< Bene >>

<< Vado a farmi un giro di perlustrazione, biondo. - Si alzò e si aggiusto i jeans scuri e la maglietta bianca. – A dopo >> Annuii e lei uscì.
Sentii i suoi passi seguire il perimetro della casa e poi andare un po’ più lontano.

Alice scese delicatamente le scale con quel suo passo da fatina e si mise sulle mie ginocchia.

<< Simpatica ragazza >> disse baciandomi dolcemente una guancia.

<< Se lo dici tu >> mormorai stringendola.

<< Sai potrebbe andare d’accordo con Rosalie >>

<< Oppure potrebbero uccidersi a vicenda >>

Alice rise accarezzandomi i capelli.

<< Però sai con chi non andrà per niente d’accordo? >> mi chiese rimettendo al suo posto un ciuffetto di capelli sfuggito al controllo. Scossi la testa.

<< Con Bella. Non andranno proprio d’accordo >> Sorrise.

<< Come fai a dirlo? >> dissi alzando un sopracciglio.

Lei si toccò la tempia con un dito.

<< Sesto senso da veggente >> mi baciò ridendo ed io risi con lei.

 

 
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POV ROSE

 

Nina venne a sostituirmi alle otto meno dieci.

Girai le chiavi nella serratura facendo il minimo rumore possibile e chiusi con estrema delicatezza la porta di legno per non svegliare gli altri, sembravo una ladra in casa mia.

Le mie due piccole pesti però mi sentirono e mi vennero incontro scodinzolando e sbadigliando, le avevo svegliate.
Sorrisi e salii le scale di rovere bianco con loro al seguito, la porta di camera mia era lievemente aperta. Quando uscivo la spalancavo sempre per permettere alle mie due cucciolone di entrare ed uscire liberamente.

La spinsi dolcemente per non fare rumore.

Nel mio letto, coperto fino al petto da lenzuola e coperte, dormiva Jason senza maglia.
Perché i licantropi dormono sempre senza maglia o seminudi?
Si trovavano più a loro agio così visto che in loro c’era un animale e gli animali non sono abituati ad usare vestiti.
A meno che non esista un licantropo che si trasforma nel chihuahua di Paris Hilton. Ma quello è un altro discorso.

La mano poggiata appena sotto il mio cuscino ed i capelli, come raggi di sole, sparsi su quello affianco.
Quel deficiente era andato veramente a dormire nel mio letto!

Sospirai ed aprii l’armadio decidendo cosa mettere per andare a scuola. Optai per una semplice maglietta blu elettrico scollata e dei jeans chiari.

I miei occhi tornarono di nuovo castani e mi tolsi la maschera poggiandola sul comodino.

Sentii il rumore delle lenzuola ed un braccio mi tirò sul letto.

<< Allora sei sveglio >> Appoggiò la testa contro la mia schiena ed annuì. Probabilmente non ancora abbastanza sveglio per parlare.

Gli diedi un pugno, non troppo violento, sul braccio.
Si lamentò e lo ritrasse.

<< Mmh… E questo per cos’è? >> mormorò ancora mezzo addormentato.

<< Sei venuto a dormire VERAMENTE nel mio letto! – dissi irritata voltandomi a guardarlo. -  E per di più sei senza maglietta. >>

<< Mmhmmh >> disse sorridendo ancora con gli occhi chiusi.

<< C’è una camera per gli ospiti >> gli feci notare

<< La occupa Nina >>

<< Siete partner, siete abituati a dividere tutto.. anche il letto >>

<< Ha detto che voleva dormire da sola >> si accoccolò meglio sotto le coperte.

<< Vattene nel letto di Matt >>

Rise. << Perdonami ma vorrei evitare di dormire con un maschio ..sai.. problemi del primo mattino >> Alzai gli occhi al cielo

<< E perché dovrei dormire io con te? >>

<< Perché tu puoi starmi dietro senza che io abbia una spiacevole sorpresa >> Risi e mi alzai.
Appunto mentale: Fare una spiacevole sorpresa a Jason, possibilmente di prima mattina.

<< Ci penserò al mio ritorno >> Improvvisamente sveglio mi guardò con quei due occhioni grigi.

<< Dove stai andando? >>

<< A differenza tua io ho una copertura da mantenere, tesoro. >> Marcai l’ultima parola più del dovuto, quasi fosse un’offesa.

Mise il broncio come un bambino. << Quindi non verrai qui a dormire vicino a me? >> batté la mano sul mio posto.

<< Sei capitato male >> gli feci l’occhiolino e me ne andai in bagno.  Quando uscii ero pronta e truccata con eyeliner e matita, di nuovo nella forma da diciasettenne. Era veramente deprimente tornare, anche se solo esteriormente, a quel periodo.

<< Sexy anche da piccola >> Jason sorrise in modo malizioso guardandomi uscire.
Presi la prima cosa che trovai sotto mano, un porta pastelli azzurro a pois rosa, mi domandai dove maledizione l’avessi comprato, e glielo lanciai mirando alla faccia.

Lo bloccò prima che potesse colpirlo e rise piano.

<< Sei un malato di merda Jason, fattelo dire. >> Rise più forte e si tirò le coperte fin sopra la testa.

<< Vai a scuola, Beatrice >> continuò a ridere e mi fece innervosire.

Presi un libro abbastanza doppio dalla mia borsa e glielo diedi ripetutamente sulla testa coperta per poi uscire graziosamente con il mento in su mentre lui continuava a ridere.

<< Mio Dio dammi la forza di sopportarli tutti >> mormorai entrando in macchina e dirigendomi verso la “Horror” Forks High School.



Angolo della pazza:

Tataaaaan! Rieccoci, questa volta di venerdì =D

Alba97:  Ooooooooow ti ho fatta innamorare! Ora immaginami come una scimmietta che salta a destra e sinistra senza sosta. Ahahahah

Oraaa finalmente posso ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite: 

1 - Alba97
2 - Dreaming_USA 
3 - lira 

E le persone che l'hanno messa tra le seguite:

1 - 96giuggi 
2 - Akiram Vampire 
3 - alizu33 
4 - andre87fp
5 - BabbaniLove 
6 - babycullen
7 - bishuel 
8 - Dreaming_USA
9 - Hila_90 
10 - IncenseAsh 
11 - Jar Of Hearts 
12 - Mary Whitlock 
13 - nanerottola 
14 - Saratze 
15 - shadowhuntersNihal 
16 - Strix 

Eeeeee niente.. penso basti.. non lo so sto andando in confusione ahaha
Spero che il capitolo vi piaccia
Grazie!!!

Un Bacio.

Rose

   
 
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