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Autore: Yuki Kiryukan    30/11/2012    8 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Salve cari miei! Eccomi tornata col capitolo 29!! *--*
Ma vi rendete conto che siamo arrivati fino a qui??? Io non ancora! xD 
Non immaginate che fatica scrivere questo capitolo! Non per niente, tra impegni e poca ispirazione, ci ho messo ben 5 giorni ad aggiornare! ^^' Sorry!! >.<''
Cavolo ragazzi! Per lo scorso capitolo, siamo arrivati a 14 recensioni!!!!!!! O.o c'è.....per me è un piccolo miracolo!!!! 
GRAZIEEEEEEEE!! <3 come farei senza di voi!!!
Grazie anche per aver votato! Stanno venendo fuori un sacco di risultati interessanti! Ricordo che, per chi non l'avesse ancora fatto, può farlo tranquillamente! Il sondaggio continua fino alla fine della seconda stagione, e prima di iniziare la terza metterò i risulati! ;)
Adesso vi lascio al capitolo!
Fatemi sapere che ne pensate!! :D
Un bacionissimo a tutti!!! <3
Yuki!
 
 

                                                          Distruzione

 
 
 
 
 
 
 
10 Minuti prima dell'incidente....
 





Richard e Kim erano seduti di fianco al guidatore del mezzo, in un religioso, e pesante, silenzio.

Di sottofondo, si udivano solo gli schiamazzi delle loro rispettive squadre, nel retro del camion, e la musica metal, troppo alta, proveniente dagli auricolari del guidatore.

L'uomo picchiettava la scarpa ritmicamente, e la rossa, ben presto sbottò :  << Cristo Richard, smettila. Mi fai salire il nervoso! >> e si frugò nelle tasche dei jeans in cerca di una sigaretta.

  << A me il nervoso lo mette questo silenzio, invece >> ribatté l'altro, con un'amara ironia.

  << Perché scarichi tutta la colpa su di me? >> chiese lei, inspirando una profonda boccata  << Nemmeno tu mi sembri particolarmente loquace oggi...>>

Lo sguardo azzurro di Richard si fece più intenso:  << Non parlo di adesso >>  ribatté   << Ma del tuo costante, seccante e testardo silenzio nei miei confronti >>

Quella volta, Kim non seppe che ribattere. Fissò il biondo allibita, e per poco la sigaretta non le scivolò di mano.   << Cosa...? >> chiese, dopo aver ripreso fiato  << Di che accidenti parli? >>

  << Parlo di te, che non vuoi deciderti ad essere sincera con me, per una volta >> 

  << Sincera? >>

  << Ti ho detto che voglio sapere cosa provi >> disse quello schietto, e senza giri di parole, con uno sguardo disarmante   << Ma tu continui a fuggire >>

Il volto della ragazza prese colore, e nel giro di pochi secondi, divenne più rossa dei suoi capelli.  Distolse lo sguardo, fissando assorta il denso fumo della sigaretta.

Non stava fuggendo.

Ci aveva pensato innumerevoli volte alla proposta di Richard. Ma ogni volta, l'imbarazzo vinceva su di lei, e tutto il coraggio che aveva raccolto per dargli una risposta, di disintegrava.

Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal sonoro sbuffo dell'uomo:  << Vedi? >> l'incalzò  << è come dicevo. Solo silenzio >>

  << Perché non capisci? >> sbottò allora lei  << Per me non è cosi facile! >>

  << Cosa c'è di tanto difficile? >>

  << C'è che...! >> ma la frase le morì in gola.

Non che non sapesse che rispondere. Anzi, era riuscita a trattenere le parole appena in tempo.

Non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire il fatto che ogni volta che si decideva a voler diventare sua, nella sua testa si proiettava l'immagine di quel Chimero psicopatico.

Quel Dean. 

Non era concepibile che proprio lui le facesse perdere in quel modo il controllo. Ogni volta che ci pensava, si sentiva la ragione andarle a puttane.

"Sei la mia bambolina preferita"

Ecco di nuovo la sua voce che tornava a tormentarla. 

"Sono subito da te, bambolina e riprendiamo da dove ci hanno interrotti"

Non voleva nemmeno provare ad immaginare cos'avrebbe potuto farle, se non fosse stato interrotto. Sopratutto, non voleva pensarci, perché ogni volta che provava a farlo, avvertiva un inaspettato, e sbagliato, calore al basso ventre.

E non doveva succedere.

Non con lui.

  << Kim? >>

Per la seconda volta, la voce di Richard la fece ridestare, con suo grande sollievo, da quei pensieri impuri e tremendamente illogici.

  << Io... >> balbettò, ma lui la interruppe:  << Io sono serio, Kim >>

La rossa lo guardò con aria quasi supplichevole, ma il biondo, incurante, continuò a parlare, investendola con quelle parole tremende e dolci allo stesso tempo:  << Sono stato sincero, e voglio che anche tu lo sia. Voglio che mi guardi negli occhi... >>

Ma quando, per l'ennesima volta, la ragazza abbassò gli occhi, lui si arrese alla sua passività, deluso:  << Stiamo andando a Dallas >>  esordì infine  << Lì ci aspetterà un percorso del tutto nuovo. Mi avevi detto che questo non era il tempo per l'amore... ma io sono disposto ad aspettare che quel momento arrivi >>

Inchiodò i suoi occhi a quelli di lei quasi con prepotenza, poi continuò:  << Sono disposto ad aspettarti >>

E allungò una mano verso di lei. Kim chiuse immediatamente gli occhi, aspettandosi un suo bacio da un momento all'altro. Ma l'unica cosa che ricevette, fu una folata di vento freddo.

Quando riaprì gli occhi, vide che Richard aveva abbassato il finestrino alla sua destra.  << Odio il fumo >> lo sentì bisbigliare, infastidito.

La rossa sospirò delusa, e il biondo la punzecchiò:  << Ti aspettavi qualcos'altro, forse? >>

  << In effetti si >> ammise, e quella confessione le sfuggì di bocca prima che potesse porre loro un freno. 

In quel momento capì. Era così semplice, che si maledì per essere stata così stupida.

Lei sperava continuamente in un bacio di Richard. In quel momento, così come ogni volta che lo incrociava.

Sempre.

Oh. Al diavolo tutto e tutti.

Al diavolo persino quello psicopatico di Dean e con lui quell'incantesimo che sembrava averle scagliato. Non si sarebbe fatta abbindolare da lui, né da quella sua possessività distorta. 

Per nulla al mondo avrebbe finito col diventare sul serio....la sua bambolina.

Richard era lì, e quella era l'unica cosa che contava.

Senza pensarci un secondo di più, gli afferrò con prepotenza la nuca e lo baciò.

Non le importava dove fossero, se qualcuno gli avesse visti, né se sarebbero diventati il pettegolezzo sulla bocca di tutti. 

Lui accolse immediatamente la lingua della ragazza nella sua bocca, e la fece aggrovigliare con la sua. Le passò un braccio dietro la schiena avvicinandola a lui, e approfondendo il loro contatto, quasi volesse far fondere le loro labbra in una.

Quando si staccarono, Kim sussurrò sulle sue labbra:  << Richard, voglio... voglio essere sincera >>

Per la prima volta, aveva deciso di seguire solo il suo cuore. Decisa, deglutì:  << Ci ho messo tanto, e ti chiedo scusa per essere stata così tarda... ma so cosa voglio >>

Lo guardò negli occhi   << E quella cosa, sei t... >>

Ma non poté mai concludere quella frase.

In meno di una frazione di secondo, vide Richard catapultarsi su di lei, la strada capovolgersi, il suono acuto di vetri che si infrangono, il rumore delle ruote che stridono sull'asfalto, un forte boato, e il dolore.

Poi, solo il buio.
 
 
                                     
                   
                                                                                     ***********************************
 
 
 
 


L'unica fortuna di Kyle, fu quella di essere stato scaraventato fuori dal camion da una brusca sterzata, prima dell'impatto.

La caduta aveva fatto non poco male. Anzi, credeva di essersi spezzato la schiena. Qualcosa si era rotto di sicuro, altrimenti non avrebbe sentito tutto quel dolore.

Rotolò sull'asfalto per diversi metri, e quando riaprii gli occhi, lo spettacolo che gli si presentò davanti, era paragonabile a quello di un campo di battaglia.

I camion, capovolti, e ammassati gli uni sugli altri, completamente distrutti. Uno dei loro container era precipitato oltre la recinzione autostradale, e intorno a lui vedeva solo sangue.

"Ma che cazzo è successo?!"

Provò ad alzarsi, ma barcollò e ricadde a terra, mentre si sentiva il sangue calargli sulle guance. 

Oddio. 

Non poteva essere vero. 

Non poteva!

Era assurdo. Ingiusto. Sbagliato.

I corpi di alcuni agenti erano a terra, immobili. Sentiva lamenti, grida, e provò a rimettersi in piedi.

Era un massacro.

Sentì le lacrime pungergli gli occhi, ma si impose di non cominciare a piangere come un marmocchio. Era l'ultima cosa di cui avevano bisogno. Per quanto facesse male, doveva essere risoluto, e pensare alle priorità.

Lui era vivo, e doveva rendersi utile.

Fece leva sul gomiti, poi sulle ginocchia, e con uno slancio raggiunse la postura eretta.

Camminò instabilmente fino al camion che gli era più vicina, con un'unica priorità: estrarre chiunque vi fosse all'interno.

Non era ancora troppo distante, che la portiera venne abbattuta dall'interno da un calcio ben assestato, e la figura strisciante di Garreb Hidd uscì dal mezzo ricoperta di sangue  << Chi cazzo è stato?! >> urlò.

D'istinto, Kyle corse al suo fianco, e lo aiutò a rimettersi in piedi  << Tutto bene, Hidd? >> chiese, con voce rauca.

  << Come diavolo faccio a stare bene?! >> sbottò quello, con il volto ricoperto di sangue  << Non vedi che disastro?! >>

Kyle evitò di ricordargli che era una domanda retorica, e aiutò il torturatore ad estrarre altri due corpi dai posti anteriori del mezzo.

  << Harry? Harry mi senti?! >> chiamò, scuotendo il corpo massacrato dell'uomo. Kyle intanto, si stava adoperando a sentire il battito dell'altro agente.

  << Merda... >> biascicò Garreb, dopo aver poggiato l'indice e il medio sul collo dell'uomo che stava cercando di rianimare  << È morto... >>

  << E a lui non credo che resti molto... >> aggiunse l'altro, osservando che il battito del secondo agente si stava facendo sempre più debole.

  << Si può sapere cos'è successo?! >> esclamò Garreb, mettendosi le mani ai capelli. 

  << Non ne ho idea >> rispose quello, pulendosi il sangue che gli colava dalla bocca  << Ma dobbiamo far uscire tutti dai camion. Vivi o morti >> specificò infine. 

Garreb serrò le labbra ed annuì quasi impercettibilmente. Subito dopo, sentirono le grida soffocate di una voce femminile.

La riconobbero immediatamente:  << Kim! >> urlò Kyle  << Dove sei?! >> 

  << Di qua >>  disse Garreb, indicando il secondo camion capovolto. Con immenso sforzo, riuscirono ad aprire la portiera, e scorsero la chioma rosso fuoco della donna, che si confondeva al sangue scarlatto, che ormai invadeva ogni cosa.

L'abitacolo del mezzo era distrutto ed invaso dai pezzi di vetro, ed era quasi impossibile riuscire a distinguere le posizioni dei corpi.

  << Aiutateci! >> sibilò quella, quasi senza fiato.

  << Quanti siete lì? >> si informò Garreb, e Kyle chiese subito dopo, quasi fosse diventata una prassi:  << State bene? >>

  << I-Io sto bene... ma Richard.. >> Kim singhiozzò  << Dovete tirarlo fuori! Non mi risponde...e ci sono i ragazzi dietro! Aprite il retro del camion! >>

  << Kim, devi calmarti! >> le disse Kyle  << Hidd, vai sul retro del mezzo, e cerca di aiutare gli altri! >>

  << Non c'è bisogno che tu me lo dica >> lo sentii borbottare, mentre si allontanava. 

Kyle intanto, estrasse prima il corpo del conducente, purtroppo, indubbiamente morto 

Adagiato il cadavere a qualche metro di distanza, disse:  << Ce la fai a spostarlo un poco? Non credo di riuscire a prenderlo da solo... >>

  << N...Non credo... >> disse lei  << Mi ha protetto col suo corpo, e non riesco a muovermi con lui che... >>

  << Ok, ho capito >> concluse sbrigativo l'altro, che sporgendosi nell'abitacolo distrutto, afferrò le spalle dell'uomo. Fece leva sui talloni, e con grande sforzo, cominciò a smuoverlo. 

Lo afferrò da sotto le ascelle, e richiamando a sè tutta la forza di cui disponeva, riuscì a tirarlo fuori dal'angusto mezzo.  Lo adagiò sulle sue ginocchia, mentre porgeva un braccio a Kim. Lei non sembrava ferita, e fortunatamente, riuscì a scivolare via dal camion con facilità.

Aveva solo un brutto taglio sulla fronte.

Non appena fu fuori, si accostò immediatamente al corpo del biondo  << Oddio... >> sussurrò, piena di paura   << Non è morto vero?! >>
Ma il volto dell'uomo era completamente sfigurato, e coperto di sangue. Come il resto del corpo.

Kyle strinse i denti:  << Dobbiamo tirare fuori tutti quanti, così l'equipe medica potrà fare qualcosa >>

  << Cosa state aspettando allora?! >> esclamò lei, con le lacrime agli occhi. 

  << Qui tutto bene >> esordì improvvisamente la voce di Garreb  << Non ci sono morti, ma alcuni necessitano di medicazioni immediate, o lo saranno presto! >>

Alcuni uomini, frastornati, cominciarono ad uscire dal mezzo simili a zombi. Riconobbe anche i volti sconvolti di Susan e Derek.  Sembravano stare bene, e tirò su un sospiro di sollievo.

 << Possiamo essere utili >> disse quest'ultimo.

Kyle non sapeva se fosse una domanda, o un'affermazione. Vide Kim annuire con vigore  << Ogni mano in più sarà comoda >>  affermò, con la voce che però le tremava  << Io non posso allontanarmi da lui.. voi vi prego, sbrigatevi! >>

Kyle annuì, cercando di rassicurarla, e si alzò. Fece di fare mente locale. Doveva trovare Julia, e con lei Gwen, in modo da prestare soccorso immediato ai feriti, Richard prima di tutti.

Con loro, doveva trovarsi anche George. Pregò che stessero tutti bene. 

Mentre si dirigeva verso il terzo camion, seguito da alcuni agenti che non aveva nemmeno guardato in faccia, c'era un pensiero fisso che lo tormentava.

Rebecca.

Lei non era salita nei camion insieme a loro, quella era l'unica benedizione che il cielo aveva deciso di dargli. 

Stava bene, questo era certo. Adesso, doveva preoccuparsi che altri agenti non morissero.  Cercò di aprire la portiera del mezzo, ma una fitta alla spalla non glie lo permise.

  << Facciamo noi >> lo rassicurò uno degli agenti che era con lui.

Kyle inspirò profondamente, cercando di non cedere al dolore:  << Alcuni di voi aprano in bagaglio merci >> disse poi, a fatica  << Dovrebbero esserci attrezzature mediche. Almeno potremmo fornire un primo soccorso... >> 

Due uomini obbedirono, mentre un'altro tirò fuori una donna dall'abitacolo fracassato del mezzo.

Ne riconobbe subito la chioma bionda.  << Gwen >> la chiamò, avvicinandosi   << Gwen! Mi senti?! >>

  << Sto bene, credo... Ho solo... una commozione celebrale... >> bisbigliò lei, con gli occhi chiusi, e sul volto un'espressione sofferente.  
  << George... >> bisbigliò poi  << George era con noi... lui... >> spalancò di botto gli occhi castani  << Lui non sta bene, dovete tirarlo fuori....tiratelo fuori!>>
 
<< Ci pensiamo noi, tu devi calmarti >> le rispose lui, immediatamente colto dal panico. Provò a muoversi, ma il dolore alla spalla sembrava farsi più intenso ogni secondo che passava.

Non riuscì a trattenere un grugnito di dolore, e la ragazza se ne accorse:  << Sei ferito?! >>

  << Niente di che... >> cercò di minimizzare. 

  << Ma se non puoi muoverti! >> disse quella, mettendosi seduta  << La spalla, vero? >> 

Kyle annuì mestamente, e Gwen con solo pochi tocchi fece subito una diagnosi:  << Hai la scapola dislocata. Non è grave...resisti solo un po'... >>

Prima che lui potesse obbiettare, con le sue mani esperte, qualche rumoroso crok, e facendogli provare un dolore intenso ma breve, la ragazza gli rimise a posto l'osso.

  << Non posso capire con certezza se sia fratturata... >> aggiunse poi  << Questo è il massimo che posso fare.... >>

  << Andrà benissimo. Grazie >> disse quello con un sorriso stentato. Ed in effetti, andava già meglio. Poteva muoversi senza provare dolore.  O meglio, senza provare un eccessivo dolore.

  << Abbiamo bisogno di aiuto qui! >> disse la voce allarmata di uno degli agenti.

Immediatamente, Kyle accorse al suo fianco. Nel raggiungerlo, notò che avevano estratto anche Julia, che giaceva svenuta a terra, e con lei altri paramedici.

  <<  Sollevatele le gambe! >> sentì esclamare Gwen  << Dobbiamo far arrivare velocemente sangue al cervello! >>

Decise che era meglio lasciare che se ne occupasse un'esperta come lei, e si avvicinò all'altro gruppo di agenti: << Che succede?! >> s'informò quando fu vicino.

  << Tra le lamiere... ci dev'essere qualcuno >> disse quello  << Ma sembra essere incastrato...non so come fare per... >>

Kyle sbiancò. Non lo stava più ascoltando. C'era solo la paura a possederlo.

Non poteva essere George.

  << Muoviamoci! >> urlò  << Leviamo di mezzo le lamiere inutili... troveremo un metodo >>

Era più facile a dirsi che a farsi. Kyle non immaginava che quei pezzi di metallo fossero così pesanti, e persino in più persone era difficoltoso spostarle.

E con la spalla messa male, non era cosa buona sostenere un simile sforzo. Cercò di dimenticarsi la spalla che aveva ricominciato a pulsare, e si concentrò solo su quel lavoro.

Alla quarta lamiera, qualcosa cambiò. Kyle si bloccò all'istante, con il cuore in gola e un terribile presentimento.

  << L'abbiamo trovato!! >>
  
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