Capitolo 5
«Allora ragazzi, come vanno le liti?» Bobby non
riusciva
a non farlo, doveva ammetterlo, quella situazione gli piaceva troppo.
«Benissimo»
rispose Jack guardando Sue «Si sente molto
ispirata!»
«È
tutto
merito suo!» rispose lei scherzando indicando Jack.
Aggiornarono
il gruppo
sul contatto avvenuto quella mattina e misero il collare con il
microfono a Levi, visto che l’avrebbe accompagnata a prendere
il
the, così Jack, da casa, avrebbe potuto tenere sotto
controllo
la situazione.
Qualche
file da
controllare, dei moduli da riempire e l’ora di pranzo era
arrivata
velocemente. Lucy si avvicinò a Sue per proporle un
pranzetto
tra donne, e Sue fu felice di approfittare della compagnia delle sue
amiche «Certo, mi metto d’accordo con Jack e
arrivo»
così prese il cappotto e si avvicinò alla sua
scrivania; lui alzo lo sguardo e, prima che potesse chiederle qualche
cosa, Sue gli disse «Sono stata appena invitata a pranzo da
Lucy e Tara, ci vediamo subito dopo qui in ufficio, va bene?»
«Ok,
appena torni
ce ne andiamo a casa.»
«A
tra poco allora,
vieni Levi» dirigendosi alla porta facendo segno a Levi.
Jack
la seguì con
lo sguardo mentre usciva e si fermò a riflettere
sull’ultima
frase detta “ce ne andiamo a casa. Gia,
insieme”. E non
si accorse che con due sorrisetti in faccia, Myles e Bobby scuotevano
la testa sempre più divertiti da quei due.
Lucy
e Tara intanto
cercavano di far parlare Sue. Avevano scelto un ristorantino lontano
dall’ufficio, per poter parlare tranquillamente senza la
paura di
orecchie indiscrete.
«Insomma
Sue,»
Lucy non aveva aspettato molto per arrivare al punto per il quale
l’aveva portata fino a li «perché vuoi
continuare
così! È vero che c’è un
regolamento, ma
nessuno della squadra farà mai la spia, e poi non ci sono
dei
controlli così serrati, e voi riuscireste tranquillamente a
sostenere la situazione in ufficio.»
Tara
non fu da meno dando
man forte all’amica «Tutti noi facciamo il tifo per
voi, e
abbiamo visto come con il passare del tempo per voi sia sempre
più
difficile stare lontani.»
«Ieri
lo ha detto
anche Myles!» Lucy non aveva ancora smesso di ridere
ricordando
il giorno prima.
«Myles???»
ripetè Sue
«Gia»
continuò Tara, «ieri ci ha lasciato con un suo
“al
cuor non si comanda” sperando che questa copertura vi potesse
servire… i n c r e d i b i l e!» fece una pausa
approfittando per masticare un boccone «Sue si vede come vi
cercate con lo sguardo, e vi fissate a guardarvi negli
occhi… vi
preoccupate costantemente l’uno
dell’altra.»
«Quando
sei stata
rapita Jack era intrattabile, non riuscivamo a farlo uscire
né
per mangiare né per dormire. Non che tutti noi non
lavorassimo
al disopra delle nostre forze, ma lui non riusciva a capacitarsi
della situazione e si addossava tutte le colpe.»
«Lo
so, ma Jack si
comporterebbe così per ognuno di noi, siamo quasi una
famiglia.»
«Certo!!
Ma quando
Jack era in ospedale mi sembra che l’unica ad aver passato la
notte
di fianco a lui sia stata tu! Perché vuoi convincerti a
tutti
i costi che siete solamente amici!»
«Ma
con Allie l’ho
visto solo io ieri? Accidenti questo lavoro di copertura sta
diventando difficilissimo, non riesco a controllare le mie
reazioni.»
«Noi
speriamo che
vi faccia bene passare un po’ di tempo insieme.
Soli!»
«Saremo
anche soli,
ma lo sto trattando malissimo, non capisco come fa a
sopportarmi…»
e questa volta fu Sue a far alzare gli occhi al cielo alle sue
amiche.
Come la vide sulla porta dell’ufficio Jack si
alzò, prese il
cappotto e se lo infilò al volo. Si avvicinò a
lei e
sfiorandole la schiena con una mano le disse «Andiamo a
casa!»
“Devo scoprire cosa la turba così tanto”
fu
l’ultimo pensiero prima di prendere l’ascensore.
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Relegarli in fondo non mi piace molto, ma purtroppo non trovo altra soluzione.
Grazie a tutti per i vostri commenti....
e gia riesco ad aggiornare abbastanza rapidamente...serà perchè è gia bella e pronta? Comunque i prossimi capitoli saranno un po' più abbondanti, spero che gradirete.