“Signore, per ordine del divino Johannes ho potenziato
al massimo delle sue capacità il vostro ADAM”
“Ben fatto Lensi. Scegliere di
risvegliarti per primo è stata una buona idea”
“La ringrazio signore”
“Ora
è il momento della verità... preparati mio fido guerriero. Tra poco ti
rivelerai”
In un altra zona dell’ospedale, Zephir si svegliò di
soprassalto da un terribile incubo con un dolore terribile alla spalla
sinistra.
Nessuno se ne accorse, ma i suoi occhi cominciarono a brillare di
arancione, ma quella luce si spense poco dopo quando posò gli occhi su Shirley,
che dormiva sul letto accanto al suo. Anche il dolore alla spalla svanì e si
potè riaddormentare.
Qualche giorno dopo i quattro ragazzi erano stati
dimessi dall’ospedale.
Gli angeli delle tenebre non avevano fatto più nulla e
la riparazione delle Proto Machines era quasi completa.
Si era creato
comunque un clima piuttosto strano a causa del misterioso potere di Eris e Fudo
sorprese tutti suggerendo un pic nic per rilassarsi, come se quella fosse la
calma prima della tempesta.
La giornata del pic nic passò
tranquillamente. Tutti avevano davvero bisogno di rilassarsi.
Dopo pranzo
Fudo e Jerome tornarono alla base per revisionare la Vector Machines, lasciando
i quattro ragazzi da soli.
Zephir rimase per molto tempo fermo a guardare
all’orizzonte senza parlare a nessuno e Shirley pareva dispiaciuta di
ciò.
Seyfert ed Eris erano insieme sotto l’ombra di un albero da un pò di
tempo e parlavano del più e del meno, come avevano sempre fatto, quando Eris
divenne seria.
“Seyfert, quello che mi è successo, io...”
“Non ti
preoccupare, va tutto bene” tentò di consolarla
“No, non va bene, io ho
paura, quelle ali, io... io”
Seyfert non rispose più e la abbracciò” Non mi
interessa che potere tu abbia usato, nè da dove provenga. Sei sempre stata una
ragazza speciale per me e quella era solo un’altra prova di ciò”
“Seyfert,
io, io...” tentò di replicare Eris, ma le labbra di Seyfert si sovrapposero alle
sue e le tolsero il fiato.
Dopo un attimo di smarrimento Eris chiuse gli
occhi e rispose al bacio di Seyfert,
Tutto pareva perfetto, come l’aveva
sempre immaginato, ma poi un terribile stridio le attraversò la testa. Lasciò la
presa di Seyfert e cadde al suolo tenendosi la testa.
“Che ti prende Eris,
rispondimi Eris” tentò di chiamarla Seyfert, ma lei sentiva la sua voce lontana
ed ovattata, poi improvvisamente il rumore terminò e si riprese.
“Seyfert,
c’è qualcosa, qualcosa mi sta chiamando” disse lei.
“Cosa?” “Ti prego,
andiamo” “... v a bene”
“Dove andate?” chiese allegramente Shirley
vedendo Eris ed il fratello scendere la collinetta sulla quale si erano fermati
per il pic nic.
“Non lo so” le rispose Seyfert “Eris dice che sente qualcosa
di strano da quella parte e stiamo andando a controllare”
“Veniamo anche noi”
disse immediatamente Zephir, stranamente agitato.
I quattro raggiunsero
una grotta nei pressi della collina e vi si addentrarono. Improvvisamente il
pavimento scomparì ed i quattro caddero nel vuoto, atterrando su un pavimento a
specchio.
Di fronte a loro si trovava un specie di enorme fiore, e al centro
di esso c’era un uomo vestito di nero, voltato di spalle.
“Tu... tu mi hai
chiamata qui” disse Eris
“Esatto, era tanto che volevo incontrarti, angelo
della luce” disse l’uomo voltandosi.
Quando Seyfert vide gli occhi dell’uomo
fu invaso da una terribile paura, erano di un’arancione intenso, come quelli
del’ essere che 10 anni prima aveva provocato la grande catastrofe: il primo
angelo: ADAM.
“Vorrei chiacchierare con te, ma ti devo uccidere, mi
spiace”
“Non pensarci nemmeno!” disse Seyfert parandosi tra lui ed Eris ed
estraendo la spada. “Pagherai per ciò che hai fatto all’umanità!”
ADAM fece
apparire una lama energetica rossa dal palmo della sua mano ed attaccò
Seyfert.
I due si affrontarono e Seyfert cercò di allontanare ADAM, ma un
attacco della sua aura spazzò Seyfert lontano.
ADAM tentò di avvicinarsi ad
Eris, ma Seyfert gli si parò davanti.
“Ragazzi, state lontani, mi occupo io
di lui. Non ti permetterò di fare del male ad Eris” disse Seyfert
ADAM
sogghignò “Ma non sarò io ad ucciderla”
Improvvisamente l’urlo di paura di
Shirley fece voltare Seyfert e vide qualcosa che lo sconvolse totalmente
Dal
petto di Eris spuntava la lama di una spada, che l’aveva trapassata da
dietro.
Colui che impugnava la spada era... Zephir.
“No....” disse Shirley
cadendo in ginocchio.
Dalla spalla sinistra di Zephir era comparsa un’enorme
ala nera e i suoi occhi erano come quelli di ADAM.
“Ah,ah,ah,ah ben fatto,
sapevo di poter contare su di te” rise trionfante ADAM
Zephir ritrasse la
spada e la ripose nel fodero, poi si trasportò al fianco di ADAM.
Seyfert
lasciò la spada e corse a raccogliere Eris, ma appena la toccò capì che era
troppo tardi. Eris era morta
“Nooo. Perchè Zephir, perchè?” urlò Shirley tra
le lacrime.
Fu ADAM a parlare “Ti rispondo io per lui: lui è nato da una
madre umana e da un angelo delle tenebre, come dimostra la sua ala. Certe volte
la sua parte umana ha il sopravvento, altre volte lo ha la sua parte angelica,
quella che posso controllare. Ben fatto davvero. Ora finisci l’opera ed
uccidili”
Zephir si preparò a colpire, ma Seyfert si alzò di scatto. Sembrava
non avesse controllo del suo corpo, i suoi occhi erano spenti.
D’improvviso
urlò come mai prima d’ora, un urlo che mescolava rabbia e disperazione, e liberò
una tremenda aura che allontanò i nemici e riportò i due fratelli
all’esterno.
Poi Seyfert cadde a terra e non si mosse
più.