Serie TV > Il Tredicesimo Apostolo
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Autore: NeverMe    01/12/2012    2 recensioni
Ambientata dopo l'ultima puntata, il cui finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca... aspettando con ansia la prossima serie cerco di immaginare cosa possa succedere... tanto per dirne una Claudia e Gabriel li voglio insieme.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Io credevo davvero che sarebbe durata per sempre. Saremmo tornati a Roma, mi avresti sposato. E avremmo passato insieme tutta la vita. Io lo sentivo. Doveva essere così? Forse, in un altro mondo è stato così davvero... ma nel mio mondo no.
Nonostante siano passati vent'anni da quando mi hai scritto che eri troppo codardo per dirmelo a voce, ma che dovevi andare via io ancora non mi do pace.
Ti ho cercato per giorni sai? Ho passato notti cercare il tuo nome su internet, per capire se insegnassi in qualche altra università, se facessi qualunque altra cosa... ho cercato un segno della tua vita. Mi sarebbe stato sufficiente, forse.
Ed ho pianto così tanto. Ho stretto il cuscino al petto, l'ho baciato immaginando che fossi tu. Mi sono svegliata credendo di sentire ancora le tue carezze...
Mi hai ferita nel profondo dell'anima, ma non mi hai lasciata sola...


<< Cazzo! >> si morse le labbra << Mi scusi padre... le ho fatto male? >>
Il prete tese la mano alla ragazza, la aiutò a rialzarsi. << No, non preoccuparti. Tu stai bene?>>
Lei sorrise, aveva gli occhi azzurri e i capelli castani le ricadevano morbidi sulle spalle << Io sì, il mio di dietro avrebbe da ridire... ma io sto bene! >> Alzò gli occhi al cielo. << Mi scusi... ho un linguaggio un po' colorito! >> Incominciò a torturarsi le mani.
<< Ti ho già vista da qualche parte? A messa magari? >> Lei scoppiò a ridere << Piuttosto improbabile >>
Eppure aveva un viso così familiare << Atea? >>
Sembrò pensarci su un po' << Non direi atea... agnostica più che altro. Quella atea è mia madre! Non sa che fatica faccio a spiegarle che la verità sta sempre nel mezzo! >> Gabriel sentì un pugno allo stomaco << Tua madre è molto convinta delle sue idee? >>
<< Non sa quanto! A volte è impossibile fare un discorso con lei senza intraprendere una battaglia intellettuale. Fortunatamente lei circoscrive le sue argomentazioni al campo del razionale, il che mi da un grande vantaggio... il problema è che secondo i suoi personalissimi criteri altre possibili spiegazioni non dovrebbero essere considerate valide! Tutto bene? >>
Il cuore di Gabriel incominciò a battere all'impazzata, non riusciva a respirare.
La ragazza lo fece sedere, gli mise una mano sul viso << Sta avendo un attacco di panico. Non si preoccupi, adesso sistemiamo tutto. Si concentri solo sul suo respiro. >>
Aveva voglia di piangere. Quella non poteva che essere la figlia di Claudia.
<< Va meglio? >>
Lui annuì.
<< Oh, meno male! Me lo ha insegnato mia madre cosa fare. Lei è una psicoterapeuta, sa? >>
Aveva i suoi lineamenti. Le sue labbra. I suoi capelli... E alle sue spalle c'era lei. Immobile, come pietrificata. Bella come l'ultima volta che l'aveva vista, anche se qualche ruga cercava di nascondere la sua bellezza. Ma era un tentativo vano.
  
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