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Autore: Fuyu    02/12/2012    4 recensioni
Quando si sta male è bello avere qualcuno che si occupi di noi. Ci scaldi con cibi e bevande calde, preparate con amore. Qualcuno che rimbocchi le coperte per non farci avere freddo, cambi il panno bagnato sulla fronte e tante altre piccolezze che sembrano nequizie, ma valgono più di mille parole d'amore. Ancora meglio, sarebbe se quella persona, fosse la più importante della nostra vita.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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malattia

MALATTIE E .......


Quando si sta male è bello avere qualcuno che si occupi di noi. Ci scaldi con cibi e bevande calde, preparate con amore. Qualcuno che rimbocchi le coperte per non farci avere freddo, cambi il panno bagnato sulla fronte e tante altre piccolezze che sembrano nequizie, ma valgono più di mille parole d'amore. Ancora meglio, sarebbe se quella persona, fosse la più importante della nostra vita.

"Certo che sei davvero incosciente!" esclamò Sanji seduto sulla sedia d'acciaio con un cuscino sula seduta per stare comodi. Fuori la temperatura era sotto zero, non certo un bel periodo per ammalarsi con tanto di febbre a 38°. "Ma come ti è venuto in mente di uscire conciato come se fossimo in estate?" chiese alterato il biondo. Zoro, dal canto suo si rannicchiava sempre di più dentro il piumino, sormontato da una coperta di lana, stritolando la bul dell'acqua calda al suo petto. Odiava ammetterlo, ma l'idiota aveva ragione. Quella mattina si era alzato presto per poter spalare la neve del vialetto di casa, l'unico inconveniente era che, uscendo senza cappotto e solo con il pigiama e la vestaglia, era rimasto chiuso fuori al freddo. Non avendo le chiavi e nemmeno il cellulare aveva deciso di aspettare il ritorno di Sanji, dopotutto lui era Roronoa Zoro il più grande e resistente spadaccino sulla faccia della terra.
Intanto Sanji stava lavorando al solito ristorante del nonno, come aiuto cuoco, barista e pasticciere (alla faccia dello sfruttamento ^^). Il cuoco tornato verso sera, aveva trovato Zoro ricoperto da una montagna di neve completamente raggomitolato su se stesso. All'inizio il biondo lo prese per un gatto, ma poi si decise a portarlo dentro. Lo fece stendere sul letto coprendolo con il piumino e la coperta di lana, dopodiché gli aveva preparato la bul.

"La pia ahah ah....tchu!" starnutì Zoro contro il muro. Lo spadaccino, appena ripresi i sensi aveva ben deciso di non guardare in faccia Sanji, sapendo che aveva fatto una figura di merda. "Non...non l'ho fatto ah ahaha...a posta!"

"Ci sarebbe mancato!" protestò Sanji fumando tranquillamente seduto, sulla medesima sedia. "Piuttosto hai freddo?!" chiese calmo e pacato. Zoro scosse la testa contro il cuscino. Come poteva avere freddo, con il camino acceso, le coperte e l'imbarazzo che lo mandavo in escandescenza.

"Non ho bisogno della balia! Puoi anche andare a dormire!" disse con voce nasale.

"E dove?! Ti ricordo che quello è anche il mio letto" protestò calcando l'appartenenza del mobile. Zoro capitolò, era vero vivevano insieme da parecchi anni e non era mai successo che Zoro si ammalasse, di solito Sanji si sentiva male e allora Zoro, per scaldarlo, lo stringeva a se, ma in quella situazione come avrebbe dovuto fare. Anche Sanji si sentiva a disagio, non aveva mai avuto a che fare con Zoro malato, anche se a vederlo sembrava di assistere ad un scena madre figlio e la cosa non era poi così lontana dalla realtà. Il vero problema era che, non sapeva come far scendere la febbre. Si ricordava che da bambino Zef lo scaldava e gli portava sempre una bevanda calda e dolce. All'improvviso gli venne un lampo. "Aspetta qui!" esclamò alzandosi e dirigendosi in cucina. Zoro si rigirò nel letto guardando dalla sua posizione sdraiata il cuoco che trafficava nella cucina. Dopo qualche minuto rientrò in camera con un vassoio e una tazza fumante sopra, il verde si rigirò subito e il biondo sbuffò quasi divertito. "Dai alzati, ti ho portato un toccasana!" proclamò rimettendosi seduto. Zoro parve ascoltare, ma non si mosse.

"Non ho fame!" protestò infine. Sanji spalancò gli occhi, possibile che Zoro fosse così imbarazzato da non volersi far vedere da lui. "E poi...ho freddo!"

"Oh, andiamo! Non fare il bambino.....forza!" esclamò poggiando il vassoio sul comodino e cominciando a tirare Zoro per un braccio onde farlo sedere "Suuu....muoviti!" constatato che Zoro pesava più di lui, decise di passare per altre vie assai più indegne. "E va bene, l'hai deciso tu" disse risoluto. Schioccò le mani e, intrufolatele sotto la coperta, le mise a contatto con il collo di Zoro. In quella stanza non faceva freddo, ma le mani di Sanji erano assai meno calde del confortevole tepore del letto. Appena quelle mani presero contatto con l'epidermide del verde questi schizzò letteralmente seduto sul letto levandosi le mani del biondo di dosso.

"Ehi, ma sei gelido!" protestò voltandosi verso Sanji infuriato. Viso rosso, sudato e accaldato, Sanji non aveva mai visto Zoro in quelle condizioni, anche se doveva ammetterlo non era niente male. Purtroppo la prima impressione fu una voglia di ridere immensa da parte di Sanji. Zoro, appena il biondo si mise a ridere, assottigliò gli occhi guardandolo abbassarsi sul letto per il dolore alla pancia causa il troppo ridere. "Appena hai finito avvisami!" sibilò Zoro

"Ok, ok....scu...scusa! Sono stato indelicato, ma assomigli tanto ad un bambino!" spiegò con ancora i residui della risata. Lo spadaccino chiuse gli occhi ancora più irritato  Sanji capì che era arrivata l'ora di calmarsi. "Va bene, adesso basta.Tieni bevi!" propose dandogli la tazza ancora fumante. Zoro sapeva che il suo biondino era bravo a cucinare, ma non sempre gli propinava dei piatti che a lui piacevano, tipo la novel cui sin o come cavolo si chiamava, che altro non era se piatti di natura discutibile che potevano sfamare al massimo un topolino. Quindi, con questa premessa, prese la tazza con diffidenza, la annusò e poi prese un sorso. "Non è avvelenato!" protestò il biondo.

"Ma,...è latte!" constatò Zoro fissando la tazza. "Che ci hai messo dentro, sembra più dolce del solito!"

"Miele!" rispose Sanji. Zoro, il quale era ignorante in fatto di cucina, fece una faccia da qualcuno che capisce, ma poi non sa "Un dolcificante, naturale..!" spiegò Sanji. Zoro non cambiò minimamente espressione e Sanji cominciò a scoraggiarsi "Lo fanno le api" disse infine.

"Ah!" rispose atono il verde. Il cuoco si stampò una mano in faccia, a che fare parlava con un muro d'alghe lui, se nemmeno lo stava ad ascoltare.

"Ok, calmo, devo restare calmo! Comunque, fila a nanna che ti devi riposare, io arrivo subito!" proclamò alzandosi e andando in bagno, mentre spegneva la sigaretta. Zoro, finì di bere il latte e riappoggiò la tazza sul vassoio, dopodiché si sdraiò nel letto ricoprendosi con le coperte. Chiuse gli occhi, ma non fece in tempo a chiuderli definitivamente che un urlo dal bagno glieli fece spalancare. Sanji, dopo aver tirato l'urlo si precipitò in camera ancora mezzo nudo con la maglia del pigiama e le mutande addosso, saltando letteralmente sul letto per aprire le tende della finestra, proprio sopra accanto al lato più lungo del letto. Zoro a quel fare si ritrovò con il cuscino in faccia, le coperte sconquassate e il biondo spalmato sulle sue gambe.

"Ma che..." cominciò a chiedere levandosi il cuscino dalla faccia, prima di rimanere a fissare Sanji che ad occhi aperti guardava verso la finestra. Il verde seguì il suo sguardo vedendo la neve scendere e posarsi di nuovo sul viale. "Tutto qui, la neve!?" chiese rimettendo a posto il letto, per quanto possibile. Sanji si voltò verso di lui incazzato nero.

"A me piace, qualche problema, marimo!?" domandò ironicamente arrabbiato "Mi piace vedere i fiocchi cadere e posarsi sulla strada!"

"A si, mi spieghi che hanno di così speciale!?"

"Beh è una cosa che succede solo d'inverno, quindi rara. E come ogni rarità è stupenda" spiegò il biondo "Avrai anche tu un fenomeno che ti affascina!" protestò verso il verde.

"Oh, si...adoro le stelle!" Sanji si stupì di quella risposta, non si immaginava uno spadaccino tanto romantico

"Di un po', la febbre ti ha rimbambito più del normale!?" chiese avvicinandosi a gattoni, quasi a sdraiarsi su di lui. In verità si fermò a metà strada facendo incontrare le due fronti e controllando la temperatura di Zoro. Il verde, aveva chiuso gli occhi, ma sorrise a quel contatto fresco contro la sua fronte bollente.

"Si, ma sai non ho bisogno di aspettare l'inverno!" proclamò portando le mani dietro la nuca.

"Ci credo, le stelle ci sono ogni notte, anche adesso" Lo spadaccino aprì lentamente gli occhi fissando il biondo nei suoi pozzi azzurri, poi li richiuse.

"Vero, ma non è necessario per me aspettare la sera!" Sanji pareva confuso, ma non si mosse, alzò solo la fronte da quella del compagno. "Le posso vedere tutte le volte che apro gli occhi!" esclamò riaprendoli "Vedi, anche adesso!" disse, infine lasciando che una mano scivolasse da dietro la testa e sfiorare la guancia di Sanji. Il cuoco si colorò di rosso e nascose il viso sul petto di Zoro.

"Ti odio!" borbottò contro la maglia del pigiama del verde.

"Chi è che fa il bambino adesso!?" rise Zoro sconquassando la testa gialla su di se. Quella sera sembrava una di quelle sere dove te ne stai al caldo, davanti ad un bel libro con la cioccolata calda, mentre fuori piove o nevica. Una di quelle sere dove ti ritrovi in un mondo tutto tuo, pieno di fantasie e sogni. Se poi in quelle sere c'è la persona che ami, diventa tutto, semplicemente, perfetto.

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Una caolata per rinfrancar lo spirito, forse sono un tantito O.C.

Tutti i personaggi sono del sensei Eiichiro Oda, il quale ne detiene i diritti
   
 
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