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Autore: WestboundSign_    06/12/2012    3 recensioni
Frank Iero in un'intervista ha fatto sapere a noi fan pervertiti che ha dato il suo primo bacio in una dark room, ad un componente del gruppo.
HEHEHEHE *pervert face*, Frank, chi sarà mai questo misterioso uomo?
...una fanfiction banale. c:
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Prime esperienze.'
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Sono fottutamente furioso.
Io odio, odio, odio la gente come Gerard.
Vecchi ninfomani straricchi e soli.
Entro in casa, la musica ora è più bassa, Michael sta tagliando la torta, qualcuno beve, io salgo le scale e vado in bagno.
Non è giusto.
Apro l’acqua.
Non è giusto.
Sposto la manopola sul rosso, bollente.
Non è giusto.
Il vapore si appiccica allo specchio, nuvole impalpabili che coprono il mio riflesso inutile.
La musica riprende all’improvviso, più forte, tutto trema al suono dei bassi.
Ricapitoliamo: odio le feste, sono andato ad una festa; mi hanno sbattuto in una dark room, ho dato il mio primo bacio ad un truzzetto figlio di papà.
No, aspetta, truzzo no, anzi.
Cazzo, se solo potessi permettermi i suoi anfibi.
Se solo potessi.
Non devo pensarci, cazzo!!!
Sento dei colpi alla porta del bagno.
-C’è qualcuno?!
Ghigno. –Non c’è nessuno.
I colpi cessano. –Frank, le tue battute così divertenti mi fanno proprio morire.- Ray. –Ora però apri che mi sto pisciando addosso!
Sbuffo rumorosamente. Non mi è concesso stare in pace in questa fottuta festa!
Giro lentamente la chiave nella serratura.
-Ecco, entra.
Nel momento in cui apro la porta la massa di capelli di Ray mi cade addosso assieme al suo proprietario, sbilanciato, seguito a ruota da un’altra persona. Che realizzo essere Gerard.
No.
Spingo via Ray, che rimbalza indietro e richiudo la porta.
Stronzo.
Stronzi tutti!
-Frank, apri!
Evito di rispondergli. Bell’amico di merda, sì sì, grazie mille.
-Ti prego, c’è anche Gerard!
-Ah sì? C’è anche Gerard? Io me ne sbatto di Gerard!
Fottetevi, fottetevi, fottetevi.
No, non in quel senso, cazzo.
-Frankie…
La voce di Gerard arriva flebile, sopra il suono di quella merda house e delle urla della gente.
-Sono uno stupido.-, mormoro un attimo prima di tirare un pugno al muro con tutta la forza che ho.
-AAARRGH!
Mi accascio a terra.
Porco… fa male, cazzo. Fa fottutamente male.
-Frank!
La voce di Ray risuona confusa nella mia mente.
In fondo, che cazzo importa?
Scoppio a ridere, mentre il sangue inizia a scendere copioso dalle nocche della mia mano destra.
Aaah, mi ci vuole una sigaretta.
Cerco il pacchetto nella tasca del giubbotto e ne prendo una, mentre l’accendino si macchia di rosso.
L’accendo maldestramente. Così va meglio, sì.
-Frank! Apri!
Iniziano a tirare pugni alla porta, ma non lo sanno che si faranno del male?
Rido di nuovo al limite dell’isteria.
In fondo che cazzo importa?
-Iero, cazzo!
Canticchio Teenagers from Mars ad alta voce. - We take your weak resistance, throw it in your face, we need no introduction for mass annihilation! Teenagers from Mars and we don't care!
-Senti Frank, io me ne vado, fa’ come ti pare.
Scoppio in un’altra risata. Quant’è patetico?
Spengo la sigaretta sul muro e apro piano la porta con la mano sinistra, la destra fa troppo male.
Faccio un passo, ma inciampo di nuovo su qualcuno, finendo per terra.
-Ahia.
Oh, è Gerard.
Gli scoppio a ridere in faccia mentre lui mi guarda male.
-In fondo, che cazzo importa?-, gli chiedo.
-C-cosa stai dic…
Lo zittisco mettendogli un dito sulle labbra. Dev’essersi accorto del sangue, dato che ha una faccia stralunata.
-Cosa ti è successo?
-In fondo, che cazzo importa?-, sussurro, un attimo prima di chinarmi sulle sue labbra.
Lo voglio. Adesso.
Dopo qualche secondo si stacca. –Frankie, prima…-, deglutisce. –Vieni, devo curarti quella mano.
Sbuffo e intanto rotola lontano da me.
Fanculo Gerard!
-Dai vieni.
Mi porge la mano, si dev’essere alzato mentre non guardavo.
Bastardo.
-Non voglio.
Rotea gli occhi. –Non fare il bambino, Frankie.
Il sangue inizia a scorrere al contrario nelle mie vene al suono di quel “Frankie”. –Neanche mi conosci.-, mormoro.
Incrocio le braccia e guardo in fondo al corridoio. Questa casa è enorme. Al primo piano ci deve essere il soggiorno, che ora stanno distruggendo; qui al secondo piano c’è il bagno e qualche altra porta chiusa e poi ci sono altre scale alla mia destra! Non sono mai stato in una casa così grande.
Alzo lo sguardo verso Gerard, per scoprire che non c’è più. Ah, fantastico. Sento le lacrime affacciarsi ai miei occhi. Piangerei se non fossi qui e…
-Alzati.
Mi arriva un soffio dolce sul collo, è lui. Ow.
Mi prende per le spalle costringendomi a tirarmi su.
-Maledetto stronzo.-, sibilo.
Ridacchia. –Neanche mi conosci!
Maledetto stronzo.
Lo seguo su per le scale che avevo intravisto prima, non so neanche perché lo stia facendo.
Ci fermiamo davanti ad una porta, nera.
Chiudo gli occhi, ecco lo sapevo è un maniaco sessuale con tendenze omosessuali amante del bondage non voglio perdere la verginità nonvoglioperderelaverginità nonvoglioperderelaverginità nonvoglioperderela…
-Vieni, entra.
Accende una luce e apro un occhio per sbirciare l’interno della stanza; tiro un sospiro di sollievo: nessun frustino, manette, lettini con catene… è la tipica camera di un adolescente, simile alla mia, se non fosse per il fatto che è due, tre volte più grande.
Le pareti sono rosso scuro, a destra coperte di mensole piene di fumetti, a sinistra di vinili e cd assortiti.
Sotto la finestra, che è dalla porta opposta della porta, c’è una scrivania enorme con pile di fogli e quaderni a coprirla interamente.
Il letto è di fianco all’armadio, che è tappezzato di vari poster, e c’è anche una bacheca piena di disegni.
-Frank? Hey, Frank, ci sei?
Scuoto la testa. –S-sì, cosa…
Alza gli occhi al cielo e mi mostra una benda. –Allora?
Mi avvicino e gli porgo la mano, imbarazzato.
Scoppia a ridere e lo guardo male.
-Siediti, forza.-, dice indicando la scrivania.
Obbedisco in silenzio e nel frattempo prende una boccetta dal liquido rosa. Noto che sulle unghie ha dello smalto nero, in netto contrasto con il candore quasi cadaverico della sua pelle.
Mi prende la mano e inizia a tamponare delicatamente le mie dita con un pezzo di cotone imbevuto di disinfettante.
Brucia. –Ahia.
Mi guarda divertito. –Così impari a malmenare il mio povero muro!
Accenno un sorriso perdendomi nei suoi occhi, ora concentrati sul lavoro. Un tratto marcato di matita nera ne cerchia i contorni, mettendo in risalto ancora una volta la sua pelle.
Mi viene un dubbio. Riguardo le pareti della stanza, i poster, i dischi… deve avere qualcosa come tutta la discografia dei Misfits e degli Iron Maiden! E quello appeso al muro è Jerry Only!
E i suoi anfibi… e… oh cazzo.
-E quindi…
-Mmh?-, alza la testa di scatto. –Cosa?
-Ti piace…
Perché non riesco a parlare? Porca puttana.
Tossicchio nervoso, mentre prende una benda e me la avvolge intorno alla mano.
-Ti piace la musica, vedo.
Mi guarda sorridendo. –Sì, beh, non so se li conosci, in ogni caso trovo i Misfits e gli Iron Maiden meravigliosi.
I miei ormoni stappano una bottiglia di champagne nel mio cervello e mi pento all’istante di non aver messo una maglietta di qualche gruppo che sarebbe potuto piacergli.
-Oh… oh.-, è tutto quello che riesco a balbettare.
Molla la mia mano e si butta sul letto. –Non ho voglia di tornare alla festa, tu?
-Mmh, neanche. Posso stare qui, o…?
-Certo, fa’ come fossi a casa tua.
Prende un fumetto dal comodino e io inizio a guardare i vinili, Cure, Clash, Queen, David Bowie…
Ohw, è il paradiso.
-Posso ascoltarne uno?
-Certo, il giradischi è lì, sulla mensola in alto.
Guardo con orrore le cinque mensole sopra di me. Sono troppo basso, cazzo.
Mi alzo in punta di piedi e raggiungo con il naso il bordo della terza mensola.
Sembrerò un’idiota se non ci arrivo, devo farcela.
Mi aggrappo con le mani e metto un piede sulla parete.
Forza… ci siamo… -AAHH!
…bam. Dio. Sbatto la testa sul pavimento e non riesco più ad alzarmi.
-Frankie!
Gerard si precipita verso di me.
-Che cazzo…
Mi porge un braccio e mi tira su.
-Come hai fatto a cadere?
Le mie guance diventano bordeaux e distolgo lo sguardo. Che fottuta vergogna, cazzo.
-Oddio.
No, merda, ha capito tutto. Nononononononono!
-Potevi dirmelo che non ci arrivavi.-, sussurra abbracciandomi.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare nelle sue braccia.
Dopo qualche minuto si stacca e mi dà un bacio sulla fronte, facendomi fremere.
-Ti sei fatto molto male?
Scuoto la testa. –Sto… bene.
Sorride e raccoglie il vinile che era caduto a terra. –Ooh, ti piacciono i Cure, eh?
Apre il giradischi, mette il disco e schiaccia qualche pulsante.
-La stanza è insonorizzata, è per questo che non sentiamo quella merda house, neanche loro possono sentirci.-, mi avvisa.
The Kiss inizia risuonare nella stanza e io resto lì, imbambolato, ha un impianto pazzesco!, finché Gerard non mi passa un braccio attorno alla vita e poggia una mano sulla mia spalla.
-Balliamo?
Sorrido incerto e mi aggrappo a lui. Non ho la minima idea di come si faccia a ballare un lento su una canzone rock – non so proprio ballare, io.
Ci muoviamo ondeggiando nella stanza e non riesco a non guardarlo negli occhi, così profondi e belli.
Vorrei essere come lui. Vorrei avere una bella casa, un fratello nerd e tutti quei vinili. Vorrei… no, no, un momento, cosa mi sta succedendo?
La voce di Robert Smith inizia a cantare, ma Gerard lo precede, ad occhi chiusi: -Oh kiss me, kiss me, kiss me…
Mi blocco e inizio a tremare.
Anche Gerard si ferma e mi guarda. –Frank?
-Tu… Robert… ah… eh… bbhg… ghh…!
Spalanca gli occhi. –Ti senti bene?
Nel mio corpo è in corso una festa, cos’è, giorno libero per il cervello? Hey, pronto?, mi sentite? Frank Iero, abbiamo un problema!
Il sangue scorre più veloce di quanto abbia mai fatto. Okay, sarà anche stato solo un ritornello, ma quella voce… la sua voce… è la più bella che abbia mai sentito!
-No, cioè, sì, Gee, eh…- non balbettare, non balbettare! –Solo che… cioè, eh, cioè, la tua voce…
-La mia voce…?
-Era fottutamente bellissima!
Dopo qualche secondo inizia a sorridere, raggiante. –Dici davvero?
-Perché non dovrei?
-Sai, non avevo mai cantato per qualcuno, non so neanche perché l’abbia fatto e…
Non resisto e l’abbraccio forte. –Forse dovremmo mettere in pratica quello che dice la canzone.-, sussurro con una voce più roca di quanto mi aspettassi.
Si allontana di qualche centimetro e appoggia le sue labbra sulle mie.
-Grazie, Frankie.-, mormora prima di buttarmi sul letto.
 
Porco Ronnie, che merda non è venuta fuori?
So che il finale non vi piacerà, ma è così e ve lo tenete.
In ogni caso, non scopano. Non penso che la sera del vostro primo bacio voi abbiate anche perso la verginità, eh.
In ogni caso, grazie per aver letto e anche per le recensioni, senza di quelle non avrei avuto la forza di andare avanti (*mission impossibile*).
Beh, che dire, alla prossima!
Xo,
WestboundSign_

  
   
 
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