Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: _Pan_    25/06/2007    3 recensioni
Questa fanfiction sta diventando la villa del Papa, nel senso che non so davvero quando finirà perchè all'inizio erano nove capitoli, ora sono quattordici. Comunque, Silvia verrà a conoscenza di qualcosa di strano e interessante, una profezia. Cosa succederà?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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2 - Nuovo arrivo alla Daeva

Ormai erano giorni che Silvia si dedicava completamente a Rudy, che voleva sapere tutto sui vector e sulla storia dell'Aquarion.
“La mia mamma diceva che l'Aquarion ha salvato il mondo più di una volta! Me la raccontava sempre quella storia!” disse il piccolo.
“Ah si?” chiese
“Si, lei diceva che anche se gli Angeli delle Tenebre erano cattivi, alla fine uno di loro dodicimila anni fa ha aiutato l'umanità!”
“Apollonius..” disse Silvia. “Ma anche qualche anno fa c'è stata una cosa simile!”
“Si, ma lei ha detto che stavolta a fare la fusione ci fu un Angelo malvagio!”
“Beh.. non ti so dire.. non so se fosse davvero malvagio!”
“Ho fame!” disse Rudy
“Vieni” disse Silvia, prendendolo per mano “Ti porto in cucina, vediamo cosa possiamo rimediare!”

Nel frattempo, davanti alla Daeva, una donna scendeva da una macchina e si apprestava ad entrare nell'edificio. Aveva lunghi capelli biondi e mossi e gli occhi azzurri, nascosti dietro ad un paio di occhiali da sole. Tra le mani teneva un contenitore di plastica nel quale si trovava un rotolo di pergamena molto antico, riposto con cura. Arrivò all'entrata e si tolse gli occhiali. Il comandante Fudo le venne incontro.
“Molto bene” disse “Vedo che sei arrivata!”
“Avevo bisogno di parlarti, Gen!” fu la risposta della donna. “Mio padre dice che tu sei l'unico che possa comprendere il significato delle parole di questo scritto! Abbiamo tradotto il testo, ma non ne apprendiamo il senso”
“Fammi vedere” disse Fudo, prendendo il contenitore. “Vedrò cosa posso fare”
“Grazie!”
“Nel frattempo alloggerai qui alla Daeva, fatti mostrare da Reika dove dormire!” disse, Reika la condusse nel dormitorio femminile, e la fece sistemare nella stanza adiacente a quella di Silvia.

La ragazza in questione intanto era in cucina a provvedere che il piccolo Rudy non morisse di fame, ma poi si accorse che era un pozzo senza fondo.
“Senti” disse “Prima che il cuoco mi venga a cercare per affettarmi, vado in camera mia, quando ti senti sazio raggiungimi!”
Così lei salì ed entrò nella sua stanza. La prima cosa che le saltò all'occhio fu la statuetta che le aveva dato Apollo. La prese e scese in giardino, senza neanche rendersene conto. Continuava ad osservare quell'oggetto fino a che non si accorse di piangere come una fontana.
“E pensare” si disse “Che mi ero detta basta con le lacrime” strinse più forte a sè quell'angelo (o quello che è).
“Non possiamo condizionare i nostri sentimenti” disse una voce dal roseto.
“Chi è?” chiese Silvia, voltandosi ancora con le lacrime che le rigavano il viso.
“Molto piacere” disse “Mary!”
“Silvia!” tendendole la mano, che questa non prese, così Silvia la ritirò “Diceva sui sentimenti?”
“Noi non possiamo controllarli. Purtroppo forse!”
Silvia guardava la donna con aria interrogativa. “Lei quand'è arrivata?”
“Stamattina!” rispose lei “Dovevo parlare urgentemente con il comandante Fudo.”
“Capisco!”
“Silvia!” la chiamò Rudy “Silvia dove sei?”
“Mi scusi” disse la ragazza andando a prendere in braccio il bambino che aveva cominciato a disperarsi. Silvia ci mise dieci minuti per calmarlo e aveva pianto tanto che si addormentò tra le braccia della ragazza. Poi Silvia tornò dalla sua nuova conoscenza.
“Ma.. non è possibile!” esclamò Mary “Rudy!”
“Lei lo conosce?” chiese Silvia, incredula
“Certamente!” rispose quella, come se fosse la cosa più ovvia del mondo “È il mio nipotino. Il figlio di mia sorella, ma perchè si trova qui?”
“Lui.. mi ha detto che sua madre gli ha detto di scappare! E mi ha detto anche che.. i suoi genitori.. beh.. ecco.. loro sono..”
“Sono?” chiese Mary, preoccupata
“Morti” disse Silvia, come se si fosse tolta un peso.
Mary sembrava pensosa, ma non addolorata, questo parve a Silvia. Mary sospirò “L'avevo detto a mia sorella di stare attenta!”
Silvia non ci capiva un'acca e avrebbe tanto voluto chiedere se non fosse stato un momento alquanto delicato. Il bambino si svegliò e vedendo il volto della zia, rimase sorpreso.
“Zia?” chiese
“Oh, piccolino, ti sei svegliato!” disse Mary
“Sei venuta a prendermi?” chiese Rudy, con una vena di paura e tristezza nella voce, stringendosi di più a Silvia.
“Beh.. ecco.. pensavo che adesso che la tua mamma e il tuo papà.. si insomma.. che volessi tornare a casa!”
“Ma verrà anche Silvia, vero?”
“Ma tesoro! Non puoi chiedere a una persona di lasciare tutto per partire con te!”
“Allora io resto qui!”
“Va bene” disse Silvia, se per lei non è un disturbo Mary e Rudy vuole che io venga, io.. posso benissimo venire, Chibiko e gli altri ormai sono grandi e non vedono l'ora di avere un po' di indipendenza. E poi si tratterà di un breve periodo di tempo, no? Fino a che il bambino non si abitua a tutti i suoi parenti!”
“Più che giusto” disse Mary “Allora è deciso. Partiremo tutti tra dieci giorni!”
Il piccolo Rudy avrebbe saltato fino alle nuvole se avesse potuto. “Evviva! Silvia viene con noi!”

  
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