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Autore: shannonanimalleto    07/12/2012    1 recensioni
La storia è ambientata nel 1986, poco prima di natale. E' solo uno scorcio di vita sulla vita intima di Freddie ed in particolare a quale possano essere i suoi veri pensieri sulla prospettiva di avere un figlio. Nulla di più o di meno...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Berlino era magnifica in quei giorni, ricoperta di neve e illuminata a festa. La gente si riversava per le strade in cerca di regali e Natale era alle porte. Anche i Queen si stavano preparando per il loro ultimo concerto e poi finalmente sarebbero tornati a casa dalle loro famiglie. Freddie si aggirava dietro le quinte dirigendo i lavori, voleva che tutto fosse perfetto, ogni singola luce, ogni singolo suono. Tutto doveva essere magnifico e lo sarebbe stato di sicuro. Brian lo intravide mentre scendeva le scale e lo rincorse << Freddie, hey Freddie aspetta >> l'uomo si voltò scocciato, odiava essere disturbato mentre faceva il suo giro di controllo. << Cosa c'è Brian? >> e intanto continuava a camminare e ad approvare tutto, il chitarrista dovette fare una piccola corsa prima di raggiungerlo e bloccarlo per un braccio << Potevi anche aspettarmi - e riprese fiato - i giornalisti sono arrivati. E' ora dell'intervista >> Freddie roteò gli occhi, irritato << Potremmo farne a meno, tu cosa ne pensi? >> Brian fece una piccola smorfia << E' da tanto che non concediamo un'intervista. La stampa mormora Freddie e ci dà contro. Dicono che ci sentiamo superiori >> l'altro sorrise sotto i baffi << Oh che vadano a fanculo mio caro. Noi siamo i Queen >> ma lo sguardo d'intesa che si scambiarono era più significativo di qualsiasi altra cosa e insieme risalirono le scale fino al camerino che i quattro uomini dividevano, mentre la stampa aveva già posizionato le telecamere e i microfoni con enorme disappunto di Roger e John. I quattro uomini si accomodarono uno vicino all'altro mentre l'intervistatrice prendeva posto di fronte a loro e attendeva un cenno del cameraman per iniziare. La donna si schiarì la voce e iniziò a parlare << Cari amici siamo qui oggi insieme ai Queen a poche ore dal concerto che terranno a Berlino questa sera. Quest'anno è stato grandioso per voi, tantissime date in tutta Europa, fino all'Ungheria e il vostro album " A Kind of Magic " Ha riscosso davvero molto successo. Come vi sentite? Pensate di sciogliervi e di intraprendere la carriera da solisti? >>. La domanda era rivolta a tutti indistintamente, ma loro sapevano che questa era rivolta solo ed esclusivamente a Freddie, l'unico di loro che non aveva ancora pubblicato un album da solista, l'unico che a detta della stampa di tutto il mondo avrebbe potuto sciogliere la band. << Mia cara io credo che le abbiano dato delle informazioni assolutamente sbagliate. Come ho già dato al concerto di Wembley, i Queen non hanno la minima intenzione di sciogliersi, noi rimarremo insieme fino alla fine, solo la morte ci dividerà >> e le sorrise gentile mentre le gote della donna si tingevano di rosso. << Certo, certo capisco. Come riuscite a conciliare la vostra vita privata con quella artistica? Avete tutti, o quasi, dei figli e delle mogli, come riuscite ad essere dei padri presenti? Pensate che i vostri figli risentano della vostra distanza? >> Roger, Brian e John si guardarono e fu proprio John a rispondere << Io credo che il nostro essere genitori non sia influenzato nè negativamente nè positivamente dal nostro lavoro. Penso di parlare a nome di tutti quando dico che cerco di esserci sempre per i miei figli. Quando prendono un brutto voto a scuola, quando si fanno male, quando sono felici. Non saremo dei padri che lavorano dalle 8:00 alle 17:00 e che ogni domenica li portano al parco al giocare. Ma siamo ugualmente il loro punto di riferimento, e la nostra carriera o la nostra fama non influenza il nostro rapporto >> la donna annuì gentile e riprese a parlare, rivolgendosi direttamente a Freddie << E Lei signor Mercury? Vorrebbe avere dei figli? Una famiglia al suo fianco? >> Freddie si agitò leggermente sulla sedia prima di rispondere << Mi piacerebbe moltissimo avere un bambino, sì. Sarebbe bello, ma non accadrà mai. Preferirei prendere un altro gatto. Forse tra due o tre anni avrò voglia di accasarmi, ma in questo momento no, sto attraversando un periodo in cui ho voglia di riposarmi. Voglio vedere fin quando dura, e poi potrò pensare a cose del genere*. Adesso ci scusi ma abbiamo un concerto da preparare >> e si alzò seguito a ruota dagli altri tre mentre la donna rimase seduta sulla sedia. Uscirono tutti dal camerino e solo allora Rog esplose in una fragorosa risata << Oh Freddie che faccia che aveva la tipa. Penso che ci sia rimasta male >> l'altro lo guardò, divertito, di rimando << Beh mio caro avevo tutte le ragioni di questo mondo. Sai perfettamente quanto odio la stampa e questo subdolo modo che hanno di impicciarsi delle nostre vite >> John non poté che annuire, mentre Brian si affrettava già verso la sua chitarra.

Il concerto era stato come sempre grandioso, l'ultimo di una lunga serie, adesso potevano finalmente riposarsi. La neve era alta e il freddo pungente, così che furono costretti a stringersi nei loro cappotti durante il tragitto dall'auto all'albergo dove alloggiavano. Roger si scrollò di dosso qualche fiocco di neve << Venite a bere qualcosa prima di andare a letto? >> Brian annuì << Si io ti faccio compagnia, Deaky? >> ma John declinò l'invito << No ragazzi grazie ma ho fretta, devo chiamare casa e raccontare la favola della buona notte ai miei figli >> e si dileguò in meno di un secondo, senza che gli altri potessero aggiungere altro. << E tu Freddie ci fai compagna? >> chiese Rog, l'altro fece spallucce << No ragazzi grazie ma sono stanco, preferisco andare subito a dormire, domani partiamo presto >> gli altri due annuirono e si incamminarono verso il bar dell'albergo mentre lui si dirigeva a passo svelto verso l'ascensore. La suite si trovava all'ultimo piano di quell'albergo al centro di Berlino, il migliore, e la veduta era spettacolare. Stava ripensando ai primi anni della loro carriera, alla fatica, ai sacrifici ma lui sapeva che ce l'avrebbero fatta, che sarebbero stati i migliori e il tempo gli aveva dato ragione. Aprì la porta senza riflettere e solo quando la richiuse si accorse delle candele che formavano una piccola strada fino a dentro la sua camera da letto. Le seguì curioso e quando varcò la soglia della camera da letto lo vide, il suo uomo con i pantaloni del pigiama mollemente adagiato a pancia in giù sul letto, probabilmente aveva cercato di aspettarlo. Si avvicinò cercando di fare meno rumore possibile, si tolse il cappotto e le scarpe e si avvicino cauto al letto. << Jim - e gli sfiorò i capelli - Jim, amore - inizio a tormentargli le braccia con piccoli morsi e baci bollenti - Jim, amore, svegliati >> gli posò un soffice baio sulle tempie e finalmente l'altro uomo si destò dal suo torpore e gli sorrise di rimando. << Volevo aspettarti, ma devo essermi addormentato >> e lo baciò sulle labbra, scendendo fino al collo e lambendo quella pelle morbida mentre l'altro lo circondava con le sue forti braccia e si lasciava sfuggire dei piccoli gemiti. << Cosa ci fai qui? Pensavo mi avresti aspettato a Londra >> l'altro iniziò ad accarezzarlo sul petto << Lo so ma mi mancavi >> ripresero a baciarsi appassionati e Jim capovolse le posizioni portandolo sotto di se, mentre iniziava a spogliarlo. Iniziò a tracciare una striscia umida su tutto il petto del suo uomo accompagnando ogni gesto da teneri tocchi e quando ebbe slacciato anche l'ultimo bottone alzò lo sguardo su di lui << Mi sei mancato Freddie >>, l'altro gli prese il viso tra le mani e iniziò a baciarlo, nuovamente, con trasporto. Si staccarono solo quando furono entrambi in carenza di ossigeno. << Sei stanco? >> Jim iniziò a carezzargli il viso << Solo un pò >> ammise l'altro, << Ci penso io ora a te >> e si alzò di scatto lasciando Freddie interdetto e piacevolmente divertito. << Vieni qui, ehi tu. Non puoi lasciarmi in queste condizioni >> e si distese nuovamente iniziando a ridere. Jim riapparse subito dopo prendendolo per mano << Forza alzati e vieni con me >> e lo trascinò fino al bagno. Si baciarono ancora mentre Jim li spogliava entrambi di quello che era rimasto loro a dosso, << Guarda che non sono più un ragazzino Jim. Non ci riesco a reggerti per farlo in piedi >> l'altro arrossì vistosamente dandogli un lieve colpetto al braccio << Fred ma che dici? Vieni ho già preparato la vasca >>, fu solo allora che Freddie si accorse dell'enorme vasca ricolma d'acqua fumante dietro il suo uomo. Il suo viso si addolcì immediatamente e vi entrò grato per quell'attenzione. Jim si posizionò dietro di lui e iniziò a sciogliere i muscoli tesi del cantante che intanto gli accarezzava le gambe. Passarono molti minuti prima che Jim parlasse << Va un pò meglio adesso? >> Freddie riaprì gli occhi << Molto. Quando sei arrivato? >> Jim continuò il suo massaggio << Poche ore fà. Ero anche passato dal palazzetto ma dopo l'intervista ho preferito venire qui >> Freddie si irrigidì lievemente << Hai, hai sentito tutto? >> l'altrò sospirò << Si >>. Freddie sciolse quel tenero contatto e si mise quasi a sedere nella vasca << Jim io non volevo dire nulla di male. Ti amo, ma odio che tutto il mondo sappia della mia vita >> l'altro gli circondò il busto posando un bacio sulla sua schiena << Ti amo anche io Fred >>. Freddie sospirò lievemente << Tu lo vorresti un figlio con me? Con un malato? >> la sua voce era rotta da un pianto soppresso e Jim lo strinse ancora più forte << Si, lo vorrei. Perchè tu sei un uomo straordinario e io ti amo, non potrei mai lasciarti nè ora nè mai >> l'altro si girò di poco, quel tanto che bastava per essere faccia faccia, una lacrima gli solcava il viso e Jim la asciugò prontamente << Beh possiamo fare la prova prendendo un altro gatto e se va bene allora decideremo sulla possibilità di avere un figlio >> e sorrise sornione. Jim si rilassò divertito << Ottima trovata signor Mercury, finalmente hai trovato il modo per farmi dire di si ad un altro gatto >> si fissarono divertiti << Vieni a vivere con me Jim >> l'uomo di fronte a lui rimase un momento senza parole << Si... Si >> Freddie gli prese la mano e la baciò << Grazie per avermi reso l'uomo più felice del mondo >> ripresero a baciarsi mentre un << Ti amo >> pieno di significato si espandeva nella camera. Entrambi sapevano che non avrebbero fatto in tempo a vedere il sogno di quel figlio realizzarsi, ma non importava. Non importava perchè loro si erano trovati.

*Questa parte del dialogo è tratta da un'intervista che Freddie rilasciò. Onestamente non so di quale anno si parli, penso con tutta onestà che sia antecedente all' '86 ma io l'ho utilizzata qui per ovvi motivi.

Angolo autrice: Io spero solo di non aver scritto un'eresia. Amo profondamente questi quattro uomini. Adoravo Jim Hutton, penso che sia stato il compagno perfetto per Freddie e volevo omaggiare anche lui. Credo in tutta onestà che quando finalmente Freddie trovò l'amore in Jim, fosse pronto a crearsi una famiglia e ad avere dei figli, ma il tempo e la salute gli furono avversi e lo portarono ad una morte prematura. Ovviamente non conoscevo Freddie, ma da quello che ho appreso in tutti questi anni, mi sono fatta l'idea che lui sarebbe stato un padre meraviglioso, almeno lui è e sarà sempre a tutti gli effetti mio padre e anche se era già morto, l'uomo che mi ha cresciuta. E nulla spero di non avere offeso la sua memoria, quella di Jim o tanto meno Brian, Roger e John. Perdonatemi per la scena mezza hot lasciata così a metà ma proprio non ce la facevo a descrivere Freddie in questo momento. E' troppo strano per un figlio immaginare le prodezze sessuali di suo padre, no? Ecco... Quindi in futuro mi farò perdonare con quelle di Roger :'D Mio dio Roger *-* ok prima che inizi a sbavare su di lui faccio quella che se ne va. Spero vi sia piaciuta, tutto qui :)
  
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