A casa della vecchia

L’astronave non c’era più. La macchina tigrata era stata rubata. Lamu si stava domandando come diavolo avevano fatto i ladri a riuscire a mettere in moto l’astronave in neppure dieci minuti. Perché sembrava un’auto, da fuori, ma dentro era un’astronave!

-         Lamu, dobbiamo andare. – le disse Ataru. Lei, senz guardarlo, disse:

-         Aspetta, tesoruccio, vediamo a terra se c’è qualcosa…

-         No no, Lamu, dobbiamo proprio andare! – continuò Ataru. In quel momento Lamu si rese conto che un gruppo di ragazzi stava fissando il suo sedere tondo, altri le stavano scattando delle foto. Uno di loro gridò:

-         Uè, guajò! Venite a vedè! C’è il circo in città!

Ataru la prese per mano e la trascinò via, mentre i ragazzi gridavano:

-         Attenzione, signorì: er munno è cattivo!

-         Ma guarda che maiali! – commentò Ataru – Ti guardavano come fossi…

-         Come fossi?

-         Come fossi….Boh! Un’attrazione turistica!

-         Ma anche tu guardi le ragazze con quell’espressione ebete, tesoruccio! – commentò Lamu, sarcastica – qui ci sono solo un po’ troppi Ataru! Ma non preoccuparti: io so come rintracciare l’astronave! Aspetta!

Lamu infilò la manina nel reggiseno e tirò fuori un cellulare, tigrato naturalmente. Digitò un numero e parlò col padre, spiegandogli la situazione. Non fece in tempo a finire la telefonata che due ragazzi, sulla moto, le passarono accanto e le sfilarono il cellulare dalle mani. Lamu rimase senza parole, ma una vecchietta, accanto a loro, gridò:

-         Sfaccimme a chi t’è vivo! Guarda che mariuolo, povera ragazza! –

La vecchia si avvicinò zoppicando, si appoggiò al braccio di Ataru, sotto gli occhi allibiti dei due

 – Siete turisti, eh? I turisti si riconoscono dall’espressione..eh eh.

-         Eh sì.- disse Ataru – ma adesso come facciamo? Senza astron…Senza macchina, senza cellulare…

-         Soldi ne avete? – chiese la vecchia. – Coi soldi si va ovunque!

-         Sì, ma non so se possiamo fidarci, andando in albergo.

La vecchia sorrise, mostrando un dente d’oro.

-         Venite da me. Nun sto à pazzià! State da me, stasera! Nun li pensà a chilli c’hanno arrubbato la macchina! La ritroverete presto, ne sono sicura!

Lamu e Ataru seguirono la vecchia dentro un vicolo buio.