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Autore: bulma_92    25/06/2007    8 recensioni
un principe cresciuto nell'odio per una vita intera potrà mai provare amore? e sarà vero? una ff incentrata sui tre anni di convivenza di bulma e vegeta trascorsi alla capsule corp... spero che non sia venuta troppo banale, siate clementi e leggetela please!!!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono arrivata all’ultimo capitolo!!! Chiedo scusa, forse l’ottavo capitolo non è piaciuto molto, ma spero di rifarmi con questo. Spero stavolta di non deludere le vostre aspettative!!! Ringrazio:

WERNY: grazie per avermi dato del genius… wow! Comunque OOC vuol dire “out of character”, ovvero fuori dal personaggio; si dice cosi quando all’interno di una storia cambia il carattere del personaggio… non so se mi spiego… per esempio se si descrive un Vegeta troppo romantico, che non rispecchia la sua naturalità dura e orgogliosa… capito? Comunque se vai sulla guida al sito e poi su tipi di fanfiction te lo spiega meglio… ciao baciuzzi!!!

Jennybrava: beh dopo questo capitolo le tue unghie saranno intatte!!! Ciao bacioniii!! (ma perché hai cancellato la tua ff “love”??)

Bulma_89: wow… troppo buona… grazie! Sono contenta che ti ha fatto commuovere… bacionii!!!

Emyc: beh non importa del ritardo… anche io come vedi non sono tanto puntuale!!! Baciiii!!!!!!

SPERO CHE QUEST’ULTIMO CAPITOLO VI PIACCIA… BUONA LETTURA!!!

 

 

 

Passò un anno e mezzo dall’ultima volta che Bulma era stata Vegeta, in quella spiaggetta deserta, dopodichè lo vide solo una volta. Era nel giardino della capsule corporation, una sera, il sole stava per tramontare. Lo vide appoggiato fuori al muro della villa, nella sua abituale posizione a braccia conserte. Lei gli si avvicinò con un fagottino in mano, stupita.

- sei tornato per rimanere?- gli chiese con voce speranzosa.

- no - disse lui secco. A quella risposta Bulma stava per piangere, ma non voleva farlo di fronte a Vegeta, non voleva mostrarsi debole.

- e allora perché sei qui?!-, - volevo vedere come stavi…cioè…come stavate- le rispose il principe abbassando lo sguardo verso quel bambino di soli tre giorni, dagli occhini azzurri e un ciuffetto lilla sulla testa. Poi si mise a guardare Bulma negli occhi. Lei era quasi commossa, - io e il piccolo Trunks stiamo bene, ma abbiamo bisogno di te…- - Trunks?-, - si Trunks, ti piace questo nome, vero?-, - mpfh, non mi importa proprio un bel niente del suo nome!- disse infine duro Vegeta. Si stava quasi addolcendo a quel quadretto: madre e figlio che lo fissavano con i loro occhini azzurri e gli chiedevano di stare con loro, ma lui doveva ancora allenarsi, all’arrivo dei cyborg mancava poco meno di un anno (ehm…penso…Nda: bulma_92) e doveva allenarsi duramente per sconfiggerli.

Bulma dopo qualche secondo ruppe il silenzio – sei già diventato un super sayan?- ecco il “tasto dolente”. Il principe abbassò di nuovo lo sguardo e rispose – non sono cose che ti riguardano queste!-, -lo sapevo che ancora non eri riuscito a diventarlo… -. Già, lo sapeva, lei era l’unica persona che poteva leggergli negli occhi…- Vegeta, per ricoprirsi d’oro del super sayan non basta la forza e la rabbia… ci vuole anche l’amore, lo sai questo?- la sua mano candida gli stava accarezzando il volto duro e contratto da una smorfia, eppure il principe sapeva che lei aveva ragione… detto questo se ne andò volando, per poi non farsi più rivedere se non all’arrivo dei cyborg.

 

Ma le cose non erano andate come il ragazzo del futuro aveva previsto. Trunks, questo era il suo nome e ormai tutti avevano scoperto che era il primogenito di Bulma e Vegeta (destando naturalmente grande stupore da parte di tutti tranne da Goku e Piccolo che già lo sapevano), era venuto in loro soccorso, per aiutarli a distruggere i cyborg c17 e c18. Ma la faccenda era diventata più pericolosa. Infatti era arrivata anche un’altra creatura del dottor Gelo, Cell, che dopo aver assorbito i due cyborg diventando cosi l’essere perfetto aveva intenzione di distruggere la Terra e tutti i suoi abitanti. Questo mostro aveva anche organizzato un torneo di arti marziali, e chiunque poteva sfidarlo. Era l’unico modo per sconfiggerlo.

 

Bulma era seduta sul divano a casa sua con il piccolo Trunks in braccio che giocherellava con i capelli della sua mamma. Cell aveva appena annunciato in televisione il cell game che si sarebbe tenuto fra dieci giorni. Tutta la squadra z era riunita alla capsule corporation, e c’era anche lui, Vegeta. I pensieri dell’azzurra troppo spesso erano rivolti a quel sayan che tanto l’aveva fatta soffrire e che lo stava facendo ancora, non degnandola di uno sguardo. Ma lei non smetteva mai di amarlo, mai. Teneva tra le braccia il frutto delle loro intense notti di passione, aveva gli occhi color cielo come i suoi, ma lo sguardo era quello di Vegeta, e aveva anche uno stomaco da vero e proprio sayan… il solo pensiero la faceva sorridere.

Il principe nel frattempo stava andando ad allenarsi, ma aveva un pensiero fisso in testa: lei, Bulma, la sua Bulma. La guardava senza farsi notare… nonostante la gravidanza era sempre una bella donna, il suo corpo era ancora perfetto. Il suo sguardo si spostò sul piccolo che lei stava cullando, poi lo rispostò verso il ragazzo venuto dal futuro. Era difficile credere che in realtà erano la stessa persona, e invece era proprio cosi.

Quanto faticava quel ragazzo a stare con lui, con suo padre. Non riusciva a farsi accettare, ad essere trattato come un figlio, eppure non si deprimeva, era proprio un testardo… già, testardo come lui, dopotutto quel ragazzo era pur sempre suo figlio, un sayan, e gli assomigliava. Neanche il principe sapeva bene il motivo per cui lo trattava cosi male… forse voleva mostrare a tutti di non essere cambiato, o forse voleva mostrarlo a se stesso. Ad un certo punto la voce di quel ragazzo, Trunks, lo distolse dai suoi pensieri. – ci alleniamo insieme papà?-, - umpfh, fa un po’ come ti pare- gli rispose lapidario. Però dopotutto gli piaceva quel ragazzo che in ogni modo cercava di guadagnarsi la sua stima e il suo affetto, certo però che quella era proprio una grande sfida.

 

Passarono cosi nove giorni, era sera e la mattina seguente tutti i guerrieri dovevano essere pronti per affrontare Cell. Vegeta e Trunks avevano da poco finito il loro allenamento. Anche il ragazzo dai capelli lilla era ospite a casa Brief, aveva una sua stanza e un suo bagno, e Bulma era molto dolce nei suoi riguardi, era sua madre, dopotutto.

Vegeta dopo aver cenato si fece una doccia veloce, si infilò dei pantaloni lunghi leggeri e poi si stese sul suo letto. Trunks, (il grande, intendiamoci!) stava già dormendo da un po’. Si ricordò il discorso che avevano fatto solo un’ora prima, appena finito di cenare.

- papà- gli aveva detto in tono piuttosto triste il ragazzo – che vuoi-, - domani noi…beh si insomma, potremo non esserci più lo sai vero?- entrambi si stavano dirigendo verso il corridoio, Vegeta era davanti a lui e a queste parole si bloccò. Trunks si aspettava una delle sue sfuriate, qualcosa come “io sono il principe sei sayan, il più forte e lo farò fuori” oppure “voi non dovete nemmeno muovere un dito, siete solo degli incapaci…” e invece no. Si sentì dire a voce bassa – si, lo so-. Era stupito per le parole del padre, ma continuò – ma a te non succederà niente, non morirai, ho promesso alla mamma che non lo avrei mai permesso-. Detto questo, andò nella sua stanza, lasciando Vegeta li, immobile che solo dopo un paio di minuti, sconvolto, andò in bagno a lavarsi.

 

Ora però le parole di quel ragazzo gli stavano occupando la sua mente… “ potremo non esserci più…”, quella frase lo stava tormentando. Stava li, immobile sul letto, steso supino con le braccia incrociate dietro la schiena a pensare. In quella battaglia rischiavano davvero di morire, non solo lui e gli altri combattenti, ma tutti gli abitanti della Terra, compresi anche Bulma e il piccolo Trunks. Ed era tutta colpa sua. Se lui non avesse permesso a Cell di completare la sua trasformazione l’avrebbe facilmente battuto, ma il suo orgoglio sempre in situazioni così delicate prendeva il sopravvento. Voleva solo dimostrare di essere il più forte dell’intero universo, e invece era stato miseramente sconfitto. Tutta colpa di quel maledettissimo orgoglioera un muro, una parete incrollabile. Senza di esso Vegeta non sarebbe più lui, non sarebbe più il principe dei sayan. Quell’orgoglio gli aveva impedito più volte anche di essere aperto con lei, con Bulma. Quanto le era mancata quella donna in quell’anno e mezzo… la notte sognava il suo volto, i suoi occhi, la sua voce… -basta Vegeta, ti stai proprio rammollendo- si disse. Ma il suo tono non era né rabbioso né di rimprovero, era calmo, tranquillo e pacato ridendo sotto i baffi. Rivederla gli aveva fatto un certo effetto che era riuscito a non dare a vedere. E al solo pensiero che il giorno dopo avrebbero potuto ritrovarsi entrambi nell’aldilà gli metteva addosso molta tristezza. Ma perché? Perché era ancora legato cosi tanto a lei? Lui doveva essere freddo, distante nei suoi confronti, non doveva cascarci di nuovo, non poteva… non voleva. O forse si? Nonostante tutto il sayan la desiderava ancora, se ne rendeva conto ogni volta che si avvicinava a lei, quando sentiva il suo profumo.

 

Bulma nel frattempo era nella sua camera seduta vicino alla culla di Trunks, lo stava cullando e gli parlava. – piccolo mio, tu sei così beato, non sai nemmeno che domani potremo non esserci più- bisbigliava dolcemente – ma noi vivremo ancora, ci saranno Goku e gli altri a sconfiggere quel mostro, pensa, ci sei persino tu! E anche il tuo papà…- detto questo la donna si zittì. La sua voce trasmetteva una tale dolcezza… la dolcezza di una madre che aveva sofferto. Era cambiata tanto in quei tre anni.

Poi dopo averlo addormentato mise suo figlio nella culla “ già, e se non ce la faranno? Io non posso fare niente per aiutarli, questa può essere la mia ultima notte… ma non la passerò da sola!”pensava “io devo rivederlo ancora una volta prima di domani mattina, io devo stare con lui, forse per l’ultima volta… devo dirgli quanto mi ha fatto soffrire, ma quanto ancora lo amo…” con questo pensiero si mise una camicia da notte che arrivava a metà coscia e poi uscì dalla sua camera. Direzione: la stanza di Vegeta.

Fece un lungo sospiro prima di aprire la porta, entrò e lo vide li, steso sul letto. Le tende erano aperte e la luce della luna illuminava il suo volto “è ancora sveglio, bene” pensò. Il principe la sentì entrare, pensava che sarebbe venuta verso di lui, e invece era li, ancora davanti alla porta aperta. “ ma perché non mi avvicino, perché? È forse questa sua indifferenza che mi fa stare cosi male e mi blocca?” bulma era confusa, non sapeva più che fare. A sua sorpresa il sayan le si avvicinò. Allora si fece coraggio e iniziò a parlare.

- vegeta- disse. Lui le stava di fronte, la guardava dritto negli occhi e pensava “ma perché mi sono avvicinato, perché? Ora non posso più fermarmi, non ci riesco....

- ascoltami Vegeta, io ti devo parlare… tu… mi sei mancato tantissimo- lui di tutta risposta le mise le mani sui fianchi, -  ma mi hai fatto anche soffrire tanto, lo sai? Non hai la minima idea…- a quelle parole il sayan si sentì strano… il solo pensiero di vederla soffrire lo faceva arrabbiare e peggio era sapere che lui stesso era stato a farle male. Poi lei continuò – ma sappi che io ti amo lo stesso e ti amerò per sempre- e lo baciò sulle labbra delicatamente. Quelle labbra dolci e soavi… quanto erano mancate al principe. Ogni tipo di contatto con la sua pelle candida era una boccata di aria pura per lui. Quel bacio diventò reciproco finchè le loro lingue non ripresero ad attorcigliarsi e ad accarezzarsi come oramai non facevano da tempo. Bulma a fatica si staccò da lui e con respiro quasi affannato gli disse di nuovo – questa può essere la nostra ultima volta lo sai?-. Vegeta, che a quel contatto si dimenticò di tutto il resto e di tutta quella tensione, a quelle parole si ridestò. La donna stava per baciarlo di nuovo ma lui ruotò leggermente la testa per evitarla, lei rimase sconvolta. Non l’aveva mai rifiutata. Questa volta fu il principe a parlare – non mi pare il caso…- detto questo si voltò dall’altra parte. Ma Bulma non voleva arrendersi, così lo prese per un braccio e gli rispose di nuovo, quasi urlando: - perché Vegeta, dimmelo! Io ti sto offrendo di nuovo il mio amore, nonostante ti abbia odiato tanto perché tu mi abbandonasti con un figlio eppure io sono qui che ti ho aspettato! Nessuna farebbe cosi al posto mio! Ho rinunciato a quel poco di orgoglio e di dignità che avevo, per te! E tu così mi ripaghi… mi rifiuti?!?- gli occhi si stavano gonfiando di lacrime. Il principe rimase sconvolto da tutto il coraggio di quella donna, si girò verso di lei, la vide… era bellissima anche quando piangeva.

- tu hai già sofferto tanto e io non voglio che…se domani…- quelle parole uscirono tutto di un fiato dalla bocca del sayan. “quanto vorrei dirti che ti desidero da morire, ma che non voglio farlo con te stanotte perché non farei altro che aumentare la tua sofferenza, so quanto mi ami, ma se io domani non dovessi sopravvivere, tu soffriresti ancora di più e io non voglio…” il suo stramaledettissimo orgoglio lo bloccò.

Ma Bulma non era tanto stupida, aveva capito cosa in realtà Vegeta volesse dirle, riuscì a leggergli negli occhi neri come le tenebre, nella sua anima, nel suo cuore…

- tutti in questi giorni non hanno fatto altro che ripetermi che sono una stupida ad amarti, che tu mi hai solo usata e basta, tutti tranne me e… Goku. Si lui, ha sempre creduto che tu potessi cambiare, ha fiducia in te-. Quelle parole rodevano lo stomaco del principe. Lo sapeva benissimo, se non fosse stato per Kakaroth il testa pelata lo avrebbe fatto fuori molto tempo fa…

- ma tu mi ami, Vegeta, lo so- disse abbassando lo sguardo e portando la sua mano sul braccio possente di lui, accarezzandolo – tu sei cambiato, io ti ho cambiato… e anche tu hai cambiato me. Mi hai resa una persona migliore, con te io ho imparato e insegnato ad amare. Prima ero una ragazza materiale la quale importava solo essere bella e far soldi, ma tu mi hai reso una donna… mi hai anche dato il più bel regalo che qualcuno potesse farmi, mi hai dato un figlio bellissimo…-. Le parole di Bulma erano cosi supplichevoli e convincenti…

Vegeta la prese di nuovo per i fianchi e la portò verso di se. La baciò di nuovo, in un bacio più deciso e pieno di passione, quella passione che per tutto quel tempo non li aveva accompagnati la notte. Le strappò di dosso la vestaglia e si spogliò. Voleva sentire ancora le loro pelli sudate a contatto, il seno prosperoso di lei premergli contro il petto, voleva toccarlo ed esaminarlo con le sue mani che le accarezzavano tutto il corpo… voleva sentire il suo respiro farsi sempre più affannoso, quegli urli gli erano mancati tantissimo. Bulma si sentiva benissimo, scorrere le mani sul suo petto muscoloso era una bellissima sensazione che per tanto tempo aveva dovuto farne a meno, ed era stata dura… non si ricordava quanto fosse piacevole sentirsi schiacciata del peso del suo corpo sul letto… un’altra notte di passione dopo tanto tempo, forse l’ultima, per questo volevano che non finisse mai, si toccavano, si accarezzavano… c’erano solo loro due, a Cell non fu rivolto il benché minimo pensiero. Speravano che quella notte fosse infinita, lo scambio d’amore e di passione che c’era tra di loro era cosi intenso come se volessero registrare quel momento della loro vita nella loro memoria, cosi da non dimenticarlo mai. In quest’anno e mezzo Vegeta si era allontanato da lei anche per togliersela dalla testa, ma la lontananza non aveva fatto altro che aumentare il suo desiderio.

Passarono una notte stupenda, Bulma sapeva che il principe si sarebbe svegliato all’alba per partecipare al torneo, così con tutta la sua volontà decise di svegliarsi presto anche lei. Aprì gli occhi e vide di fronte a se la faccia del sayan. La stava fissando. Non si capiva se quello che provava in quel momento era dolore o tensione, sicuramente non era tranquillo. Lei lo baciò lentamente… Lui si alzò veloce dal letto e si mise la tuta. Poi tornò a guardarla. Aveva paura di perderla. Le si avvicinò, la guardò negli occhi, poi abbassò uno sguardo. “come vorrei dirtelo ,Bulma, come vorrei dirti che ti amo, ma proprio non ci riesco…”. Lei lo guardò, sorrise. Un po’ gli faceva pena… aveva capito che cosa il principe cercava di dirgli, cosi per risparmiargli la “fatica” e salvargli l’orgoglio, gli bisbigliò – si, lo so…- e lo baciò piano. Infine Vegeta uscì da quella camera. Forse l’avrebbe persa per sempre, e solo quando perdi una persona ti accorgi quanto le vuoi bene, quanto la ami, e il principe dei sayan lo avrebbe capito ancora di più fra qualche ora, durante il combattimento con Cell.

 

 

FINE

 

 

Fineeee!!!! Vi prego, non pensate “finisce cosi, che delusione…”, non ho voluto scrivere quello che succede dopo la morte di Cell perché ho intenzione di scriverlo in una one-shot. Ma non molto presto però, visto che venerdì parto… due settimane senza il mio pc, senza il gioco di dragonball (e anche di the sims2) della play… nooooooo!!!!!!! Come farò?!? Vabbè…

CI TENEVO TANTO A DIRE UNA COSA; GRAZIE MILLE ELEVATO AL CUBO PER CHI MI HA SEGUITO FINO ALLA FINE… (COME BULMA_89, BULMAV, JENNYBRAVA E BARBYCAM)… VI VOGLIO BENISSIMOOO!!!

E NATURALMENTE GRAZIE ANCHE A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E RECENSITO E CHE RECENSIRANNO… CHI è AUTORE LO SA, LE RECENSIONI RIEMPIONO TANTISSIMO DI GIOIA!!!

CIAO E BACIONI A TUTTI!!! By Valentina alias bulma_92

P.s. ho una song fiction in cantiere… penso… mah! Chi lo sa! Mi rivedrete di nuovo a partire dall’ultima settimana di luglio… buahah!!!!

  
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