Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: _Eleuthera_    25/06/2007    5 recensioni
Torniamo indietro negli anni, quando Murtagh era alla corte di Galbatorix.
Incontriamo Leda, che potrebbe essere diversa da ciò che sembra.
Guerra, tradimenti e, sì, anche amore, forse.
Le cose non sono mai come sembrano.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4. Puoi chiudere con il passato, ma il passato non chiude con te. (William Shakespeare)


Leda guardava fuori dalla finestra e si torceva le mani in preda all’angoscia. Non aveva dimenticato il bacio che Murtagh le aveva strappato il giorno prima, e il ricordo le faceva male. E inoltre Murtagh era appena stato convocato al cospetto del re.

Leda smise di torcersi le mani e le strinse a pugno.

No… Murtagh non può diventare come suo padre. Sono completamente diversi… Morzan era malvagio, Murtagh lo conosco da una vita e non gli assomiglia per niente.

Si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per calmare l’agitazione.

Galbatorix potrebbe convincerlo… No, Murtagh non si farebbe piegare facilmente… Ma ha cambiato idea sull’Impero solo dopo aver ascoltato il re parlare. Ho paura di quello che Galbatorix potrebbe fargli… No, Murtagh non è come suo padre, non si farà piegare.

Leda si sedette sul letto e guardò ancora fuori dalla finestra. Apparve un fulmine: stava per scatenarsi un temporale.


* Il cuore di Murtagh ribolliva di rabbia e di umiliazione.

Come ho potuto farmi ingannare così da un uomo tanto spregevole? Come ho potuto essere così cieco?! Continuò a maledirsi, mentre la collera lo divorava. Ho rischiato di piegarmi al suo regno del terrore, di uccidere chissà quanti innocenti. Ma io non gli obbedirò, se pensa che io sia come mio padre si sbaglia di grosso!

Doveva assolutamente parlare con qualcuno… i suoi pensieri andarono a Leda.


* «Avevi ragione tu.»

Alle parole di Murtagh, Leda nascose un sorriso, sebbene fosse preoccupata dalla rabbia del ragazzo.

«Non servirò questo Impero.» proseguì Murtagh. «Ho visto com’è Galbatorix veramente. E… avevi ragione tu, quell’uomo è pazzo. Mi ha comandato di uccidere degli innocenti. Non si fermerà di fronte a niente e a nessuno, a costo di sterminare l’intera Alagaësia.»

Murtagh guardò verso la finestra: infuriava un temporale.

«…cosa possiamo fare?» chiese Leda, distogliendolo dai suoi pensieri. La voce della ragazza era piena d’angoscia.

Murtagh fece un respiro profondo, guardandola negli occhi. «Non resterò qui. Ti ho detto che ce ne andremo, e lo faremo.»

«Ma andare dove?» ribatté Leda, anche se la cosa che desiderava di più era andarsene. Sei il figlio di Morzan, ti ucciderebbero senza pensarci due volte.

Tacque, riflettendo ma senza dare voce ai suoi pensieri.

Murtagh si passò una mano sul volto. «I Varden mi ucciderebbero.» guardò Leda. «Ti accompagnerei, se scoprissimo come raggiungerli. Ma non ci andrò, a loro basterebbe sapere chi è mio padre per perdere ogni fiducia…» E la perderebbero anche per te, perché saresti arrivata con me. Mi odierei per questo.

Leda rimase sconcertata al pensiero che si sarebbero dovuti separare. Uno strano calore le invase il petto, e cercò di ignorarlo.

«Ma tu che farai?…» Si chiese se sarebbe mai riuscita a vivere in pace con i Varden, sapendo che avrebbero potuto trovare e uccidere Murtagh da un momento all’altro.

«Te l’ho detto, ti accompagnerò… Adesso l’unica cosa che voglio è essere lontano da qui il prima possibile.»

Leda lo guardò e per un attimo la speranza brillò nei suoi occhi. «Va bene. Verrò. Se ritieni che sia meglio per me restare dai Varden, lo farò… ma dovrai promettermi che sarai al sicuro» Voglio solo che tu sia felice, dopo quello che hai passato.

Murtagh s’illuminò, poi rimase a riflettere per qualche istante. Quando parlò, la sua voce era così decisa da far invidia al migliore dei generali. «Chiederò aiuto a Tornac, il mio maestro d’armi. So che non ha il re in simpatia, e sono certo che ci aiuterà a fuggire.»
Alzò gli occhi verso Leda e per un momento sentì di nuovo quel calore strano. Un sorriso malevolo si dipinse sul suo volto. «Ce ne andremo. E poi, quando raggiungeremo i Varden, potrai diventare un Cavaliere al servizio della giustizia!»

Leda lo spinse, irritata ma sarcastica. «Non la smetterai mai, vero?»

«Mai!»


* Aveva piovuto per due giorni di seguito e l’aria era ancora carica dell’odore pungente della pioggia.
Murtagh camminava silenzioso, ma colmo di adrenalina.
Finalmente avrebbe lasciato quel posto che odiava.

Davanti a lui camminava Tornac, mentre dietro lo seguiva Leda. Poteva sentire l’angoscia della ragazza nell’aria. C’era terrore e adrenalina, e ad ogni passo Murtagh si sentiva sempre più vicino alla libertà.

All’improvviso, Leda gli afferrò un braccio e gli fece un cenno: qualcosa si era mosso nel buio.

Murtagh si fermò, guardingo, nascondendosi nell’ombra.
Un nugolo di frecce si levò sopra di loro come un sudario. Leda soffocò un urlo appiattendosi contro il muro, e Murtagh liberò d’impeto il suo arco e incoccò una freccia, sempre rintanato nel buio. Sentiva che anche Tornac faceva la stessa cosa, mentre le frecce sibilavano attorno, poi senza neppure pensare scoccò. Udì un lamento strozzato da qualche parte e rabbrividì.

Ho ucciso un uomo.

Non appena le frecce cessarono un attimo, i tre fuggitivi ripresero a correre nel buio.

Galbatorix deve aver sospettato una fuga… Murtagh sentì il sangue lasciargli il volto. L’agitazione gli divorava il petto, gli sembrava che nell’ombra ci fossero ovunque nemici pronti a ucciderlo.

Una dozzina di guardie armate sbucò dall’oscurità con le spade sguainate. La mano di Murtagh andò alla sua, al regalo di Leda, legato alla cintura. Uccise due uomini senza rendersi neppure conto di quello che faceva: c’era posto solo per quella paura terribile che lo tormentava.

Leda accanto a lui aveva sguainato un pugnale e lo usava con una maestria che Murtagh non ricordava, e Tornac combatteva al suo fianco; ma ogni uomo ucciso sembrava essercene un altro a prendere il suo posto.

Poi tutto sembrò accadere all’improvviso: l’arrivo alle porte del palazzo, riuscire ad aprirle, il sangue; Tornac riverso in una pozza scarlatta e Leda che si liberava delle guardie lottando disperata.

Murtagh si sentì sopraffare dagli eventi, gli salirono le lacrime agli occhi. Lui era ormai fuori, nascosto nel buio; e Leda sulla soglia del palazzo, a terra e con il terrore sul volto. Non riusciva a muoversi e i suoi abiti erano macchiati di sangue; Murtagh fece per raggiungerla mentre i soldati arrivavano verso di lei.

Leda gli scoccò uno sguardo implorante che diceva tutto. «Vai via… almeno tu.» mormorò abbastanza forte perché Murtagh la sentisse. Il ragazzo scosse la testa e mosse un altro passo del buio.

«Vattene! Se torni indietro non te lo perdonerò mai!» gli gridò Leda, disperata, con il pugnale ancora stretto in mano e il sangue sul volto. Improvvisamente Murtagh si sentì stanco come non lo era mai stato, e un peso nel petto, mentre le immagini degli uomini uccisi gli balenavano davanti agli occhi.

«No…» ma ormai lui era troppo lontano e le guardie troppo vicine. Leda gli rivolse un ultimo sguardo.

«Ti prego, vai…»

I soldati ormai le erano addosso. In un gesto di disperazione, Leda conficcò il pugnale nella gamba del primo uomo che si trovò davanti. Nonostante ciò le guardie l’afferrarono e lei continuò a dibattersi come una belva ferita.
Guardò verso Murtagh e vide che era scappato: il sollievo e la tristezza la colmarono, poi venne trascinata via, ed ebbe solo paura.


* Come ho potuto lasciarla lì? Perché l’ho fatto?! Non merito di essere sopravvissuto! Leda voleva che me ne andassi… ma non avrei dovuto ascoltarla, non faccio mai quello che mi dice, perché accidenti stavolta le ho dato retta?!?! E Tornac è morto, e io non l’ho neppure vendicato! La prossima volta non dovrò esitare, non dovrò avere compassione per nessuno. Non sarò così debole la prossima volta...
Perché non l’ho salvata?! Perché non sono tornato indietro? Perché?! PERCHÉ?!












.................corner A
Adesso iniziano le danze! ^_^
Grazie di aver letto questo capitolo, e grazie a chi commenta e anche a chi mi segue senza commentare. Ricordatevi che mi fa sempre molto piacere ricevere una recensione^^

Smartgirl ecco il prossimo capitolo. Aggiorno piuttosto in fretta, quindi controlla spesso questa storia^^ a presto!

angie83 già, quella canzone è stupenda! Il video, poi!! Appena ne ho avuto l'occasione, ho voluto sceglierla come titolo e intro di una mia fic^^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto...!

Elweren oh, ti quoto. Io fossi stata Leda non mi sarei staccata molto facilmente ^//^ Meglio se non ti ricordi come continua, te la godrai di più!^^ Grazie di leggere e commentare anche se tempo fa l'hai già letta&commentata *me commossa*

Queen_of_Sharingan_91 le tue recensioni mi piacciono moltissimo (la mia autostima gongola!), per cui non mi dispiace per niente sapere che non me ne libererò per molto tempo! ^_^ Per un po' non ci saranno più molti flashback, ma li ritroveremo fra qualche capitolo. Nel frattempo, ecco il quarto, un anello fondamentale nella storia. E a breve il quinto!^^

Sayonara, ragazzi (anzi, ragazze, visto che siete tutte donne che commentate!)
Ele.
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: _Eleuthera_