08/12/2012
4 recensioni
Chapter Five: Something on my mind.
Jay parcheggiò davanti a casa mia ma nessuno mosse un muscolo. Sentivo il suo sguardo addosso, voleva delle spiegazioni, lo sapevo ma non avevo voglia di parlare dell'accaduto, tutto quello che volevo in quel momento era una doccia calda e una cioccolata. “Smettila di fissarmi.” feci, alzando lo sguardo. Sorrise, e inclinò la testa, sempre fissandomi. Tre lunghi secondi passarono finchè mi indicò la porta, senza smettere di sorridere. “Vai, fatti una doccia e non pensarci più.” Mi incitò, raddrizzandosi sul sedile. Sorrisi a mio turno, grata, “Grazie mille.” dissi prima di scendere e raggiungere casa.
Rincasai verso le sette, dopo aver accompagnato Zoey a casa sua. Appena arrivato mi ritrovai Nathan e Jennifer intendi a scambiarsi baci profondi in salotto. Mi venne da vomitare alla scena che mi si presentava davanti agli occhi. D'accordo, non ero la migliore persona per criticare una situazione del genere, ero abituato a fare di peggio, ma almeno non in pubblico e nel bel mezzo di un saloto di una casa abitata. Feci due colpi di tosse che fecero smettere la sex tape che mi ritrovavo davanti. “Ah, sei solo tu.” commentò annoiato Nathan. Ormai non lo riconoscevo più, questo non era più Baby Nath, era diventato uno sconosciuto con cui dovevo trascorrere il 90% del mio tempo, da quando eravamo tornati nella sua città natale era diventato un altro. “Grazie per il benvenuto caloroso.” risposi a tono, sarcasticamente. Eravamo grandi amici, un tempo. Roteò gli occhi, “Jenny, aspettami in camera.” si riferì alla sua ragazza, intendo, il suo cagnolino. Quest'ultima si ritirò in camera. “Cos'hai?” mi chiese il ragazzo, alzandosi per prendere qualcosa dal frigo. “Sei cambiato.” cmmentai, fissandolo. “Tutti cambiamo.” canticchiò con tanto di spallucce. “Perché?” chiesi impaziente. Un sonoro sbuffo uscì dalle sue labbra, posò la bottiglia di birra che aveva appena ritirato dal frigo sul tavolo. “Sono stufo, okay? Non sono più un bambino, ho 19 cazzo di anni e voglio divertirmi, fine. E con questo, me ne vado.” Finì, riprendendo la bottiglia. No, io non ci cascavo, c'era qualcos'altro oltre quello sfogo. E avrei trovato cos'era quella cosa che lo assillava, prima o poi. O non mi chiamo Jay McGuinnes.
Provai a dormire, ma niente. Era l'una ed io non avevo un briciolo di sonno. Decisi allora di ripulire le immagini nel mio cellulare, che era pieno di foto di Nathan Sykes. “Zoey, sei una cogliona.” pensai, mentre selezionavo le diverse foto di Nathan presenti nella memoria del mio telefono. Avevo più foto di lui che di me stessa, era possibile tutto ciò? Ero veramente un illusa, lo sapevo. Il problema più grande era che i miei sentimenti non avevano subito alcun impatto anche quando venni a conoscenza del fatto che Nathan stava con Jennifer, lo amavo ancora, come se niente fosse accaduto. Era possibile? Imprecai, “Cazzo!” gridai, buttando il cellulare in fondo al letto ed esplodendo in un pianto isterico. Come potevo competere contro Jennifer? Lei era bellissima e oltretutto: era troia. Restai a letto come una povera sfigata a piangere finché non mi addormentai.
Il giorno successivo arrivai a scuola in ritardo e distrutta, e quel simpaticone del mio prof di matematica non mi fece accedere alla lezione. E ovviamente, c'era pure lui, che aveva appena accompagnato la sua ragazza, alias Jennifer la puttana. Uscì anchio, per ammirarlo meglio mentre raggiungeva la sua auto. Ma si arrestò di colpo, e cambiò rotta, dirigendosi verso la scuola.
Sognavo, o stava veramente camminando verso di me?
_______________________________________________________________________________________________________________________
Salveeee! :)
Come state ragazze?
Scusate l'abominevole ritardo, ma mi mancava l'ispirazione.
Ma rieccomi, pronta a scriiiiivere!
Eccovi un capitolo di una lunghezza decente (finalmente, haha.)!
Cosa ne pensate?
Fatemi sapere. :)
Un ultima cosa prima di andarmene: se avete twitter, assicuratevi di twittare ' THE WANTED
Un bacione, Gizzy.