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Autore: sophie_85    08/12/2012    14 recensioni
Un involontario incontro notturno tra Fred, George, e degli inconsapevoli Hermione e Harry ha dato vita a questa piccola one-shot aurorosa, fluffosa e natalizia. È così breve che si fa prima a leggerla che a riassumerla :)
Prima classificata al contest "Christmas in Pov Auror" del gruppo fb 'Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]'"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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 - Nick EFP: Sophie_85
- Titolo: Luci sotto l’albero
- Pacchetto scelto e personaggio:  Cupido - George Weasley
- Fan Art (link): http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1950899912044&set=oa.216872711708569&type=1&theater
- Avvertimenti:  /
- Genere: Romantico, sentimentale
- Rating:  Verde
- Introduzione:  Un involontario incontro notturno tra Fred, George, e degli inconsapevoli Hermione e Harry ha dato vita a questa piccola one-shot aurosa, fluffosa e natalizia. Ècosì breve che si fa prima a leggerla che a riassumerla :)





 
 

Luci sotto l’albero




 

Storia scritta per il Christmas in Pov Auror - Contest organizzato dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]








“Cavolo Fred, non avevi detto che a quest’ora sarebbero stati già tutti a dormire?”
George guardò il fratello alzare le spalle, mentre con cautela raggiungevano l’altro lato della stanza cercando di non far rumore.
“Avrei giurato di aver visto Harry salire con Ron almeno due ore fa! Hanno anche svegliato il ritratto di quella vecchia megera.”
Raggiunsero, gattonando per non farsi vedere, uno dei due grossi divani dall’aria scomoda e impolverata che troneggiavano al centro del salotto di Grimmauld Place, formando la zona soggiorno. Grazie al camino accesso e alle lucine lampeggianti del grosso e bislacco albero di Natale, che così fortemente aveva voluto la signora Weasley, avevano una buona visuale del loro obbiettivo: i vari pacchetti regalo posizionati proprio lì sotto, tra i quali ce n’era uno che sarebbe esploso in faccia a qualche mal capitato l’indomani.
Peccato che accanto vi era sdraiato Harry Potter. Aveva le mani sotto la testa, un’aria pensierosa e, apparentemente,  nessuna intenzione di andare via.
“Dobbiamo assolutamente levare quel regalo scherzo da sotto l’albero, altrimenti la mamma questa volta ci farà neri.”
“Già… dopo quello che è successo a papà pensavo che una sana risata ci avrebbe fatto bene, ma dal discorsetto che ci ha fatto oggi, mamma decisamente non è dello stesso avviso.” Fred non fece in tempo a finire che George gli diede una gomitata, sussurrando: “Oh, oh. Guai in vista! Non è Hermione quella che sta entrando?”
Entrambi strizzarono gli occhi nella penombra, anche se non ce n’era bisogno: la folta chioma della ragazza era inconfondibile.
Fred sbuffò. “Ma c’è una festa stasera e nessuno ci ha avvisati?!”
Rimasero qualche minuto in silenzio ad osservarli.
Hermione si era avvicinata a Harry, sedendosi sul secondo divano, e gli parlava sommessamente. Il suo volto era vagamente preoccupato mentre cercava lo sguardo di lui, che si era alzato a sedere per ascoltarla, ma che sfuggiva alla sua attenzione.
Harry sembrava riluttante a parlare; ad un certo punto però lei gli prese la mano, dicendogli qualcosa, e lo costrinse a guardarla negli occhi: lui non rispose, ma in quel momento qualcosa nella sua espressione cambiò.
George diede un’altra gomitata al fratello. “Hai portato le Orecchie Oblunghe?”
“Cosa?”
“Le Orecchie! Le hai portate?”
“Non vorrai origliare… mi sembra una cosa… privata.”
“E tu non vorrai rimanere qui tutta la sera! Sentiamo almeno se hanno intenzione di andarsene presto.”
Convinto dall’argomentazione del fratello, Fred srotolò il lungo filo color carne che aveva nella tasca e, facendo attenzione, lo fece arrivare in prossimità dei due ragazzi. I gemelli si avvicinarono entrambi all’altra estremità in loro possesso.
“… ti conosco, Harry. Più di chiunque altro. Sono sicurache non sei stato tu. Sicura.” Strinse ancora di più la mano che teneva tra le sue, come a voler rafforzare le sue parole. “Ne usciremo insieme, vedrai. Io credo in te.”
Harry non rispose, ma aveva gli occhi fissi nei suoi. Sembrava che si stesse per avvicinare, prese fiato come per dire qualcosa quando un rumore li fece voltare di scatto.
Fred soffocò un’imprecazione: senza volerlo, stendendo la gamba, aveva dato un colpo al tavolino, provocando un tonfo.
“Cosa è stato?”
George improvvisò un miagolio sommesso.
Harry si rilassò appena. “Dev’essere Grattastinchi.”
Hermione però sembrava ancora in allerta “Strano… quando sono scesa, dormiva ai piedi del letto di Ginny.”
George e Fred trattennero il fiato nel vederla muovere un passo nella loro direzione, e ripresero a respirare quando un altro particolare distrasse nuovamente Hermione: lei e Harry si tenevano ancora per mano e questo provocò un curioso rossore sulle guance della ragazza.
Ritrasse con delicatezza la mano e si affrettò a convenire sull’ipotesi del gatto. “Hai ragione. Dev’essere Grattastinchi. Chi altro, a quest’ora.”
“Già, chi altro…” sibilò George, lanciando un’occhiataccia al fratello divertito.
Hermione aggiunse: “È tardi, e inizia a far freddo. Forse è il caso di andare a dormire.”
Fred esultò silenziosamente. “Bravi, andate a dormire!”
La ragazza però, invece di alzarsi e avviarsi verso le scale, spostò lo sguardo sul punto in cui prima era sdraiato Harry e gli chiese “Posso sapere che ci facevi sdraiato lì?”
Lui la guardò per un attimo, come per pensare a cosa dire, poi le sorrise e si sdraiò di nuovo nella posizione di prima, facendosi più sotto l’albero per fare spazio alla ragazza.
“Vieni che te lo mostro.”
Mentre lei, un po’ titubante, prendeva posto accanto a Harry sdraiandosi, i due gemelli sbuffarono all’unisono.
Il ragazzo riprese a parlare. “Vedi, quando ero piccolo, a casa dei Dursley, non mi era permesso decorare l’albero e neanche stare a guardarlo troppo a lungo. Dicevano che a ‘quelli come me’ il Natale non doveva interessare. Così, quando potevo, sgattaiolavo di notte fuori dalla stanza, e passavo ore sotto l’albero a guardare le luci intermittenti che si riflettevano sulle palline colorate, e a immaginare come sarebbe stato bello fare l’albero con i miei genitori. Mi faceva stare bene. E questa sera, quando sono andato in cucina per bere, ho visto quest’albero enorme e non ho resistito.”
George guardò Hermione alzare lo sguardo verso le decorazioni dell’albero di Natale e osservarle con un’aria rapita, come se le vedesse per la prima volta. E poi vide la stessa espressione sul viso di Harry, che però guardava verso la sua migliore amica, che aveva poggiato la testa sul suo braccio per vedere meglio. Sembrava stesse ammirando qualcosa di unico, solo per lui.    
Alzando gli occhi al cielo, diede uno strattone per recuperare le Orecchie Oblunghe e fece cenno al fratello di raggiungere a carponi le scale.
Quando furono a distanza di sicurezza si alzarono in piedi e si guardarono con aria sconfitta.
“Andiamocene. Ha giocato anche la carta dell’orfano, non credo proprio che andranno via tanto presto. ”
Fred aveva un’espressione affranta “Credo che ci prenderemo una bella strigliata domani. Speriamo almeno che il pacco capiti a Ginny; le servirà davvero qualcosa per cui ridere.”
George lanciò un’occhiata complice al fratello “O a Ron: se continua così, neanche per lui sarà un bel Natale!”.

 
 
Fine 









 


Sophie' space

Ringrazio infinitamente il gruppo Auror su facebook per avermi dato modo di scrivere qualcosina, anche se banalotta, dopo tutto questo tempo. E un grazie anche alla mia beta fantastica, Fabi, che è sempre tanto paziente con me! Grazie per aver letto la mia piccola storia!

Il giudizio integrale potete leggerlo qui: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=455000674553119&set=a.335014743218380.87255.297003163686205&type=1&theater

   
 
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