Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    10/12/2012    0 recensioni
Malgrado le preoccupazioni degli altri, 001 riuscì a mettere da parte il misto di emozioni contrastanti che lo legavano all’uomo che stavano cercando. Gamo era suo padre: ogni volta che Ivan pensava a tutte le azioni ignobili da lui commesse, c’era sempre una parte di lui che non riusciva a dimenticare quel particolare; anche se il suo cervello superava enormemente le facoltà di un adulto, le sue emozioni erano pur sempre quelle di un bambino di pochi mesi; la ragione lo portava chiaramente a vedere il dottor Gamo per ciò che era ( un uomo geniale e subdolo, talmente cinico da non avere alcuna traccia di sentimenti in sé ), mentre l'istinto invece lo percepiva ancora come un padre nonostante tutto...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ivan Whisky, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il vecchio castello dei Trasmogonov, dominante un anfratto roccioso sulla fascia che divide l'Ucraina dalla Romania, si stagliava nitidissimo sul lato orientale dei Carpazi.
Il vecchio Boyan Trasmogonov, sesto membro della dinastia, fece costruire la propria dimora in quel luogo remoto per salvaguardare le ingenti ricchezze della sua famiglia. Suo figlio Genrikh, detto "lo sciacallo", nel XIV° secolo strinse un accordo con la potente famiglia dei Basarabidi, all'epoca in cui questi dominavano il territorio dall'inaccessibile Fortezza di Poenari; successivamente però, quando il castello fu abbandonato, Genrick si diede al saccheggio dell'intera valle.
In questo modo "lo sciacallo" moltiplicò velocemente le sue fortune, imponendo inoltre la sua unica ed indiscussa autorità sull'intera regione. Tuttavia suo nipote Aleksey fu assai meno fortunato: quando Poenari fu rivendicata dal conte Vlad III di Valacchia, il castello dei Trasmogonov venne dato alle fiamme; Aleksey cadde dal bastione principale, ferito a morte con la gola squarciata, e scomparve nel precipizio sottostante, riversando sugli assalitori la rossa pioggia scarlatta del suo sangue.
Con la tragica fine del suo ultimo discendente, il ramo dinastico dei Trasmogonov si spezzò e il castello rimase disabitato per secoli.
Mentre percorrevano la strada irta che conduceva al maniero, tagliata sui due lati da un salto di almeno centottanta metri, i Cyborg non fecero fatica ad indovinare il motivo per cui il dottor Gamo avesse scelto quel luogo per nascondersi. Nessuno avrebbe mai osato venire ad infastidirlo, se non a rischio della propria vita, e lì avrebbe potuto riprendere i suoi esperimenti.

- Fate molta attenzione a dove mettete i piedi - ammonì il professor Gillmore, non appena la roccia friabile prese a staccarsi sull'orlo del precipizio.
- E' una mia impressione, oppure non è stata fatta molta "manutenzione stradale" di recente? - osservò Bretagna con evidente sarcasmo.
- Piantala di fare lo spiritoso - lo rimbeccò Jet. - Vedi di muoverti, piuttosto!

Il povero Chang, sotto il peso di uno zaino grande quanto lui, barcollò incerto e cadde in avanti picchiando il nasone al suolo.

- Fai presto a parlare - borbottò irritato, all'indirizzo del compagno dai lunghi capelli rossi. - Tu puoi volare!

Gli ultimi del gruppo erano Joe, Françoise e Geronimo.
Il pellerossa, dato il suo fisico possente e la precaria stabilità del sentiero, non poteva certo tenere il passo degli altri. 003 invece, essendo in grado di aiutare il compagno con le sue facoltà visive, gli indicava dove poter passare senza pericoli. Ad un tratto però, percependo chiaramente che qualcosa non andava, la fanciulla spalancò gli occhi in preda al terrore.

- Che ti succede, Françoise? - domandò Joe preoccupato.
- E'... E' spaventoso - mormorò lei appena. - Sotto la roccia in questo punto, il sentiero è disseminato di sensori magnetici: questi hanno fatto scattare una bomba a tempo, nel momento in cui gli altri sono passati, e sta per esplodere...
- Professore - urlò 009 disperato ai compagni più avanti. - E' una trappola !!!

L'urlo del Cyborg fu soffocato da un rombo assordante, e la struttura naturale del ponte prese a crollare sotto i piedi dei poveretti che si trovavano proprio lì in mezzo. 002 sollevò in volo il professore che teneva in braccio 001, mentre 007 assunse le sembianze di un'aquila reale per afferrare 006 con gli artigli, ma 004 e 008 sembravano non avere alcuna possibilità di scampo.
Senza perdere altro tempo, Joe afferrò l'estremità della fune che pendeva fuori dallo zaino di Geronimo e disse a questi di stringere forte l'altro capo. Dopodiché si lanciò in corsa nel punto in cui i suoi due amici stavano per essere travolti dal crollo.

- Accelerazione!

Correndo sulle rocce instabili, grazie alla supervelocità, 009 poté raggiungere i compagni e consentirgli di afferrare la loro unica possibilità di salvezza. Sia Albert che Pyunma poterono solo stringersi alla corda per istinto, prima ancora di capire cosa fosse realmente successo, e un attimo dopo si ritrovarono a contemplare penzoloni l'abisso sottostante.
009 intanto aveva raggiunto sano e salvo l'estremità opposta del baratro, dove il professore e gli altri erano già al sicuro, mentre 005 tirò su 004 e 008 dall'altra parte.
La felicità di essere scampati alla morte era un sollievo per tutti ma, dal momento che ora si ritrovavano divisi, il problema non era di facile soluzione.

- Dannazione - imprecò 002 tra i denti. - Senza dubbio quel dannato di Gamo adesso sa della nostra presenza, e non mancherà di rinnovare un "benvenuto" simile a questo!
- Dobbiamo trovare il modo di riunirci, prima di entrare nel castello - sottolineò Gilmore. - Divisi siamo bersagli troppo facili: Gamo conosce tutti i nostri punti deboli, e certo ha preparato delle opportune contromisure...
- Posso ricorrere al teletrasporto - suggerì telepaticamente 001. - Da questa distanza, non è un grande sforzo!
- Sei sicuro di farcela, Ivan?
- Fidatevi di me, so quello che faccio!

Prima che qualcun altro potesse ribattere qualcosa, 001 concentrò al massimo i suoi poteri ESP per indirizzarli su ogni singolo membro del gruppo su entrambi i versanti del precipizio. Una volta dentro la barriera spazio/dimensionale, al piccolo cyborg telecinetico fu sufficiente una quantità minima di energia mentale per teletrasportare tutti quanti esattamente all'ingresso principale.

- Accidenti, 001 - esclamò 006 sbalordito. - Meno male che sei sveglio!
- Ah certo, se non era per te - fece eco 007, grattandosi la nuca. - Forse però avresti potuto risparmiarci subito tutta quella scarpinata fin dal paese... no ?!?
- Non sono un "Servizio-Taxi" - ribatté il piccolo irritato.

Tutti i presenti rivolsero a 007 un'occhiata di traverso.

- D'a... D'accordo, d'accordo, come non detto, ritiro tutto!
- Ora il problema sarà entrare - fece 009, passando una mano sulle pesanti porte rinforzate del maniero.
- L'ingresso è interamente rivestito con una lega al titanio - confermò 003, fugando i dubbi del compagno con la sua vista a raggi X.
- A questo posso pensarci io - tagliò corto 005, spingendo gentilmente da parte i compagni.

Con l'aiuto dei suoi possenti muscoli, l'enorme cyborg esercitò sugli stipiti chiusi una pressione di circa duemilacinquecento libbre. Neppure il rivestimento corazzato delle porte poté resistere sotto quella forza incredibile, e di fatto Geronimo spalancò l'ingresso con un ruggito impressionante.
Dentro, il maniero era completamente avvolto da una fitta penombra.
I Cyborg si fecero avanti lentamente, guardandosi bene dal commettere qualche imprudenza, tuttavia neppure 003 sembrava in grado di avvertire una nuova minaccia nelle immediate vicinanze.

- Non riesco a percepire nulla di anomalo - mormorò. - E' strano...
- Muoviamoci ugualmente con cautela - suggerì 009. - Dubito che il ponte e la porta blindata sia tutto quello di cui Gamo dispone!

Neanche il tempo di finire la frase, una saracinesca blindata venne calata d'improvviso alle loro spalle chiudendoli ermeticamente nell'atrio buio. A nulla valsero i pugni di 005, le fiammate di 006, i laser o qualsiasi altro tentativo di apertura.
Erano in trappola!
Come sul set di un film di fantascienza, dei fasci di luce gialla scaturirono da innumerevoli forellini disposti lungo le pareti. Questi erano in realtà dei raggi elettromagnetici, atti a formare una vera e propria "gabbia", e infatti i nove Cyborg e Gilmore si ritrovarono prigionieri di una fitta rete impenetrabile. 009 provò ad attraversarla ma, urlando come un dannato, si ritrovò istantaneamente vittima di una scarica di corrente di parecchie centinaia di volts.

- Joe - gemette Françoise, non appena questi crollò all'indietro semisvenuto.

Se fosse stato un uomo normale, sicuramente sarebbe morto.
Invece, per sua fortuna, aveva riportato solo qualche lieve bruciatura sull'uniforme e alcuni danni ai principali dispositivi di energia. Un lieve fremito delle sopracciglia fu il primo segno che 009 si stava già riprendendo. 003 lo abbracciò forte, ringraziando mentalmente il cielo, ma anche lei si rendeva conto che la situazione non era comunque delle più rosee.

- Presi in trappola come dei topi - sbottò 002. - Se solo riesco a mettere le mani addosso a quel...
- Cerca di calmarti adesso, ragazzo - lo rimproverò Gilmore. - L'importante è non farsi prendere dalla collera!

001 analizzò la questione molto più in fretta degli altri e, una volta messo insieme i dettagli, la soluzione del problema gli balenò subito in mente.

- 003 - esclamò. - La centralina che alimenta questa gabbia non può essere molto lontana... Vedi se riesci a localizzarne la posizione!
- D'accordo - rispose la fanciulla, volgendo attentamente lo sguardo ad ogni angolo.

L'intero castello era immerso in una fitta cappa di oscurità tuttavia, agli occhi di 003, tutto appariva chiaro come alla luce del giorno: le file di colonne che si dipanavano dal portone principale; gli arazzi di epoca tardo/medioevale, ormai logori e stinti dal tempo e dall'abbandono; così come le pareti e le volte ad arco, segnate da crepe profonde...

- l'ho trovata - esclamò d'un tratto. - E' proprio di fianco all'ingresso, dietro una finta modanatura del bassorilievo che rappresenta un cavaliere in armatura!
- Perfetto - rispose 001. - Lasciate fare a me, vi tirerò fuori in men che non si dica!

Ciò detto, il piccolo cyborg si mise a fluttuare nell'aria e passò attraverso le sbarre senza incorrere in alcun danno.
Mettere fuori uso la centralina non era certo un problema, ora che Françoise gliene aveva rivelato l'esatta posizione, ma proprio mentre stava per disattivarla una voce a lui familiare lo fece fermare di colpo.

- E' da molto che non ci vediamo... figlio mio!

( continua )

   
 
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