Tu eri tutto, eri la mia vita,

rendevi la mia esistenza colorata.

Ma ora che non sei più accanto a me,

di colore nel mondo più non ce n’è.

 

Mi sento da solo senza la tua compagnia,

tu riuscivi a rallegrare la vita mia,

ora non c’è altro che tristezza,

non c’è più la tua voce che mi accarezza.

 

Molti altri ho incontrato,

che in qualche modo mi hanno aiutato,

ma qualcuno come te,

al mondo no, non c’è.

 

Una volta una ragazza ho incontrato,

affianco a lei (come a te) ho lottato,

capelli rossi e speranza nel cuore,

per salvar la sua gente lottava con ardore.

 

Lottava da sempre contro i robot-alieni,

ricordo i Metarex come fosse ieri,

durante la guerra venne colpita in pieno,

la sua navicella esplose in un baleno.

 

Della sua vita è rimasto solo un rottame,

un pezzo della nave, resistito anche alle lame.

Una foto di lei non ho mai avuto,

perciò quella lamiera ho tenuto.

 

Neanche lei sono riuscito a salvare...

 

Io il mondo continuo ad aiutare,

ho una promessa da mantenere.

Ma ancora nella solitudine vivo,

e per consolarmi poesie ti scrivo.

 

 

Ormai a queste poesie ci ho fatto l’abitudine, e poi, dopotutto, non è così spiacevole.

 

Mi fa piacere sentirtelo dire.

Però, potremmo non avere più così tanto tempo.

 

Cosa vorresti dire?

 

Io sono parte di te. Sono nella tua mente e nel tuo spirito.

Riesci a parlare con  me solo perché mi stavi lentamente sopprimendo, e il tuo subconscio ha reagito.

Diciamo che sono una  essere simile ad un Fleetaway.

 

Perché allora tu non ti comporti da pazzo psicopatico?

 

Perché a quello ci hai già pensato tu, parecchie volte.

 

Giusto, hai ragione, ma non ne vado fiero.

 

Comunque, più passa il tempo e fai poesie, più ti concili con te stesso.

Quindi io torno nel tuo subconscio, e ciao fino alla prossima volta.

 

Perciò, quanto tempo ancora dovrò sopportare la tua compagnia?

 

Questo dipende da 4 elementi: la tua pazienza, la mia insistenza,

la forza di volontà dell’autore e il sostegno dei lettori.

 

Dannazione!