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Autore: Mel_beh    11/12/2012    1 recensioni
Quando la gente è troppo presa dal proprio rancore non si accorge di chi ferisce di rimbalzo.
Genere: Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parole taglienti,

affilate come rasoi,

sfregiano la pelle,

la ledono.

Anche nell’ombra raggiungono un obiettivo,

non desiderato,

sbagliato,

quello che non dovevano colpire,

per nulla al mondo.

Ma loro non lo sanno,

non si accorgono,

troppo impegnati ad affinare la mira,

troppo impegnati a fare un segno su quel bersaglio.

Ma è inutile,

le parole rimbalzano,

si schiantano dove non dovevano finire,

affondano nella carne,

la segnano,

la marcano.

Ma la pelle ricresce in fretta,

così velocemente che nessuno saprà ciò che è successo,

non puoi permettertelo,

non puoi lasciare entrare nessuno nel tuo mondo,

troppa sofferenza raccontare,

troppo doloroso ricordare,

e ancor di più far capire agli altri.

 

Aprire una porta costa fatica,

una fatica immane,

quando qualcuno la varca le cicatrici invisibili si riaprono,

il sangue corrode la pelle come acido,

un dolore atroce,

insopportabile,

non dopo tutte quelle volte.

Allora ti aggrappi a chi è già dentro il tuo mondo,

impedisci loro di uscire,

o almeno ci provi,

hai poca forza,

anche per questo, ormai.

Non puoi restare sola in quel buio,

non di nuovo,

finiresti per affogare,

e rimarginare le ferite sarebbe impossibile.

  
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