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Autore: _Kidagakash_    13/12/2012    1 recensioni
Vale, ragazza italiana che ama cantare. Presto verrà catapultata in un mondo diverso dal suo.
Leena, misteriosa ragazza che non è quella che dice di essere.
Charlie, sedicenne entusiasta di qualsiasi cosa.
Sophi e Ashley, americane sbarcate a Londra per inseguire un piccolo sogno.
E loro, i One Direction, pronti ad incrociarsi nei loro cammini.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The world was smiling to her.


Dal capitolo precedente:
"Niall rise alla fine, ma il cuore batteva all'impazzata mentre leggeva e
lo sentiva fare capriole e contorcersi ad ogni lettera scritta dalla grafia precisa e femminile.
Più sotto, c'era davvero il numero di quella strana ragazza, e preso dalla curiosità,
tirò dalla tasca il suo cellulare, compose il numero e chiamò, aspettando che Charlie rispondesse.
<< Pronto? >> rispose lei dall'altro capo del telefono.
La sua voce sembrava divertita ed era terribilmente bella.
<< Ciao, uhm....sono Niall... >>
<< Ok, so che non è uno scherzo, riconoscerei la tua voce tra mille... >>
Ma Charlie non parlo più.
<< Charlie, ci sei? >>
<< Merda....>>"


Liam, finalmente, e forse lo sarebbe stato per un bel po', era felice. Le cose con Leena si erano messe bene. Ah, si. Leena non si chiamava Leena. La ragazza aveva confessato a Liam che i suoi genitori erano agenti segreti dell'FBI e, poiché durante una missione la loro copertura era saltata e i malavitosi a cui avevano teso una trappola aveva conosciuto la loro identità ( e a dirla tutta, volevano farli fuori) avevano deciso di mandare i loro tre figli in Inghilterra, da una zia. I due ragazzi e la ragazza furono costretti a cambiare le proprie identità: Michael era diventato Noah; Sebastian era diventato Conor e Nicole era diventata Leena. Il “Daddy Direction” era rimasto scioccato all’inizio, ben conscio del guaio in cui si era ficcato trascinandosi dietro anche lei. Le aveva proposto di lasciar perdere tutto, di non frequentarsi più, così da non metterla in pericolo, ma lei rifiutò categoricamente.
Nel frattempo, Vale si era tenuta in contatto con Sophi e Ashley e aveva confidato loro il suo segreto, dopo essersi accertata che le due avrebbero taciuto se lei fosse riuscita a far incontrare le due ai cinque ragazzi. Ma per ora, sarebbe meglio raccontare come sono andate le cose tra Niall e Charlie…
 
Non poteva credere che Niall Horan avesse chiamato proprio lei. Non poteva credere che Niall Horan fosse all’altro capo del telefono. Eppure era così. Era vero. Ma perché avesse chiamato proprio lei era un mistero. Ma soprattutto, chi diavolo aveva avuto la geniale idea di dare il suo numero all’irlandese? Si era appena alzata da tavola, stava ascoltando Ash che le raccontava della sua giornata senza sapere che, nel momento esatto in cui si era alzata ed era andata in camera a rispondere al cellulare, la sua vita sarebbe cambiata.
Tornò col telefono ancora appiccicato all’orecchio mentre Ash la guardava interrogativo. Non ci mise niente a rispondere alle sue tacite domande. Indicò il cibo sulla tavola, convinta ciecamente che il fratello si sarebbe ricordato di tutte le volte che lei lo aveva istruito su Niall. Era sicura al cento per cento che Ash si sarebbe ricordato che il biondo è un ingordo di cibo. E infatti, così successe! Ash le sorrise amabilmente, spalancando gli occhi per la sorpresa. E così, Niall aveva riuscito a stupirlo e a lasciarlo incredulo. Spinse le mani in avanti, come per incoraggiarla a parlare.
<< Non è che ho sbagliato numero? >> borbottò a se stesso il biondo.
<< No, no. Non hai sbagliato, affatto. Sono Charlie, scusami! >> si affrettò a rispondere lei. Il solo timore che Niall potesse riagganciare la terrorizzò.
<< Oh, menomale, pensavo di essermi appena reso ridicolo. Ascoltami, Charlie, lo so che questa può suonare una cosa veramente strana – strana forte, direi -, ma non è che domani potremmo incontrarci? >>
Alla brunetta tremarono le gambe, non le sembrava vero che Niall Horan le stesse chiedendo di incontrarlo. Parlare di appuntamenti le sembrava veramente prematuro visto che comunque non la conosceva affatto. Cercò di convincersi che forse si erano già incontrati, ma semmai fosse successo lei se lo sarebbe ricordata di certo, altrimenti avrebbe dovuto essere sotto effetto di stupefacenti. Ma Charlie non aveva mai preso droghe.
<< Si, ovviamente! >> rispose, senza farselo dire due volte e senza pensarci su altrettante volte.
Concordarono uno Starbucks poco lontano da casa di Ash, si sarebbero dovuti incontrare verso le 15. Era perfetto, visto che il giorno dopo era sabato e lei non sarebbe andata a scuola.
Una volta chiusa la telefonata lanciò il telefono per aria e abbracciò il fratello.
<< Niall ha chiamato proprio me! Come sia possibile non me lo spiego, ma sinceramente ora come ora non mi interessa nemmeno. Ho appuntamento con lui domani, posso andarci, vero? >>
E quando suo fratello annuì, lei fu decisa a reputarsi la persona più felice del mondo. Ed Ash, dal canto suo, vedendo sua sorella così felice capì di aver fatto la cosa giusta. Aveva fatto bene a riporre le sue speranze nel biondo, e la gioia che provò in quell’istante fu la più calda e grande di tutta la sua intera vita.
 
Il giorno dopo…
I One Direction entrarono in un edificio che ormai conoscevano fin troppo bene e si fecero strada da soli lungo un corridoio verde pastello. La nuova ragazza li stava aspettando alla fine di questo, in una grande stanza piena di divanetti, poltrone e cuscini.
Quando Liam posò la mano sul pomello della porta, si voltò a guardare gli altri. Erano tutti felici ed eccitati, gli occhi trasudavano curiosità.
Non appena lo girò e aprì la porta, una ragazza, dagli occhi color cioccolato e lucidi e i lunghi capelli boccolosi dello stesso colore, li accolse con un gran sorriso.
Vale si alzò in piedi e sentiva che era l’unica cosa che avrebbe fatto per il resto della giornata. Stare lì, in piedi, a fissare i suoi idoli. La tensione di chissà quanto tempo le scorreva nel corpo, le attraversava le gambe, scendeva nei piedi e si inchiodava al pavimento. Le sembrava una trappola tesa dalla sua stessa emozione e aveva paura anche solo di muovere un passo. I ragazzi le corsero incontro e senza nemmeno tenderle una mano la coinvolsero in un potentissimo abbraccio di gruppo urlando eccitati “benvenuta in famiglia”.
Si presentò, minacciando il suo autocontrollo. Se non si fosse messo all’opera sarebbe stato un gran bel guaio, conseguendo una figura tremenda. I ragazzi le chiesero di tutto. Nome, cognome, età, cosa facesse nella vita. Tutto, insomma. Lei cerava di rispondere meglio che poteva, e i ragazzi erano dolcissimi nel cercare di capirla. Le avevano detto che il suo inglese non era affatto male e che non faticavano molto a capire cosa dicesse, ma spesso dovevano aiutarla con le parole. Se per l’emozione o perché era davvero ignorante in materia, questo nessuno dei cinque seppe dirlo.
<< E quindi ora sono qui… >> concluse, finendo di spiegare ai suoi idoli l’intera storia.
<< Wow. Trevor si che è un tipo determinato! >> esclamò Zayn, suscitando l’ilarità di tutti. Più Vale li guardava e più pensava che sarebbe stato difficile non saltare addosso a nessuno. Erano dannatamente belli e perfetti. Così tanto da fare male. Cioè, anche la più bella statua del mondo sarebbe impallidita al loro cospetto. Il che la dice lunga sull’arduo compito che la ragazza si era dovuta prefissare.
Doveva mostrarsi professionale, non una fan imbizzarrita.
Vale si guardò intorno, tutti i suoni le arrivavano ovattati alle orecchie. Ancora non poteva credere di essere lì, davanti alla sua ragione di vita. Fece scorrere lo sguardo sui ragazzi, uno ad uno, a rallentatore come nei film. Come quando ti guardi in giro ma sembra sempre che tu ti stia solo godendo lo spettacolo. Liam e Niall ridacchiavano tra di loro, Zayn e Harry si davano dei pugnetti inoffensivi sulle braccia e poi incontrò gli occhi i Louis. L’unico che la stava guardando. Gli occhi blu come un tranquillo e pacifico oceano le stavano perforando i suoi. Si guardarono per quella che sembrò un’infinità. Erano pochi secondi, in realtà, ma tutto intorno non c’era più nulla. Solo gli occhi di Louis, seri come non mai, la stavano fissando. E poi, sorrisero. Gli occhi sorridono? Si chiese, ma si rispose di si. Perché erano la pura conseguenza del largo, bellissimo e accecante sorriso che lui le stava regalando. Era tutto per sé, non poteva essere diversamente. Quel sorriso che poteva illuminare l’intera stanza. Quel sorriso che effettivamente illuminava l’intera stanza. Se non tutta la città, tutto il paese e tutto il mondo. Ogni singola cosa avrebbe dovuto prostrarsi alla magnificenza di tale perfezione, le venne da pensare. E in quel momento, quella tale bellezza era solo per lei. E Vale non aveva mai visto cosa più bella in vita sua. Il mondo le stava sorridendo.


Weilà!
Fiuuuuuuuu! Finalmente un capitolo che si vede come Dio comanda.Santa Pace. Ora che ho scoperto l'editor del sito, credo userò sempre questo.
NVU mi crea sempre un casino di problemi e credo l'abbiate notato.
Dunque, come va? Lo so, è imperdonabile che io abbia postato dopo così tanto tempo, ma non riesco mai a fare prima.
Sono pessima, lo ammetto.
Dopo questo mea culpa, stendiamo un velo pietoso su quello che è il mio angolo del Bla Bla Bla.
Purtroppo non so che cosa dire, visto e considerato che non posso rispondere a recensioni inesistenti.
Anche solo una, piccola piccola, mi aiuterebbe a capire come comportarmi.
In realtà non ho molto da capire. Zero recensioni equivalgono ad un "Non ce ne frega una cippa della tua storia!".
 M A D D A I.
Però io non demordo.
Continuo a postare comunque, perché anche se le recensioni non i sono, ci sono un bel po' di visite e sono abbastanza contenta di ciò.
Solo che una spintarella...uhm...no, eh? Pacienz!
Io continuo a sperare che la storia piaccia e ringrazio chiunque la legga, perché il tempo lo dedicate lo stesso.
Vi lancio un bacio :D
Acchiappatelo, eh!
Vale <3
   
 
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