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Autore: Yuki Kiryukan    13/12/2012    8 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Ciao carissimi!! *---* Ecco a voi il capitolo 33!! :D
Questo è la prima volta che scrivo le cose dal punto di vista di Amy! ;) Anche se, dovendo raccontare lei cosa è successo, credo sia ovvio che il punto di vista deve essere il suo! ^^''
Credo che adesso vi arrabbierete: il mio sadismo illimitato mi ha imposto di non spiegare tutto quello che è successo in questo capitolo! xD Amy raconterà quello che è successo relativamente a lei, ma le spiegazioni complete ce le darà il nostro carto Zach tra un pò! ^^''
Non uccidetemi, io vi amo tanto! xD 
Questo capitolo, poi mi piace anche perché c'è un bel confronto tra le due amicone del cuore! Becca ha bisogno di Amy come non mai in questo momento, e Amy non esita a darle il suo appoggio! ;) Spero che gradirete! ^---^
PS! Clear LaMoon: Tesò, purtroppo, non sono riuscita a inserire anche il pov dei "magnifici 5" ma il prossimo capitolo sarà tutto per loro! ^^'' Vi lascio alla lettura! Fatemi sapere che ne pensate! :D
Un bacione a tutti!! <3
Yuki! 
 
 
 
 

                                                            Confronto 









Non fu facile per Amelia mettere ordine a tutte le emozioni che la investirono, quando rivide Ryan.

In quei due mesi, non era passato giorno che non avesse pensato a lui, penandosi per non sapere il suo stato di salute, e non era c'era stata una notte che non avesse pianto, allagando il cuscino di lacrime, distrutta dalla lontananza.

Ricordava perfettamente le parole che le aveva rivolto, un attimo prima di ricevere un Blood Bullet in pieno petto, per proteggerla.

"Tu fai sempre l'errore di sottovalutarmi... "

Poi, quel suo inesauribile sorriso da sbruffone, aveva lasciato posto ad una smorfia di puro dolore, che le aveva straziato il cuore. 
Aveva convissuto con quella stessa sofferenza per due mesi interi, quindi quando se lo vide comparire davanti, inizialmente non le parve vero.

Aveva contato i giorni ansiosa di rivederlo, ma in quel momento, paradossalmente, non si sentiva pronta.

Non riusciva a decifrare le emozioni che la stavano travolgendo. Sollievo, felicità, desiderio, passione e... rabbia.

  << Non ci credo... >> si era ritrovata bisbigliare, mentre il suo sguardo veniva corrisposto dai suoi occhi di ghiaccio  << Dopo tutto quello che è successo... Ti ritrovo qui, a combattere? Non è cambiato proprio nulla, allora?! >> 

E poi, si era avventata verso di lui, sbattendosene dei richiami dei suoi superiori.

Ma non era stata la rabbia che le aveva fatto azionare i muscoli.

No, era stato....la mancanza. Il bisogno. 

Ancor prima della rabbia, ancor prima delle stessa felicità, doveva accertarsi che il ragazzo di fronte a lei era davvero reale. Aveva represso per troppo tempo il desiderio di toccarlo, e di sentire di nuovo il calore della sua pelle contro la propria; adesso aveva rilasciato le briglie. 

Lui si era mosso quasi in contemporanea, spinto dal suo stesso bisogno, e scattando in avanti, afferratale le spalle, l'aveva sbattuta al muro con violenza.

Poi, con una mano le aveva incatenato i polsi al muro, sopra la testa, tenendoli ben fermi. Le aveva posizionato una gamba tra le sue, mettendole il ginocchio destro sotto l’inguine, alzandola leggermente da terra.

La pistola le era scivolata dalle mani, ma non se ne accorse nemmeno. Si fissavano così intensamente che sembrava non battessero nemmeno le ciglia, con i volti erano pericolosamente vicini.

Lo sguardo di lui l'aveva guardato con la scintilla dell'eccitazione ben visibile, e ciò aveva solo contribuito a mandare a puttane la sua razionalità.

"Maledizione" continuava a ripetersi, mentre l'istinto di sporgersi per baciarlo era sempre maggiore.

  << Dovrò darti una bella lezione... >> le aveva detto poi la sua voce sensuale, e l'aveva fatta tremare dal desiderio. Una scarica elettrica l'aveva attraversata, andandosi a concentrare sul suo basso ventre.

Continuava a maledirsi per la propria debolezza, ma con lui non riusciva a ragionare. Odiava essere così alla mercé di qualcuno. 

Poi, tutto quello che successe dopo, non fece altro che aumentare la sua confusione. Aveva assistito ad un Hudson completamente trasformato, una Rebecca sconvolta dal dolore, e persino Ryan stesso sogghignava per quella situazione.

Si era incazzata fino al midollo, e desiderava solo liberarsi per dare un bel calcio in culo a tutti quanti. Non avrebbe permesso che deridessero Rebecca in quel modo:  << Brutto stronzo! >> aveva insultato il biondo, senza riuscire a credere al suo comportamento infame << Cosa c’e da ridere eh? Lasciami andare e ti farò perdere io la voglia di... >>

E senza darle nemmeno il tempo di prendere fiato, la bocca di Ryan le aveva tappato le labbra, e la sua lingua le aveva invaso il palato.
Credeva si trattasse di un semplice bacio a tradimento, un bacio che nascondeva un ché di sadico e umiliante, finché non aveva avvertito qualcosa di ruvido sulla lingua.

Sobbalzò per la sorpresa, quando capì che Ryan le aveva passando qualcosa "bocca a bocca". Aveva provato ad opporre resistenza, ma le braccia del biondo e la sua lingua così abile non le avevano lasciato scampo.

Doveva essere una compressa, che ingoiò prima ancora che potesse rendersene conto, senza possibilità di scelta. Si era sentita raschiare la gola e, quasi immediatamente, un torpore le aveva invaso il corpo. Senza aver voce in capitolo, i muscoli si erano rilassati, e aveva cominciato a sentirsi gli occhi pesanti, avvertendo allo stesso tempo un dolore crescente alle tempie.

Aveva visto il viso di Ryan farsi sempre più vicino, poi il suo respiro le aveva solleticato l'orecchio:  << Farà un po' male >> le aveva sussurrato, in modo quasi dolce  << Resisti, io non ti lascio >>

Non aveva fatto in tempo a chiedere di che cazzo stesse parlando, che era diventata l'oggetto degli occhi di tenebra di Hudson.

  << Osserva >> aveva detto quello, guardando però Rebecca.

Forse, era stata solo una sua impressione, ma le era parso che le sue mani tremassero leggermente. Ancora intrappolata nella presa del biondo, si era resa conto troppo tardi che quella spada aveva come obbiettivo proprio lei.

Aveva guardato Ryan con occhi supplicanti e pieni di terrore, e lui in cambio, aveva intensificato la sua stretta, ma senza farle male anzi; in modo quasi protettivo.

Tanto, anche volendo, non avrebbe potuto muoversi. Il corpo le si era paralizzato.

In una frazione di secondo, la lama si era conficcata in una parte del suo corpo che non riuscì a identificare, tanto era grande la sofferenza.

Dolore e solo dolore. Un dolore inimmaginabile, un dolore da farti desiderare di morire seduta stante.Aveva buttato la testa all'indietro, e urlato con tutta l'aria nei polmoni, finché non si era sentita la gola esplodere.

Quello che successe dopo, non riuscì a capirlo, perché il dolore sopraffaceva tutto.

L'ultima cosa che aveva udito, era stato il grido terrorizzato di Rebecca, poi era diventato tutto buio.
 
                                      




                                                                                                   **************************************
 
 
 


  << Quindi... >> la voce di Rebecca tremava  << Ti... ti hanno drogata? >>

Amelia tirò un lungo sospiro  << Si >>  annuì  << Era una compressa ottenuta dalla cicuta >>

  << Ma... >> Rebecca si portò una mano ai capelli con fare nervoso, scompigliandoseli  << Non è un veleno mortale? >>

  << Anch'io sapevo così. Ma diventa letale se mischiata ad infusi di oppio, o datura >> spiegò  << Nell'uomo, l'ingestione della cicuta provoca cefalee ed in seguito parestesia, diminuzione della forza muscolare, ed infine una paralisi ascendente... >>  si strinse le spalle  << Tutto ciò solo per inscenare la mia morte.... >>

Poi, guardò l'amica, quasi divertita:  << Sai chi mi ha spiegato tutte queste cose? >>  Continuò a parlare senza aspettare una risposta, perché sapeva già che Rebecca l'avesse capito:  <<  Si, proprio Hudson. Il suo sapere in campo medico aumenta sempre di più. Mi secca un po' ammetterlo ma... è formidabile >> 

Il volto di Rebecca si ombrò, ed Amelia decise di tacere, per non mettere il dito nella piaga.

  << Drogata... >> ripeté infine, dopo un lungo silenzio  << Quindi, per tutto questo tempo, ci...mi hanno fatto solo credere che fossi morta? >>

Amelia annuì mestamente:  << Loro ripetevano che era "necessario"... Non sai quante volte sono stata vicina ad ucciderli, per questa loro riservatezza... >>

  << Non... non hanno idea di quanto sia stata male per questo! >> esclamò poi Rebecca, senza sentire ragioni   << Ogni santa notte rivivevo la tua morte, non facevo altro che piangere... ero diventata un cazzo di vegetale! >> 

Sul volto di Amy si dipinse un'espressione di dolore:  << Perdonami, non ho trovato modo per poterti avvertire... >>

  << Amy, tu non c'entri nulla! Sono stati Zach e Ryan che, con le loro menti contorte, hanno ideato questa pazzia senza senso! Che cosa volevano ottenere?! >>

Amy abbassò lo sguardo  << Credo che voglia spiegartelo direttamente Hudson >> disse  << È stato uno straccio in questo periodo, e credo non aspetti altro che poterti parlare in tranquillità... >>

  << Io non voglio parlare con lui >> si impuntò Rebecca, mordicchiandosi l'unghia del pollice.

Amelia sospirò:  << Lo so che fa male, ma dovrai ascoltarlo. Anzi, ti prego di ascoltarlo >>

  << Ma... >>  provò ad obbiettare.

  << In ogni caso, io non ho intenzione di risponderti. Quindi, se vorrai avere spiegazioni, devi rivolgerti a lui >>

Rebecca la guardò male  << Quando vuoi, sei proprio un' infame... >> bisbigliò, fingendosi offesa.

  << Lo so >> Amelia scrollò le spalle, aspettando che l'amica sbollisse un po'.

Il silenzio durò alcuni minuti:  << E... poi? >>  tornò a farsi sentire la sua voce  << Cosa è successo dopo? Dove sei stata in tutto questo tempo? Perché non ti sei mai fatta sentire? >>

  << In un appartamento in periferia >>  rispose  << Credo fosse loro o qualcosa del genere.... in ogni caso, non mi sono mai dovuta preoccupare di questo. Tralasciando il fatto che mi hanno praticamente tenuta agli arresti domiciliari, Hudson mi ha curato pazientemente la ferita alla spalla, anche se gli effetti della droga ci hanno messo un po' a scomparire del tutto... >> fece un respiro profondo  << Mi portavano dei pasti, e mi aggiornavano sulle ultime novità... >>

Come se si fosse appena ricordata di qualcosa di importantissimo, si voltò verso di lei, e le strinse una mano  << Mi hanno... anche detto di David... >> biascicò  << Insomma, per loro non era altro che uno dei tanti agenti rompi palle, ma noi lo sappiamo che... voglio dire... >>

  << Va tutto bene >> la interruppe Rebecca, per poi indicarsi il ciondolo  << David è qui dentro. Lo porto sempre con me... >>

Gli occhi si velarono di lacrime  << Bechy... >>

  << Sai, mi ha nominato capo... >> sospirò poi l'altra  << Sono il capo dello Scudo Rosso. Riesci a crederci? >>

  << Dici sul serio?? >> Amelia non riuscì a trattenersi quell'esclamazione. Si portò una mano alla bocca, tentando di dare un contegno alla voce.

Rebecca annuì mesta:   << Non poteva fare una scelta peggiore, eh? >>

  << Non dire sciocchezze! >> la riprese l'amica  << Non c'è persona più adatta di te, quindi smettila con la bassa autostima! >>
 
  << Non ho bassa autostima... >> si difese, ma non era affatto convincente.

Amelia inarcò un sopracciglio  << Ah-ah, certo... >> l'assecondò.

  << Sono solo realista. Seriamente, guarda com'è finita >> le fece notare Rebecca  << Sono una persona che non riesce nemmeno a badare a se stessa....come posso pensare ad un'organizzazione intera? Come posso farmi rispettare se sono la prima a procurare casini? >>

  << Ci vorrà tempo, come in tutte le cose dopotutto, ma hai tutte le qualità per farlo; non dubitare di questo. Semplicemente, devi fari in modo che tutti possano conoscerti per come sei davvero >> 

Lei fece una smorfia  << Chissà se sarà una buona idea... Ho l'impressione che "Rebecca" non abbia nulla di così speciale... >>

  << Non è così >>  la corresse Amelia  << Sarò sincera con te: la prima volta che ti ho visto non mi hai fatto una bella impressione. Cioè, non me ne hai fatta nemmeno una cattiva...diciamo che eri indifferente >> si strinse le spalle << Una ragazza mediocre, come ce ne sono tante altre. Quindi mi chiedevo cosa avessi di tanto speciale per cui lo Scudo Rosso ci tenesse così tanto ad averti. Perché volevano a tutti i costi che entrassi nell'organizzazione. Perché io e gli altri dovevano "proteggerti" dalla combriccola di Hudson a scuola.... >>

  << Beh, sono la loro "arma perfetta" >> Rebecca stirò le labbra in un triste sorriso  << Ovvio che non volessero privarsi del loro asso nella manica >>

  << È quello che ho pensato anch'io, quando venni a sapere di tutti i tuoi poteri >>

  << "Poteri" è un eufemismo bello e buono. Diciamo "anomalie" >>

  << Per me sono poteri >> ripeté Amelia, sorridendo  << E pensavo che il tuo essere speciale si limitasse a questo. Ma poi conoscendoti, ho capito quanto mi sbagliassi. Ci sono qualità in te Bechy, che non valgono nessun potere. Anzi, tu possiedi il potere più grande di tutti >>

Rebecca si accigliò  << Di che stai parlando? >>

Amelia le sorrise nel modo più dolce possibile  << Riesci a risvegliare umanità >> le disse.

  << Umanità....? >>

  << Sei persuasa che ci sia davvero del bene in chiunque >> continuò l'altra  << È una dote più unica che rara. La maggior parte delle persone vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, e fa caso solo i lati negativi di qualcuno o qualcosa. Tu invece, hai sempre cercato ciò che vi era di positivo; di conseguenza, riesci a cacciare il lato buono in chiunque >> il suo sguardo di smeraldo si fece più intenso:  << Anche il tuo rispetto per la vita è sempre stato superiore al nostro. Se per tutti gli altri, le vittime erano "dati da registrare", o numeri usati per aggravare l'accusa contro i Chimeri, per te erano vite. Ognuno di loro era una vita da preservare >>  sorrise  << Da quanto sei arrivata tu, lo Scudo Rosso, è diventato meno freddo ed insensibile >>

Si portò un ciuffo mogano dietro le orecchie prima di continuare a parlare:  << Sei riuscita a riportare alla luce l'umanità assopita in quei Chimeri che noi non ci saremmo fatti tanti problemi ad uccidere. Hai avuto compassione per il nemico: nessuno di noi si è mai immedesimato in quello che magari avevano potuto passare loro, nemmeno io. Ma tu si. È successo con Hudson, con Misa Albam da quanto mi hanno detto, e credo anche con Ryan >>  sogghignò  << La sua bastardaggine è diminuita >>

Rebecca ridacchiò:  << Se lo dici tu dev'essere vero >>

Le strizzò l'occhio:  << Fidati che lo è >> tornò seria << Quindi... io non ho dubbi su di te. E nessuno potrà mai farmi cambiare idea. Non ti fidi di te stessa, ma almeno fidati di me >>

L'altra stirò le labbra in un flebile sorriso, e delle lacrime le rigarono il volto  << Grazie, Amy... >> riuscì solo a dire  << Grazie >>

  << Dico la verità >> le assicurò, asciugandole i goccioloni  << Anche se, ammetto che non me l'aspettavo da un tipo come David... >>

  << Diciamo che si è redento all'ultimo... >> rispose Rebecca, tirando su col naso.

Amelia annuì con lentezza, come se ci stesse ragionando su  << Pensandoci, credevo che avesse scelto tuo padre per esempio, sono sempre stati molto legati... >>

A quelle parole, vide Rebecca irrigidirsi, e fissare gli occhi sul pavimento.

Si accigliò:  << Bechy....? Che hai? >>

Lei scosse la testa, cercando inutilmente di far finta di nulla  << Niente... solo che... in questo periodo la parola "padre" ha un cambiato significato per me... >>

Amelia si accigliò  << Che intendi? Hai litigato con George? >>

  << No...o meglio, inizialmente si, solo che... alla fine... io.... >> Rebecca stava annaspando nelle sue stesse parole.

  << Bechy, fai pace col cervello e metti insieme due parole di fila! >>  

Lei fece un respiro profondo, e roteò gli occhi da una parte all'altra del laboratorio di biologia:  << Quello che sto per dirti per me non conta nulla, ne conterà mai niente. Nulla è cambiato nella mia vita, ok?  >> cominciò.

  << Premessa afferrata >> assicurò l'altra.

L'ennesimo sospiro prima di parlare:  << Per una serie di situazioni... >> disse  << Sono venuta a sapere che... >>

E si bloccò. A giudicare da come si mordeva il labbro inferiore e da come si trucidava le dita delle mani, Amy capì che non si sarebbe smossa di lì tanto presto.

  << Bechy non ho ancora la capacità di leggere nel pensiero, quindi... >> l'incalzò.

  << ain... io....dre >> si sentì bisbigliare in risposta.

  << Apprezzo il "grande" sforzo, ma non capisco lo stesso... >> cercò di ironizzare.

Alla fine, Rebecca sbottò:  << Jean Stain è mio padre! >>

Benché avesse detto solo cinque parole contate, aveva il fiatone.

Amelia ridusse gli occhi a due fessure  << Aspetta, aspetta un attimo.... >> farfugliò   << Jean Stain...cos...? E chi cazzo è? >>

  << È il pazzo, Amy.... Il pazzo che abbiamo incontrato anche nel primo attacco... >>

L'altra sbiancò. Alzò una mano e indicò Rebecca  << Tu... mi stai dicendo che quello squilibrato... è... tuo padre? >>

Rebecca annuì, senza guardarla.

  << C-Come... come fai ad esserne sicura? Non... >>

  << L'ho letto chiaro e tondo nel diario di mia madre >> l'anticipò  << Ho visto delle foto inequivocabili, David e George hanno confermato tutto e... >>

  << Non stai dicendo sul serio, vero? >>

A parlare, non era stata Amelia. 

Le due ragazze si voltarono simultaneamente verso la porta, e furono sollevate nel riconoscere le figure ansimanti di Ryan e Zach. Proprio quest'ultimo, col volto paragonabile a quello di un cadavere, aveva interrogato Rebecca. 

Lei provò una fitta al cuore, e tornò a fissare il pavimento  << Credi che potrei inventarmi una cosa del genere? >> ribatté  << Mi disgusta solo l'idea, ma è così >>

Ryan sbuffò, e batté un pugno alla porta  << Padre e figlia, perfetto. Ci mancava solo la puttanata della triste famigliola C'è ancora qualcosa che dobbiamo sapere, o le brutte sorprese sono finite? >>

Zach lo ignorò, ancora in fase di shock:  << Lui... ti ha rinchiuso in un laboratorio nonostante sia sua figlia? >> volle sapere poi  << È questo l'uomo che per tutto questo tempo ho seguito e rispettato? >>

Rebecca scosse la testa  << No... Lui non lo sa >> spiegò, sebbene seccata di giustificarlo << Non glie l'ho detto... non ce l'ho fatta >> 

Vide il Chimero accennare un movimento in sua direzione, ma lo anticipò, mettendosi in piedi  << Allora, possiamo uscire di qui? >>

Poi si bloccò, guardando con il terrore negli occhi qualcosa di indefinito dietro le spalle dei Chimeri. Anche Zach e Ryan si voltarono, e i loro volti divennero maschere inespressive.

Amelia dubbiosa si alzò a sua volta. Le loro espressioni potevano essere paragonate a chi ha appena visto il diavolo:  << Che succede? >>

E la vide anche lei.

Capelli biondi, occhi traboccanti di odio. Aveva le braccia lungo i fianchi e le mani stette a pugni. Digrignò i denti  << Non ci posso credere... >> farfugliò con voce acuta.

  << Alyssa... >> borbottò Ryan  << Cazzo... >>

  << Fottuti traditori! >> urlò la bionda, additando i due  << Che diavolo state facendo, siete impazziti?! >>

Inchiodò Amy con lo sguardo  << Tu non eri morta e sepolta?! Perché non sei sottoterra?! >> tornò a fulminare i suoi ex compagni << Da quanto tempo è, che ci state prendendo per il culo? Il padre non vi perdonerà mai! >>

Poi, si concentrò su Rebecca:  << Razza di stronza! Tu non sei nemmeno degna di baciare la terra dove cammina il padre! >>  sputò  << Non potresti mai essere sua figlia! Non lo meriti! Non lo accetto!! >>

Lo stupore fu generale. Tutti si congelarono seduta stante, assaliti dalla consapevolezza di essere fregati.

Infatti, la Chimero bionda non perse tempo: scattò in avanti e prima che potessero intercettarla, premette con tutta la forza un pulsante rosso di un monitor.

E in quel momento, l'allarme cominciò a suonare.
 
  
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