Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Ginevra Gwen White    13/12/2012    6 recensioni
ATTENZIONE, TRADUZIONE!
Un bel giorno, Persefone decise di divorziare. Tra battaglie legali, attacchi isterici, dei insopportabili e semidei esasperati, assisteremo a come si può trovare una semplice soluzione anche ai problemi più grandi ;)
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti, Tre Pezzi Grossi
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell'autrice: Immagino già Afro contare noci per cercare di tener conto di tutte le scommesse ;) La grande domanda... chi vincerà? Verrà data risposta al più presto se sto zitta, quindi starò zitta :)
No, non possiedo Percy Jackson. Non possiedo neanche la Wolfstar.
Nota della traduttrice: Ecco qua il capitolo del verdetto... vi ricordo che mancano altri due capitoli alla fine! Ho modificato la coppia Foaly e Opal citata nel testo originale in Dramione, essendo più conosciuta in Italia. Almeno spero. Comunque Foaly e Opal sono due personaggi di Artemis Fowl, non so se conoscete questa saga. Vabbè, vi lascio leggere, ci vediamo più in basso.
 
 
 
 
"Che cosa hai deciso, Zeus?" chiese Afrodite, guardandolo con interesse, "La posta in gioco ha raggiunto livelli da record. Non ho avuto così tanto caos da quando le persone cercavano di decidere se Jason sarebbe finito con Piper o Reyna. Non crederai mai a quanta gente è interessata a scommettere sul risultato. È stato un bel mal di testa gestire tutte le scommesse."
"Certo," borbottò Zeus, "Naturalmente la gente vorrà vincere la propria scommessa. E naturalmente io dovrei essere il giudice di questa causa."
"Sì," disse Afrodite allegramente, "e tutte le persone che non vinceranno la loro scommessa ti odieranno per sempre!"
"Tu che cosa hai scommesso?"
"Io? No, nessuna scommessa. Ci sono troppo dentro. Questo matrimonio è andato avanti troppo a lungo per essere rotto in questo modo. Modificare tutti i libri e le storie mortali, richiederebbero da soli centinai di anni. Per non parlare di tutti i documenti..." Afrodite scosse la testa.
"Quindi sostieni Era?"
"Immagino di sì. Ma chi ha mai sentito la dea dell'intelligenza perdere una causa in tribunale?" domandò con un sorriso.
Tutti stavano aspettando Zeus, Atena ed Era prendendo posto nei loro troni. La battaglia del giorno precedente sembrò aver riscosso il proprio compenso: Artemide era coperta di graffi e Apollo aveva un occhio nero, gentile omaggio della sua 'sorellina'. Persefone aveva solamente un piccolo livido sul braccio ma Demetra era conciata molto molto peggio della figlia. Ogni volta che Ade, il quale aveva tante lividi quanti ne aveva Poseidone, guardava l'opera svolta su Demetra dal proprio figlio, curvava le labbra in un grosso sorriso. Era non sembrava messa tanto male ma aveva un mal di testa tremendo da quando Atena l'aveva colpita con il braciere. Ares sembrava un po' sottotono dopo il suo... colloquio con Zeus, ma la sua espressione si illuminò appena vide tutte le ferite. Ah, dolci ricordi...
"Bene, andiamo avanti con questa cosa," disse Dioniso con impazienza, "Allora, cosa hai deciso, Zeus?"
L'interpellato aprì la bocca, ma Atena parlò prima di lui.
"Faresti meglio a pronunciarti in mio favore, papà." disse con uno sguardo eloquente, "O renderò la tua vita moolto difficile."
Zeus cercò di parlare, ma questa volta fu Era a interromperlo.
"Passiamo alle minacce, adesso, vero?" Era diede un colpetto ad Atena, "Beh, ascolta qui, Zeus... faresti meglio a non scontentarmi, altrimenti andrò dritta al Settimanale Olimpico e dirò loro che sei un marito bistrattato, che non sa nemmeno affrontare la moglie e che abbandona a se stesso il Consiglio olimpico." e lo guardò per mostrargli che era d'accordo con quelle minacce.
Il pover'uomo tentò di dire qualcosa, ma fu interrotto da un'estremamente arrabbiata Atena.
"Oh, ma davvero? Zeus, ti RENDI CONTO che, tutto ciò che sta dicendo, è per dimostrare che sei un bistrattato? Non ha nulla per ricattarti!"
Zeus aveva ancora una volta l'aria di voler esporre le proprie opinioni, (L'hai capita? Zeus? Signore del cielo? Aria? Un altro gioco di parole? Oh, lascia perdere...) ma Era lo interruppe con calore.
"E tu, invece? Sai qualcosa di sporco su di lui?"
Zeus cercò di dire qualcosa. Invano.
"È un dato di fatto, ho intenzione di rilasciare la foto che ho di lui che si succhia il pollice." disse Atena, cupa.
Zeus aprì la bocca. Probabilmente potete indovinare cosa successe dopo.
"Si era ferito il pollice!" gridò Era, "Non puoi aspettarti che qualcuno creda che si succhia ancora il pollice!"
Zeus non sapeva perché tentava ancora di parlare.
"Dillo ai paparazzi dell'Olimpo."
Il Signore del Ceilo incominciava a stancarsi di essere sempre tagliato fuori.
"QUALCUNO MI CONCEDE PER FAVORE DI DIRE QUALCOSA!" Oh, guarda, finalmente ha perso la pazienza... "SERIAMENTE! PERCHÈ AVETE VOLUTO UN GIUDICE SE NON VOLETE SENTIRE CIÒ CHE HA DA DIRE?!"
"Perché vorrebbero discutere fino alla fine dell'eternità su chi dovrebbe vincere, esattamente come stanno facendo in questo momento," disse Dioniso, scuotendo la testa, "Allora, cosa hai deciso?"
"Sento che dovrebbe vincere Atena. Vedendo come Persefone non ha mai acconsentito al matrimonio, in primo luogo, è giusto che lei abbia il permesso di divorziare da Ade."
Demetra scoppiò in un forte applauso e in mille ovazioni. Ermes postò immediatamente il fatto online, con il suo nuovo portatile. Alcuni dei sembravano scandalizzati. Ade si strinse nelle spalle a disagio. Persefone sembrava stranamente sottotono.
Ma Era era (ah-ah) in vena di uccidere. "Zeus," disse con calma, "Giuro che, se non ti porrai immediatamente a mio favore, ti manderò un biglietto con scritto 'Il Fratello Migliore del Mondo' , quindi collabora."
Zeus impallidì. L'unica cosa peggiore di essere costretti a dormire sul divano dalla propria moglie e andare dai suoceri (anche se Ade avrebbe senz'altro vinto la disputa, in quel caso), era essere trattato dalla coniuge come un fratello. Il che è strano, perchè difatti loro SONO fratelli.
"Ma," disse in fretta, "un matrimonio come questo non può essere rotto in questo modo. Sono stati marito e moglie così a lungo, questi due. Quindi Era ha vinto. Persefone non otterrà il divorzio. Congratulazioni. Buonanotte."
Zeus cercò di abbandonare la sala in fretta, ma la sua strada fu bloccata da un'indignata Atena.
"OBIEZIONE!" ululò Demetra, "ESIGO UN OBIEZIONE!"
"Zeus, sei fuso? Inizierò una ribellione!" gli gridò Atena in faccia, "QUESTO è il nostro capo? Dopo tutto quello che faccio per te! Preparati ad essere cacciato via dal trono, coscia fulminata!"
"Coscia fulminata... questo sì che è un bell'insulto." disse Poseidone con approvazione. Posy era ancora un po' fuori di testa riguardo a ciò che era accaduto il giorno precedente. Atena diventò leggermente rosa, probabilmente pensando anch'ella alle sue azioni del giorno prima.
In mezzo a tutto questo scompiglio, Ade si alzò e andò dalla sua (discutibile) moglie. Si dondolò goffamente da un piede all'altro, mentre cercava di trovare il coraggio di dire tutto quello che aveva in mente.
"Ehm, Persefone..." iniziò a dire a disagio, "il fatto è... beh... so di averti rapito, ma è che ero un po'... cioè, non sapevo come farti una proposta molto affascinante. E ovviamente tu non hai potuto dire 'no', perchè appunto ti ho rapita. Quindi."
Il frastuono lentamente si calmò appena tutti sembrarono capire cosa stava succendendo. Demetra fissava Ade come se avesse appena ammesso di scambiarsi effusioni con Mister Tontolone.
Il pubblico estasiato sembrò rendere Ade ancora più a disagio, ma continuò comunque. "E io avrei dovuto chiedere il divorzio molto tempo fa, ma sai... con Demetra che è un koala psicopatico... però non vorrei mai divorziare sul serio, perché... beh, il pensiero di... uhm, di non essere... voglio dire... ecco, perderti... ehm, sarebbe... come dire... ah, insopportabile." Ade si spostò ancora una volta su di un piede. I suoi occhi trovavano qualcosa di molto interessante nel pavimento.
Persefone lo guardò, come se non potesse credere a ciò che lui stava dicendo. Il suo viso lentamente si allargò in un grande sorriso e i suoi occhi iniziarono a brillare, "Dici sul serio? Stai dicendo sul serio?"
Lui si accigliò. "Sì, ma se vuoi ancora il divorzio, naturalmente capisco..."
"Oh, all'Inferno il divorzio!" urlò appassionatamente, "non lo avrei nemmeno chiesto se mia madre non mi avesse fatto così tanta pressione!" Dicendo questo, gettò le mani intorno a un Ade molto sorpreso e gli dette un bacio appassionato.
Dopo aver superato lo shock e dopo che Persefone si allontanò, Ade fece un sorriso storto, "Forse avrei dovuto dire 'ti amo' un po' più spesso, eh?"
La sua (definitiva) moglie sfavillò.
"Be'," disse Zeus cercando di mantenere una faccia seria (ma lo shock era ancora prevalente), "suppongo di aver fatto bene a non divorziarli, eh?" 
Atena lo fulminò con lo sguardo: "Sei un capo patetico, ma, colpi di fortuna o no, sai prendere le giuste decisioni." disse a malincuore.
"Davvero?" Decisamente non se l'aspettava.
"Certo," disse Atena con la bocca curvata in uno strano accenno di sorriso, "Immagino che sei stato una buona scelta per questo lavoro, dopo tutto."
"Oh." Zeus ancora non capiva. Stava facendo del sarcasmo? O cos'altro? Decise ti lasciare perdere e fissarselo in mente.
"Beh, i giornali impazziranno di sicuro," disse Ermes, scuotendo la testa, "Il mio blog, da solo, ha ottenuto 364.412 visite fino ad adesso. Per non parlare dei 'mi piace' ai miei stati di Facebook."
"Ha il mio permesso." disse Demetra, indicando Ade. In un primo momento, nessuno ci fece caso ma poi ciò che lei disse sembrò esser compreso.
"Ha il tuo permesso?" Afrodite la guardò a bocca aperta, "Hai appena detto le stesse parole che non  avrei mai pensato che avrei mai potuto sentirti dire?"
"Be', ha bisogno di mangiare più cereali, sicuramente," modificò Demetra. "Ma per il resto... sì, credo che lui vada bene se rende e mantiene felice la mia Persefone."
"Oh, madre!" gridò sua figlia che l'abbracciò di slancio. Entrambe le donne avevano le lacrime agli occhi fino e, quando si separarono, Afrodite borbottò qualcosa come 'sono tutti gli ormoni' o 'adoro il peso dei miei bulloni'.
"632.217 visite!" urlò Ermes.
"Amore!" Afrodite si asciugò una lacrima, "Adersefone sarà il mio nuovo OTP! Cioè... lo sapete... non ero del tutto fedele alla Dramione..."
"Dramione? Tu shippi Draco e Hermione? Afro, sei fusa..."
"Il 74.3% dei matrimoni," disse Era, scuotendo la testa, "che termina in un divorzio o in una separazione, sarebbe durato ancora, se solo ci fosse stata più comunicazione fra marito e moglie."
"Il 54.3% di tutte statistiche sono state fatte sul momento." disse Efesto serio.
"Okay, andiamo a festeggiare, gente!" gridò Dioniso.
E Ade e Persefone seguirono il resto del Consiglio con ampi sorrisi, sembrando per la prima volta i marito e moglie che erano.
 
 
Nota dell'autrice: Atena ha sempre, sempre un piano. Non dimenticatelo, gente. Non lascerà Zeus tirarsi fuori dai guai così facilmente. Nessuna delle cifre riportate sono vere. Dopo tutto, il 54.3% di tutte le statistiche è stata fatta sul momento XD
Nota della traduttrice: Aargh, mi fanno male in modo pazzesco le gambe >< e c'è tanto freddo qui, brr. Da voi che tempo fa? Che ne pensate del capitolo? Vi giuro che a forza di tradurli li so a memoria AHAHAHA. Ci vediamo fra quattro ciorni v.v
Cià e grazie :)
Gwen.




 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Ginevra Gwen White