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Autore: Xemyd    14/12/2012    1 recensioni
Sei anni fa un incidente cambiò per sempre le vite di otto ragazzi, offrendo loro dei doni unici, capaci di rendere possibile l'impossibile.
Ognuno di loro ha intrapreso una strada diversa, ma una nuova minaccia è in agguato e dovranno riunirsi per scampare ad un pericolo che nessuno di loro può nemmeno immaginare!
Genere: Azione, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'New Life'
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Passarono diversi giorni dagli avvenimenti di Londra e delle altre città. Tutti quanti erano partiti in gran fretta dalle proprie città, ormai convinti di non essere più al sicuro e l’unico modo di per risolvere la cosa una volta per tutte era quello di incontrarsi e organizzarsi. Andy aveva dato appuntamento a tutti quanti a Roma.

Era una domenica pomeriggio d’inverno, quando Andy si teletrasportò in uno dei vicoli secondari della città, nei pressi di Piazza Navona. Guardò l’orologio e vide che era leggermente in ritardo all’appuntamento con gli altri, quindi decise di muoversi e di raggiungerli. Uscì dal vicoletto, mescolandosi alla folla che ogni giorno ingombrava le strade di quella città e si ritrovò in pochi minuti alla piazza in questione. Avevano scelto quel luogo perché era uno dei più affollati di tutta la città e avrebbero dato meno nell’occhio. Andy raggiunse a passo svelto un bar, posto all’estrema destra della piazza e vide seduti ad un tavolino, intenti a chiacchierare, i suoi vecchi amici, che tuttavia erano solo in tre. Il primo a notarlo fu Luke.
“Eccoti, finalmente sei arrivato!”
Andy sospirò, andandosi a sedere con loro al tavolo. Salutò gli altri a dovere, stringendo loro la mano visto che era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che li aveva visti.
“E’ bello rivedervi ma porto una brutta notizia …”
Stephen poggiò su un piattino la tazza di caffè che stava bevendo.
“Con te siamo in quattro … Dove sono tutti gli altri?
“E’ proprio di questo che voglio parlare …”
Frank adagiò la schiena sulla sedia mentre Andy si preparò a parlare.
“Al momento non ne ho idea … Mi sono girato New York, Il Cairo e Mosca in lungo e in largo ma degli altri non c’è alcuna traccia … Ho provato a contattarli con le e-mail e a cercarli di persona ma è come se si fossero volatilizzati nel nulla!”
A quel punto Frank parlò.
“Valerie invece? E’ sparita anche lei?”
Andy scosse la testa.
“No, è qui a Roma ma si sta dedicando ad una certa cosa … “
Tutti quanti non seppero cosa pensare, visto che quegli ultimi giorni erano stati abbastanza strani ed estenuanti per tutti.
“Mi ha chiesto di venire a prendervi … A quanto pare ha organizzato qualcosa di grosso …”
Luke sembrò essere decisamente più curioso rispetto agli altri due.
“Qualcosa di grosso? Cosa di preciso?”
“Sarebbe problematico spiegarvelo quindi è meglio mostrarvelo … Mi ha mandato qui a prendervi!”
A quel punto anche Frank e Stephen sembrarono essersi incuriositi abbastanza. Decisero quindi di non perdere altro tempo. Fortunatamente avevano pagato le ordinazioni poco prima, quindi una volta alzati, Andy li condusse al vicoletto da cui era apparso. Frank disse qualcosa.
“Senti, non possiamo spostarci in un modo più tranquillo?”
Andy rise.
“Sempre a fartela sotto!” Non gli diede tempo di replicare, che lo toccò e insieme si teletrasportarono. I due si ritrovarono in una sorta di caverna.
“Ma dove cazzo mi hai portato?”
“Abbi fede! Torno subito!”
Andy sparì e riapparve poco dopo con Stephen e Luke. Anche loro sembrarono abbastanza confusi.
“Seguitemi!”
Anche se poco convinti, i tre seguirono Andy attraverso quello che sembrava essere un percorso scavato all’interno di una montagna. La camminata fu breve, infatti dopo alcuni minuti si ritrovarono davanti ad un vicolo cieco.
“Bhè? Ci stai prendendo in giro?”
Andy non rispose, ma avvicinò il volto sulla parete di destra. Rimase immobile per alcuni secondi quando la parete rocciosa davanti a loro si abbassò.
“Come vedete, questa non è una presa in giro …”
Gli altri rimasero stupiti da ciò che avevano visto e senza fiatare, seguirono Andy nel passaggio che si era appena aperto.
“Non conosco tutti i dettagli, ma questa sarà la nostra nuova casa …”
Frank lo interruppe.
“Frena tutto! Che diavolo stai dicendo?”
I quattro presero a salire una rampa di scale costruite in metallo e una volta aperta la porta in cima ad esse, si ritrovarono in quello che sembrava un parcheggio sotterraneo. In quel posto vi erano parcheggiate alcune auto e moto, certamente non di lusso, ma modelli abbastanza buoni sul mercato.
“Esattamente quello che ho detto! Vivremo qui d’ora in avanti!”
Luke rispose.
“In un parcheggio sotterraneo?!”
Andy sbuffò.
“Come al solito, non hai capito niente!”
Andy li condusse a quello che sembrava una sorta di ascensore.
“Vi ho fatto entrare da un passaggio sicuro, perché così mi è stato detto di fare … In ogni caso, siamo arrivati!”
L’ascensore si aprì, mostrando a tutti il posto in cui si erano ritrovati. Un immenso atrio, decorato in stile antico era apparso davanti ai loro occhi. Quel posto era immenso e quello che tutti quanti notarono, fu un’elegante rampa di scale che portava a diversi piani della struttura, senza contare tutte le porte laterali al piano terra.
“Ma dove siamo? In un castello?”
Andy non rispose, ma un’altra voce lo fece al posto suo.
“Proprio così!”
Tutti quanti alzarono lo sguardo verso l’alto e, poggiata al parapetto del piano superiore, videro Valerie. La ragazza prese a camminare, raggiungendo le scale e arrivando al piano terra. La prima cosa che tutti fecero, fu salutarla e subito dopo passarono alle domande. Il primo a parlare fu Frank, dato che Luke e Stephen ancora non si erano abituati all’idea di essersi ritrovati in un posto del genere.
“Allora? Dove siamo?”
“Tranquillo Frank, siamo in un castello situato vicino ad alcune montagne nei dintorni di Roma.”
“Ma perché ci hai fatto venire qui?”
“Cercherò di spiegarvi tutto quanto con calma … Sei anni fa, dopo che ci siamo separati, ho cercato di mettermi in contatto con le forze governative di questo paese, ma senza successo. Quindi, dopo aver hackerato diversi loro sistemi ho …”
Stephen la interruppe.
“Tu hai fatto cosa?”
“Non essere così scandalizzato, mi serviva la loro attenzione! Comunque sia, dopo essere riuscita a contattarli, ho spiegato loro la situazione. All’inizio sembrava tutto così inverosimile, ma alla fine si sono convinti e hanno approvato questo progetto …”
“Quale progetto?”
Luke continuava a non capire.
“Ora ci arrivo. Come ben sapete, noi otto non siamo le uniche persone ad esser state coinvolte in quell’incidente. In altre parti del mondo, quel giorno è successa la stessa cosa e molte altre persone si sono ritrovate nella nostra stessa situazione. I servizi segreti si sono occupati di cercarli e tenerli d’occhio, ma non essendo preparati ad un compito simile hanno stretto un accordo con me … Ovvero fondare un’organizzazione per il recupero e il contenimento di queste persone, per proteggerle dalla Fratellanza! In altre parole il nostro compito sarà andare in giro per i vari paesi a recuperare queste persone … E questo posto sarà la nostra nuova base e casa!”
Stephen si guardò intorno.
“Ma come sei riuscita a permetterti tutto questo?”
Valerie sorrise.
“A cosa credete siano serviti i vostri versamenti?”
Frank sembrò esplodere.
“Io avrei finanziato questa merda?!”
“Frank, adesso parli così perché sei ancora scosso da ciò che è successo ma vedrai che in poco tempo cambierai idea.”
Luke interruppe quella discussione.
“E perché siamo passati dal sottosuolo? Credo che quella sia la porta principale, giusto?”
Il ragazzo indicò una grossa porta, posta esattamente davanti alle scale.
“Si, ma non ho ancora messo completamente a punto i sistemi di sicurezza di questo posto. Non volevo rischiare, così vi ho fatto usare un passaggio d’emergenza.”
Tutti quanto non seppero cosa pensare. Si erano praticamente ritrovati a loro insaputa a lavorare per il governo. Valerie continuò a parlare.
“Inoltre il governo ha espressamente richiesto che sia io a guidare questo progetto, Andy sarà il mio vice.”
Frank esplose di nuovo.
“Cosa? Io dovrei prendere ordini da lui!?”
Valerie scosse la testa.
“Qui nessuno darà ordini a nessuno, si parla solo di responsabilità. Posso assicurarti che avere a che fare con il governo è veramente una seccatura … Sono veramente delle teste di legno!”
Messa su quel piano, Frank non ebbe nulla da ridire e pensò che effettivamente a lui non sarebbero spettate poi così tante grane. A quel punto fu Andy a parlare.
“Però Valerie c’è una cosa che ancora non è chiara a tutti … Siamo rimasti solamente in cinque, che fine hanno fatto gli altri tre?”
La ragazza sospirò.
“Seguitemi!”
Tutti quanti entrarono dentro l’ascensore usato in precedenza e salirono al secondo piano. Una volta arrivati, si ritrovarono in una serie di corridoi.
“Mentre Andy si occupava di contattare voi, mi ha riferito che gli altri tre non avevano risposto nemmeno ad un suo messaggio e come avrà detto anche a voi ha provato a cercarli di persona …”
Tutti quanti annuirono.
“Abbiamo ragione di credere che siano stati catturati dalla Fratellanza e che non abbiano avuto la nostra stessa fortuna.”
Valerie aprì una porta alla loro destra e tutti si ritrovarono in una stanza piena di monitor e altri apparecchi elettronici.
“Questa è la stanza in cui passano il maggior numero di informazioni, i computer lavorano ventiquattro ore su ventiquattro ma per adesso ancora nessuna traccia di loro e nessuna informazione da parte del governo … Come ben sapete la Fratellanza dispone di molte tecnologie e le nostre seppur buone, non sono paragonabili alle loro.”
“Quindi cosa dovremmo fare?”
“Aspettare … Non appena sapremo qualcosa, partiremo immediatamente per salvarli … Per adesso posso solo consigliarvi di scegliere una camera e riposarvi … Ah, la camera più grande è l’ultima stanza in fondo sulla destra del terzo piano.”
Tutti quanti si guardarono per qualche secondo, dopodiché cominciarono a correre. Ovviamente nessuno di loro voleva farsi sfuggire la possibilità della massima comodità. L’unico che non mosse nemmeno un passo fu Andy.
“Tu non vai?”
Il ragazzo rise.
“Che fretta c’è? Tanto ci arriverò comunque per primo!”
Intanto la forsennata corsa degli altri verso la stanza più comoda non sembrava volersi esaurire. Raggiunto il terzo piano, tutti e tre si spintonarono a vicenda per cercare di arrivar primi ma quando arrivarono, notarono con loro grande dispiacere che Andy era arrivato molto prima di loro grazie al teletrasporto.
“Credo che dovrete trovarvi un’altra sistemazione …”
Stephen, Luke e Frank uscirono dalla stanza con aria alquanto delusa ma pensarono che se ne avessero avuto la possibilità avrebbero imbrogliato anche loro. Trascorsero un paio d’ore, durante le quali tutti quanti ebbero modo di sistemarsi. Andy si offrì comunque di andare a recuperare i loro effetti personali, visto che aveva barato in quella piccola gara. Passarono un paio d’ore e calò la sera, mentre tutti quanti si erano dati alla libera esplorazione di quel castello. Alle otto in punto, tutti e cinque si ritrovarono in una grossa sala da pranzo situata al piano terra. Valerie si era occupata di preparare la cena e tutti quanti decisero di godersi il cibo. Tutti sembrarono mangiare con un certo entusiasmo, tutti tranne Valerie.
“Che ti succede?”
Andy notò che Valerie non aveva toccato cibo
“Nulla, stavo solo pensando che dovremo muoverci molto presto…”
Luke alzò lo sguardo verso di lei.
“Cosa intendi?”
La ragazza sospirò.
“Come vi ho detto prima, noi adesso lavoriamo per il governo e abbiamo diversi informatori … Non volevo disturbarvi mentre prendevate familiarità con il luogo ma ho ricevuto un messaggio …”
Stavolta parlò Frank.
“Che genere di messaggio?”
Valerie non rispose ma prese un telecomando dalla tasca e dopo aver premuto un pulsante una voce cominciò a parlare. Era un messaggio registrato e la voce era quella di una ragazza di età giovane.
“E così voi siete quelli che vorrebbero distruggerci? Nemmeno avete iniziato e già avete perso tre dei vostri … Se vi interessa salvarli recatevi al capannone vicino l’inizio dell’autostrada! La loro vita dipende da voi … Ah dimenticavo, chiedo scusa per aver ucciso inavvertitamente la vostra spia! Ciao!”
A quel punto il messaggio ricominciò da capo, ma Valerie lo fermò.
“Questo messaggio è stato inviato alla nostra rete informatica un’ora fa. Pensavo di informarvi subito ma ho preferito aspettare … Ve la sentite di andare? Sappiamo tutti e cinque che è una trappola ed è per questo che volevo sentire le vostre opinioni!”
Andy non rispose, ma Stephen non lo imitò.
“Che domande! Certo che andiamo!”
Anche Luke e Frank furono subito d’accordo con lui e a quel punto Andy parlò.
“Sapevi che sarebbe andata così, perché farli aspettare?”
Valerie rise, probabilmente per spezzare la tensione del momento.
“Si, hai ragione! Andy, sai dove andare?”
“Certo! Anzi quando volete possiamo partire!”
Tutti quanti si alzarono e Andy li teletrasportò uno ad uno davanti l’entrata del capannone citato nel messaggio audio. Alcune luci del capannone erano accese, lasciando intendere che ci fosse qualcuno.
“Un messaggio di sfida e una sorta di trappola … Cosa ci aspetterà?”
Quelle furono le parole di Valerie mentre tutti quanti si incamminarono verso l’entrata di quel grosso prefabbricato. Una volta aperto il cancello scorrevole, entrarono trovando una persona seduta al centro della stanza. Era una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi verde smeraldo. A vederla non avrebbe avuto più di quattordici anni.
“Finalmente siete arrivati …”
Valerie decise di prendere la parola per “trattare” con lei.
“Sei stata tu a mandarci quel messaggio vero? Sai chi siamo?”
La ragazza rise.
“Certo che lo so! Valerie, Andy, Frank, Luke e Stephen … Da qualche parte qui in giro ci sono Matt, Alyssa e Simon … Vi conosco tutti!”
Valerie non si aspettava di certo che quella ragazzina conoscesse tutti loro e probabilmente era a conoscenza delle loro capacità.
“Sapete, la Fratellanza è molto arrabbiata con voi e ha incaricato me di sistemarvi … Tutti quanti! Sapeva che catturando anche uno di voi, gli altri non lo avrebbero abbandonato ed eccoci tutti quanti qua!”
“Che fosse una trappola era evidente, pensi che siamo venuti qui impreparati?”
“Io dico di si!”
Andy decise di spaventare un po’ quella ragazzina, probabilmente l’avrebbe teletrasportata in qualche luogo poco gradevole. Le si teletrasportò alle spalle ma quando riapparve, la ragazzina era già dietro di lui. Tutti rimasero stupiti dal fatto che quella ragazza avesse superato la velocità del teletrasporto di Andy.
“Cosa credevi di fare?”
Andy si teletrasportò di nuovo tornando vicino gli altri.
“Ma come ha fatto?”
Nessuno aveva visto nulla, nemmeno Luke con i suoi sensi iper sviluppati era riuscito a seguire quel movimento.
“Volete sapere che trucco c’è dietro? Bhè, non mi cambia la vita tenervelo nascosto … Da quando siete entrati in questo capannone, siete sotto l’influenza del mio potere!”
Valerie cercò di capire che tipo di capacità potesse avere quella ragazzina ma come poteva collegare quel movimento istantaneo di prima ad un raggio d’azione?
“Il mio nome è Alice e la mia capacità è un ipnosi con conseguente manipolazione dei sogni … Volete salvare i vostri amici? Dovrete prima salvare voi stessi! Benvenuti nel vostro nuovo incubo!”
Il corpo di Alice esplose in mille pezzi mentre le pareti del capannone iniziarono a distruggersi. In pochi secondi l’ambiente cambiò, trasformandosi da uno sporco capannone ad un elegante magione. I cinque ragazzi si erano ritrovati in quello che sembrava essere un enorme salotto, con tanto di poltrone e camino acceso. Tuttavia i muri erano tutti macchiati di sangue.
“Non credo che usciremo da qui tanto facilmente …”
Furono quelle le parole di Andy mentre Valerie si guardava intorno per cercare una soluzione a quel grosso problema che li aveva divorati. Nella realtà, Alice era seduta sulla sua sedia e guardava sorridente i corpi addormentati dei cinque ragazzi.
“Bene, possiamo iniziare il gioco!”
La ragazzina non si mosse da dov’era, l’unica cosa che fece fu ridere.
   
 
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