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Autore: Yuki Kiryukan    16/12/2012    11 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Saaaalve! ^---^ Ecco qui il capitolo 34! :D
In questo capitolo sarà presenta la nostra squadra di salvataggio! xD Che non smette di spruzzare intenti omicidi da tutti i pori e poco ci manca che si uccidono tra loro! xD 
Spero che vi piacciano comunque! *.* il capitolo è un pò lungo, e visto che più che altro ci sono litigi tra i componenti del gruppo, spero che non risulti pesante! >.< fatemi sapere! ;)
Un bacione tutti! Aggiornerò presto, tra mercoledì e giovedì! :D
Un bacione!! <3
Yuki! 
 
 

                                               
                                             Conflitti, Tensioni, Divisioni 

 





  << L'avevo detto io, di procedere a piedi! Ma tu e il signorino "se-non-taci-ti-pianto-una-pallottola-in-testa", siete due coglioni con la "C" maiuscola, i quali cervelli messi insieme non fanno per uno! Visto che si sono bucate le gomme? Ben vi sta, ci godo! >>

Eleanor continuava a borbottare i suoi insulti da quando avevano dovuto abbandonare il mezzo, e Misa cercava inutilmente di tenerla a bada.

Garreb aveva cercato di corrompere Kim a dargli uno dei mitra, ( "Tanto per avere qualcosa tra le mani", diceva, ma il vero uso che voleva farne era fin troppo chiaro ), ma la donna l'aveva fulminato con gli occhi, intimandolo silenziosamente a non allungare le mani sui suoi "gioielli".

  << Tu limitati a farci strada >> sputò Kyle, che guardava dritto di fronte a sé  << Qui è pieno di vecchi edifici... >>  guardò Eleanor riducendo gli occhi a due fessure: << Sei sicura che la strada sia questa? >>

  << Ma cosa credi, che abbia l'Alzheimer? So dove stiamo andando >> rispose quella stizzita  << Ma se non la smetti con tutte queste presse, potrei dimenticarmene sul serio >>

  << Provaci solo e... >>

Garreb non finì la sua minaccia, che la canna del mitra della rossa si poggiò sulla sua tempia:  << Dai ancora aria alla bocca? >>

  << Stai diventando prevedibile, Armstrong >> le disse calmo, poi notò gli occhioni verdi di Misa squadrarlo minacciosi, o almeno che provavano ad esserlo.

Per poco, non si mise a riderle in faccia. Anzi, per nascondere il sorriso che gli era inaspettatamente nato sul volto, si portò una mano sulla bocca:  << Non fai paura per niente, se vuoi saperlo >> le fece notare, crudele.

La colse alla sprovvista, e la Chimero gonfiò le guance, infastidita. Era stufa del fatto che tutti la prendessero sotto gamba.

Fece per ribattere, ma l'odore metallico del sangue le otturò improvvisamente le narici. Sobbalzò, e guardandosi intorno con il battito già accelerato, cercò di capire da dove provenisse.

Trovò la fonte prima di quanto si aspettasse. Dalla manica del giubbotto di pelle nera del torturatore, scendeva un rivolo di sangue denso e scuro che percorreva le sue dita affusolate.

  << Sanguini... >> bisbigliò, mentre lo stomaco le si contorceva in una fitta dolorosa.

Una sensazione che conosceva fin troppo bene.

Lui sembrò essersene accorto solo in quel momento. Guardò prima lei, poi la ferita:  << Ah, già... si è riaperta... >>  disse, con noncuranza  
<< Beh, sono sopravvissuto ad un'esplosione. Mi sento già abbastanza fortunato così >> disse, alzando le spalle.

  << Non... non ti fa male? >> chiese ancora, con la gola secca.

  << Sono un torturatore >> ripose, guardando davanti a sé  << Ferite come queste non sono niente in confronto a quello che sono abituato a sopportare >>

Poi, improvvisamente si voltò verso di lei, e la guardò stranito: << Ehi >> sbottò  << Non guardarmi così. Mi infastidisce >>

La Chimero si accigliò:  << Come? >>

  << Come se stessi per saltarmi addosso >> scandì le parole con crudeltà, e tutti i presenti si voltarono verso di loro.

Misa dal canto suo, ci rimase di sasso, col viso che diventava sempre più paonazzo:  << I-Io non... >>

  << Lo leggo nei tuoi occhi >> la stoppò il ragazzo, guardandola in modo così profondo che la Chimero si sentì scavare dentro  << L'odore del sangue ti sta inebriando >>  non era una domanda  << Cos'è hai il serbatoio vuoto? >>  fece una smorfia, increspando le labbra  << Sembri un dannato vampiro. Mi fa ribrezzo >>

Se fosse stato possibile, Misa si sarebbe voluta sotterrare da sola. Non sapeva per quale motivo, - dopotutto non era la prima volta che veniva offesa per la sua natura da Chimera - ma si sentiva tremendamente umiliata.

Probabilmente, quella sensazione sgradevole era dovuta al fatto che ad averla offesa così a bruciapelo era stato proprio Garreb Hidd, dalla cui bocca, anche una frase innocua poteva sembrare il peggiore degli insulti.

Avrebbe dovuto dar retta ad Eleanor, e bere il sangue di quegli uomini nel container.

Era molto, troppo tempo che non si riforniva. "Kelly" le stava procurando emicranie sempre peggiori, ma stringeva i denti, e cercava di desistere al desiderio di sangue. Non sapeva nemmeno lei perché si impegnasse così tanto a resistere alla sua natura.

Probabilmente, era perché Rebecca le aveva detto che era una brava ragazza. 

Non poteva tradire la sua fiducia. Doveva fare la "brava".

E adesso, con quella frase, il torturatore, tanto bello quanto crudele, aveva reso vana tutta la sua tenace resistenza. 

"Mi fa ribrezzo".

Provò una morsa di dispiacere, e rabbia. Sopratutto rabbia.

  << Io sono così! >> esclamò poi, alzando il tono di voce. Inchiodò lo sguardo verde prato di Garreb quando si voltò per studiarla in volto. 

Si chiese com'era possibile che due occhi così angelici, potessero nascondere tutta quella cattiveria.

Ma non avrebbe permesso nemmeno ad un vero angelo di ferirla in quel modo.  Garreb Hidd non era nessuno per farle male in quel modo al cuore!

Parlando in quel modo, offendeva anche Rebecca, e non glie l'avrebbe perdonata. Lei stata la prima ad averla accettata sul serio.

Non era stata capita dal suo padre biologico e stupratore. 

Non era stata compresa dall'altro "padre", che sembrava orgoglioso solo quando si dimostrava parecchio brava nel far scorrere sangue. 

Non era stata capita a fondo nemmeno dai suoi amici, che vedevano in lei solo una "compagna di sventure".

Rebecca invece l'aveva accettata. L'aveva accettata quando avrebbe solo dovuto odiarla. Armata di una nuova determinazione, continuò a parlare:   << Io sono così, e tu non hai il diritto... >>

  << "Diritto"? >> sbottò quello, alzando un sopracciglio castano  << Di che stai parlando? Voi mostri non potete usufruire proprio di nessun diritto >>

Eleanor non ci vide più:  << Figlio di... >> 

Ma Misa fu più lesta, e gli mollò uno schiaffo a mano aperta in pieno viso.  << Tu sei un mostro peggiore di me! >> gli urlò, mentre il moro era troppo basito per contrattaccare.

Si massaggiò la guancia rossa, e nei suoi occhi prato si illuminò la scintilla dell'ira:   << Non osare, piccola... >>

Senza nemmeno finire la sua minaccia, si avventò sulla Chimero, con tutta l'intenzione di ferirla.

I loro corpi si scontrarono, ma quello di Misa non era abbastanza stabile da sorreggere il suo peso. E infatti, caddero entrambi per terra, senza il minimo ritegno, mentre ancora continuavano ad azzuffarsi, uno sopra l'altro, in una battaglia tanto cruenta quando ridicola.

E allora intervennero sia Eleanor che Kim. La bionda accorse verso Misa, strappandola dalla morsa del torturatore, che adesso le stava sopra, in una posizione abbastanza equivoca.

La rossa invece, afferrò Garreb per le spalle, lo trascinò in su, e circondandogli il collo con un braccio, gli puntò la canna del mitra sotto il mento:  << Hidd >> lo chiamò, con voce assassina  << Se non la pianti subito con le tue scenate, giuro che questo cervello te lo faccio saltare sul serio, quanto è vero che mi chiamo Kim Armstrong >> fece una pausa, durante la quale sentì il ragazzo deglutire, e il suo pomo d'Adamo andare su e giù   << Hai capito? >> l'incalzò, picchiettandogli l'arma sulla pelle per infondere maggiore veridicità alla minaccia.

Lui digrignò i denti:   << Ti senti tanto potente solo perché sei armata? >> la sfidò  << Questo è abuso di potere >>

  << Pensala come vuoi, ma ho Io il coltello dalla parte del manico o meglio... il mitra >> gli ricordò  << Quindi attento a quello che fai. Posso assicurarti che non scherzo. Non mi costa niente fare un po' di pressione sul grilletto..... e boom >>

  << Te la stai prendendo con la persona sbagliata >> le fece notare  << Io sono un tuo simile >> sottolineò  << Qualcuno qui, invece no >>

  << "Un mio simile"? >>  ripeté Kim  << Non vedo un briciolo di umanità in te. In cosa dovemmo somigliarci? >>

Poi, fulminò anche Misa:  << Anche tu, piantala con le scenate. Ne ho fin sopra i capelli di voi due. Abbiamo capito che non vi sopportate, ma staremo insieme il tempo necessario per salvare Rebecca. Portata a termine questa missione, potrete anche scannarvi a vicenda >> sospirò, seccata, lasciando la presa su Garreb  << Ma adesso, Santo Dio, smettetela! >>

Eleanor sbuffò:  << Ha cominciato lui >> disse, additandolo come una bambina  << Comincia sempre lui! >> si concentrò sul ragazzo  << Un giorno di questi ti ammazzo sul serio, stronzo! >>

  << El >> la riprese Misa, guardando malamente Garreb  << Non ne vale la pena >>

Il torturatore non se ne sarebbe certo rimasto in silenzio dopo un tale affronto, ma con Kim che gli aveva praticamente assicurato morte certa se avesse detto solo una parola di troppo, fu costretto, a malincuore,  a tacere.

Kyle era rimasto indifferente alla disputa, guardando i litiganti con occhi indispettiti << Sapevo che non sareste dovuti venire >> commentò poi << Fate solo un sacco di casino >>

  << La minaccia vale anche per te >> lo avvertì Kim   << Niente colpi di testa, Kyle. Anche la tua avventatezza non ci giova >>

  << Sono perfettamente padrone di me >> disse, corrucciando la fronte  << Anzi, probabilmente sono l'unico di questo gruppo che sta prendendo sul serio la cosa. Voi siete solo rumorosi ed inutili >>

A mente fredda non avrebbe mai pronunciato simili parole, ma con Rebecca rapita la sua razionalità era andata a puttane, così come il suo buon senso:  << Davvero non capisco perché vi siate accollati. Io e la bionda avremmo fatto molto prima  da soli >> continuò.

  << Si, avreste fatto prima solo a farvi ammazzare! >> ribatté la rossa.

  << Mettiamo in chiaro una cosa >>  si intromise Garreb:  << Se sono venuto, è solo per vendicarmi dell'affronto subito. Non mi preme salvare un "capo" che patteggia per il nemico >>

L'espressione di Kyle divenne indecifrabile  << Stronzo, non... >>

In quel momento, uno sparo partì, ma rivolto verso il cielo. Tutti si zittirono, e guardarono la rossa:  << Ancora una parola, e il prossimo colpo beccherà una delle vostre teste! >> minacciò.

Garreb voltò leggermente la testa, e masticò diverse parole, tra le quali:  << Hitler... >>

  << Voi siete uno più malato dell'altro! >> intervenne infine Eleanor  << Un isterico... >>  disse rivolta a Kyle  << ... un sadico ai massimi   livelli... >> riferendosi a Garreb, poi guardò Kim  << E tu...? Non lo so, ma ispiri violenza >> concluse, poi sospirò pesantemente  << Ma grazie al cielo, la tortura sta per finire >> 

Avanzò a passo svelto, e indicò uno degli edifici verso destra:  << Lì, ad ore 4 >> disse, indicando un punto del grande edificio  << Quello, è una delle entrate secondarie  >> cominciò  << Questo posto prima era un'industria farmaceutica, ancora funzionante. Ci sono diverse entrate, ma questa è l'unica che sicuramente non è controllata da nessuno >>

  << Sarà meglio che sia vero >> borbottò Garreb, cercando di non farsi sentire, mentre con la coda dell'occhio rivolgeva delle occhiate fugaci a Misa.

La trovò seria in volto, gli occhi verdi decisi e determinati. 

Prima c'era rimasto sul serio basito. Non si era aspettato un simile atto ribelle da parte sua. All'apparenza sembrava indifesa, una "persona" che può essere battuta con un semplice scocco di dita, così esile che una folata di vento può portarla via. 

Ma quando ci voleva, sapeva cacciare fuori le unghie, e battersi come una leonessa. 

Anche le parole dopotutto, potevano far male. Lui lo sapeva per esperienza, perché essere un torturatore non vuol dire solo imparare tecniche di tortura e violenza fisica, ma anche saper applicare pressione psicologica alla vittima per estorcerle una confessione.

E quella Chimero ci sapeva fare. 

Non sapeva se la cosa lo infastidisse o lo intrigasse; perché quello, era un lato della personalità che amava nella gente: essere agguerriti al punto giusto, e nel momento giusto. Una continua fonte di sorprese e risorse.

Era intrigato perché aveva trovato una persona che corrispondeva a quei canoni, era infastidito perché quella persona era Misa Albam. 

Una Chimero. 

E non una Chimero qualsiasi. La Chimero che aveva brutalmente ucciso suo fratello. E lui non conosceva il perdono.

Il suo fratellino...

  << Qui! >> esclamò Eleanor, distogliendolo dai pensieri.

Si erano avvicinati all'entrata del grande edificio, dove due porte di metallo sbarravano loro l'accesso.

  << Allora, che ne dite, la buttiamo giù? >> chiese con un mezzo sorriso, mentre Kim caricava i mitra e Kyle, sempre più nervoso, si preparava a sferrare il peggiore dei suoi calci.

  << L'ho detto che siete coglioni nati >> li interruppe Eleanor  << E io qui che ci sono a fare, per abbellimento? Fatemi andare a fondo al tradimento, almeno >> borbottò, chinandosi verso un monitor alla sinistra.

Che quella Chimero aveva una logica tutta sua delle cose, ormai l'avevano capito tutti.

  << Sei sicura di saperci mettere mano? >> si informò Kim.

  << Eleanor è un genio dell'elettronica e dell' informatica >> la rassicurò Misa  << Conosce la tecnologia meglio di chiunque altro >>

La rossa fece un fischio di ammirazione:   << Però... forte >>

  << Non è "forte" >> la corresse Garreb  << Non vi ricordate come sono riusciti a manomettere il nostro sistema di sicurezza la prima volta? È spaventoso >>

  << Non finché può tornarci utile >> intervenne Kyle, battendo nervosamente un piede a terra  << Allora, ne hai per molto? >>

  << Perché non fai un favore al mondo, e stai zitto? >> gli rispose la bionda, senza staccare gli occhi dal suo lavoro. Aveva smontato la parte inferiore dell'apparecchio elettronico, e stava combattendo con alcuni cavi colorati.

  << Il cavo blu... cavo blu... e qui il cavo rosso... >> cantilenava, e sembrava quasi che si stesse divertendo.

  << Possibilmente, prima che faccia notte >> sbottò Garreb.

  << Se faccio anche il più piccolo errore qui salta tutto, e addio copertura >> lo rimbeccò Eleanor  << Anche se ammetto che sarebbe divertente vederti bruciato.... >> 

Garreb fece per ribattere, ma quando vide Kim rafforzare la presa sul mitra, e i suoi occhi intimargli un silenzioso: "Fai un passo, o di una sola parola e ti buco la fronte", ci ripensò.

  << Quasi fatto... >> avvisò Eleanor, tirando un pò fuori la lingua per concentrarsi; sembrava una bambina che quando colora, cerca di fare attenzione a non andare fuori dal bordo.

Ma poi, improvvisamente tutto saltò. I cavi fecero scintille, e il sistema bruciò con una scarica elettrica.

La bionda fu scaraventata all'indietro con un grido, mentre il resto dei presenti sobbalzò dallo stupore.

"Minaccia rivelata. Minaccia rivelata" cominciò a ripetere a cantilena il marchingegno.

  << Che cazzo hai fatto?! >> urlò Kyle.

  << Io non ho fatto proprio un bel niente! >> sbottò la Chimero, aiutata da Misa a rimettersi in piedi  << Non ne ho avuto il tempo. Dev'essere stato qualcos'altro >>

  << O forse sei tu che ci hai condannati >>  sputò Garreb  << Non è che il tuo piano era questo fin dall'inizio? >>

Quella volta, Kim non ribatté, anzi guardò la bionda quasi con diffidenza. Come del resto fece anche Kyle.

  << Ne ho fin sopra i capelli di tutte le vostre insinuazioni! >>  sbottò Eleanor, in modalità omicida:  << Ho fatto tutto quello che mi avete chiesto. Vi ho condotto fino a qui, vi ho fatto strada, e ho cercato di farvi entrare. Mi pare di avervi dimostrato fedeltà fin troppo! Ma sia chiaro: l'ho fatto solo perché Gwen mi ha pregato di aiutarvi a riprendervi la vostra amica, e continuerò a farlo sempre perché è suo desiderio. Ma per quel che mi importa, potete andare all'inferno anche ora! >>  

Prese fiato e continuò la sfuriata:  << Io-non-ho-toccato-nulla >> ribadì  << L'allarme è stato prodotto da qualcos'altro. Proviene dall'interno della struttura. Siamo arrivati tardi >>

Tutti restarono basiti dal suo resoconto, finché Garreb non scoccò la lingua:  << Bene! Viaggio a vuoto >>

  << "Viaggio a vuoto"? È tutto quello che sai dire?! >> lo assalì Kyle  << Non me ne frega niente dell'allarme o cazzi vari, noi entreremo qui dentro e ci riprenderemo Rebecca! >>

  << Sei sordo? >> ribatté il torturatore  << Non-possiamo-entrare! >>

  << E io ti dico che entreremo, invece! >>

  << Davvero genio?! Dimmi come, sono tutt'orecchi! >>

Kyle digrignò i denti  << Hidd, non sfidarmi, altrimenti è pronto per te un biglietto di sola andata per l'inferno! >>

Kim caricò il mitra  << Evidentemente se non ci scappa il morto, qui non siete contenti vero?! >> 

  << È inutile prendercela fra di noi! >> aggiunse Garreb  << Ammettiamo che la bionda ci ha fregato, e facciamola finita! >>
Eleanor fece per aggredirlo:  << Non tollero che... >>

  << Avete rotto, Dannazione!! >>

Ad urlare, inaspettatamente, era stata Misa.

Tutti si zittirono, e la guardarono senza parole. Nessuno di loro l'aveva mai vista perdere il controllo, nemmeno Eleanor. 

  << Non riuscite a starvi zitti per due minuti?! >> continuò a sbraitare la Chimero, e sembrava che a momenti il suo corpo potesse esplodere dalla rabbia.

Si avvicinò alla porta di metallo, e cominciò a tirarle violenti calci.  << Il monitor è andato?! E noi la buttiamo giù con le "vecchie maniere". Rebecca lì dentro non ci resta! >>

  << Facendo tutto quel casino, ti sentiranno pure dall'altra parte dell'universo... >> fece notare Kim.

  << Chi se ne frega! L'allarme è già partito, non può andare peggio! >> sbraitò, continuando a scalciare come un cavallo impazzito.

  << Più che altro, continuando così ti romperai una gamba... >> bisbigliò una Eleanor sempre più basita.

  << Sono una Chimero, non una bambola di porcellana; il mio fisico è superiore a quello umano! Nessuno scommetterebbe mai su di me, ma non mi spezzo così facilmente! Quindi, fosse l'ultima cosa che faccio, io butterò giù questa maledetta porta! >>

Ed effettivamente, il metallo stava cominciando ad inclinarsi. Clang. Clang. Ancora clang. 

Finché, Kyle non andò al suo fianco, e cominciò anche lui a scalciare, prendendo quella povera porta come un antistress.

  << Devono avere parecchia rabbia repressa... >> bisbigliò la bionda, notando in che modo si stavano accanendo contro il metallo.

Alla fine, senza sapere nemmeno come, la fatidica porta si piegò su se stessa, abbastanza da permettere loro l'accesso.

  << Non ci credo... >> blaterò Eleanor, mentre Kim alzò un sopracciglio << A cosa di preciso? Al fatto che Misa ha tirato fuori le palle, o al fatto che lei e Kyle hanno collaborato su qualcosa? >>

La Chimero deglutì:  << Credo a entrambe le cose >>

Garreb dal canto suo, aveva assistito alla scena senza dire una parola, quasi sotto shock. Gli rodeva ammetterlo, ma quella piccola Chimero era una fonte di sorprese. 

Da dove l'aveva tirava fuori tutta quella grinta?

Kyle si portò indietro i capelli, e guardò Misa quasi con "ammirazione"  << Potevi svegliarti prima. Bah, meglio tardi che mai comunque >>

Lei sospirò:  << Siamo d'accordo sul salvare Rebecca. Quindi muoviamoci >>

  << L'interno è grandissimo >> esordì Eleanor, con aria di che la sa lunga  << Faremo prima a dividerci >> 

  << Non sarebbe meglio andare tutti insieme? >> fece presente Kim  << Dopo tutto, solo tu conosci l'architettura del posto >>

La Chimero scosse la testa, e il caschetto di capelli biondi ondeggiò:  << No, mi spiace deludervi, ma nemmeno io so orientarmi bene. Il posto è immenso e sotto ordine del padre, siamo sempre rimasti nell'ala est >> guardò la struttura  << Faremo solo casino rimanendo in gruppo. L'importante è ispezionare l'edificio cercando di essere meno rumorosi possibi.  D'altro canto, andare da soli è pericoloso, quindi adesso dividiamoci e niente storie >>

  << Ecco, questo sarà un problema... >> sbuffò Kim  << Siamo pure dispari... >>

Kyle spostò il peso da una gamba all'altra:  << Per me è indifferente, basta che ci diamo una mossa >> 

  << Le due Chimero insieme, no >> disse prontamente Garreb  << Non mi fido >>

  << Bene >> l'assecondò la rossa, grattandosi la testa  << Allora che cosa proponi? >>

Il torturatore guardò Misa:  << Io sto con lei >>

La sorpresa fu generale. Conoscendolo, era più plausibile che volesse tenersi a debita distanza dalle due Chimero. Invece, aveva proposto di sua iniziativa di far coppia con una di loro.

Veniva da chiedersi se stesse bene.

La diretta interessata lo guardò con gli occhi quasi fuori dalle orbite  << I-Io...? >> farfugliò  << Mi.... mi vuoi uccidere vero? >>

Lui alzò le spalle:  << Al momento, non è nelle mie priorità >>

  << Cos'hai in mente? >> lo scrutò la bionda, minacciosa. 

  << Niente di particolare >> e per la prima volta, sembrava sincero.

Kim sospirò rumorosamente  << Tanto, Hidd sarebbe pericoloso con chiunque andasse... >>

Eleanor non sembrò convinta, e masticò una mezza protesta. Kyle, a mani nude, cercò di allargare ancor di più l'apertura che erano riusciti a rimediare, ferendosi le mani col metallo:  << Abbiamo deciso allora? Muoviamoci >>

Lui fu il primo ad entrare, e i suoi passi risuonarono sul pavimento di metallo di un lungo corridoio scarsamente illuminato. Dopo di lui Eleanor, seguita da Kim, Misa e Garreb. 

  << Come faremo a sapere che stiamo tutti bene una volta separati? >> chiese la rossa.

  << Non possiamo, infatti >> Eleanor fece spallucce  << Quindi comincia pure a pregare >>

Percorsero qualche metro del lungo corridoio, fin quando non si trovarono di fronte a due rampe di scale. Una saliva, l'altra scendeva.

  << Saliamo. Scendiamo >> dissero rispettivamente Eleanor e Garreb. I due si guardarono, ed il torturatore fece un sorriso sghembo:  
<< Almeno siamo d'accordo su qualcosa >>

  << Mi hai tolto le parole di bocca >> ed entrambi si avviarono verso le rispettive rampe.

Kyle sorpassò la bionda, e senza guardare in faccia nessuno, cominciò a salire. 

  << In questo momento non riesce a pensare che a Rebecca... >> sospirò Kim, seguendolo con lo sguardo  << E se ne frega altamente di noi. Santa pazienza.... >>

  << Ehi "Rossa" >> la chiamò Garreb. Quando si voltò verso di lui, vide che aveva una mano protesa verso di lei  << Un mitra >> pretese.

  << Come? >>

  << Non vorrai farci andare disarmati, vero? >> l'incalzò.

Lei lo scrutò a lungo, poi il suo sguardo si concentrò su Misa, alle sua spalle. Infine, gli lanciò l'arma, che il torturatore prese al volo. Chissà perché, si sentiva come se stesse mandando l'agnello col lupo  << Se le succede qualcosa ti riterrò l'unico responsabile >> minacciò  << E una pallo... >>

Garreb impugnò saldamente il mitra  << ... "una pallottola in testa non me la toglie nessuno" >> l'imitò  << Grazie dell'antifona. Andiamo? >> concluse, rivolto a Misa.

Lei annuì timidamente, e lo seguì in silenzio, mentre le rimanenti due ci accinsero a seguire Kyle.

  << Emh... >> biascicò Misa, cercando di non inciampare nei gradini  << Perché hai scelto di scendere? >>

  << Istinto >> rispose secco lui  << Per natura, cerco sempre di vedere a fondo delle cose. Mi incuriosisce sapere cosa possano nascondere. Per questo parto sempre dalle fondamenta >>

Misa non capì bene il senso del suo discorso, ma annuì ugualmente  << E... >>  continuò, visibilmente a disagio  << Perché hai voluto... essere in coppia con me? >> Senza sapere il perché era arrossita, e pregò che non se ne accorgesse.

In un primo momento, Garreb non seppe che rispondere. Il fatto, era che essenzialmente l'aveva fatto per lo stesso motivo per cui aveva deciso di scendere anziché salire. 

Quella Chimero era una continua fonte di sorprese, e desiderava vedere di cos'altro potesse essere capace. 

Ma questo non l'avrebbe mai ammesso.

Si limitò a scrollare le spalle:   << Mph. Non vedo perché dovrei darti spiegazioni >>

Misa aveva gonfiato le guance, ed era rimasta in silenzio, mentre lui continuava a guardarla di sottecchi.

"Sorprendimi", pensò, sorridendo appena.
  
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