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Autore: aduah    03/07/2007    10 recensioni
-Colonnello di merda…-
-Ormai non sono più Colonnello, Edward-
-Per me lo sarai sempre Roy-
-Ed io posso farti rimanere il mio Fullmetal?-
-No!-
-C’ ho provato almeno…-

La fine... peccato...

Genere: Generale, Triste, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci arrivati all’ultimo capitolo… oddio, a dirvela tutta non credevo che questa storia avrebbe preso questa piega e si sarebbe conclusa così… e dire che è partito tutto a scuola durante una fuga su internet… che bei tempi… sigh… 3^ H…
Ok, bando ai sentimentalismi, cioè, macché bando che in questo capitolo i sentimentalismi ci DEVONO essere!
Allora, piccolo avvertimento: questa storia è strutturata come un vero e proprio racconto, dove in alcuni momenti verranno descritti fatti avvenuti ed emozioni dei personaggi; i dialoghi è chiaro che ci sono, e sono quelli la parte più importante dove ci saranno le varie domande e le rispettive risposte (spero), tutti i dubbi saranno chiariti. Spero vi piaccia e non diventi troppo noiosa.
Buona Lettura.





18 domande: 18 risposte

Da quando avevano deciso di fare una pausa, erano trascorsi ben due anni.

Due anni, possono passare in un secondo.

Roy aveva portato avanti la sua scalata al successo; in quel breve lasso di tempo era stato promosso Maggior Generale, e dopo aver smascherato la vera identità dell’ homunculus King Bradley, per i molti meriti riportati era stato eletto Comandante Supremo dell’esercito d’Amestris.

Ma due anni possono anche sembrare un’eternità.

Edward lavorò per tre mesi all’archivio della Biblioteca di Central City, con l’intento di stare lontano da una certa persona. Ma purtroppo un archivio è pieno di voci e pettegolezzi, e poiché il Colonnello stava svolgendo il suo incarico in maniera ottimale era impossibile non udire il suo nome in quel luogo.
Così abbandonò l’esercito ritirandosi a Reesembool insieme a suo fratello, dove i due aprirono una piccola scuola d’alchimia, in cui i bambini potevano avere un primo approccio con quella misteriosa scienza.

Due anni, passati i quali una persona può chiarirsi le idee, e decidere di restaurare una magia che credeva persa.
Magari… cercare di far luce in alcune profonde tenebre.

Edward tornò a Central City, sperando che lui non avesse cambiato dimora.
Ma vociferava che fosse diventato Comandante Supremo, e allora che senso avrebbe avuto continuare a vivere in uno squallido appartamento nel centro della città?

Come volevasi dimostrare, quando bussò alla seconda porta a sinistra nel terzo piano, nessuno rispose.

-Lì non ci abita più nessuno, ragazzo-
-Mi scusi signora, sa dirmi dunque dove si è trasferito il suo residente?-
-Ah, non lo so! Se n’è andato senza lasciar detto niente, ti serviva qualcosa?-
-Veramente… volevo solo entrare…-
-Bastava dirlo! Tieni ragazzo, eccoti la chiave, ma poi riportamela!-
-Grazie signora…-

La serratura scattò dopo due giri.
L’appartamento era impolverato e pieno di piccole ragnatele pendenti dal soffitto, ma alcune di esse univano i vari mobili alle pareti.
Tavoli e scrivanie erano vuoti, come le librerie e le credenze del resto.
L’intero edificio era ormai morto.

Eppure Ed si ricordava ancora la prima volta che vi aveva messo piede; quella sera, in cui si accorse che il Taisa non era solo un superiore per il suo cuore.

Svoltò a destra dopo la cucina e si ritrovò in stanza da letto; come al solito la serratura era rotta e chiunque poteva entrare liberamente.
Del letto non rimaneva altro che un materasso buttato sul pavimento, poi l’intera stanza era completamente vuota.
Ed si sedette su di esso, con le mani al viso e le ginocchia incrociate.

Chissà dov’era lui, in quel momento.

-Roy… dove sei finito?-
-Forse, se ti giri potresti scoprirlo-

Appoggiato allo stipite della porta, il suo ormai Comandante Supremo lo guardava con un lieve sorriso in volto.

-Roy!-
-Non so perché… ma qualcosa mi diceva che saresti venuto qua oggi…-
-Sesto senso?-
-Può darsi Full… Edward-
-Posso darle del tu, signore?-
-Per te è sempre concessa questa norma-

Il moro si sedette accanto a Ed, ed iniziò a fissare un punto indecifrabile nella parete spoglia che aveva di fronte. Il biondo lo imitò.

-Ti sei chiarito le idee?-
-Abbastanza…-
-Dunque?-
-Roy… io voglio… passare il resto della mia vita con te!-
-Anch’ io, se solo fosse possibile…-
-Come?-
-Ora sono Comandante Supremo, se scoprissero questo fatto…-

Ed abbassò lo sguardo verso il pavimento.

-Perciò… pensa sempre quelle cose?-
-E il tu dove è andato a cacciarsi?-
-… glie lo stavo per dire!-

Roy prese fra le sue mani il viso di Ed, e lentamente lo portò verso di se, lasciando che le loro labbra si sfiorassero appena, non andando oltre.

-Quel giorno, due anni fa… non mi volesti dare l’addio che tanto desideravo…-
-…-
-Perché adesso io dovrei darti quello che tu attendi?-
-Perché… mi ami anche tu-
-Bravo, hai indovinato, vinci un premio-

Roy approfondì il contatto, e quel piccolo sfioro divenne un dolcissimo bacio, dapprima lieve e casto, poi sempre più passionale.

Quando riaprì gli occhi a causa dell’improvvisa assenza di quel contatto, Ed si ritrovò steso sul materasso; il suo Colonnello lo stava guardando dall’alto, col viso a pochi centimetri dal proprio.
Sorrise.

-Colonnello di merda…-
-Ormai non sono più Colonnello, Edward-
-Per me lo sarai sempre Roy-
-Ed io posso farti rimanere il mio Fullmetal?-
-No!-
-C’ ho provato almeno…-

Ed chiuse le braccia attorno al collo di Roy, spingendolo a sdraiarsi completamente su di lui.
Accucciò la testa del moro sulla propria spalla destra, e incominciò ad accarezzargli i capelli, sentendo il suo respiro lento e tiepido sul collo.

-Ho trovato una luce-
-… quindi, non hai più paura delle mie tenebre?-
-No, non più ormai, ma tu dovrai aiutarmi a tenere accesa quella fiamma, che mi da sicurezza e speranza-
-Ehi, sono pure sempre l’alchimista di fuoco, ricordi? Le fiamme sono la mia specialità, sia che si tratti di far vedere nel buio qualcuno…-
-…-
-Sia che si tratti… di provare sentimenti d’amore verso la persona stessa-

Di nuovo un piccolo bacio veloce da parte di Roy.

-Allora, vuoi riprovarci, piccolino?-
-Chi sarebbe il piccolo boccio che diventa una graziosa rosa?-
-Come hai detto? Di solito sbraiti e dici cose sgarbate e senza senso!-
-…-
-Comunque… non mi hai risposto-
-Tu sei disposto a passare tutta la tua vita con me, in ogni momento e in ogni luogo, nel bene e nel male, prometti di amarmi… finché la morte non ci separi?-
-Certo! Con tutto me stesso!-
-Pure io… allora proviamoci!-

I dubbi erano stati chiariti.
Le promesse erano state fatte.
Niente più poteva rompere la grande magia che avvolgeva le loro anime.
Niente più.
FINE





E’ finita… peccato, un po’ mi dispiace… iniziava pure a me a garbarmi (te sei scema, appassionarti ad una tua storia  ndEd) (muto piccoletto, ora te devi fare un’altra cosa con Roy, perciò march!  nd>v<).
All’inizio devo confessare che il racconto doveva avere un altro svolgimento: doveva apparire Envy, ma poi l’ ho soppresso; Roy doveva morire, ma mi sono resa conto che poi sarei morta io, perciò ho preferito rinunciare…. Al non doveva esserci (e molte di voi si stanno chiedendo perché allora l’ ho messo) ma siccome sono cattiva e mi piacciono gli intrecci meschini l’ ho aggiunto.
Spero vivamente che vi sia piaciuta, e ringrazio tutte le persone che hanno letto, e tutte quelle che hanno recensito, facendomi capire i loro gusti e i loro pensieri.
La mia avventura con la mia prima yaoi finisce qua, ne farò altre, e spero che vi piacciano pure quelle.
Baci Kissosi
ADUAH! >v<
  
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