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Autore: Ria_27    16/12/2012    3 recensioni
Non ero ancora nata quando la scoperta del Dr Gregory l’H273 rivelò le sue drammatiche conseguenze.
Ma nel mondo in cui vivo chiunque conosce questa storia.
Sono passati ormai trent’anni da quando tutto questo ebbe inizio ma ancora oggi l’unica cura che si conosce contro gli Affetti è sterminarli .
Questo però non impedisce loro di fare sempre più vittime tra le quali mia madre .
Era all’ottavo mese di gravidanza quando venne contaminata .
Le indussero il parto portandomi alla luce, donandomi la vita prima che quella di mia madre le venisse sottratta.
Non so quand’è stato il momento preciso in cui me ne resi conto.
Quando un bambino riesce a rendersi conto di essere diverso?
Non saprei rispondere.
Di sicuro però ricordo il momento in cui due agenti dell’FBI arrivarono all’Istituto .
Erano venuti a cercare me, erano li per me ,questo era tutto ciò che seppi-
Avevo solo tredici anni ero una ragazzina arrabbiata con il mondo se pur non capendolo eppure ero ormai consapevole di essere fuori dal comune.
Così non ebbi altra scelta .
Scappai.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 - Il Frutto della Contaminazione Indiretta

Quella notte non riuscii a chiudere occhio.
Per qualche tempo rimasi semplicemente a fissare il soffitto dell’alloggio provando a trovarvi qualcosa d’interessante.
Tentai persino di cambiare posizione in quello che sarebbe dovuto essere il mio letto ma che in realtà mi era totalmente estraneo.
Ero abituata a spostarmi di continuo ritrovandomi quindi a soggiornare in luoghi sempre diversi tra loro eppure dormire non era mai stato un problema.
Anzi tutt’altro.
Ma nonostante la sistemazione messa a disposizione dalla DS fosse sicuramente la più confortevole non risultava comunque apprezzata.
Le ore della notte trascorsero lentamente senza che potessi fare nulla.
Come se non bastasse ,la totale mancanza di finestre rese la mia attesa ancora più lunga.
Sembrava essere una vera e propria agonia fissare intensamente le pareti spoglie senza riuscire a scorgere neanche il minimo bagliore luminoso tipico delle prime  ore mattutine quando il sole è appena visibile.
Fu solo grazie alla piccola sveglia digitale al mio lato che potei confutare quella che era l’alba.
Sospirai stancamente.
Un’intera notte in bianco non sembrava avermi giovato.
Mossi qualche passo lontano dal letto ancora intatto.
Era inutile insistere nel cercare qualche ora di sonno nonostante sentissi pesare ogni singolo minuto delle ore appena trascorse.
Senza pensarci troppo mi diressi verso il piccolo bagno ,mi sarei almeno concessa una lunga doccia sperando che questa potesse cancellare i residui della notte.
Ancora meglio: della giornata precedente.
 
Dopo quella che sembrava esser stata senza dubbio la doccia più lunga della mia intera vita ,mi concessi del tempo per sgarbugliare i nodi corposi che si erano andati a formare tra i miei capelli di quel particolare biondo ramato che avevo imparato ad apprezzare con il tempo.
Decisi di rindossare gli stessi indumenti del giorno prima,avevo curiosato nell’armadio scoprendo alcuni abiti sicuramente più comodi e anche più puliti ma non avrei mai indossato nulla che portasse il marchio della DS.
Non mi sarei conformata a loro come speravano.
Ebbi appena il tempo di riallacciare le scarpe quando un colpo alla porta richiamò la mia attenzione.
Corrugai leggermente la fronte prima di attraversare la stanza soffermandomi accanto al piccolo dispositivo che sapevo far aprire la porta finendo per trovarmi davanti l’ultima persona che potessi aspettarmi.
_Credo che il sonno rinvigorente nel tuo caso non funzioni molto bene _ Christopher mi squadrò velocemente prima di mostrare un cipiglio critico .
Roteai gli occhi nervosamente _Cosa ci fai tu qui?_ borbottai senza troppi preamboli.
Il ragazzo tornò a mostrare un ghigno divertito mentre i suoi occhi si soffermavano sul mio volto visibilmente alterato.
_Di pessimo umore già di prima mattina…Inizio a chiedermi se ogni tanto riesci a prenderti una pausa da questa perpetua acidità_
Il tono di puro scherno con cui Christopher tirò fuori quella battuta incrementò il mio malumore.
Tornai a muovermi sommessamente sul posto incrociando le braccia sul petto con fare restio _Non credo che tu avrai mai il piacere di scoprirlo_ asserii puntando il mio sguardo tagliente in quello divertito del ragazzo.
Quei profondi pozzi grigi sembrarono luccicare ulteriormente come contagiati dal sorrisetto magnetico disegnato sulle sue labbra.
Sembrava non esser intenzionato a replicare ,troppo intento a soffermare il proprio sguardo fiducioso su di me.
Sospirai sonoramente socchiudendo appena gli occhi con aria stanca _Cosa vuoi?_ ripetei nuovamente sperando di riuscire ad ottenere una risposta più convincente.
Christopher si scosse appena ,sembrava cercar di riprendere velocemente il filo di un discorso non ancora espresso.
_Ti cercano ai piani alti_
Corrugai leggermente la fronte lanciandogli un’occhiata confusa _Come prego?_ replicai inarcando un sopracciglio criticamente.
Christopher ridacchiò sommessamente pizzicandosi la punta del naso .
Mi fu impossibile non notare come risultasse elegante anche in quei semplici movimenti.
Scossi istintivamente la testa per allontanare quel pensiero proprio mentre tornava a parlare.
_Sei stata richiesta dai pezzi grossi ,a quanto pare la tua presenza qui ha richiamato l’attenzione di qualcuno_ spiegò nuovamente guardandomi di sottecchi .
In effetti era abbastanza ovvio.
Mi avevano cercato per anni sprecando incredibili risorse,come mi aveva gentilmente fatto notare Collard.
Era normale che dietro a tutto quello nuotavano i pesci grossi della DS.
Non mi sarei dovuta perciò sorprendere più di tanto di quell’inaspettata convocazione.
_Che carini vogliono fare la mia conoscenza_ borbottai ironicamente senza riuscire a nascondere una smorfia di disgusto.
Christopher emise una risatina sardonica _A quanto pare sei un pezzo importante,non li ho mai visti scomodarsi per una qualsiasi delle altre Reclute. Avere i super poteri ha i suoi vantaggi non trovi?_ domandò inarcando un sopracciglio con scherno.
Digrignai i denti con maggior fastidio _Io non ho i super poteri piantala di ripeterlo in continuazione_ sibilai asciutta.
Ancora una volta Christopher ignorò il mio tono minaccioso limitandosi ad agitare una mano in aria come a voler capitolare quel discorso.
_Sisi ,come dici tu…Allora andiamo?_ tornò a chiedere esortandomi con un’occhiata annoiata.
Per un attimo pensai di rifiutarmi.
Avrei sempre potuto tornare a chiudermi nel mio alloggio attendendo con pazienza che qualcuno entrasse di forza per tirarmi fuori.
In quel modo avrei potuto dare inizio ad una rissa e Dio sapeva quanto ne desiderassi una in quel momento.
Ma un’ennesima occhiata al volto di Christopher mi fece intendere che quello non era un piano attuabile.
_E va bene_ capitolai curvando le labbra in una smorfia.
Il ragazzo sembrò soddisfatto poiché tornò a sorridermi prima di iniziare a farmi strada.
_Chi sto per incontrare di preciso?_ domandai dopo qualche minuto di silenzio.
Attraversammo i corridoi cunicolari del quartier generale fino a raggiungere una sorta di ascensore cilindrico.
Christopher premette il pulsante sul lato facendone aprire le porte.
_ Vanya Vanderbilt _ replicò semplicemente una volta che ci fummo spostati all’interno del mezzo poco spazioso.
_Il nome dovrebbe dirmi qualcosa?_ lo provocai con tono ovvio.
Christopher premette uno dei bottoni del quadro di comando facendo richiudere i battenti in materiale trasparente prima che la piccola struttura iniziasse a salire.
_E’ uno dei principali Dirigenti della Divisione Speciale , è una sorta di psicologa o roba del genere , se hai un segreto puoi star certa che Vanya te lo caccerà fuori facendolo rivelare alle tue stesse labbra_ il tono di Christopher si colorò di una vena  tetra mentre i suoi occhi si perdevano nel vuoto mostrando un cipiglio duro.
A quanto sembrava quella tipa oltre ad essere una stronza era anche una stronza intimidatrice.
_Wow,stupendo_ ironizzai con finto entusiasmo nonostante percepissi i palmi formicolarmi per il nervosismo.
Non fremevo esattamente dalla voglia di fare la conoscenza di una sorta di strizzacervelli contorta nonché pilastro della DS.
Ero sicura di poter continuare a vivere senza avere il piacere di incontrarla.
Christopher tornò a voltarsi verso di me cogliendo l’espressione di malcelato panico che mi contrasse il volto.
Il suo petto vibrò in una piccola risata mentre le sue labbra si schiudevano in una risatina che mise in evidenza la dentatura brillante.
_Rilassati_ mi esortò _ Ognuna di noi Reclute prima o poi si è trovata a dover fare la sua conoscenza.CI siamo passati tutti e perfettamente illesi_
Per un attimo dimenticai Vanya Vanderbilt e persino il veloce progredire dell’ascensore verso il fatidico piano ritrovandomi a lanciare un’occhiata stupita verso un sorridente Christopher.
_Anche tu sei una recluta?_ domandai con evidente stupore.
La fronte del ragazzo si contrasse increspandosi lievemente _Ovviamente, cosa credevi che fossi?! _ replicò scetticamente.
_Pensavo che fossi ,non so, un agente a tutti gli effetti _ ammisi semplicemente scrollando leggermente le spalle con fare neutro.
Christopher scosse la testa tornando a ghignare divertito _Per il momento si limitano a sognare quel momento_.
Riecco la sua proverbiale spavalderia,avevo giusto sentito la sua mancanza in quei momenti d’assenza.
Roteai gli occhi _Si certo_ mormorai criticamente.
In quel momento l’ascensore si arrestò .
Le porte tornarono ad aprirsi con un suono metallico rivelando una parete ben illuminata sulla quale spiccava una massiccia porta in elegante metallo scuro.
Sembrava essere l’unica porta dell’intero piano.
Deglutii pesantemente trovandomi ad osservare i contorni duri e ben stagliati.
_Eccoti arrivata_ sentenziò Christopher trovandosi ad osservare a sua volta i contorni del metallo ben definito.
_Devo proprio andare?_ chiesi retoricamente trovandomi a sperare in una risposta confortante.
_Credo proprio di si_ ammise lui rovinando con quel tono carico d’ironia ogni barlume di positività in me.
_Bene_ sospirai infine prima di muovere qualche passo al di fuori dell’ormai confortevole abitacolo dell’ascensore soffermandomi non appena fuori.
Tornai a volgermi verso il punto in cui Christopher se ne stava fermo  _Tu non vieni?_ domandai stupidamente.
Era la tensione a parlare per me questo era certo.
Il ragazzo lasciò incrociare i nostri sguardi per qualche istante come se volesse infondermi calore e conforto.
Scosse la testa brevemente regalandomi un sorriso smaliziato,il primo da quando lo avevo conosciuto.
_Non mi è dato farlo_ spiegò lasciando intendere che se solo avesse potuto mi avrebbe seguita.
Ma quelli erano ordini e come mi aveva fatto notare il giorno prima gli ordini andavano rispettati.
Inspirai a fondo infondendomi quanto più coraggio possibile.
_Va bene _ sentenziai voltandomi per incamminarmi con passo deciso verso la porta dritta davanti a me.
_Buona fortuna_ mi augurò Christopher alle mie spalle prima che il click che ne seguì segnalasse la chiusura delle porte automatiche dell’ascensore che lo avrebbe ricondotto al piano terra.
Non lasciarti intimorire Rachel! E’ esattamente ciò che loro si aspettano da te e tu non gliela darai vinta.
La forza di quel pensiero bastò per darmi il coraggio necessario per impugnare il freddo pomello della porta girandolo con impeto.
Senza farsi attendere la porta si dischiuse rivelandomi l’interno della stanza in cui la prima cosa che notai fu una lunga scrivania dietro la quale una donna puntò il proprio sguardo su di me sorridendomi lascivamente.
_Benvenuta Rachel ti stavo aspettando_.
Mi ritrovai ad osservare la fluente cascata di capelli di un vivo rosso mogano che sembravano incorniciare alla perfezione il bel volto di Vanya Vanderbilt in cui sembravano spiccare due intensi occhi smeraldi.
Possedevano il taglio di un felino,un felino famelico che studia la propria preda scegliendo il momento giusto per fare la propria mossa.
Vanya continuò ad osservarmi con calcolato interesse .
Sembrava divertirla oltre modo quella situazione e non si dava pena di nasconderlo.
_Suvvia non essere timida,accomodati_ con un gesto elegante della mano perfettamente curata indicò un paio di poltroncine in velluto rosso poste all’altro capo della scrivania in mogano.
Per un attimo pensai di informarla che quella da lei scambiata per timidezza era in realtà malcelato timore.
Involontariamente contrassi gli angoli delle labbra facendo incrementare il ghigno della donna.
Sicurezza Rachel
Inspirai sommessamente stringendo appena i palmi delle mani prima di seguire l’invito di Vanya.
_Rachel, trovo che sia uno splendido nome_ asserì intrecciando le lunghe dita sotto al mento non appena mi fui accomodata.
Senza riuscire a trattenermi emisi un piccolo singulto carico di scherno.
_Un nome come un altro_ replicai seccamente.
Iniziavo a sentirmi una stupida per come avevo reagito fino a pochi minuti prima.
Non era da me lasciarmi intimorire tanto facilmente.
Quella donna poteva anche essere oltremodo furba e probabilmente maligna ma non le avrei mai permesso di avere qualche forma di potere su di me.
Vanya soppesò il mio sguardo fattosi improvvisamente duro.
Una scintilla indecifrabile sembrò illuminarle lo smeraldo dei suoi occhi .
Era divertimento quello che riuscivo a scorgerle negli occhi?
_Oh scusa povera cara avevo quasi dimenticato_ asserì corrugando la fronte in un’improvvisa espressione di rammarico.
_Non capisco a cosa si stia riferendo_ ammisi assottigliando lo sguardo.
Non ci voleva un asso per intuire che nel cervello di quella donna si stava delineando qualcosa di maligno.
Vanya scosse appena la testa distogliendo solo per un istante il proprio sguardo dal mio sempre più confuso.
_Quella stupida affermazione sul tuo nome,non dovevo sono stata indelicata! Per un attimo non ho pensato all’effetto che avrebbe potuto provocarti_ i suoi occhi tornarono sul mio volto _Quel nome ti risulterà essere una sorta di triste collegamento con la tua infanzia nell’istituto Rosemberg. Ho ragione di credere che siano stati loro a sceglierlo per te ,tua madre non ne ha avuto la possibilità_
Colpo incassato.
Per una frazione di secondo il respiro mi si mozzò in gola.
Dimenticai perfino ciò che mi ero promessa: non avrei dovuto permetterle di influenzarmi.
Ma quel colpo era fin troppo basso e ben assestato per lasciarmi indifferente.
I lembi delle labbra rosse della donna si stesero in un sorrisetto compiaciuto.
_Dovrà esser stato difficile per te _ proseguì con tono mellifluo .
_Sono sopravvissuta_ sibilai asciutta sentendo ogni frazione del mio corpo irrigidirsi.
Vanya continuò ad osservarmi attentamente muovendo appena gli occhi troppo concentrati sul mio volto contratto.
_Non hai alcun bisogno di fingere con me,io sono qui per aiutarti! _ affermò inclinando lievemente il capo con finta cordialità _Parlami di tua madre,ti va?_
Fu ancora più difficile risultare neutrale.
Quei continui riferimenti su mia madre risultavano paragonabili ad una serie di coltellate all’altezza del torace.
Strinsi maggiormente i pugni facendo sbiancare violentemente le nocche concentrandomi per non tremare.
_Mia madre è morta, è stata uccisa per la precisione ,non c’è altro da aggiungere_ asserii con un tono pericolosamente basso e vibrante.
_Oh cara sento una nota d’accusa nella tua voce,spero di sbagliarmi_ il finto dispiacere di Vanya iniziava a mettere a dura prova la mia pazienza.
Mostrai un sorrisetto di marcato scherno _ Non dovrei forse accusarvi della morte di mia madre? Non è un segreto che sono stati proprio i vostri agenti a farla fuori,anche se al tempo vi facevate chiamare FBI, poco importa la merda rimane la stessa anche sotto altro nome_
_Abbiamo fatto ciò che andava fatto,era stata infettata dal virus! Era diventata una minaccia per l’umanità intera_Vanya espresse quelle parole con fredda neutralità.
A quanto pareva si era stancata di giocare la carta della comprensione.
Il cobra si era tolto la maschera da agnellino.
Mi mossi nervosamente sulla piccola poltroncina.
Sta calma Rachel non far nulla di avventato
Mi ammonii mentalmente .
Per quanto infinitamente appagante staccare la testa di Vanya dal resto del corpo mi avrebbe procurato un biglietto di sola andata verso la morte o anche peggio.
Supposi che la DS conoscesse dei metodi alquanto efficaci per chi fosse responsabile della dipartita di uno dei loro pezzi grossi.
Fermai il mio sguardo duro sul volto perfettamente tranquillo della donna.
_Avete salvato me però,per quale ragione?_ a quel punto tanto valeva cercare di trovare qualche risposta.
Le labbra di Vanya tornarono ad incresparsi in un’espressione di puro compiacimento.
_Vai dritta al punto non è vero bambolina?!_
_Perchè?_ripetei ignorando quell’ennesima provocazione.
Ero decisa più che mai a trarre quante più risposte a domande che mi tormentavano fin da quando avevo coscienza .
Le dita di Vanya tamburellarono fastidiosamente sulla scrivania in legno.
_Tu sei diversa,ma questo già lo sapevi non è vero?_ le fini sopracciglia della donna si inarcarono in quella domanda retorica prima che tornasse a parlare _ Avevamo sentito parlare della possibilità che fossero venuti alla luce dei bambini da madri contaminate. Anzi ne avevamo quasi certezza , il virus H273 si propaga nello stessa maniera dell’AIDS e come tutti sapevamo il contatto madre-feto era una delle cause principali.Ma un fatto era avanzare delle ipotesi un altro era ritrovarsi davanti il frutto di tali supposizioni_
Il mio respiro divenne più lento e meno ritmato.
Il cuore stava aspettando il momento giusto per prendere il volo fuori dal mio corpo.
Ma non riuscii a concentrarmi su quelle sensazioni,ero totalmente assorbita dalle parole di Vanya.
Per anni avevo udito una versione abbreviata della storia che mi riguardava tanto da vicino.
Una versione piena di incognite e buchi neri soprattutto su ciò che riguardava me in prima persona.
_Sono anch’io un’Infetta?_ non seppi dove trovai il coraggio per formulare quella domanda.
Era esattamente la stessa domanda che aveva premuto per uscire in tutti quegli anni.
Vanya soppesò il mio sguardo per un istante prendendosi un tempo infinito.
Intuii che la divertisse oltremodo vedermi in difficoltà.
_No_ concluse infine con semplicità _ Di quelli ormai se ne trovano davvero pochi in giro ,abbiamo saputo svolgere bene il nostro lavoro facendo piazza pulita. Tu fai parte di quella razza che oggi definiamo Epigoni nati dalla contaminazione indiretta del virus H273_
Mi presi un istante per riformulare quelle ultime informazioni.
Ero stata contaminata indirettamente ciò mi aveva reso diversa dagli Infetti, ero il gradino tra questi ultimi e gli umani.
_E’ per questo che non mi avete uccisa? Perché sono un…Epigono?_ caricai l’ultima parola con una certa enfasi.
Mi risultava ancora assurdo pensare di non essere umana a tutti gli effetti.
Facevo parte addirittura di una razza a se .
La risata che proruppe dalle labbra di Vanya mi fece allontanare dalle mie silenziose riflessioni.
Occhieggiai la donna con evidente confusione senza comprendere il motivo di tanta ilarità.
_Oh no mia cara,che assurdità! Il nostro compito è proprio quello di dare la caccia agli Epigoni ,sterminarli liberando il mondo da una tale minaccia_ il suo tono divenne aspro mentre un ghigno ancor più maligno dei precedenti le distese le labbra.
Sentii un fremito pervadermi la schiena _Allora non capisco…Mi avete portato qui per uccidermi?_
L’idea non mi entusiasmava particolarmente ma almeno mi sembrava di aver trovato un senso a quell’assurda storia .
_Credi che ci saremmo dati il peso di lasciarti in vita quando eri solo una neonata per poi cercare di rimediare anni dopo ?Non dire sciocchezze_
Le parole di Vanya tornarono a spiazzarmi.
Corrugai ulteriormente la fronte dando un volto alla confusione che mi attanagliava in quel momento.
_Allora qual è il motivo?_ tornai a domandare con palese impeto.
Iniziavo a stancarmi di tutti quei giochetti e indovinelli.
Vanya inclinò lievemente il capo scrutandomi con fare di perfido divertimento.
_Tu sei l’arma che ci permetterà di farli fuori ! Non fraintendere i nostri agenti se la cavano egregiamente in questo compito ma tu…_ fece una breve pausa sospirando con enfasi _Tu mia cara sei l’arma perfetta_ concluse .
Non smise neanche per un secondo di ghignare.
Mi squadrava come se pensasse che fossi realmente un oggetto.
Solo uno stupido oggetto da manovrare nella sua lotta .
Un fiotto d’irritazione mi pervase mentre le mie labbra si incresparono in una smorfia schifata.
_Cosa vi fa credere che vi aiuterò a sterminare quella che tu stessa hai ammesso essere la mia razza?_
Era realmente così stupida da pensarlo?
Avevo sperato di produrre qualche emozione all’interno della gelida cortina che era Vanya Vanderbilt.
Ma al contrario la donna sembrò ancor più divertita dalle mie ultime parole.
_Pensavo che volessi vendicarti per la morte di tua madre,uccidere i responsabili_
Mi stava seriamente spingendo a farmi vendetta contro di loro?
Mi voleva forse esortare a far fuori quanti più agenti possibili della DS a partire da lei?
_E’ così_ ammisi con tono risoluto sostenendo il suo sguardo con sfida.
Avrei anche potuto cogliere quell’invito a nozze .
Il sorriso sul suo volto si allargò ulteriormente _Allora quale modo migliore se non far fuori coloro che si macchiano dello stesso sangue di chi l’ha contaminata? Gli Infetti sono la causa della prematura dipartita di tua madre Rachel.Noi potremmo anche essere la mano che ha impugnato la pistola ma loro sono la causa scaturente, tua madre era condannata ad un’esistenza inumana quasi animale_
Il ribrezzo di quel pensiero mi attraversò fino a raggiungere il centro del mio cuore pulsante.
Nella mia mente si delineò il volto di una donna deformato da tratti famelici ,selvaggi…bestiali.
_La contaminazione diretta rende infetti Rachel a tua madre non sarebbe spettato un futuro roseo anche se probabilmente non ne avrebbe avuto coscienza_ Vanya inarcò entrambe le sopracciglia lasciandomi intendere il resto.
Inspirai a fondo.
Dovevo mantenermi controllata,non potevo incorrere in uno scatto di rabbia bruta.
Non in quel momento quando finalmente stavo ricevendo delle spiegazioni.
Seppur dolorosa,quella era la verità e nessuno mi aveva mai assicurato che fosse facile.
_Ha detto che gli Infetti sono quasi estinti ,ciò rende quella che lei chiama ‘’la mia vendetta’’ un tantino impossibile_ berciai con tono affilato come una lama.
La stessa lama che sentivo  pugnalarmi più profondamente ad ogni nuova rivelazione.
Vanya mostrò un sorriso fiducioso _ I frutti della loro contaminazione indiretta sono ancora in vita, gli Epigoni ,Rachel! Adesso è loro che combattiamo._
_Anch’io sono una di loro_ le feci notare con stizza.
Vanya annuì brevemente senza mostrare il minimo interesse _ Condividi le loro doti sei certamente forte come loro,agile come loro e intelligente come loro! Ma ciò che ti muove è diverso, ciò che ti manda avanti è la tua sete di vendetta! Senti di appartenere alla razza che ha causato la morte di tua madre,la distruzione della tua vita?_
La donna interpretò il mio silenzio con soddisfazione _Come pensavo! Stare con noi ti aiuterà a portare avanti la tua missione ,noi ti agevoleremo e tu agevolerai noi…E’ uno scambio reciproco di favori,non trovi?_
_E se io non volessi rimanere qui con voi? Se volessi portare avanti il mio compito da sola?! Al di fuori di queste mura_
La risata che proruppe dalle labbra ghignanti della donna riecheggiò nella stanza come una macabra cantilena.
I suoi occhi tornarono a fissarsi su di me con rinnovata furbizia prima che tornasse a parlare.
_Oh tesoro non hai ancora capito? Non hai altra scelta!_




Eccoci con il terzo capitolo! Come avevo già premesso questo sarà un capitolo abbastanza importante per la prima parte della storia poichè scopriremo quella che è la vera natura di Rachel.
In questo capitolo andiamo incontro ad importanti scoperte che ci accompagneranno ampliandosi sempre di più nel corso dei prossimi capitoli.
Ovviamente sono tante le scoperte e le trame fitte che andranno emergendo lentamente,se no che piacere ci sarebbe ?!
Per sicurezza volevo chiarire un punto leggermente contorto perchè ho sempre paura che qualcosa non rimanga chiaro e nascano dubbi che rendano la storia troppo confusionaria: Rachel è un Epigono ovvero un frutto della contaminazione indiretta ,mentre coloro che entrarono in contatto diretto con il virus H273 ( ovvero i personaggi del prologo ,la madre di Rachel e chiunque venisse contaminato direttamente da uno dei portatori originali) sono Infetti,quest'ultimi sono quasi totalmente estinti.
Dunque il nuovo compito della DS è quella di sterminare anche gli Epigoni e per questo scopo vogliono usare Rachel come diciamo ''arma di supporto'' ,o almeno questa è la ragione fornita in questo capitolo (muahah)
Perora è tutto quello che sappiamo ovviamente ciò che è stato scoperto è importante ma vediamo di non fissarci troppo su ciò che ha raccontato Vanya Vanderbilt che è pur sempre un membro della DS, fino a che punto bisognerà crederle?
Non resta che scoprirlo seguendo il resto della storia ;)
Vi lascio ringraziando le persone che hanno commentato il precedente capitolo ;
ElenaxD e Marmaid !
Grazie ragazze per il supporto :)
Come sempre invito tutti voi a commentare e commentare con tutto quello che vi passa per la testa dopo la lettura di questo capitolo!
A presto Ria_27
  
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