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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    17/12/2012    1 recensioni
(Fanfiction a più mani - aperta a tutti!)
Un'organizzazione potente e pericolosa, ben diversa dal classico Team Rocket, ha rubato qualcosa di molto importante, forse troppo.
Una Capopalestra decisamente fuori dal comune deve inviare come supporto alcuni dei suoi migliori allievi ma...piccolo dettaglio, non ne ha nemmeno uno!
Sarà così costretta a sceglierne da una lunga lista, allenarli nei modi più improponibili, sottoponendoli a dei test tutt'altro che ordinari!
MA, alla fine, saranno in grado di fronteggiare una simile minaccia?
Questa storia è APERTA A TUTTI! Chiunque voglia partecipare con un proprio personaggio ed i suoi pokemon non deve fare altro che leggere il primo capitolo e seguirne le indicazioni ;)
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Note Ideatrice -?-
Questo è il primo capitolo “a più mani”, ovvero dopo un lavoro di composizione mio e di intervento di tutti gli altri, si sono voluti unire un po’ tutti i personaggi, per dare poi il via alla vera e propria avventura!
Verranno spiegate alcune cose e taciute altre, speriamo di essere riusciti a scrivere qualcosa di buono e divertente ;)

Autori:
- Calciatrice2000: arancione
- Liquid King:  rosso
- Elis Strange: ocra
(Ho dato a tutti e tre un punteggio di 4 ^^)

Villa Rosaspina
 

Charlotte, Green, Crystal e Fuego sono ormai arrivati al confine, stanchi ma soddisfatti.
«Hey, Charlie, cos’è quella?» domanda Green, indicando ciò che si trova dinnanzi a loro.
«Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Charlie! Poca confidenza, eh! E cosa vuoi che ne sappia io!»
Ninetales e Ponyta alzano gli occhi al cielo, hanno litigato per tutto il viaggio e ora i due Pokemon non ne possono più.

Io alzo lo sguardo e noto che il pokemon mongolfiera emette degli sbuffi e mi chiedo che cosa abbia.
-LLuuucccario!- Achille mi alita sul collo, io lo fisso nei suoi occhi rossi.
-Siamo arrivati?- Achille annuisce. Io sposto lo sguardo verso il basso, vedo dell’erba fresca.
-Scendiamo qui.- Il Drifblim mi capisce e delicatamente mi lascia sull’erba, io per ringraziarlo gli regalo una baccaperina.
A lui piace, meglio così.
Inferno scende con un balzo e inizia ad annusare in giro. Achille mi tira la maglia e distolgo l’attenzione dal pokemon spettro che si allontana spensierato. Il pokemon blu mi indica qualcosa…

Attraverso la stradina a grandi passi, George vola sopra di me insieme a Jack, si rincorrono e ogni tanto mi incitano a camminare più in fretta, senza capire che avere un paio d’ali farebbe comodo anche a me, che invece sono costretta a consumarmi le suole per stare al passo, o almeno per non perderli di vista…
I due si fermano e io corro per raggiungerli, Flygon si posa e Jack si appollaia sulla sua testa mente fissano meravigliati l’edificio davanti a noi.

 
Una villa, una villa enorme quella che si presenta dinnanzi a loro, un biancore che sembra quasi risplendere alla luce del sole di mezzogiorno, mentre  numerosi sono i rampicanti lungo le pareti, dipinti di fiori di ogni colore.
Due maestosi alberi sembrano fare da ingresso a quest’imponente edificio, le foglie che si muovono appena alla brezza del vento, mentre un’aria particolarmente pulita e piacevole si respira.
 
-Siete in ritardo! In un tremendo ritardo! –
 
La porta principale della Villa è stata spalancata d’improvviso e dinnanzi ai ragazzi si presenta una signora sulla quarantina, capelli neri raccolti in un concio sulla nuca, mentre tiene in una mano un orologio da taschino che guarda con fare ossessivo, mentre si avvicina a loro.
 
- Sono le dodici e trentotto! Dico, vi rendete conto? I trentotto!
Ben OTTO minuti di ritardo! –
 
Si innervosisce, la signora, sistemandosi gli occhialini mentre fa un paio di lunghi respiri, per poi squadrarli tutti con un’occhiata torva, ben poco rassicurante insomma.
 
- Non ci siete ancora tutti, ma non importa … entriamo, forza! Non perdiamo altro tempo!–
 
Esclama infine, volgendo loro le spalle ed avviandosi verso la Villa: un passo rapido, rapidissimo, di chi ha fretta ed apprensione allo stesso tempo, ma sembra comunque molto diligente.
 
La Villa all’interno sembra esser ancora più stravagante che all’esterno, se possibile. Ci sono numerosi mobili, sicuramente di qualche materiale prezioso, su cui vi sono appoggiati dei vasi, pieni di fiori colorati.
“Molte cose da bruciare” pensa Charlotte, ghignando e facendo l’occhiolino a Ninetales.

“Ma che diamine? La padrona sembra essere benestante…” Penso a ciò mentre varco il portone;
Inferno e Achille mi seguono e capisco bene che sono un po’ spaesati.
Ci scambiamo uno sguardo reciproco come per dirci “Ora siamo in ballo e balliamo”.

Seguo la signora con Jack sulla spalla e George al mio fianco come sempre, la villa sembra piacergli molto, scommetto che si divertirebbe a volare per i corridoi distruggendo più cose possibili, io invece la trovo troppo grande e sfarzosa, non saprei neppure trovare il bagno…
 
La signora fa dunque il suo ingresso assieme ai nuovi arrivati, apre l’agenda e comincia a sfogliarla con fare quasi nevrotico, senza prestare attenzione agli eventuali sguardi degli allenatori.
Il salone in cui si trovano in questo momento è enorme, nonostante sia solo l’ingresso, un ampio pavimento in marmo bianco e verde, mentre un lampadario di cristallo con tanto di candele – all’antica, insomma – fa luce sulle loro teste, nonostante vi siano numerosissime ed ampie vetrate, come se si volesse consentire alla maggior parte della luce di penetrare in modo naturale.
 
Solo dopo qualche minuto che confabula fra sé e sé, la donna si gira finalmente verso di loro, un ultimo sguardo a tutti e tre e ai loro Pokemon, per poi tossire appena, per richiamare completamente l’attenzione, sempre con un’espressione seriosa in volto, preoccupata, manco fosse ad un funerale …
 
- Dunque, ora incontrerete la Signorina Lullabi, colei che vi ha inviato quella lettera, e vi spiegherà il motivo per cui siete qui…
O forse no, non ve lo spiegherà, ma comunque voi dovrete mantenere un atteggiamento impeccabile nei suoi confronti! Detesta i maleducati, perciò datele del “lei”. Non osate minimamente accennare ad una qualche imperfezione della natura: una pianta troppo verde o troppo spoglia o troppo fiorita, perché potreste rimanerci secchi.
Ah, e poi, ricordate sempre di non interromperla mai, e dico mai, se sta facendo una partita a scacchi. –
 
Li avverte, soffermandosi sull’ultimo punto in particolare, considerando che lei stessa l’abbia sperimentato sulla propria pelle.
Mostra poi un improvviso cambio d’espressione, da una smorfia scocciata e preoccupata ad un sorriso ampio e solare, anche se evidentemente fittizio, come volesse fare gli onori di casa.
 
- Ah, io sono Virusa, e benvenuti a Villa Rosaspina. Qualche domanda? –
 
-Io!- alzo la mano e Jack-Scopetta gracchia per attirare l’attenzione, ma qualcuno sembra avere un tono di voce molto più alto del mio e mi precede…

- Io sono stanca, dove alloggeremo? – chiede Charlotte, che inizia a pentirsi di aver accattato quello strano invito.
Ninetales e Ponyta si sono sdraiati sul pavimento, dimenticando ogni forma di contegno e dignità.
Green è appoggiato ad una colonna, quasi senza voce dopo aver passato la mattinata a litigare con la sua “adorabile” compagna.

Finalmente! Sono molte le domande che vorrei fare a questa strana signora dall’aria simpatica. Ma mi limito al minimo essenziale.
-Ho ricevuto questa strana lettera, ma mi sembra più uno scherzo.-
Dico ciò mentre estraggo dalla tasca della mia giacca la famosa lettera.

 
In risposta, la signora Virusa lancia solo uno sguardaccio al ragazzo, iridi nere e agghiaccianti che si mostrano da sotto quegli occhialetti piccoli e un po’ buffi, mentre non si degna minimamente di rispondere alla lamentosa Charlotte.
Volge invece lo sguardo alla ragazza che aveva alzato la mano, facendole quindi segno di parlare.
 
-Ehm, Perché la capopalestra ha scelto proprio noi? Insomma, non siamo certo gli allenatori migliori in circolazione- squadro i ragazzi che ho intorno - Sembriamo un branco di rincoglioniti, se mi è permesso il paragone poco delicato-
Spero davvero di non averli offesi.

- Esatto, perché avete scelto noi per questa fantomatica missione?- Incalza Charlotte,  sempre più curiosa, non si dà pace. Ninetales la guarda divertita, la sua allenatrice è davvero assillante quando si tratta di qualcosa che le interessa. Ponyta si limita ad ascoltare, troppo stanco per intervenire in qualche modo. Poi ancora non conosce bene la ragazza,ancora non si fida molto di lei, dopo averla vista tirare un paio di ceffoni al suo amico, durante il viaggio, la reputa una persona leggermente pericolosa.

- Che cosa si aspetta da noi? E se non siamo all’altezza della situazione ci rispedisce a casa a calci o ci tiene come schiavi?-
Mi chiudo la bocca, se inizio a fare domande so che non la finirò più.

 
Domande a raffica, quindi, per la povera assistente della Capopalestra lunatica e alquanto bizzarra.
Resta in silenzio per qualche attimo, dopo quella serie di interventi delle due ragazze, per poi sistemarsi con non-chalance gli occhialini sul naso e far un piccolo colpetto di tosse, per essere sicura di avere tutte le attenzioni… che egocentrica!
 
- Volete davvero sapere perché ha scelto proprio voi? Sicuri sicuri? –
 
E li fissa ancora, per poi incrociare le braccia sul petto.
 
- Vi ha sorteggiato a caso, semplicemente! Anche se lei continua a ripetere che sia la sua logica che ammazza la logica e blabla… -
 
Ma poi scuote il capo, come a riprendersi da quelle elucubrazioni.
 
- Comunque, sorte o non sorte, ora siete qui. Ed il motivo è molto più importante di ciò che credete: si tratta di un’organizzazione criminale, che da anni crea problemi nella Regione, ed è stata chiesta la collaborazione di più allenatori per una missione molto particolare… -
 
Li fissa ancora, poi un sorriso smagliante quanto ironico le compare sul volto.
 
- Perciò, consideratevi onorati di essere le “vittime” di questo sorteggio… anche se, credetemi, la signorina Lullabi vi addestrerà in modo opportuno, a partire soprattutto dalla sopravvivenza e dagli alloggi molto particolari che dovrete sudarvi… -
 
Sguardo a Charlotte, e altro non sembra voler loro anticipare.
 
“Accidenti… non credo che otterrei le informazioni che vorrei parlando con lei.” Mi gratto il mento.
Achille mi sussurra qualcosa all’orecchio.
-Uhm… hai ragione. Solo proseguendo in questa avventura verrò a conoscenza di ciò che voglio sapere.- Concordo con il mio pokemon lotta. Inferno annusa una pianta e, per poco, non starnutisce creando una fiammata.

 
Risposto alle domande dei giovani allenatori, la signora torna ad assumere un’espressione alquanto seria e fa loro segno di seguirla.
Si ritrovano, quindi, a girovagare per l’intera Villa, in molte delle stanze e dei lunghi corridoi che la caratterizzano.
 
- Signorina Luuuuuuullabi! –
 
La donna continua a chiamare questa fantomatica Capopalestra in ogni dove, ma senza ricevere alcuna risposta, motivo per cui solo dopo una mezz’oretta abbondante si ferma nuovamente nel salotto, dove anche i ragazzi che l’hanno seguita.
 
- Non c’è che una sola cosa da fare … Seguitemi. –
 
E si incammina nuovamente, la donnina con gli occhiolini tondi, seguita a ruota dai ragazzi un poco spaesati da quel fare e da quella situazione, considerando che la signorina “tanti bacetti” non si trovi da nessuna parte!
Sale rapidamente le scalinate coperte da un tappeto vellutato, arrivando dinnanzi ad una grande porta a vetro che apre con noncuranza, ritrovandosi dunque su di un enorme terrazzo.
Fa un lungo respiro, l’aria pulita e profumata che le entra nei polmoni, quasi ad accarezzare gli animi da tanto che è soave, mentre dinnanzi a loro si estendono ettari ed ettari di una grande foresta, un bosco che pare tanto magnifico quanto forse un poco intimidatorio.
La Signora Virusa si volge verso i ragazzi, li osserva, le pupille che divengono fessurine minime, mentre con una mano indica il bosco davanti a loro.
 
- Dovrete cercarla, sicuramente si trova all’interno della foresta … -
 
Dice in tono serio, per poi prendere maggior aria nei polmoni e gridare, con tono imperioso ed un poco irritato.
 
- … e vi ricordo che siete in ritardo, perciò andate! –
 
 
-Lo sapevo, io lo sapevo che avremmo sfacchinato tutto il tempo!- esclama Charlotte, stizzita. Gli altri ragazzi e Pokemon la guardano strano, evidentemente ancora non l’hanno conosciuta bene.
La signorA Virusa le lancia un’occhiata di disapprovazione e lei ha la decenza di stare zitta, ma dentro di sé continua a macchinare qualcosa, Ninetales se lo sente.
Bisogna solo sperare che non sia un’idea tanto “distruttiva”.

-Ok!- Con una musica eroica in sottofondo e al rallentatore corro verso la ringhiera e alzando una gamba, la poggio sul marmo e come una molla scatto verso l’alto.
“Impressionante quanto può fare un cuore ardimentoso… persino il sole mi bacia il viso.” Qualche secondo dopo mi rendo conto di aver fatto la più bella figura d’imbecille  che si ricordi!
Finisco contro uno degli alberi, faccio slalom tra i rami spessi e infine termino la mia caduta con la testa su una delle cime di un torterra che si trovava a passare lì sotto.
Lei mi risponde con un forte Solarraggio. Qualche minuto dopo sono dall’altra parte del bosco e con diverse contusioni al corpo.
-Ma Porco Arceus!!!- Il mio Ruggito (sì avete capito bene:  è la mossa, non il verbo.) si sente per tutto il bosco facendo scappare  ogni pokemon volante e non nel raggio di 20 metri.

Beh, non era quello che mi aspettavo, non so bene perché sono qui ma non credevo di dover dare la caccia a una tizia con il terriccio al posto del cervello. La macchia verde che si estende sotto di noi è talmente grande e maestosa che intimidisce e mi fa sentire piccola e insignificante.
Però devo tenere presente che ho due Pokémon in grado di volare e che se mantengo la calma posso fare di tutto, basta usare la testa. O almeno spero…

 
  
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