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Autore: Violet Tyrell    19/12/2012    5 recensioni
Sequel di "Profumo di Tenebra".
Dopo i MAGO, Anastasia Silente deve pensare al suo futuro... e a come allontanarsi dall'influenza di Tom Riddle che ha rischiato di schiacciarla: accettata per un apprendistato presso un noto Spezzaincantesimi nordico, la giovane ex-Corvonero parte per la Finlandia e ottiene un lavoro come insegnante di Volo a Durmstrang per non dover pesare sulle spalle della famiglia.
La avrà una sorpresa-non sorpresa ovvero la presenza di chi inizialmente ha collaborato al suo rapimento. La convivenza sarà difficile, soprattutto se è proprio quell'uomo che il destino ha deciso di metterle al fianco per tutta la sua vita.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Buon sangue non mente'
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Il lato più affascinante della luna, è quello che non ci è consentito vedere Angolo di benvenuto_ 

Inizio a pubblicare questa storia molto in ritardo rispetto alla data prevista. Questa è il sequel di "Profumo di Tenebra", proprio quello diretto dato che tratta del post Hogwarts di Anastasia Silente. Quindi è necessario conoscere quella storia( ecco il link) anche se posso riassumervela in poche righe per chi non la ricorda più xd

Anastasia Silente, nipote di Albus e figlia di Aberforth, frequenta Hogwarts finendo nella casa Corvonero; durante i primi anni sviluppa un carattere molto incline ad andare d'accordo con Tom Riddle(del suo stesso anno) e comincia a provare un forte interesse nei suoi confronti. Tuttavia, nonostante ciò che prova, è poco incline a farsi comandare pur accettando di entrare a far parte del suo gruppo che chiama Mangiamorte.
Dopo un incredibile avvicinamento tra i due, Anastasia al suo ultimo anno viene rapita da Gellert Grindelwald che desidera avere il tanto atteso confronto con Albus; durante la prigionia la giovane subisce violenze psicologiche a non finire e viene liberata dopo alcuni mesi, proprio durante la cattura di Grindelwald. Il mago oscuro l'aveva comunque fatta tenere sotto controllo da Doria, docente di Pozioni a Durmstrang, che si invaghisce dellla ragazza e diventa parzialmente responsabile della cattura di Gellert.
Tornata a Hogwarts, Anastasia termina la scuola col massimo dei voti e una decisione difficile, ovvero abbandonare il controllo che Tom Riddle ha su di lei e liberarsi della sua presenza. La storia riparte da questo punto.

Ci sono alcune cose di mia invenzione. Questa storia in parte fa anche parte di "Studenti di Durmstrang" di Enide, che saluto calorosamente e a cui è pure dedicata u.u in fondo qui stiamo a Durmstrang, mica robetta U__U

Il lato più affascinante della luna è quello che non ci è consentito vedere




Capitolo 1 - Hello, Durmstrang
 


Il giornale del giorno non portava notizie importanti, ma la ragazza fingeva ugualmente di trovarlo interessante; Anastasia sfogliò tutte le pagine mentre la nonna rideva assieme al loro ospite, ma nulla riusciva a calmarla.  Da alcune settimane, la nonna - Cassiopea Indira Selwyn in De La Mater Chicester - invitava molti giovani maghi promettenti per permettere che Anstasia facesse nuove conoscenze; tra questi, Anastasia aveva riconosciuto l'Auror Conrad Wallace, il più solerte nel presentarsi. Anche quel giorno era giunto, apparentemente per portare un messaggio all'anziana donna, ma Anastasia sapeva che doveva esserci una ragione nascosta: difatti non le era mai concesso di restare nella propria stanza quando l'Auror giungeva alla villa.
La ragazza temeva il momento in cui la nonna avrebbe lasciato la stanza. Da quando aveva terminato Hogwarts, la villa non era mai stata tanto affollata; Anastasia si era detta che sarebbe stato preferibile vivere con i nonni invece che nella dimora vuota di Londra che apparteneva ad Albus, ma alla luce di quanto stava accadendo, si chiedeva se fosse stata una buona idea.
"Oh, è arrivato il gufo di Iris... Anastasia, vuoi per favore intrattenere il signor Wallace in mia assenza? Sarò celere", cinguettò l'anziana strega alzandosi elegantemente, maestosa nella sua compostezza che si presentava in un delicato fruscìo di pesante stoffa; la ragazza si limitò ad annuire, maledicendo la nonna dentro di sé.
Il gufo di Iris - il Ministro della Magia, a cui lei era sinceramente legata - era giunto già da parecchie ore, ma guarda caso l'anziana strega sceglieva solo quel momento per leggere la missiva. O forse già ne conosceva il contenuto. Con lo sguardo rivolto verso la porta dorata del salone, che era appena stata chiusa dopo il passaggio di Cassiopea, Anastasia cercò di non farsi prendere dal panico. Temeva di conoscere la ragione della presenza di Conrad Wallace lì, in quel momento, e vedere il suo limpido sguardo non l'aiutava. "Spero non la imbarazzi trovarsi in mia presenza, signorina Silente". Educato, di bell'aspetto e di buona famiglia: Anastasia sapeva che Conrad era tra i giovani più desiderati dalle streghe in età da marito, ma mai avrebbe pensato di trovarselo un giorno proprio di fronte a lei. Era un Auror potente - lo aveva anche provato sulla propria pelle, dopo la terribile agonia di Copenaghen -, ma non bastava. Lo aveva anche detto alla nonna ma era certa che le sue parole fossero cadute nel dimenticatoio.
"Certo che no, ne avrei motivo? Mi dispiace che la nonna sia... impegnata, la mia compagnia non é interessante come la sua". La ragazza si sentiva stranamente  in svantaggio, doveva essere colpa di quella strana espressione: il giovane non sorrideva, ma sembrava non perdersi neppure un dettaglio dei suoi movimenti. Era una sensazione curiosa: piacevole, ma al tempo stesso estremamente fastidiosa
"Nessun motivo, ma se mi permette le vorrei mostrare una cosa" esordì Conrad all'improvviso, deviando l'argomento, come se gli fosse venuto in mente solo in quel momento; Anastasia non potè far altro che annuire e dare quindi il suo permesso, consapevole che l'etichetta e le buone maniere non potevano essere dimenticate solo perchè si sentiva vagamente a disagio. L'uomo agitò pigramente la bacchetta e apparvero alcune grosse pergamene tra le sue braccia, che si affrettò a posare sul tavolo di cristallo; la ragazza si avvicinò, chiedendosi di cosa si trattava... Le sembrava molto strano che Conrad mostrasse a lei qualcosa che aveva a che fare con il suo lavoro di Auror, tuttavia non riuscì a impedirsi di osservarle una volta che furono aperte. Sembravano rappresentare la pianta di un edifico, e suo malgrado Anastasia ammirò quel lavoro certosino: quella era una villa di rara bellezza, lussuosa e probabilmente confortevole. Non le riusciva solo di comprendere come mai avesse voluto mostrarla proprio a lei, e non alla nonna... Ma forse era solo un caso?
"Posso chiederle la sua opinione, signorina?" Le parole dell'Auror spezzarono il silenzio che durava già da parecchi minuti; lo sguardo del giovane non si era perso neppure un movimento di Anastasia, e si chiese se la ragazza potesse immaginare ciò che lui e Cassiopea si erano detti. L'anziana strega gli aveva concesso la sua totale benedizione - assieme a quella del marito -, ma l'aveva altresì avvertito che Anastasia non era una ragazza che avrebbe accettato la sua proposta a occhi chiusi, e necessitava di essere sbalordita. Per lui era stato semplice decidere come agire, e dalla meraviglia che solcava i lineamenti della giovane sentiva di essere sulla buona strada.
"Beh... Io non sono esperta ma sembra davvero un bel posto, anche se..." Anastasia non completò la frase, sentendosi improvvisamente intimorita; tuttavia quelle parole che non aveva pronunciato sembrarono aleggiare nell'aria come se fossero state sempre lì tra loro. La ragazza sperò di non arrossire perchè non avrebbe saputo come giustificarlo; Conrad appoggiò la mano su una delle pergamene, facendo finta di osservarla ma servendosi di quei disegni per riuscire a terminare ciò che stava facendo. "Sarebbe un dono che le vorrei fare, signorina Silente... Speravo che le piacesse e sono sicuro che anche quando la vedrà completa non cambierà idea."
In quell'istante Conrad potè percepire distintamente la sorpresa di Anastasia, gli sembrava quasi di toccare con mano l'incertezza che emanava dalla ragazza, assieme allo sdegno; difatti Anastasia, per quanto l'avesse sospettato, aveva l'impressione di sentirsi oltraggiata ma senza il coraggio di esprimere a parole ciò che provava. "Immagino che vorrà qualcosa in cambio..." La voce della ragazza era improvvisamente di granito, come se si sentisse minacciata ma Conrad stabilì che dopotutto era anche normale: non si era aspettato che gli saltasse al collo dalla gioia, la confusione era una reazione accettabile. Allungò le braccia per prenderle le mani nelle sue e impedirle di distogliere l'attenzione da lui.
"Non credo di sorprenderti nel dirti che in cambio desidererei il tuo consenso a sposarmi", disse l'Auror, scegliendo strategicamente la forma confidenziale, comprendendo che la ragazza l'avrebbe probabilmente apprezzato molto di più che una formale richiesta come si conveniva nella loro società. Tuttavia non era preparato all'espressione sconvolta che le vide sul volto: Conrad sapeva di essere nella posizione di potersi scegliere qualunque donna da prendere in moglie tra le tante streghe purosangue, e alla fine la sua scelta era caduta sull'ex amica di sua sorella. Ci aveva pensato per molto tempo ed era giunto alla conclusione che la nipote del celebre Albus Silente era ciò che faceva per lui. Per quanto non una bellezza di prim'ordine, Anastasia era molto affascinante, inoltre dopo la terribile esperienza del rapimento sembrava molto più matura di come l'aveva conosciuta solo l'anno precedente. La silenziosa ragazzina frivola che indossava un abito sfarzoso aveva lasciato il posto a una ragazza molto più seria e posata, e di grande fascino.
Inoltre sapeva che di rado si poteva trovare una strega così dotata: Conrad aveva preso alcune informazioni ed era riuscito a scoprire che Anastasia era uscita da Hogwarts con il massimo dei voti in tutti i M.A.G.O. e non era una cosa che poteva riuscire a tutti. E poi durante quei lunghi incontri aveva potuto constatare personalmente che la ragazza aveva un buon carattere, era aperta e brillante... E qualcosa lo spingeva a volere proprio lei, che tra tutte le streghe era la sola a non averlo mai apertamente incoraggiato.
La parentela con Albus Silente non era ciò che lo interessava sopra ogni cosa, anche se conferiva lustro al contratto; con i nonni della ragazza era già stato raggiunto un accordo dal momento che lui pure proveniva da una famiglia ricca, pertanto l'unione sarebbe stata semplicemente piena di vantaggi per entrambi.
Anastasia si sentì ghiacciare ma non disse nulla, consapevole che i suoi incubi si erano realizzati in fretta: liberò le mani dalla presa possessiva dell'altro e badò a mettere una certa distanza tra loro, mentre si chiedeva come fargli sapere che la sua proposta non la interessava. "Sei una ragazza intelligente, non credo tu sia rimasta sorpresa dalle mie parole", disse nuovamente il ragazzo, nel tentativo di indurre Anastasia a dire qualcosa. La ragazza si fermò, dandogli le spalle e osservando il panorama al di fuori delle vetrate.
"Hai ragione, ma speravo tu avessi capito che non sono interessata: credevo di avertelo dimostrato con il mio disinteresse, non era mia intenzione arrivare a dirtelo tanto crudamente". In quel momento Anastasia non vedeva l'enorme giardino che circondava la villa, era praticamente indifferente al fatto che i tanti rari esemplari di Creature Magiche stessero giocando anche tra di loro; le pareva di essere finita in un  incubo che aveva cercato di rimandare tanto a lungo. Aveva avuto la netta impressione che la nonna avesse voluto metterla nei guai lasciandola sola con lui, ed era altrettanto certa che lei sapesse quello che stava per accadere.
Ma la sua decisione l'aveva presa molto tempo prima, forse quando ancora si trovava a Hogwarts: era la che aveva visto frantumarsi tutte le speranze che si era creata e non aveva intenzione di lasciare che qualcuno riuscisse a intrappolarla in un matrimonio che non voleva. Non era tanto il ricordo di Tom Riddle quanto l'amaro dolore che era rimasto a testimoniare il fallimento; dopotutto il Serpeverde non aveva fatto altro che comportarsi nel solo modo che conosceva, e non le aveva certo detto lui di credere che l'amasse davvero, senza alcun fine secondario. Ma Anastasia - che era rimasta brutalmente scottata da quell'esperienza - non aveva dimenticato, e per quanto non volesse più neppure sentir nominare il ragazzo, allo stesso modo non provava il desiderio di utilizzare qualcuno per scacciarlo dalla mente. Il tempo e la lontananza le avrebbero reso più semplice il compito, o almeno era ciò che lei sperava di cuore. Non sentì quello che Conrad stava dicendo, anche se aveva la consapevolezza che avesse a che fare con una richiesta di ripensamento. Per fortuna in quel momento entrò nel salone un elfo domestico, e Anastasia approfittò del suo arrivo per mettere fine alla discussione e rifugiarsi nelle proprie stanze.



La nonna era certa che Anastasia sarebbe tornata in fretta sulla sua folle decisione: lo aveva anche già detto al ragazzo, consigliandogli di non pressare la nipote e attendere che rimettesse la testa sulle spalle. Dopotutto era sicura che la scelta fosse dovuta all'impulsività dei diciannove anni di Anastasia, che ancora non vedeva il mondo reale per come era.
Quali che fossero le motivazioni di entrambi, la ragazza li deluse profondamente: si era impegnata a scrivere una lettera di suo pugno proprio a Conrad Wallace, in cui gli ribadiva che la sua scelta di non sposarlo dipendeva semplicemente dal fatto che non era interessata a lui e che non intendeva contrarre un matrimonio solo per fare contenta la nonna. Nonostante tutto ciò che aveva sempre pensato, Anastasia avrebbe sposato qualcuno solo se ne fosse stata davvero innamorata, il che escludeva che potesse accadere con l'Auror; era un bel giovane - gli occhi non le mancavano - ma non era scoccata alcuna scintilla che lasciasse presagire qualcosa del genere in un prossimo futuro.
"Non essere sciocca! Le buone occasioni si presentano una volta sola nella vita, e non vanno sprecate! Anche tuo zio te lo direbbe se fosse qui!" Cassiopea lo ripetè più volte ad Anastasia, cominciando a insistere affinchè la nipote accettasse di incontrare il giovane Wallace a cui porgere le sue scuse: secondo l'anziana donna, era stata la paura a far decidere la nipote ma ci avrebbe pensato lei a farla ragionare! Con sua grande soddisfazione, Conrad Wallace si era dimostrato molto ostinato e non passava giorno in cui alla villa non arrivassero fiori e omaggi di qualunque tipo, tutti indirizzati ad Anastasia. E la ragazza cominciava a sentirsi soffocare: aveva deciso di evitare la casa londinese dello zio Albus, pensando che vivere un po' con i nonni avrebbe rappresentato molto per loro ma ora era pentita di tale decisione. Il fatto di non aver scelto un percorso di studi in maniera ufficiale aveva convinto la nonna che Anastasia fosse solo in cerca di un buon partito, senza sapere che sua nipote stava in realtà aspettando una risposta da almeno un mese.
Ma a inizio novembre la situazione cominciò a degenerare. "Se non accetti l'Auror Wallace, chiederò un incontro con Abraxas Malfoy: ho sentito che sta pensando finalmente di accasarsi, e visto che non ti piacciono i giovanotti di pochi anni più di te, magari lui potrà andarti meglio." La voce dura e severa di Cassiopea fece breccia tra i pensieri di Anastasia, che si sentì rabbrividire; Narkissos le aveva a volte parlato di suo fratello maggiore - che doveva avere circa trentacinque anni - e del fatto che fino a quel momento si era limitato a fare carriera al Ministero senza sposarsi, e la ragazza si disse che piuttosto di ritrovarsi legata a lui, si sarebbe impiccata.
Da quel poco che sapeva, Abraxas Malfoy era tra i pochi di cui Tom Riddle si fidava e che sicuramente aveva avuto una parte attiva durante le ricerche quando era stata rapita; il solo pensiero di vivere la propria vita a fianco di qualcuno che prendeva ordini da Riddle... A quel punto le sarebbe convenuto stare direttamente con lui, no? Non avrebbe avuto senso e Anastasia si sentiva male solo al pensiero; scoccò alla nonna un'occhiata inespressiva ma dentro di sè aveva già deciso e attese la mattina seguente per mettere in pratica il uo piano.
"Anastasia! Tesoro mio, che bella sorpresa!" Evangeline Carroll corse incontro alla sua amica del cuore, i capelli rosso scuro che svolazzavano nell'aria, avvolta da una camicia da notte incredibilmente raffinata. Anastasia le sorrise mentre scendeva dalla groppa di Alyssa; la Thestral annusò il terreno mentre le due ragazze si abbracciavano,felici di vedersi dopo molte settimane. Evangeline invitò l'amica a entrare e a fare colazione con loro dato che era ancora molto presto e persino i genitori parevano contenti di vederla. Dopo essersi scambiati alcuni convenevoli, Evangeline condusse Anastasia al piano superiore dove si trovava la sua stanza: i Carroll abitavano in una casa grande che si trovava appena fuori Bristol, ma senza alcun lusso, anche se avevano un elfo domestico che si occupava delle faccende domestiche mentre loro erano al lavoro. "Allora, che succede?"Evangeline non esitò a rivolgersi all'amica a quel modo: si erano scritte ma aveva sempre pensato che Anastasia le nascondesse qualcosa e le era bastato vederla per capire di avere ragione. La ragazza era però stata attirata da uno scatolone che conteneva una stoffa che pareva molto preziosa; in quel momento ricordò l'invito al prossimo matrimonio dell'amica, che si apprestava a diventare la prima signora Malfoy dopo molti anni di attesa. A quanto pareva Malfoy senior non aveva voluto perdere tempo: Narkissos era il suo figlio minore ma dato che aveva trovato i Carroll rispettabili, aveva deciso di acconsentire alle nozze il più rapidamente possibile. Tutti però sapevano che l'anziano mago voleva vedere sistemato anche Abraxas, soprattutto a quell'età.
Anastasia si chiese se l'amica fosse davvero convinta di quell'unione, anche se aveva gli occhi che parlavano al posto suo. Si sedette sulla poltrona e sentì la tensione svanire.
"In verità sono in fuga...", disse la ragazza e si lanciò nel racconto delle mille manovre della nonna per farla fidanzare e sposare prima con Wallace e poi ipotizzando pure Abraxas Malfoy. Evangeline scoppiò a ridere e il suo entusiasmo divenne contagioso in fretta. "Mi chiedevo se mi potessi offrire asilo politico per un po'... Sto aspettando una risposta da uno Spezzaincantesimi nordico ma non vorrei che la nonna riuscisse a incastrarmi se restassi la...Naturalmente potrei rendermi utile per il tempo che rimarrei qui, e persino pagare..." Anastasia sapeva che i Carroll vivevano modestamente e non era sua intenzione approfittare della loro situazione; possedeva parecchi galeoni sul suo conto personale alla Gringott e non avrebbe esitato a spenderli anche tutti pur di ottenere la propria libertà e sarebbe stata felicissima di restare li con la sua amica. La ragazza si rendeva conto che il contratto stipulato con i Malfoy sarebbe stato molto utile ai Carroll: a quel modo avrebbero sistemato le loro finanze, a meno che Evangeline non avesse fatto qualcosa per farsi in qualche modo ripudiare. Ma se conosceva bene Narkissos, avrebbe fatto di tutto per tenersi stretto Evangeline.
"Ma non dire stupidaggini, sono felicissima di ospitarti! Posso capire che tu non possa sentirti a tuo agio con tua nonna che ti parla di matrimoni... specie dopo... ecco, dopo quello che è successo con Tom..." Evangeline inciampò nelle parole e si rese subito conto di non potersi dilungare sull'argomento: lei non aveva mai saputo che cosa era successo tra l'amica e Tom Riddle ma era giunta alla conclusione che doveva trattarsi di qualcosa di grave. Anastasia aveva solo detto di essere stata tradita dal ragazzo ed Evangeline aveva dedotto che il Serpeverde avesse fatto qualcosa di sbagliato, di certo non aveva tradito nel senso letterale della parola; non era il genere di ragazzo in grado di farlo, lo sapevano tutti, però forse sì, aveva calpestato il cuore di Anastasia... E lei lo aveva intuito, così come ora sentiva che l'amica continuava a rifiutare qualunque chiarimento.
Evangeline era stata la prima a essere felice quando aveva avuto il sentore che i due si frequentassero: tutta la scuola ne parlava di nascosto ma nessuno aveva mai osato porre domande agli interessati... Ed era stata la prima a sentirsi stringere il cuore quando aveva capito che una frattura insanabile si era frapposta tra i due; tuttavia aveva rispettato il suo silenzio e pure in quel momento non intendeva comportarsi in maniera indiscreta. "Ma ti avviso subito che non potrai evitare di aiutare me, con tutti i preparativi che devo fare per le mie nozze avevo proprio pensato di rapirti. E per cominciare, questa mattina verrà qui madame Fointeneau per prendermi le misure. Devi assolutamente essere presente!"



I Malfoy avevano fatto le cose in grande: praticamente tutte le famiglie Purosangue erano presenti, così come i più importanti rappresentanti del Ministero e colleghi del padre dello sposo. Il Ministro della Magia era assente ma era arrivato un suo gufo personale per congratularsi con gli sposi e portare in dono un calice d'oro, lavorato dai folletti: si trattava di un oggetto preziosissimo, difatti i rubini che lo decoravano brillavano di luce propria. Inoltre era un dono classico perchè da quel calice entrambi gli sposi avrebbero dovuto bere il loro primo sorso di vino elfico, come suggello e augurio di un futuro prospero sotto ogni punto di vista.
Durante la cerimonia, Anastasia si ritrovò seduta a fianco di Abraxas, fratello e testimone dello sposo; la ragazza avrebbe preferito stare in disparte ma Evangeline le aveva fatto chiaramente capire di voler compiacere i futuri parenti accettando ogni singola tradizione che prevedeva la cerimonia. Così Anastasia sapeva che il suo posto era accanto al testimone di Narkissos - essendo lei quella di Evangeline -, sia durante la cerimonia che al sontuoso pranzo che sarebbe seguito; la sarta che aveva fatto confezionare lo splendido abito da sposa si era occupata anche della veste che avrebbe indossato lei e ora si ritrovava vestita di azzurro, della stessa tonalità dei suoi occhi. Tutto sommato era un bel capo anche se non vedeva l'ora di toglierselo; aveva già avvisato Evangeline che avrebbe dovuto partire presto, il viaggio che l'attendeva avrebbe potuto essere molto lungo e lei non voleva arrivare tardi. "Spero che sia tutto di suo gradimento, signorina Silente."
La voce bassa e profonda di Abraxas Malfoy distolse l'attenzione di Anastasia dalle decorazioni floreali che riempivano la sala; lei e l'uomo si erano reciprocamente salutati e presentati all'arrivo al Manor ma poi non avevano più scambiato alcuna parola a a causa della folla di persone a cui dovevano prestare attenzione.
"Certo signor Malfoy, la location è splendida, così come l'organizzazione di tutto." Anastasia detestava le formalità ma per una famiglia come i Malfoy... beh, non c'era nulla da fare. Era così e basta! Dal momento che aveva deciso di non mettere in imbarazzo l'amica, aveva ripassato tutto il galateo per comportarsi in modo impeccabile.
"Sono lieto di sapere che gradisce tutto... Mi onorerebbe di un ballo, signorina?" No. Anastasia avrebbe voluto rispondere a quel modo ma naturalmente non poteva; non solo avrebbe offeso Abraxas - cosa che non le avrebbe impedito di vivere serenamente in ogni caso - ma anche Evangeline e lei non lo desiderava. Anche ballare era una costrizione: non le piaceva, non con quel biondo estraneo che era il suo partner. Doveva riconoscere però che Narkissos aveva ragione a definirlo pericoloso perchè anche così rilassato, dava l'idea di tenere sempre la situazione sotto controllo, di detenere un ruolo di comando.
"Vedo che avete attirato l'attenzione del nostro scapolo d'oro", le disse Abraxas alcuni minuti dopo la fine del ballo, indicando l'Auror Wallace che era circondato da ragazzine cinguettanti palesemente ignorate. I suoi occhi erano glaciali e fissi su di loro, soprattutto su Anastasia, come se stesse reclamando un suo possesso; Abraxas però sapeva anche che l'Auror non avrebbe mai osato raggiungerli e pretendere per sè la sua dama. Anche Anastasia l'aveva visto e il suo sospiro rassegnato diceva molte cose. "Non sono interessata anzi, spero non voglia essere scoraggiato pubblicamente."
Anastasia aveva i brividi al pensiero di un'eventuale scenata pubblica ma Abraxas la rassicurò che non ci sarebbero stati problemi; solamente quando furono a tavola per la cena, la ragazza capì il perchè dei molti sguardi insistenti. Anche Malfoy Senior la osservava e parve gradire di vederla a fianco di Abraxas, a conversare educatamente.
"E ha già trovato un fidanzato, signorina Silente?" La domanda proveniva da una strega grassoccia, molto incline ai pettegolezzi tanto che il suo commento fece risuonare delle risatine in tutta la sala. Anastasia le avrebbe tirato in faccia il vino elfico ma si contenne: in un certo senso l'aura dei Malfoy la contagiava e il contegno era degno anche del suo rango. "No, non l'ho neppure cercato.Tra poco inizierò il mio apprendistato e non avrò tempo per dedicarmi a sistemarmi..." La ragazza sorrise ipocritamente alla donna spiazzata, mentre a rivolgerle la parola fu la signora Malfoy.
"Oh, anche tu al Ministero? Immagino che tra tuo zio, i nonni, le conoscenze e i voti non avrai fatto fatica a entrare: in che Dipartimento?" Anastasia sperò che si affogasse con le sue stesse parole ma represse ogni commento, sorridendo innocentemente. "No, sono stata accettata come apprendista da Fjodor Nastassos, partirò a breve."
Al che tutti cominciarono a complimentarsi e Anastasia vide che Abraxas sembrava persino colpito: Nastassos era uno Spezzaincantesimi anziano ma potentissimo, e lei aveva trovato grandioso il fatto che fosse pronto ad accettarla. Era il migliore di tutti, oltre a essere sufficentemente lontano da Tom Riddle e dalla sua influenza negativa. "E non è tutto qui, insegnerà anche a Durmstrang!" A parlare era stata Evangeline, la nuova signora Malfoy, e questo fatto causò ancora più entusiasmo; Anastasia avrebbe quasi voluto dissuaderli tutti ma tacque, fissando il piatto e desiderando ardentemente controllare il tempo per poterlo accelerare.
L'elfo domestico si presentò puntuale subito dopo il tradizionale lancio del bouquet della sposa, che capitò proprio in mano a lei; dopo un abbraccio a Narkissos e un bacio a Evangeline, Anastasia lasciò il Manor dei Malfoy e tutti i suoi invitati per partire. Destinazione Karick Town.


La sua Thestral le aveva sicuramente abbreviato di molto il viaggio ma un paio d'ore in volo di sera non era proprio comodo; Anastasia si aggirò infreddolita tra le viuzze del paese e respirò di sollievo nel trovare la locanda. Era già molto tardi ma lei aveva na prenotazione da qualche settimana, perciò non esitò a infilarsi nel letto e a dormire.
Fu solo la mattina seguente che si rese conto che il villaggio poco lontano da Durmstrang era una piccola cartolina natalizia: la neve ricopriva tutto e ovunque c'erano maghi e streghe vestiti a festa, che si scambiavano regali o informazioni. Anastasia aveva fatto attenzione a indossare abiti caldi ma si sentiva come se fosse un folletto: portava un pesanto abito in stoffa azzurra e un mantello dello stesso colore rivestito di pelliccia. Aveva una bella sciarpa bianca, guanti dello stesso colore e dei paraorecchi azzurri. Si sentiva anche molto più giovane dei suoi anni e sorrideva mentre guardava le vetrine, alla ricerca del pub locale.
Era appena entrata quando lo vide: aveva appuntamente con Dragomir Dekan, il Preside di Durmstrang, e lo riconobbe dalle immagini che aveva visto sulla Gazzetta quando si era parlato della sua liberazione. Quello che non si attendeva era che pure lui conoscesse il suo aspetto. "Signorina Silente, vero? Che piacere incontrarla, sono contento che abbia trovato facilmente il nostro villaggio... è sua la Thestral? Davvero un animale bellissimo."
Anastasia di fronte a quel modo di fare così cordiale rimase piacevolmente colpita; aveva avuto un po' di dubbi su come presentarsi e comportarsi ma si sentiva a suo agio pertanto non esitò a sorridere e a rispondergli. "Si, Alyssa mi ha accompagnata fin qui. Devo ammettere che è molto bello qui, quando sono partita c'era molto meno freddo... Ma non importa. Ero curiosa di sapere la sua proposta."
I due avevano ordinato una bevanda calda per trascorrere il tempo mentre parlavano; Anastasia aveva ricevuto una lettera proprio da Dekan, in cui l'uomo le proponeva un possibile lavoro come insegnante di Volo nella sua scuola se lei non avesse avuto programmi diversi. Il mago aveva sentito parlare benissimo di Anastasia come giocatrice di Quidditch oltre che come strega, e dopo aver sentito dire che sarebbe giunta a Nord aveva colto l'occasione al volo. Il solo problema era se la giovane avesse superato il trauma, dato che Dorian Thorvaldsen era ancora il loro docente di Pozioni.
Si sarebbero incontrati, non c'erano dubbi. Lui temeva le reazioni di entrambi ma non disse una parola, raccontandole quello che aveva in mente. Gli piaceva quella ragazza così seria e posata, ma anche indiscutibilmente forte: dai suoi occhi poteva vedere una sofferenza ben celata ma un altrettanto sangue freddo e forza di volontà.
Non era una bambolina anche se poteva sembrarlo guardandola.
Parlare con lei poi era stimolante perchè era davvero ben istruita e per un momento pensò che farle insegnare Volo sarebbe stato mortificare il suo talento.
"Bene, penso che sia una buona idea continuare questa conversazione a scuola. Che ne dici?" Anastasia annuì. Era ovvio, doveva visitarla, ma all'improvviso le sembrava quasi di tradire Hogwarts; tuttavia seguì Dekan dopo essere usciti dal pub, con Alyssa che trotterellava dietro di loro al pari di una guardia d'onore.



Note:

Bene, avrò piacere di sentire le vostre opinioni :=) un bacione e un abbraccio. E buone feste, dubito aggiornerò prima di gennaio^^

   
 
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