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Autore: Setry_USui    06/07/2007    3 recensioni
[Una produzione del Full Metal Alchemist Fan Forum] Fan Fiction EdwardXWinry. Una visita alla nonna...un'istante, un'irruzione con la forza nella casetta di Rezembool e poi il buio... Cosa vogliono gli Homunculus da Winry? Sostiruirsi a lei per vegliare sui loro preziosi sacrifici umani?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apri gli occhi

 

Alphonse Elric aprì la porta della stanza...Edward se ne stava sdraiato a pancia in giù sul suo letto e sorreggeva il capo con la mano sinistra, sotto i suoi occhi scorrevano le righe di un grande e spesso tomo, probabilmente di Alchimia. Ed alzò a mala pena gli occhi dalla sua lettura, per constatare l'arrivo del fratello.

"Già di ritorno? come sta Winry?"

"Lo Sapresti anche tu se la andassi a trovare." ribatté Al leggermente acido.

"Uhmpf...ho tante cose da fare ora..." rispose vacuamente Edward tornando alla sua lettura "Allora? come sta?" domandò nuovamente senza però guardarlo.

"Bene..." rispose infine Alphonse rassegnato "anche se..."

"Cosa?"

"Beh...mentre ero lì...è arrivato Mustang."

Ed alzò di scatto gli occhi dorati dallo scritto e li portò sul fratello: "Cosa voleva?"

Al rimase leggermente stupito da quell'improvviso interessamento: "Non lo so fratellone, voleva parlare da solo con Winry..."

A quelle parole il giovane alchimista scattò in piedi: "E tu li hai lasciati da soli????"

"Calmati fratellone! che male può accadere?"

"Al! c'è bisogno che ti ricordi di chi stiamo parlando?" con quelle ultime parole spalancò la porta e corse fuori dalla stanza.

Correndo a tutta velocità uscì presto dall'albergo militare i cui alloggiava, passò in pochi istanti le trafficate vie di Central City e poco dopo solcava a grandi falcate i corridoi dell'ospedale; senza pensare a nulla, senza sapere...a mente vuota raggiunse la stanza e aprì la porta di scatto: "Winry!"

La ragazza dormiva...voltata di lato dava la schiena alla porta, le imposte erano state chiuse per fare oscurità e il silenzio appena rotto dal suo ingresso tornò ad aleggiare nella stanza...

"Oh..." Ed si sentì quasi in colpa per la brusca irruzione...da subito fece per voltarsi ed uscire in silenzio...

Ma poi...beh tanto...già che era lì.

Fece invece qualche passo in avanti e si chiuse la porta alle spalle più silenziosamente possibile.

Fece il giro del letto per ritrovarsi viso in fronte a Winry...sprofondata nello spesso cuscino dormiva tranquilla e serena respirando leggermente...

Edward sospirò ed un lieve sorriso addolcito gli allungò le labbra. Si sedette al bordo del letto prendendo a fissare la penombra, pensando a tutto e a niente.

"...Ed..."la sottile voce tipica di un risveglio lo distolse dai suoi pensieri, volse lo sguardo verso il basso e vide che la ragazza stava lentamente aprendo gli occhi.

"Oh...ben svegliata."gli disse semplicemente osservandola dall'alto verso il basso.

"Sono felice che tu sia qui." gli disse Winry stropicciandosi gli occhi; quella frase lo lasciò un pochino perplesso.

"Come mai?"

"Volevo ringraziarti...ringraziarti per avermi salvata."

Era chiaro...Roy le aveva detto tutto. Fortuna solo che il tenente non fosse stato presente al momento del suo ritrovamento.

"Beh...sai...era sopratutto colpa mia se..." iniziò il giovane alchimista cercando quasi una buona scusante per il suo gesto, ma Winry non lo lasciò finire.

"E poi...dovevo chiederti una cosa.."la sua voce tentennò appena, come se non fosse convinta della domanda che voleva fare.

“Chiedermi…beh dimmi…” esclamò Edward con un nodo alla gola.

Winry si tirò a sedere appoggiando la schiena al cuscino così da arrivare più o meno alla sua altezza.

“Ecco…più che domandartelo, devo capirlo da sola…” Winry abbassò lo sguardo, le sue gote si colorarono di un vago rossore…

Ed percepiva i battiti del proprio cuore distintamente, uno per uno…attese in silenzio qualche istante: “Capire…cosa?”

“Ecco io…” Winry alzò gli occhi verso Edward. Lo osservò con le iridi limpide e chiare qualche istante. Alzò una mano e lo afferrò per il colletto della canotta nera.

Ed la osservò stupito e confuso: “Cos…” non ebbe il tempo di finire la frase.

Winry lo tirò a sé e le loro labbra si incontrarono prima che lui potesse essersene reso conto. Un tocco tiepido che lo fece avvampare di emozione.

Durò solo pochi secondi, le labbra della ragazza si allontanarono dalle sue…rimanendo con il volto vicino a quello di Edward Winry socchiuse gli occhi e sussurrò…

“E così…eri davvero tu…”

Edward non rispose nulla, il suo cuore galoppava a una velocità impressionante e i pensieri che prima erano confusi e contrastanti parvero d’un tratto incastrarsi perfettamente tra di loro.

Winry appoggiò nuovamente il capo indietro allentandosi un po’ e sprofondando nel cuscino…quando fece per rialzare lo sguardo su di lui…sentì il tocco morbido di una mano sulla sua. Sgranò gli occhi arrossendo e guardando Ed che la fissava senza espressione. Il braccio destro del ragazzo andò a sfiorarle i capelli, le contornò dolcemente la testa mentre lui si chinava su di lei e le accarezzava nuovamente le labbra con le sue…sfiorandole solo…come se non osasse andare oltre o ne avesse paura.

“Ed…” Winry sussultò di quel tocco e trasformò il contatto in un profondo bacio invasivo ma dolce. Il ragazzo avvertì la sua lingua sfiorargli la bocca e quasi senza accorgersene fece altrettanto. Le mani della ragazza sfiorarono il volto di Ed come se non volesse…non volesse lasciarlo andare. Edward si abbandonò completamente a quel dolce sentore, chiuse gli occhi e si perse. Quasi involontariamente il corpo del ragazzo era scivolato sempre di più verso quello di Winry. Ora il suo braccio meccanico le contornava le spalle in un tenero abbraccio e la mano sinistra si intrecciava tra le sue dita.

Ma d’un tratto…così come era iniziata la magia svanì. Winry avvertì il corpo e le labbra del ragazzo scivolarle via con irruenza e distacco. Aprì gli occhi e vide che Edward era scattato in piedi allontanandosi dal lei e guardandola con occhi sgranati come se vedesse chissà cos’altro.

“Wi-Winry io….perdonami!” esclamò il ragazzo con voce tremante e guardandola come terrorizzato.

Lei restituì uno sguardo quasi deluso, triste: “Perdonarti…per cosa? Per avermi dato la vita una seconda volta con un bacio?” domandò lei.

“No! Io…ecco…è stato un errore! Non avrei dovuto, ti prego, fai come se non fosse successo!” esclamò lui come se fosse stato in preda al panico.

Winry sussultò a quelle fredde parole: “come? Come fai a chiedermi una cosa del genere?? Edward io…io ti…”

Edward la guardò…come terrorizzato: “NO! Non lo dire! Ti prego!” ormai quasi urlava…era disperato…non voleva sentirlo, lei non doveva provare questo per lui! Non poteva essere.

Winry scattò a sedere quasi adirata da quelle parole: “E’ sempre stato così! Lo sai…non posso continuare a trattarti come un fratello, un profondo amico e basta…io…” la rabbia si trasformò in pianto, e la voce della ragazza si spezzò in singhiozzi. “Io pensavo che tu…quasi non mi considerassi come una ragazza…pensavo che…mi vedessi come una sorella…e mi sono obbligata a fare lo stesso. Ma da quel giorno…da quando le tue labbra mi toccarono per la prima volta, io…io ho capito che era un castello di carte…” Calde lacrime ora le rigavano il volto. Edward fissava ostinatamente il pavimento obbligandosi a non guardarla, a tenere uno sguardo neutrale, quasi freddo: “Smettila Winry…”

“No che non la smetto! Lo vuoi capire che ti amo razza di idiota??? Vuoi capire che io muoio ogni volta che parti per tornare tra i militari? Che piango quando mi porti l’automail da riparare non per l’oggetto…ma perché indica che ogni volta tu sei andato a un passo dalla morte! Che ricomincio a vivere quando…quando torni a casa…”

Edward sospirò guardando il pavimento…tremava di emozione…cosa aveva fatto? Non poteva permetterlo…lei…non poteva amarlo…non poteva…

“Dì qualcosa! Ti prego! Qualsiasi cosa! Tu…tu provi qualcosa per me? Devo saperlo!”

Edward quasi sentì una voce urlare dentro di lui…ma la mise a tacere…alzò lo sguardo su di lei…lei…i suoi capelli d’oro, quegli occhi azzurri ora umidi di lacrime…e le sue labbra che tremavano nell’attesa di una risposta…le sue labbra…per un istante così dolci, ed ora così lontane…

“No…mi dispiace Winry….ma per me non è così.” Poche parole vennero dette, con un tono che non ammetteva repliche. Freddo e impassibile.

Winry credette di precipitare….

“Allora…quel bacio. Non significava nulla per te?”

“Sei stata tu a baciarmi!”

“Non mi è sembrato però che tu…”

“Te l’ho detto…è stato un errore.”

Nuove calde lacrime bagnarono il volto della ragazza “Sei…sei…”

Le parole della ragazza vennero interrotte dal suono della porta che si apriva. A fare capolino nella stanza nel momento meno opportuno furono Al e il tenente colonnello Mustang.

Al sussultò al vedere Winry in lacrime e con la voce tremante. Si voltò verso Ed, ma lui appena vide che stava per dire qualcosa guardò da un’altra parte.

“Fratellone! Cosa le hai fatto???” domandò Al con voce di rimprovero indicando Winry. “Cosa le hai detto?”

“Al…” fu la ragazza stessa a interrompere l’amico che era corso in sua difesa. “Lascia perdere…” mormorò affondando il volto nel cuscino per soffocare i singhiozzi.

Edward con espressione contratta si volse e si diresse verso l’uscita della stanza. Prima di varcarne l’uscio incrociò lo sguardo di Roy che inaspettatamente gli sorrise. Il ragazzino lo fulminò con lo sguardo.

“Posso parlarle?” domandò con tono incredibilmente formale senza aspettare risposta imboccò l’uscita proseguendo nel corridoio.

“Quando vuoi acciaio…” fu la semplice risposta del tenente prima di voltarsi e seguirlo.

 

  
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