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Autore: HelloPrudence    21/12/2012    4 recensioni
"Tu sei molto meglio del mio passato, e sarai molto meglio del mio futuro,già lo so.
Tu sei il mio presente."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Lovesick.

Sono senza speranza!”- ripeté Nick. Si era buttato sul letto quando gli avevo detto che Jasmin avrebbe passato la serata con Louis.
“Non è vero!”- dissi, accarezzandogli la schiena. Nick era un bel ragazzo, era alto, magro e muscoloso, aveva dei bei capelli e degli occhi piccoli,ma bellissimi, ma soprattutto Nick era un gentiluomo, e non lo faceva per provarci con tutte, era così. Faceva sempre passare avanti le ragazze, gli apriva la porta e gli accompagnava la sieda quando si sedevano. Erano i suoi modi di fare. Ed ero sicura che a Jasmin un po’ piacevano,ma qualcosa  la spingeva ancora a stare con Louis. Si divertiva con lui e diceva di stare bene, anche se io non vedevo la felicità nei suoi occhi.
Chiedile di uscire.”- esordì Joe, seduto sul suo letto. Non aveva tutti i torti: non si erano mai visti se non quelle poche volte con noi e non avevano avuto modo di parlare. Nick si mise seduto sul letto.
“Ha ragione tuo fratello, se lei ti conoscesse di più,sarebbe più interessata a te!”
“E dove la porto?
”-chiese.
“Domenica c’è la partita di baseball, veniamo anche noi con Kevin e Danielle, ma facciamo in modo che voi due state soli. Che ne dici?”- Joe aveva avuto un’ottima idea e Nick, con un sorriso, approvò.
“Si è deciso, ora fatemi sentire una canzone!”-esclamai. Li amavo sentire suonare, passavamo così intere serate, cantavamo le nostre canzoni preferite fin quando non avevamo sonno e tornavo in camera.
Dammi una chitarra, fratello!”- Nick ne passò una a Joe, che la impugnò e iniziò a cantare “Just the way you are” di Bruno Mars. Era fantastico. Non avevo mai sentito cantarlo così, era qualcosa di magico. Durante la canzone si faceva scappare qualche sorriso rivolto a me, qualche occhiata furtiva che mi faceva sempre sentire le farfalle nello stomaco. Sentivo un nodo in gola e le guance avvampare: forse era vero che Joe mi piaceva, altrimenti perché stavo così? Quando finì la canzone mi fissò,così mi tuffai dentro le sue braccia, che mi accolsero dolcemente.
Eravamo a lezione di Spagnolo, corso che io, Nick e Jasmin frequentavamo insieme e io mi trovavo seduta fra loro due.
“Senti Jasmin, ti devo chiedere una cosa.”- disse Nick, aspettando che il professore arrivasse.
“Certo! Dimmi.”- rispose lei, dubbiosa.
Ti va di venire alla partita di baseball?”- la mia amica sbarrò gli occhi.
“Veniamo tutti!”- intervenni io, così l’espressione nel suo viso iniziò a tranquillizzarsi.
“In realtà ci dovevo andare con Louis..”-disse, storcendo il naso.
“Louis Lunedì non ha l’esame? Penso studierà no?”- le feci l’occhiolino, così lei decise di venire con noi e Nick fece un sorriso che gli ricopriva tutta la faccia.  Ero sempre stata una cupida!
Domenica arrivò presto e ci ritrovammo fuori lo stadio di Princeton con tantissime altre persone a prendere i  biglietti. Dopo un bel po’ ne uscimmo sani e salvi.
“Che posti avete?"-chiese Kevin
“B 11”-rispose Nick.
“Io ti sto accanto, ho il B 12!”- continuò Jasmin. – “ E voi?”- chiese, rivolgendosi a me e Joe. Guardai il numero del suo biglietto e risposi.
“H 7 e 8.”
“Noi invece siamo alla fila F! Siamo tutti lontani!”
- Danielle sembrava dispiaciuta, ma i ragazzi invece no. Ci muovemmo in mezzo alla folla per prendere i posti e non si vedeva molto da dove eravamo io e Joe.
“Un motivo in più per parlare!”- esclamò. E fu così. Iniziammo a parlare di noi. Mi raccontò che lui e i suoi fratelli si volevano tanto bene, che amavano cantare e suonare.  Vivevano in un paesino sperduto del New Jersey, ma comunque vicino a New York. A Princeton aveva alcuni amici del corso, e un po’gli dispiaceva che Nick non ne avesse, ma era felice che suo fratello avesse trovato me. Io gli raccontai della mia vita da ragazza di campagna di Iona , paesino sperduto di cui non c’erano nemmeno foto su Google.
“La mia vita è così noiosa in confronto alla tua!”-esclamai.
“Potrei darti io del colore.”- sorrisi. Aveva detto una cosa dolcissima. Decidemmo di vedere la partita ma faceva davvero freddo e i miei denti iniziarono a tremare.
“Hai freddo?”- chiese Joe.
“No..”- mentii. Lui non se lo fece dire due volte che si sfilò il giacchetto e me lo mise sopra le spalle. – “Joe non devi, ti raffredderai tu così!”
“Non ti preoccupare, sono una roccia io!”- sorrisi, ma continuavo ad avere freddo. Cercai di nasconderlo ma si vedeva che tremavo. – “Vieni  qui.”- Joe mi toccò la fronte. –“Tu scotti! Andiamo via!”- cercai più volte di fargli cambiare idea, non volevo si perdesse la partita,ma non ci riuscii. Mi accompagnò fino in camera e mi obbligò a mettermi il pigiama e poi a sdraiarmi a letto.
“Tu hai la febbre.”- affermò, come un dottore.
“Può anche darsi. Però tu vai dai tuoi fratelli, non è giusto che stai qui con me.”- anche se lo volevo.
“No, no, è meglio se rimango con te. Mi hai anche detto che Jasmin stasera sta da Louis, quindi aspetto che ti addormenti e vado.”- era molto premuroso con me e le sue attenzioni mi facevano davvero piacere.  Mi raccontò dell’esame che doveva preparare, di ciò che stava studiando, e io cercavo di ascoltare, senza mai addormentarmi. Avvicinò di nuovo la mano alla mia fronte ma io, che forse stavo delirando, la presi e la intrecciai con la mia. Joe sorrise.
“Mi fai un po’ di spazio?”- chiese, indicando il letto. Mi misi di lato e si mise accanto a me. Mi abbracciò e in quel momento speravo di trovarmi in uno dei film di Twilight e Joe era Jacob, che si toglieva la maglietta per farmi riscaldare.
“Con tutte queste coperte fa davvero caldo!”- si mise seduto e.. si tolse la maglietta. O avevo le allucinazioni, o ero Bella in Eclipse o.. non avevo altre idee. Joe aveva degli addominali scolpiti e un fisico bellissimo, da modello. Si distese di nuovo accanto a me e mi strinse più forte, iniziandomi a dare baci sulla fronte.  Sentivo il suo petto caldo e il suo cuore che batteva.
Quando mi svegliai ero sola, ma sul comodino c’era un bigliettino : “ Buongiorno dormigliona! Io ho dormito con te! Ora però sono andato a lezione, passo a trovarti dopo, rimettiti!” Non mi faceva male la schiena, non mi sentivo tutta rotta, mi sentivo bene. La febbre mi era passata grazie ad un abbraccio?
Verso l’ora di pranzo qualcuno bussò alla porta . Era Joe.
“Ti ho portato da mangiare, spero ti piaccia!”
“Un hamburger! Ti adoro!”
- risposi, ringraziandolo. Lui continuava a guardarmi e a sorridere e io non sapevo cosa fare. Era strano ed ogni volta che lui mi  guardava il mio stomaco andava in subbuglio, una sensazione che non provavo da tanto tanto tempo. Joe forse mi piaceva, e anche tanto. Era bello, anzi bellissimo, con quei capelli mossi che gli cadevano lungo il viso, quegli occhi così profondi che ci si poteva immergere dentro, i suoi muscoli, il suo modo di parlare, di camminare, di abbracciarmi, la sua dolcezza, la sua simpatia che mi faceva sempre stampare un sorriso sulla faccia. In quel momento, per me , era la persona più bella del mondo.  Quindi sì, mi piaceva Joe Jonas.
“Che ne dici di uscire?”

Ciao ragazze! Scusate tantissimo il ritardo, ma sono state settimane pesantissime a scuola e solo ora ho trovato il tempo per aggiornare! Mi dispiace tanto! Non penso aggiornerò prima di Natale, perciò vi faccio ora gli Auguri!
Un bacio :*

  
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