(3)
You
smile,I smile.
Quando
Mary aprì gli occhi, si ritrovò sdraiata su un lettino d'ospedale, con talmente
tanti aghi infilati nelle sue braccia, che dovette chiudere di scatto gli occhi
per non vomitare. Riaprì gli occhi, e notò le fascie che coprivano i tagli che
si era inflitta.
Cercò di tirarsi su appoggiandosi sui gomiti, ma delle fitte alla schiena
l'assalirono e le braccia cedettero, facendola ricadere pesantemente sul
lettino.
Dopo altri inutili tentativi di riuscire a mettersi seduta, Mary lasciò
perdere, facendo vagare la sua mente nei ricordi.
Ricordò il giorno in cui incontrò il suo grande amore, inconsapevole del fatto
che anche a lui stava accadendo la stessa cosa. Ricordò del tono aggressivo che
aveva utilizzato all'inizio, per poi farsi convincere dalla dolcezza di quel
ragazzo.
Puntualmente
il viaggio nei ricordi della ragazza venne interrotto dall'arrivo della madre,
che prepotente entrò nella stanza in cui si trovava sua figlia.
"Mio Dio, Mary! Perchè mi fai questo?", urlò scoppiando in un pianto
isterico.
"Mamma", rispose atona Mary.
"Tesoro, tu mi farai morire prima o poi!"
"E' quello che voglio fare io, mamma. Io voglio morire. Non riesco più a
sopportare tutto questo dolore.", dicendo quelle parole delle lacrime
scesero sul volto di Mary.
"Non puoi andare avanti così, piccola mia. Io devo cercare di fare
qualcosa, devo chiamarlo e dirgli cosa ti sta succedendo. Non posso continuare
a vivere con questo terrore!", esclamò la signora alquanto arrabbiata.
"No, mamma! Tu non devi chiamarlo, non devi dirglielo!"
"Si,invece! Io ho paura,lo capisci?", controbattè la madre,
calmandosi leggermente.
"Di cosa hai paura?", chiese ingenuamente Mary, senza capire affatto
il discorso della madre.
"Ho paura di perderti, Mary. Ho paura che tu, presa da uno dei tuoi
attacchi possa andartene. Tu sei tutto ciò che mi rimane, tu sei la mia vita. E
non riesco neanche ad immaginarmi senza di te. Tesoro,ti prego, fallo per
me."
Mary, udendo quelle parole e capendole, si attaccò al collo della madre
stringendola in una abbraccio pieno d'amore e, sua madre, si beò dell'affetto
della figlia, che le era mancato così tanto negli ultimi due mesi.
"Io farò di tutto per te mamma, farò di tutto per vederti di nuovo felice.
Perchè se tu sei felice, lo sono anch'io."
"Se tu sorridi, io sorrido.", rispose la madre sorridendole
dolcemente.
Mary
venne dimessa dopo circa una settimana dall'accaduto, e da allora cercò di non
pensare più di tanto al dolore che aveva provato e che ancora stava provando,
ma cercò di concentrarsi maggiormente sulle belle emozioni, i bei momenti che
aveva passato nell'anno precendente. Come quella volta al parco, mentre
passeggiava con il suo cane per le vie dell'immenso parco che si trovava
davanti all'appartamento in cui viveva con la madre. Osservando di nuovo quel
posto con gli occhi ripuliti dal dolore, venne invasa da uno dei più bei
ricordi che aveva della sua storia.
"Mary!",
la chiamò Conor, che era a circa due metri da lei.
Lei si girò, pensando tutto tranne che il suo ragazzo le tirasse un palloncino
pieno d'acqua in viso. Infuriata, gli corse dietro fino a che non riuscì a
prenderlo per un lembo della maglia e farlo cadere. Gli si buttò sopra,
mettendosi a cavalcioni sopra di lui e svuotandogli la bottiglietta d'acqua che
aveva precedentemeente riempito sulla faccia.
"Bastarda!", esclamò il ragazzo cercando di dimenarsi dalla sua
presa, ma senza riuscirci.
"Eh,no! Questa me la paghi!", rispose Mary iniziando a fare il
solletico a Conor, che non riusciva a smettere di ridere.
"Ok,basta!",riuscì a dire, ma Mary non era intenzionata affatto a
smettere.
"Dai, amore! Ti prego basta, scusa!", cercò di nuovo di convincerla,
stavolta riuscendoci. Appena la ragazza mollò la presa, Conor ribaltò la
situazione mettendosi sopra di lei. La guardò intensamente negli occhi prima di
baciarla dolcemente.
Mary
si beò ancora della dolcezza e delle emozioni che quel bacio così semplice le
aveva provocato. Si sentì ancora inebriata dall'odore di Conor, e per un
momento non desiderò altro che averlo accanto. Desiderò averlo al suo fianco,
solamente per fargli capire come si era ridotta per colpa sua. Desiderò averlo
al suo fianco, solamente per dirgli tutto il dolore che aveva provato. Desiderò
averlo al suo fianco, solamente per assaporare per un' ultima volta le sue
labbra. Desiderò averlo accanto, solamente perchè ne sentiva il bisogno. E fu
grazie a quel desiderio così intenso, che riuscì a fare una cosa che mai
avrebbe pensato di poter fare.
*
"Conor,
porca miseria, alzati!"
Un Travis infuriato entrò nella stanza di Conor, non facendo caso al fatto che
erano le sei del mattino.
"Conor,alzati! Giuro che è l'ultima volta che ti chiamo con le buone,
altrimenti neanche Dio sa quello che ti combinerò! CONOR!", urlò
nuovamente Travis, riuscendo finalmente a svegliare il ragazzo, che, ancora
assonnato, non si rese conto di ciò che stava accadendo. Riuscì solo a dare uno
sguardo veloce alla sveglia, poichè il suo bodyguard lo prese di peso dal letto
buttandolo sotto il getto d'acqua gelida nella doccia.
"Aaaah! Travis, ma sei scemo?!", disse Conor uscendo velocemente
dalla doccia e avvolgendosi nell'accappatoio.
"La prossima volta impari a svegliarti quando ti chiamo!", rispose
Travis senza alcun rimpianto.
"Sembri Mary!", disse Conor senza pensare a quello che aveva appena
detto. Ma quando se ne rese conto, il macigno che portava sul cuore cominciò a
pesare più di quanto già pesasse.
"A proposito di Mary, ha.."
"No, per favore. Non dirmi niente.", lo interruppe Conor, dirigendosi
verso il bagno per farsi una doccia, stavolta calda.
"Ma è impor..", riprovò di nuovo Travis.
"Basta! Voglio cercare di non pensare a lei oggi. Voglio cercare di non
farla entrare nei miei pensieri.", lo interruppe Conor, sbucando con la
testa dalla porta del bagno.
"Come vuoi..ti dico solo che è una cosa importante."
"Non mi interessa!", gridò esasperato il biondo aprendo il getto
d'acqua.
"Vado a preparare la macchina, allora. Sbrigati!", disse Travis,
prima di uscire dalla stanza dirigendosi verso il garage dell'hotel dove era
stata parcheggiata la macchina la sera prima.
-Allora
Conor, cosa ci dici riguardo al tuo ultimo singolo, 'Turn Around'?
"Beh, posso solo dirvi che a me piace molto, e spero piaccia anche a voi!
-In questa canzone hai collaborato con Ne-Yo,
qualcosa in proposito?
"Lavorare con Ne-Yo è stato assolutamente fantastico! Lui è semplicemente
unico, e questa canzone è resa ancora più cool proprio grazie a lui, che è
decisamente un tipo cool!"
-E per quanto riguarda l'amore, cosa ci dici?
"Non vorrei toccare questo tasto, se è possibile.."
-Va benissimo, abbiamo finito allora! Grazie per
esser stato con noi Conor!
"Grazie a te, Sissy! Ciao ragazzi!"
-Ed ora vi lascio con la canzone che ha reso
famoso il vostro idolo, care Mayniacs: ecco a voi 'Can't Say No'!
Conor
si alzò dalla sedia della sala di registrazione, salutando la conduttrice Sissy
e tutto lo staff che aveva reso possibile quell'intervista OnAir.
Scorto Travis appoggiato allo stipite della porta d'ingresso, si avviò verso di
lui.
Voleva scusarsi per come si era comportato con lui quella mattina, quando aveva
cercato di dirgli qualcosa di importante su Mary.
Durante tutte le numerose interviste che aveva tenuto quel giorno, non era
riuscito nemmeno per un secondo a non pensare alla sua mora. Era impossibile
per lui non averla fra i suoi pensieri. Era un qualcosa di costante nella sua
testa.
Arrivato di fronte a Travis, si aprì in un sorriso.
"Scusa per stamattina, non avrei dovuto comportarmi in quel modo.
D'altronde tu non hai nessuna colpa per quello che è successo.."
"Non fa niente, ragazzo. Ora però dobbiamo andare, in albergo ti stanno
aspettando.", rispose calmo la guardia, non voleva far trasparire nessuna
emozione o preoccupazione.
"Ok, andiamo!"
Conor
e il suo bodyguard salirono sull'auto che li stava aspettando, arrivando dopo
circa una dozzina di minuti davanti all'entrata principale dell'albergo. Come
solito c'erano centinaia di fan che acclamavano il suo nome, e lui, svelto,
scese dalla macchina correndo verso l'entrata.
Mentre Conor saliva le scale per arrivare alla sua camera, un desiderio
talmente forte lo pervase, tanto da fargli immaginare cose che gli sembravano
impossibili.
Immaginò di come potesse essere riavere anche solo per un istante la sua
piccola Mary al suo fianco, e coccolarla ancora, baciarla ancora, accarezzarla
ancora.
Inconsapevolmente, Conor stava immaginando cose talmente reali, che quando
spalancò svogliato la porta della sua stanza, il cuore gli saltò in gola e il respiro
gli mancò. Solo quel pochissimo fiato per dire tre stupide parole.
"Oh, mio Dio!"
E' il mio regalo di natale per voii!
Secondo voi, chi è che vede Conor? Da cosa è scaturito tutto questo stupore?
Lascio a voi le ipotesi, ma si scoprirà tutto nel prossimo
capitolo, di cui non sono sicura di riuscirlo a fare e postare prima
dell'arrivo del 2013. Vedremo..
Tanti Auguri di Buone Feste ragazze!
Vi adoro <3
Marialuisa. :)