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Autore: Soly_D    24/12/2012    11 recensioni
Alice si voltò un momento e osservò il viso di Francesco.
I suoi occhi sembravano urlare “Scegli me, scegli me, scegli me! Non andare da lui, solo io posso renderti felice!”.
Tornò a guardare Rudi e scrutò attentamente anche il suo sguardo, capendo all’istante che voleva dire “Fai la scelta più giusta per te”.

[Rudi/Alice - What if?]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La scelta di Alice


La amava, amava Alice come non aveva mai amato in vita sua.
Si odiava, odiava se stesso per non essere stato in grado di dirle la verità.
Lo invidiava, invidiava Francesco perché lui era riuscito ad ottenere ciò che voleva.
Quando la mente di Rudi si soffermava su uno di questi sentimenti contrastanti, la rabbia e il dolore cedevano il posto alla delusione e alla rassegnazione. Aveva scelto di soffrire in silenzio per poter rendere felice la ragazza che amava, ma non credeva che sarebbe stato così straziante lasciarla tra le braccia di un altro e trascorrere il tempo in attesa che uscisse definitivamente dal suo cuore. Ma non sarebbe stato così facile, Rudi lo sapeva bene. Alice era arrivata nel suo mondo come un fulmine a ciel sereno, gli aveva cambiato la vita e lo aveva reso un uomo a tutti gli effetti. Era grazie a lei se era maturato, lasciando da parte i giochi e gli scherzi della sua infanzia, per far spazio al desiderio di costruirsi un futuro ed essere felice. Ma come poteva esserlo se la ragazza che amava si stava allontanando sempre di più da lui? I ricordi e le foto non bastavano, Rudi voleva averla vicina, specchiarsi nei suoi occhi, fare tesoro del suo dolce sorriso e poterne sentire la voce e il profumo. Gli mancava, gli mancava da morire. Eppure erano passate solo poche ore dall’ultima volta che l’aveva vista! Come avrebbe fatto a trascorrere un’intera estate senza vederla e poi dirle definitivamente addio per lasciare che andasse a vivere con Francesco ed essere felice?
Con questi pensieri per la testa, Rudi arrivò a casa e si apprestò a raggiungere la sua camera per sfogare il dolore lontano da tutto e da tutti, ma Giulio e Lucia lo fermarono prima che salisse le scale.
«Rudi, Alice ti cercava fino a poco fa», gli disse il padre con un mezzo sorriso. «Avrebbe voluto salutarti di persona, ma tu eri già uscito e lei non poteva aspettarti».
Il ragazzo sentì una fitta al cuore e fece una smorfia. «Va be’, io salgo su».
L’uomo rimase spiazzato dalla risposta del figlio, ma si era già accorto del suo strano comportamento negli ultimi tempi e quindi non parlò oltre. Scrollò le spalle, sperando che quel periodaccio passasse in fretta.
Rudi salì le scale, ma a metà strada udì la voce di Lucia che non aveva parlato fino a quel momento e che lo stava chiamando. La donna lo raggiunse, visibilmente preoccupata. «Rudi, Alice mi sembrava strana prima di andarsene», lo informò, poggiandogli una mano sulla spalla. «E infatti, rimettendo in ordine le vostre stanze, ho visto che ti ha lasciato qualcosa sul comodino. Corri a vedere». Rudi la guardò perplesso, Lucia sorrise e gli occhi del ragazzo si illuminarono per un istante di una luce flebile e piena di speranza. «Grazie», rispose semplicemente, e salì subito in camera sua.
Trovò la porta già aperta. Una busta gialla con scritto “X RUDI”, poggiata sul comodino come gli aveva detto Lucia, attirò immediatamente la sua attenzione. Entrò nella stanza e la prese in mano, per poi sedersi sul letto e cominciare a girarla e rigirarla tra le mani con fare preoccupato.
Cosa poteva mai nascondere quella busta?
Respirò profondamente per prendere coraggio e la aprì con lentezza disarmante, quasi avesse paura di scoprirne il contenuto e le conseguenze che avrebbe portato alla sua situazione. Con somma sorpresa, vi trovò una lettera dalla calligrafia familiare.
Caro Rudi. Il suo cuore prese a battere più forte.
Caro Rudi. Lo lesse una seconda volta, per capacitarsi del fatto che Alice avesse scritto una lettera e che quella lettera fosse indirizzata proprio a lui.
Caro Rudi. Lo ripetè una terza volta, giusto per avere la certezza che fosse tutto reale.

Caro Rudi, questa è una lettera confusa... In questi ultimi giorni capire cos’hai in quel maledetto cuore è impossibile, forse perché anche nel mio c’è tanta confusione... Ho un nome per questa confusione, lo ha per te? Perché io all’improvviso vacillo e non so più da che parte andare... Mi sono allontanata da te perché non era più possibile starti accanto sapendo che non mi amavi. Ma ora che sto per prendere il largo, non posso partire senza sapere esattamente cosa provi per me...
Alice

Il giovane aveva gli occhi lucidi e il battito cardiaco accelerato.
Se Rudi Cesaroni di dodici anni avesse visto Rudi Cesaroni di diciotto in quel momento, probabilmente si sarebbe messo a ridere e avrebbe preso in giro la sua versione più adulta e matura fino allo sfinimento.
Quasi non riusciva a credere alle parole della lettera, ma era palese che Alice avesse scritto la pura e semplice verità. Come aveva fatto a non accorgersi del turbamento della ragazza in quegli ultimi giorni? Probabilmente, non se ne era reso conto nello stesso modo in cui Alice non capiva che lui era innamorato di lei e che avrebbe fatto di tutto pur di renderla felice.
Il ragazzo rimise la lettera nella busta e la infilò nella tasca posteriore dei pantaloni. Poi si precipitò al piano di sotto, salutando tutti con un enorme sorriso stampato sul volto.
Forse non era ancora tutto perduto, forse la felicità lo aspettava proprio lì, al molo.


«Pronta per lasciare il mondo a terra?».
Alice si sforzò di sorridere, ma il suo sguardo era fisso sull’entrata del molo ed attendeva impazientemente di scorgere la sagoma di Rudi che le correva incontro.
«Tutto bene?», le chiese Francesco, scendendo dalla barca e cingendole la vita con le braccia.
Alice sospirò. «È solo che mi sembra di aver dimenticato qualcosa...». Lei lo sapeva bene cosa aveva dimenticato, cosa stava per lasciare a terra. La tentazione di mollare tutto e tornare a casa era forte, ma Alice sperava ancora in una mossa da parte di Rudi. Non poteva essere sempre lei quella a tenere vivo il loro rapporto, quella a tirargli le parole di bocca per scoprire i suoi veri sentimenti. Aveva agito in quel modo fino ad allora, e la lettera che gli aveva scritto era proprio un invito – l’ultimo – a rivelarle cosa davvero provasse per lei. Aveva bisogno di sapere se era una cotta passeggera o se lui ricambiava i suoi sentimenti, perché ormai era certa di amare Rudi e non Francesco. Con lui stava bene, ma Alice era sicura che sarebbe stata felice soltanto con il fratellastro. Era per questo che gli aveva scritto quella lettera, ma i minuti passavano e di Rudi nemmeno l’ombra. La ragazza cominciava a chiedersi se il fratellastro avesse trovato la busta, se avesse capito cosa si nascondeva dietro quel messaggio un po’ confuso.
«Andiamo?», la incitò Francesco, sistemando gli ultimi bagagli nella barca e allungando un braccio verso Alice. La ragazza guardò per un’ultima volta l’entrata del molo e non vi vide nessuno, così annuì a malincuore e salì sulla barca fingendo un sorriso.
L’imbarcazione cominciò a muoversi e Alice, seduta accanto a Francesco, aveva lo sguardo perso e malinconico.
«Sicura di stare bene?», le chiese ancora una volta lui.
Alice sospirò, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Stavo pensando a quanto mi mancherà Roma e la mia famiglia», si giustificò sommessamente. Francesco la abbracciò e le stampò un bacio sulla guancia. «Sono sicuro che cambierai idea quando arriveremo in Grecia». Alice si sforzò ancora una volta di sorridere, quel sorriso falso che le riusciva stranamente bene quando era rivolto a Francesco. Scrollò le spalle e rivolse lo sguardo verso l’orizzonte, seguendo la linea sinuosa della superficie del mare. Se ne stava andando, si stava allontanando da lui nonostante la sua vera felicità fosse lì, in quella città, tra quelle persone. Con Rudi, solo con lui.
Si lasciò cullare dal fruscio delle onde, cercando di svuotare la mente da qualsiasi pensiero. Francesco, accanto a lei, la teneva stretta a sé, quasi avesse paura che decidesse di lasciarlo ed andarsene da un momento all’altro.
«Alice!».
La ragazza aprì di scatto gli occhi e si voltò indietro, imitato da Francesco che fissò perplesso prima lei e poi colui che aveva pronunciato il suo nome.
Alice conosceva bene quella voce, ma si sporse in avanti, poggiando le mani sull’orlo dell’imbarcazione e assottigliando gli occhi, per verificare che le sue supposizioni fossero corrette.
Il ragazzo si stava sbracciando per attirare la sua attenzione e Alice riuscì perfino a scorgere la propria busta gialla nelle sue mani.
«Rudi... È Rudi!», esclamò entusiasta.
«Se solo fosse arrivato prima...».
«Ferma la barca, torniamo indietro».
Francesco sgranò gli occhi e afferrò Alice per un braccio. «Dici sul serio?».
«Ho detto di fermare la barca, maledizione!».
Il giovane rimase spiazzato dalla reazione della fidanzata e fece come gli aveva ordinato. La barca cominciò a muoversi nella direzione opposta alla quale era partita e la figura di Rudi si faceva sempre più nitida. Alice sorrideva entusiasta e le brillavano gli occhi: era proprio lui ed era venuto per lei, per parlarle. Quasi non riusciva a credere che alla fine, proprio mentre perdeva le ultime speranze, Rudi avesse deciso di raggiungerla.
I secondi passavano lenti, mentre la barca tornava al molo. Rudi era impassibile, con le braccia stese lungo i fianchi, e attendeva l’arrivo della ragazza senza lasciar trapelare alcuna emozione. Alice rimase un po’ delusa, quando si accorse che lui non ricambiava il suo sorriso, come aveva sempre fatto in quegli ultimi anni. La possibilità che fosse venuto per rifiutarla si fece strada nel suo cuore, lasciandola interdetta.
All’urtare della barca contro il molo, Francesco cercò di aiutare Alice a scendere, ma la ragazza volle fare da sola e lo precedette, raggiungendo in un attimo il fratellastro. Gli gettò le braccia al collo, perdendo totalmente il controllo delle sue emozioni, mentre Francesco guardava perplesso la scena a debita distanza. Rudi cinse la vita della ragazza, rispondendo all’abbraccio, e i due rimasero avvinghiati l’uno all’altro per interminabili secondi.
«Sei venuto... alla fine», commentò Alice, staccandosi delicatamente da lui.
Rudi tirò fuori dalla tasca la busta e gliela mostrò.
«Allora?», chiese lei, mordendosi il labbro inferiore per l’agitazione.
«Allora c’è poco da dire, Alice».
La ragazza deglutì a vuoto e abbassò lo sguardo.
«C’è che ti amo e che avrei dovuto dirtelo prima, ma ho sempre pensato che tu saresti stata meglio con Francesco e io volevo solo la tua felicità», rispose, e si sentì sollevato. «Ma c’è un motivo se mi hai scritto questa lettera», e indicò la busta con un mezzo sorriso.
Alice avvertì il battito cardiaco accelerare e le guance imporporarsi involontariamente. Finalmente aveva sentito quelle parole venir fuori dalla bocca di Rudi e prendere un senso. Perché lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo: semplicemente, aveva bisogno di sentirsele dire in faccia. Ed era successo, alla fine.
«E se tu provi quello che provo io, allora ti chiedo di non andartene e di restare qui», concluse Rudi con gli occhi velati di speranza. «Con me», si affrettò a precisare subito dopo.
Alice si voltò un momento e osservò il viso di Francesco. I suoi occhi sembravano urlare “Scegli me, scegli me, scegli me! Non andare da lui, solo io posso renderti felice!”. Tornò a guardare Rudi e scrutò attentamente anche il suo sguardo, capendo all’istante che voleva dire “Fai la scelta più giusta per te”.
E la ragazza capì finalmente quali fossero i suoi reali desideri.
Non rispose, ma si voltò e cominciò a camminare in direzione di Francesco, il quale aveva atteso per tutto il tempo qualche metro più lontano.
Rudi sentì il cuore stringersi in una morsa dolorosa mentre osservava allontanarsi colei che amava. Era quella la sua risposta? Lo aveva rifiutato? Si sentì un illuso ad essere arrivato fin lì per niente e, solo nel momento in cui vide Alice abbracciare Francesco, capì di essere di troppo in quella scenetta romantica da commedia sentimentale. Strinse i pugni lungo i fianchi e riprese la strada di casa, voltandosi e camminando a testa bassa. Almeno ci aveva provato.


«Alice», la richiamò Francesco, sciogliendo l’abbraccio.
La ragazza aveva gli occhi lucidi e non riusciva a sostenere il suo sguardo.
«Sono contento che hai scelto me», le disse, sorridendo.
Alice gli cinse nuovamente il collo con entrambe le braccia e Francesco rise, facendo finta di soffocare. «Sei contenta anche tu, ho capito!». Alice si strinse più forte al ragazzo, mormorando qualcosa di incomprensibile che divenne lentamente più chiaro, fino a quando Francesco udì nitidamente due parole in particolare. «Mi dispiace», sussurrava Alice, con la testa poggiata sul petto di lui. «Mi dispiace, mi dispiace tanto...».
Francesco la allontanò e le alzò il mento con due dita. «E di cosa?».
«Di averti illuso che stesse andando tutto bene», rispose lei, coprendosi il volto con le mani. «Io credevo che tu fossi quello giusto, lo credevo davvero! Ma non avevo fatto i conti con il passato! Io sono ancora innamorata di Rudi: ho scelto lui».
Lo sguardo di Francesco si indurì all’istante. Alice era certa di non poter sopportare oltre, lo abbracciò di nuovo – questa volta senza essere ricambiata, ma in fondo era giusto così – e si voltò, cominciando a correre nella direzione opposta.
«Rudi...», disse tra le lacrime, annaspando e inciampando nei suoi stessi piedi.
Capì che non l’aveva sentita, perché ormai il ragazzo era arrivato all’entrata del molo e stava per voltare l’angolo. «Rudi!», esclamò più forte, con tutto il fiato che le rimaneva in gola.
Si bloccarono entrambi, lei da una parte e lui dall’altra.
Rudi si voltò e il cuore di Alice saltò un battito.
Li dividevano solo pochi metri, pochi secondi.
«Ti amo, Rudi Cesaroni!», urlò a squarciagola. E non le importò se Francesco l’avesse sentita, né si curò degli sguardi perplessi delle persone che si trovavano sul molo.
E proprio come in una scena da film, Rudi fece un passo avanti – giusto per verificare che Alice e il molo non sparissero da un momento all’altro, e che lui aprisse gli occhi, ritrovandosi nel suo letto – e cominciò a correre.
Gli occhi di Alice brillarono e sue gambe si mossero automaticamente in direzione del ragazzo.
Correvano entrambi, con il vento che sferzava sui loro volti accesi. Nessuno li avrebbe fermati.
Correvano perché in fondo sapevano che sarebbe andata a finire così, tra loro due. Si erano sempre rincorsi a vicenda, e lo stavano facendo anche in quel momento.
Si bloccarono di colpo, l’uno di fronte all’altro. Occhi negli occhi, cuore a cuore.
E non ci fu bisogno di parole. Alice gettò le braccia al collo del ragazzo e fece aderire perfettamente le proprie labbra sulle sue, mentre immagini della loro storia insieme – dal suo arrivo in casa Cesaroni fino a quel momento – scorrevano nella sua mente, portandola a sorridere contro la bocca del ragazzo. Rudi, dal canto suo, provò una gioia immensa nel momento in cui si rese conto di com’erano andate realmente le cose, e ricambiò il bacio con la stessa passione, stringendo Alice a sé, quasi avesse paura di perderla nuovamente. E si diede mentalmente dello stupido, solo per aver dubitato di lei.
«Sei un deficiente», sussurrò lei, tra un bacio all’altro. «Hai creduto davvero che ti lasciassi andare?».
«Ma guarda che lo sapevo che avresti scelto me, eh!».
Alice sorrise. «Guai a te se mi farai soffrire».
«Non lo farò, puoi starne certa, Sardina», rispose lui, accarezzandole il viso.
«Sai che ora suona quasi bene quel soprannome?».
Rudi sorrise e la baciò di nuovo.
E no, non l’avrebbe mai lasciata.












Note dell'autrice:
E finalmente sono riuscita a pubblicarla! Non ero sicura di volerla scrivere, dal momento che molti altri autori hanno scritto la loro versione del finale di questa quinta stagione... Ma nessuno ha pensato di raccontare come sarebbero andate le cose se Rudi avesse trovato la lettera, ed é qui che nasce la mia What if?. Spero che vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate. Se continuo a pubblicare, è solo grazie a voi che mi sostenete ♥
A presto.
  
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