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Autore: Yuki Kiryukan    24/12/2012    9 recensioni
Seconda serie di Awakening.
Rebecca e Zach sono stati separati per due lunghi mesi. Ognuno preso ad affrontare i problemi della propria realtà.
Ma Rebecca è ottimista, poiché è viva nel suo cuore, la promessa di Zach, sul suo ritorno, di cui lei non ha mai dubiato.
Ma quando arriverà il momento di rincontrarsi, Rebecca, non ha idea quante cose siano cambiate, e si ritroverà ad affrontare da sola, i suoi incubi peggiori.
Dal capitolo 6:
"Non ci pensai nemmeno un secondo in più, che gli buttai le braccia al collo. Gli circondai le spalle, stringendolo forte contro il mio petto.
Inspirai a fondo il suo profumo virile che mi era tanto mancato. Mi venne da piangere quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio. Come se fossimo stati creati appositamente per incastrarci.
Zach aveva mantenuto la sua promessa, ed era tornato da me. Io l’avevo aspettato, e adesso, non vi era cosa più giusta di me tra le sue braccia.
L’unica cosa che stonava, o meglio, che mancava, era il fatto che non fossi...ricambiata.
Quando finalmente, sentii le sue mani poggiarsi sulle mie spalle, non mi sarei mai aspettata...un rifiuto".
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Ciao carissimi, e buona Vigilia di Natale!! :D
Finalmente riesco a caricare un nuovo capitolo! Perdonate il micidiale ritardo! :( prima la scuola, poi ci si è messa la mancanza di ispirazione, ed è finita così! >.< Non immaginate nemmeno la fatica che ho fatto per scrivere queste righe! Spero che almeno sia uscito qualcosa di decente, perché lo confesso, questo capitolo non mi piace per niente. Secondo me è il peggiore che abbia mai scritto, ma lascio a voi giudicare, che siete più bravi! ;)
Che dire? Nulla di che, vi lascio subito  alla meritata lettura! Grazie per essere stati così pazienti! :)
Clear LaMoon! Ho visto la tua immagine! *---* Cavolo, è bellissima, e quei due sono perfetti per Garreb e Misa! *^*  In effetti lei hai i capelli troppo corti rispetto alla Misa che io mi immagino, ma ciò non toglie che le stiano comunque benissimo! :D Ecco qui l'immagine fatta dalla mia carissima fan! :D ---->  http://oi48.tinypic.com/ipmumh.jpg
Grazie mille tesoro!
Ci vediamo dopo le vacanze, cari miei! Speriamo che il Natale mi schiarisca le idee e che possa scrivere capitoli più velocemente possibile! >.<
Un bacione a tutti,e Buon Natale!!!!
 
 
 

                                                                           
                                                                      Furia 

 
 
 
 
 
 
"Minaccia rilevata. Minaccia rilevata".

Quella voce metallica mi ovattò le orecchie, e capii troppo tardi che eravamo fregati. 

Guardai con gli occhi sgranati il volto di Alyssa, che mi rivolse un'odioso sorriso sghembo, con l'aria di chi ha la vittoria in pungo.

E come darle torto. Eravamo topi in trappola senza via di fuga.

Sentii il rumore metallico di porte che si sigillavano, e mi si gelò il sangue nella vene. 

Cazzo.

Guardai coloro che mi affiancavano, e le loro espressioni erano sconvolte tanto quanto le mie. Forse anche di più. Io, debole e drogata com'ero, sentivo che sarei potuta svenire da un momento all'altro.

Amy era sul punto di saltare addosso alla Chimera, ed il suo intento omicida era così evidente che ero quasi tentata di prenderle una mano per bloccarla.

L'espressione di Zach invece era molto più enigmatica. Vi era rabbia sul suo volto, ma anche dispiacere e rammarico.

Ryan invece non lo vidi, per un motivo molto semplice: come un filmine giallo, in un battito di ciglia era sparito.  Sapevo della sua straordinaria velocità, ma vederlo dal vivo era qualcosa di sensazionale.

Mi guardai intorno, cercandolo con gli occhi, ma capii dove riapparve, solo quando avvertimmo un tonfo metallico. 

Ci voltammo tutti nella direzione dello stridulo, e rimanemmo a bocca aperta riconoscendo il biondo in mezzo alle porte metalliche, che tentava con tutto sé stesso di non far chiudere il passaggio. 

  << Ryan! >> esalarono contemporaneamente sia Zach che Amy.

  << Muovete il culo! >> sbottò quello, mentre le braccia e le gambe tremavano dallo sforzo  << Volete che mi spezzi le ossa?! >>

La prima a muoversi fu Amy. Io venni trascinata Zach, i quali riflessi in quel momento erano indubbiamente migliori dei miei.

Troppe corse per i miei gusti. Le gambe erano molli, e tremavano. Proprio come temevo persi l'equilibrio, ed inciampando sui miei stessi piedi, caddi a terra battendo le ginocchia al suolo.

Il dolore che provai, invece che stordirmi ancora di più, mi fece sentire più lucida e cosciente. Cominciavo a pensare seriamente che l'unico modo che avevo per tornare la stessa di sempre, fosse assaporare un forte dolore che riuscisse a risvegliarmi i sensi, fin troppo assopiti.

Per non sbattere il viso, portai avanti le braccia, e mi feci male ai gomiti. Ok, il dolore ci stava, ma forse era meglio evitare di rompermi qualcosa...

Alzai lo sguardo, e mi accorsi con sollievo che almeno Amy era riuscita a mettersi in salvo. Contemporaneamente, sentii le braccia di Zach circondarmi le spalle nel tentativo di tirarmi su, ma quella distrazione gli fu fatale.

Il un lampo, Alyssa gli fu addosso, e lo scaraventò a terra, mettendosi cavalcioni su di lui. Fu così veloce che non poteri far altro che assistere alla scena con la bocca aperta.

La Chimero cominciò a sferrargli violenti pugni sul viso:  << Come hai potuto, Zach?! >> urlò, infondendo maggior vigore ai suoi colpi  << Proprio tu ci stai tradendo?! Quella stronza ti ha mandato a puttane il cervello! >> altri pugni:  << Torna in te, cazzo! >>

La cosa peggiore di quella scena, era che Zach se stava immobile sotto di lei, subendo i colpi e le accuse senza controbattere, senza nemmeno tentare di difendersi.

Anzi, dal suo volto disteso, gli occhi chiusi, e la mascella serrata, sembrava quasi rassegnato all'idea. La sua espressione era quella di chi è pronto a suicidarsi.

Come se stesse subendo un meritato castigo.

  << Sono in me >> disse, quando la bionda gli diede una sosta.

  << Non è vero!! >> gridò lei  << Se lo fossi davvero, non ci tradiresti mai per quella puttana! >>

Quella volta, il braccio di Zach si azionò, e alzando il busto, si mise seduto e le afferrò il collo con una mano, stringendoglielo:  << Di me puoi dire quello che vuoi >> esalò  << Ma non azzardarti a parlare di lei in quel modo >> il suo sguardo assassino fece paura persino a me  << Ti ho tollerata fin troppo, Alyssa >> 

La Chimero si divincolò, e riuscì a sottrarsi dalla morsa:  << Non ti permetterò di andare fino in fondo a questa pazzia >> disse, scuotendo la testa con aria sconvolta  << Quando ci saremo liberati di lei, tornerai in te e mi ringrazierai Zach >>

  << Torcile un solo capello, e non vivrai abbastanza a lungo da vedere l'alba di domani! >> la minacciò lui.

Io non riuscivo ancora a credere alle mie orecchie. 

Sembrava impossibile udire quelle parole pronunciate da lui: la stessa persona che mi aveva minacciata di morte, e attentato alla mia vita.

Sembrava tornato... il mio Zach.

Lo Zach che mi avrebbe protetto da tutto e da tutti, lo Zach geloso persino dell'aria che respiravo. Lo Zach che si sarebbe sacrificato per me.

Lo Zach, che era pronto a tradire, per me.

La domanda che mi assillava la mente era una sola: era tornato, o non se n'era mai andato? 

  << Zach, cazzo! >> urlò Ryan, e nella sua voce c'era un certa urgenza. Lo guardai e lo vidi paonazzo dallo sforzo. Amy al suo fianco, sembrava fremere dalla voglia di intervenire.

Alyssa intanto si era avventata di nuovo verso di lui, questa volta più agguerrita, e gli stava lanciando una carica di insulti con voce colma di odio e rancore.

Non potevo rimanere lì, inerme ed indifesa; non ne ero il tipo. Mi feci forza, e mi alzai da terra. Zach si ostinava a non contrattaccare. Sembrava perdere le staffe solo quando si parlava di me.

Così, feci l'unica cosa che mi venne in mente in quel momento: mi staccai il medaglione dal collo, e con tutta la forza che avevo, mi trafissi la mano con l'argento duro ed appuntito dell'estremità inferiore.

Prima che la ferita si rimarginasse, ignorando il dolore, affondai per bene l'oggetto appuntito nella carne, cospargendolo di sangue, e mi avventai verso la Chimera.

Stava stringendo il collo di Zach tra le mani, così la colpii nel punto scoperto: il fianco. 

Non sapevo quanto potesse essere nocivo un medaglione, ma l'effetto del mio sangue rimaneva lo stesso.

Attaccai confidando in esso. Affondai l'oggetto nella pelle della Chimero, scoperta dalla maglia che si era alzata quando aveva teso le braccia, ed immediatamente quella cominciò ad urlare.

Non trattenni un sorriso compiaciuto. "Anche una sola goccia può essere letale, dopotutto".

Alyssa si accasciò a terra, premendosi con la mano il fianco ferito, e mi guardò assassina:  << Vigliacca! Mi hai attaccato alle spalle! >>

Deglutii, ma risposi a tono:  << Il gioco onesto ormai non è più il mio forte >>

Non dissi nient'altro, perché Zach mi afferrò per un gomito, e prima che me ne accorgessi, avevamo raggiunto Amy e Ryan. Quest'ultimo, con un roco grugnito, si spostò dalla porta e le due lastre di metallo si chiusero in un tonfo sordo. 

L'ultima cosa che tutti  noi vedemmo, fu Alyssa a terra, e Adam, Ray e Dean che svoltavano in corridoio. 

 
 



                                                                                               ********************************
 
 
 


  << Questo posto è enorme! >> ripeté per l'ennesima volta Kim guardandosi intorno, con una voce che indugiava tra la sorpresa e l'irritazione.

  << L'avevo detto, io >> Eleanor fece spallucce.

Quello era ormai il terzo piano che controllavano. L'architettura del posto si manteneva pressoché identica: stessi corridoi di metallo, stesse porte blindate, magazzini, laboratori: insomma, una perfetta industria farmaceutica.

Non c'era porta che Kyle non si ostinasse nel buttare giù, con l'aiuto del mitra di Kim. 

E non c'era volta che, ad ogni buco nell'acqua, non imprecasse sonoramente. Talmente tanto forte, che la Chimero temeva gli avessero sentiti per tutto l'edificio. 

Ogni volta che svoltavano l'angolo, temeva di ritrovarsi faccia a faccia con quelli che ormai erano diventati suoi ex-compagni. 

Tutto solo per Gwen, ovviamente.

"Voglio un super-mega-appuntamento" pensò tra sé, sospirando "Dopo tutto quello che sto facendo, me lo merito. E se qualcuno prova ad opporsi, lo uccido"

Improvvisamente, Kyle sbandò. Si resse alla parete del corridoio per non cadere a terra, cosa che invece successe a Kim, ed a Eleanor a suo seguito, che non era riuscita a prevedere la botta.

Entrambe atterrarono di sedere, e questa volta fu il turno della Rossa di imprecare nel modo più scurrile possibile.

  << Che cazzo è stato?! >> sbottò, puntando il mitra in ogni direzione possibile.

  << È acqua... >> sospirò Eleanor, studiando le pozze di liquido sparso per il corridoio.*

  << Che ci fa dell'acqua qui? >> chiese Kyle, alzando un sopracciglio  << Sembra recente. Può essere un indizio? >>

  << Non lo so... forse >> borbottò la bionda rimettendosi in piedi, seguita da Kim  << Oltretutto, nessuno si è disturbata a pulirla... >> Il ché era strano, dato che il padre pretendeva un ordine e una pulizia quasi maniacale dei luoghi in cui conduceva i suoi preziosi esperimenti.

La Rossa indicò una porta metallica con la canna del mitra  << Arrivano da lì >>

Era una delle poche porte scorrevoli con sensore, e si aprì non appena i tre si posizionarono di fronte.

Quello che si presentò loro davanti, era il laboratorio più grande che avessero mai visto. La stanza era in penombra, e non era possibile vedere dove finisse, ne quali fossero i marchingegni che conteneva. 

Delle lunghe scrivanie bianche ospitavano ogni strumento scientifico si potesse immaginare, monitor e computer occupavano quasi tutto lo spazio disponibile, e per il resto, c'erano macchine scientifiche alle quali non avrebbero saputo dar un nome.

  << Il laboratorio del padre... >> bisbigliò Eleanor, guardandosi intorno quasi intimorita.

Kyle la guardò stranito:  << Avevi detto che tutti i laboratori qui appartengono a lui >> 

  << Ed è vero >> rispose la bionda  << Ma questo è il suo laboratorio per eccellenza. Ogni nuovo esperimento lo conduce qui. A differenza degli altri, non ci permette di avvicinarci se non con il suo permesso >>  fece una pausa  << Pensandoci, è la prima volta che ci metto piede... >>

 << Bingo, allora >> sorrise Kim, facendo qualche passo avanti  << Sapete, mi è appena venuta un'idea >> 

  << Quel tono non mi piace... >> mormorò la Chimero, temendo ciò che le fosse venuto in mente. 

La Rossa non perse il ghigno  << Se questo laboratorio è così importante per lui, distruggerlo ci procurerà un vantaggio enorme >>

  << Vuoi distruggerlo?! >> esalò Eleanor, per la quale, la frase era pari ad una bestemmia. Ragionava ancora nel modo in cui il padre aveva imposto loro, quindi non era mentalmente preparata a quel'eventualità.

Fino ad allora, aveva considerato il suo tradimento solo verso i suoi ( ex )compagni, ma la persona alla quale per prima aveva volato le spalle, era proprio il padre.

Se ne accorse solo in quel momento, e avvertì un forte dolore al cuore. A quell'uomo, lei doveva tutto. La vita, la dignità, la libertà. Dal giorno in cui, coperta di sangue, lui l'aveva salvata.

Che stava facendo?

Stava mandando tutto a puttane per Gwen Offman: una ragazza che conosceva al massimo da un mese, e che non aveva fatto per lei nemmeno la metà di quello che invece le aveva donato il padre.

Ricordava benissimo, le parole che le aveva rivolto il giorno del loro primo incontro, sotto la fitta pioggia: "Non devi vergognarti di essere quello che sei, Eleanor. La vita è tua,  vivila come ritieni giusto...al mio fianco. Ti sto offrendo la possibilità di risorgere. Non sprecarla"

Non l'avrebbe mai ringraziato abbastanza per quello che aveva fatto per lei. In quel momento, aveva deciso di vivere la sua vita come meglio credeva, proprio come le aveva detto lui.

Ma lo stava facendo nel modo giusto?

Fu la voce di Kyle a farla tornare alla realtà:  << Certo, e farci sentire a chilometri di distanza >>

  << Non hai pensato invece che tutti i Chimeri accorreranno qui? >> insistette Kim  << Sarà più facile averli sotto controllo così. E magari, mirando bene, facciamo anche esplodere il cervello a qualcuno di loro! >>

  << Ma allo stesso tempo, sapranno con certezza che ci sono intrusi >> 

  << L'allarme è già scattato no? >> la Rossa fece spallucce  << Non dirmi che vuoi lasciarti sfuggire un'opportunità simile! >>

Kyle sembrò pensarci su, e si guardò  intorno: << Se penso che con tutte queste diavolerie può aver fatto male a Rebecca, allora io... >>

  << È deciso >> proclamò allora Kim, caricando il mitra  << Da dove iniziamo? >>

  << Un momento! >> intervenne Eleanor  << Pensate davvero di distruggere il laboratorio? >>

  << Qualcosa in contrario? >> Kim si picchiettò la canna del fucile sul palmo della mano con fare impaziente. 

La Chimero non sapeva bene che rispondere. Non si sentiva ancora pronta a fare un passo del genere contro il padre.

  << Anche se avessi qualcosa da obbiettare, non puoi opporti a noi >> intervenne Kyle con aria minacciosa.

La bionda si irritò  << Dici? Eppure siamo nel "mio" territorio >>

Il moro allora, strappò il mitra dalle mani di Kim e puntò dritto in fronte di Eleanor.  La Chimero rimase paralizzata, e la voce assassina di Kyle la fece irrigidire ancora di più:  << Si, dico >> rispose  << Perché se fai solo una mossa falsa, il primo proiettile sarà tutto per te >>

La Rossa si riappropriò dell'arma, e la batté sulla testa del ragazzo, a mo di rimprovero, come una sorella maggiore  << Siamo tutti sulla stessa barca >> ribadì  << Lotte interne sono proibite >>

  << Ma se fino a cinque minuti fa sbandieravi ai quattro venti di volerci uccidere tutti... >> le ricordò lui, massaggiandosi il capo.

  << E non ho cambiato idea >> lo minacciò la donna con un sorriso, poi puntò l'arma ad un punto a caso del laboratorio  << Diamo inizio allo spettacolo >> detto questo, sparò. Uno dei monitor saltò in aria, provocando un suono acuto. Alcune scintille si sparsero in aria, e tutti e tre si coprirono gli occhi. 

Mentre Kim continuava a colpire tutto ciò che la circondava, Kyle aveva cominciato a mettere a soqquadro tutto ciò che le scrivanie contenevano a mani nude, buttando a terra vetrini e provette, schiacciandoli con i piedi.

Eleanor indietreggiò, e si poggiò ad un ripiano. Le sue dita urtarono alcuni oggetti della vetreria da laboratorio.

Uno di essi attirò la sua attenzione, poiché era particolarmente pesante. Si voltò a guardarlo, e vide un grande Becher di vetro che conteneva una sostanza liquida giallognola. Affianco al contenitore, provette contenenti la medesima sostanza. 

Si stupì. Non aveva mai visto qualcosa del genere, doveva essere un nuovo esperimento del padre. Ridusse gli occhi verde acqua a due fessure nel leggere l'etichetta del Becher:  "Antidoto PH- AB+"

La sua sorpresa aumentò. "PH- AB+"  era il modo in cui il padre si riferiva al sangue velenoso di quella Rebecca. Non poteva credere che la sua genialità fosse arrivata al punto di avergli fatto sviluppare un antidoto contro quel veleno. 

Una cosa del genere andava oltre i limiti dell'umanità. La sua stessa mente, aveva un ché di inumano, tanto era grande la sua genialità.

Approfittando della distrazione degli altri due, afferrò una delle provette, e se l'infilò sotto la veste, agganciandola alla cintura, certa che nessuno se ne sarebbe accorto. 

Pensandoci, ormai non sapeva nemmeno lei da che parte stava. Se con quelli del Red Shield, o se una parte di lei era ancora legata al padre.

Probabilmente, nessuna delle due, dato il suo comportamento. 

Si spostò appena in tempo per schivare un proiettile, che andò a fracassare il Becher contenente l'antidoto. 

  << Stai cercando di uccidermi?! >> protestò, guardando malamente Kim, che fece spallucce  << Scusa, ma non restare li impalata, altrimenti rischi che ti becchi sul serio >> 

  << Cos'è una minaccia? >>

La Rossa fece un sorriso  << È un'avvertimento >>

  << Grazie della premura allora >> ironizzò la bionda. 

Fino ad allora non si era resa conto di quanto quei due avessero fracassato il laboratorio. 

In così poco tempo, l'avevano reso quasi irriconoscibile: i monitor completamente esplosi, vetrini, provette, ogni oggetto immaginabile era distrutto al suolo, ridotto a mille pezzi di vetro. Liquidi colorati ed incolori sparsi al suolo. Scrivanie capovolte, microscopi rotti, teche e capsule di vetro distrutte.

Senza contare, il micidiale casino che stavano provocando.

"Sempliciotti. Non manderete certo all'aria tutto il lavoro del padre distruggendo un semplice laboratorio.  Le sue creazioni, sono tenute in luoghi molto più sicuri e segreti di questo."

Eleanor avrebbe voluto verbalizzare quel pensiero, ma alla fine, decise di tenerlo per se.   << Dovremmo uscire di qui >> disse poi  << Ho paura che stia per saltare tutto in aria! >>

Kim abbassò finalmente il mitra e su guardò intorno  << Non è una cattiva idea. Kyle!  >> chiamò, guardando il moro tempestare di calci uno dei computer  << Smettila di usare quel coso come anti-stress e muovi il culo! >>

Il ragazzo diede un ultimo colpo all'oggetto, e si decise a dare retta alla Rossa.

   << C'è un'uscita secondaria qui >> li avvisò Eleanor, e indicò loro il passaggio dietro ad uno scaffale pieno di oggetti distrutti.

Fecero giusto in tempo ad oltrepassarlo, prima che le scintille di uno dei computer si diffusero nel laboratorio, contagiando gli altri apparecchi elettrici, e una grande esplosione fece tremare il suolo sotto i loro piedi. 

Un densa coltre di fumo ingabbiò tutta l'area circostante, e ben presto i tre non riuscirono a vedere nemmeno ad un palmo dal proprio naso.
 



                                          
                                                         
                                                                                                  ******************************
 
 
 



  << Aspettate! >> esclamai all'improvviso, strisciando i piedi al suolo per frenare la corsa, e attirare così l'attenzione degli altri.

  << Non abbiamo tempo! >> mi riprese Ryan scocciato << Quelli là ci stanno alle calcagna! >>

  << Non possiamo ancora andarcene >> insistetti. 

  << Perché, Rebecca? >> chiese Amy, che aveva il fiatone.

  << Dobbiamo prima tornare nel laboratorio >> spiegai, e guardai Zach  << Quello dov'ero rinchiusa >>

  << Si può sapere che devi tornarci a fare? >> mi chiese lui, sconvolto. 

Deglutii  << Il vaccino >> spiegai  << Stain lo tiene lì dentro. Dobbiamo assolutamente rubarlo >>

  << Vaccino...? >> Amy inarcò un sopracciglio, ma dalle espressioni che assunsero i volti dei due Chimeri, intuii che avevano capito bene a cosa mi riferissi. 

Continuai a parlare, anticipando qualsiasi loro commento:  << Quel pazzo mi ha rivelato che intende somministralo a tutti all'infuori di voi due. Resterà comodamente seduto a guardare mentre io vi faccio fuori >>

I due sbiancarono e Zach barcollò, poggiando la schiena al muro per non cadere  << L'ha sempre saputo allora... >> incurvò le labbra in un sorriso amaro  << Non si è mai fidato di noi. Credevamo di fregarlo, ma è lui che alla fine ci ha manovrato come voleva. Che idioti che siamo stati... >>

  << Maledizione! >> il biondo tirò un pugno alla parete  << Mi fa incazzare pensare di essere stato preso per il culo, ma ormai c'è poco da fare. Prendiamo quei vaccini e filiamocela >>

  << No >> lo interruppe Zach  << Tu e Sound andatevene e portare con voi Rebecca. Ci penserò io al resto >>

  << Non dire cazzate >> risposero in coro sia Ryan che Amy, mentre io lo guardai così male che non servirono parole.

  << Statemi a sentire! >> insistette lui  << Qui la situazione sta precipitando. È meglio che vada solo uno di noi, e il più sacrificabile sono io, quindi... >>

  << E questo chi lo dice?! >> sbottai, interrompendolo. Non potevo sopportare di sentirlo dire cose tremende come quelle.

Sacrificabile?

Lui?! Ma non scherziamo. 

  << Non te lo permetto >> conclusi, e sentii gli occhi lucidi. 

  << Rebecca, devi capire che... >>

  << Questa volta ha ragione lei >> si intromise Ryan  << Questa cazzata l'abbiamo cominciata insieme, e la finiremo insieme. Punto, non si discute >>

  << Ma... >>

  << Sta zitto, Hudson! >> aggiunse Amy  << Questa tua tendenza masochistica non ti porterà a nulla. Su, muoviamoci. Non ho capito granché questa storia del vaccino, ma me la spiegherete strada facendo. Allora, dov'è il laboratorio? >>

Zach si arrese, e sospirò  << Dovremmo tornare indietro. È pericoloso adesso che sanno di noi, per questo vi sto dicendo di... >>

   << Parli ancora? >> Ryan lo sorpassò con aria di sufficienza  << Andiamo >> 

Amy fu subito dietro di lui, e io afferrai la manica della maglia di Zach e cominciai a trascinarlo, dato che sembrava che i suoi piedi si fossero incollati al suolo. 

  << Metti sempre prima gli altri che te stesso... Non esiti a offrire il tuo aiuto... >> bisbigliai, pur certa che potesse udirmi  << Perché non permetti agli altri di fare altrettanto con te? >>

Guardavo fisso davanti a me, come se avessi paura di voltarmi. In effetti, al solo pensiero di incrociare i suoi occhi di tenebra, così profondi da sembrare infiniti,  mi tremavano le gambe. 

Zach rispose dopo attimi di silenzio:  << Perché ho paura >> 

Era una farse semplice, breve e concisa, ma chissà perché mi fece accelerare in modo spropositato il cuore.

Zach aveva paura? Non l'avevo mai sentito ammettere una cosa del genere, e non potei contenere l'impulso di voltarmi. Incontrai i suoi occhi sinceri, e mi sentii inglobare.

La sua espressione era indecifrabile:  << Ho paura...di perderti un'altra volta >>

Non capii il significato delle sue parole, ma quando aprii la bocca per chiedere chiarimenti, un boato infernale fece tremare il suolo, e una densa coltre di fumo grigio mi tolse la vista. 

  << Che diavolo sta succedendo?! >> sentii la voce di Amy provenire da molto lontano. Provai ad aprire gli occhi, nella speranza di vedere qualcosa, ma il fumo me li irritò, e fui costretta a serrarli di nuovo.

Mi sporsi in avanti alla ricerca di qualcuno di loro:  << Zach!! >>  chiamai. Fu istintivo invocare il suo nome prima degli altri. Lo feci senza nemmeno rendermene conto. 

Le mie mani palpavano l'aria, e mi sentivo sempre più scoperta. Alla fine, toccai un oggetto morbido, e i miei piedi inciamparono su qualcosa.
Persi l'equilibrio e caddi in avanti, addosso alla cosa che avevo urtato. In un tondo cademmo a terra, e le braccia dell'individuo mi avvolsero i fianchi.

Capii immediatamente che non era Zach. Non avrei mai confuso il suo tocco, o il suo corpo con quello di un altro. 

Eppure, c'era qualcosa di famigliare in quella stretta.

Mi scansai, arretrando di qualche centimetro, e quando la coltre di fumo cominciò a diradarsi, iniziai a vedere con più chiarezza i lineamenti della persona che mi era di fronte. 

Infine, quando lo riconobbi, il mio cuore fece un triplo santo mortale, e mi accorsi che ero sul punto di piangere. Le labbra tremarono, e mi sembrò una visione. 

Vidi dipinta sul suo volto la mia stessa sorpresa, e sorrisi.  Gattonai verso di lui, quasi temendo che svanisse nel nulla dal quale era arrivato.

Senza nemmeno sentire la mia stessa voce, pronunciai il suo nome.
 
 
 
 
 
 
* Probabilmente non mi sono fatta capire! ^^'': L'acqua si riferisce a quando Zach ha salvato Rebecca portandola in spalla. Era ancora gocciolante per essere stata portava via dalla capsula che la conteneva!
  
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