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Autore: Hybrid Kuro    26/12/2012    2 recensioni
Questa storia parla di Claire, una normale ragazza con una passione sfrenata per la natura, è sempre lontana da casa e passa la maggior parte delle giornate su una collina lontana dalla città, ad osservare il cielo, in seguito ad una disgrazia scopre di poter controllare le fiamme, e il suo compito è quello di tenere lontani i demoni e gli spiriti maligni durante il giorno del festival di mezza estate ( 23 giugno) spargendo i fuocherelli (suoi aiutanti) per tutto il mondo, ad ostacolarla ci sarà un Jack Frost soggiogato da Pitch che tenterà di farla sparire ostacolando la distribuzione dei fuochi, permettendo così ai demoni e agli incubi di invadere la terra
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-no mia piccola Alice- le rispose il gigantesco batuffolo di pelo grigio –mi chiamo Claire-  ribattè  lei alzandosi in piedi  per esplorare il luogo che la circondava,ma uno sciame di uova colorate le impediva di avanzare,noncurante  di ciò decise di proseguire lo stesso anche a costo di calpestare quegli strani esserini rotondi che camminavano, ma niente, non davano segno di volersi spostare “ostinati” pensò lanciando un’occhiata confusa al coniglio
– potresti almeno dirmi perché mi hai portata qui?-  lui rimase muto abbozzando un piccolo sorrisetto,poi si decise a parlare 

–vedi mia cara, loro hanno bisogno di te e anche noi- era sempre più certa che la stesse prendendo in giro,pestò un piede contro il terreno bruciando tutta l’erba sotto di esso e facendo partire delle scintille che fecero indietreggiare dallo spavento tutti quegli ovetti variopinti
–voi? Loro? Mi vuoi spiegare di chi stai parlando?- 
-bene credo che tu abbia atteso abbastanza, Nord e gli altri sono pronti per riceverti- allungò un braccio avvolgendolo saldamente alla vita di Claire 
–tieniti forte!- battè una zampa contro il terreno e la ragazza avvertì lo stesso tremore che c’era stato al cimitero, poi vide di nuovo il terreno sgretolarsi sotto le zampe del coniglio che la teneva stretta a se.
Questa volta la caduta le sembrò molto più breve e in un attimo si ritrovò distesa su di un morbido tappeto, con la testa che le girava come se avesse appena affrontato venti giri della morte sulle montagne russe.
–oddio la mia testa- dolorante si mise seduta e iniziò a voltare lo sguardo e destra e a manca finchè non si rese conto di essere completamente circondata da un numero indefinito di persone
–Era ora piccola Claire,iniziavamo a dubitare sul fatto che Calmoniglio fosse riuscito a portare te qui- disse uno di loro, aveva un particolare accento russo, guardò meglio i presenti per capire da dove provenisse la voce, ma aveva ancora la vista un po’ offuscata, quell’ultima caduta era stata diversa dalla prima, più breve ma più letale per il suo stomaco e la sua testa.
Ad un tratto qualcosa le arrivò da dietro,veloce come il vento e leggiadro come una farfalla le si pose davanti e iniziò a tirarle le guance – su su su svegliati piccola Claire!- squittì quella strana creatura 
–Non sono piccola!- protestò lei alzandosi in piedi, la vista iniziava a farsi più chiara ma non riusciva ancora a capire cosa le si era piazzato di fronte, era una figura femminile, o almeno così sembrava dal volto e dal fisico,ed era vestita con un vestitino attillato fatto di piume con tonalità diverse di verde e blu “è un colibrì gigante?” pensò lei nell’osservarla con più attenzione. 
–Su Dentolina, lascia respirare nostra ospite- disse di nuovo quella voce dall’accento russo, poi capì che proveniva da un alto omone con una lunga barba bianca,le braccia tatuate e un pesante cappotto lungo e rosso, le ricordava vagamente Babbo Natale anche se molto più cattivo, ma forse solo esteriormente. Lui le appoggiò una delle sue grandi mani sulla testa accarezzandola
–non essere spaventata, ora ti presento gli altri- disse facendole un grandissimo sorriso, per un attimo Claire si sentì a casa, quell’omone le ricordava tanto suo padre, quanto avrebbe voluto essere a casa con lui in quel momento, nel loro splendido salottino a giocare con Briciola la loro cagnolina oppure in cucina a preparare le granite alla frutta con la mamma ,le sembrava di sentire ancora le loro voci nell’aria, forse stava ancora sognando e presto sarebbe stata ora di svegliarsi
-io sono Nord mentre quello con orecchie lunghe che ti ha portata qui è Calmoniglio-  tornò con la mente proiettata verso la realtà,anche se aveva ancora qualche dubbio non stava sognando, sembrava tutto fin troppo reale e troppo lungo per essere un sogno…o forse era finita in coma?
–quello li in basso è Sandman- un piccolo ometto paffuto tutto dorato le fece saluto con la mano abbassando poi il capo per nascondere un timido sorrisetto
– Lei invece è Dentolina- e anche la strana ragazza travestita da colibrì le fece saluto con la mano
–non farti mai sorprendere con una carie nei denti o sei spacciata- le sussurrò Nord in un orecchio.

Li osservò da testa a piedi,forse era una coincidenza ma tutti le ricordavano qualcuno di importante, qualcosa di mistico, Babbo Natale, la fatina dei denti, il coniglietto di pasqua, l’omino dei sogni ecco cosa le ricordavano
–ah Jack sei in ritardo!- esclamò l’omone vestito di rosso, una finestra si era spalancata all’improvviso facendo entrare un forte vento gelido e alcuni fiocchi di neve, con essi entrò anche uno ragazzo, forse tra tutti i presenti era quello che sembrava meno pazzo e soprattutto, non le sembrava il personaggio di qualche strana storiella per bambini 
–lui è Jack Frost!- “Jack Frost? Ma non era un pupazzo di neve?” pensò lei osservandolo, era un normale ragazzo come lei,non aveva ortaggi al posto del viso e le braccia non somigliavano per niente a dei ramoscelli 
–salve a tutti- si limitò a dire lei leggermente imbarazzata, tutti la stavano osservando e nessuno le aveva ancora detto per quale motivo si trovava li 
–Ah già dimenticavo! Non ti ho nemmeno spiegato perché sei qui- disse il barbuto come se le avesse appena letto nel pensiero  
-c’è piccolo problema e tu mia cara, sei stata scelta come nuova guardiana per risolverlo- lei lo guardò dubbiosa, non aveva capito nulla di tutto ciò 
-guardiana? Cioè?-
-non c’è tempo per spiegartelo ora, manca poco al 23 giugno!- rispose lui mettendole una mano sulla spalla e spingendola verso un ampio e lungo corridoio, stavano camminando in mezzo a montagne di giocattoli, strani esserini piccoli,incappucciati e con le orecchie a punta ed enormi uomini massicci ed ingombranti,ricoperti da una folta peluria, somigliavano molto a degli yeti. 
Aereoplani giocattolo le sfioravano la testa facendola barcollare per lo spavento,passare per quel corridoio era come essere in una zona di guerra, doveva stare attenta a ciò che le passava sopra la testa come doveva guardare bene a dove metteva i piedi per non inciampare in uno di quegli strani folletti incappucciati o in qualche giocattolo lasciato fuori posto.

Arrivò finalmente in una grande stanza simile a quella di una comune baita di montagna, aveva un grande caminetto acceso attorno al quale erano sistemati dei divani e delle poltrone, da delle grandi finestre si poteva vedere il paesaggio, finalmente aveva l’occasione di capire dove era finita sta volta, ma non vedeva altro che neve. Appoggiato ad una delle pareti c’era un enorme armadio in mogano , opposto ad esso invece c’era un grande letto a baldacchino completamente ricoperto di pupazzi e bambole 
-siccome non hai più casa dove stare penso ti faccia comodo stabilirti qui- quelle parole ancora una volta le avevano messo addosso un pesante velo di tristezza, era nomade e senza un’identità , ma forse quegli strani tizi erano proprio quello che le serviva, forse loro avevano le risposte al perché era ancora viva e perché aveva il potere dar fuoco a ciò che voleva
–forse meglio che tu riposi un po’ prima di sapere tutto-  Nord con atteggiamento paterno le si avvicinò dandole un bacio sulla fronte, poi le voltò le spalle e assieme agli altri uscì dalla stanza, se ne andarono tutti tranne una persona 

– e tu non vai fuori con gli altri a spettegolare sulla nuova arrivata?- -spettegolare su cosa?non ti conosco nemmeno-  le venne un brivido gelido lungo tutto il corpo quando si sentì i suoi occhi glaciali puntati addosso,Jack Frost la stava osservando seduto su uno dei divani vicino a quel fuoco che tanto odiava. 
–più che altro credo ti serva un abbigliamento più consono,in fondo ora sei una guardiana, non puoi di certo andartene in giro in jeans e canottiera, i bambini ti prenderebbero per matta- permalosa com’era,la prese come un’offesa e si sentì in dovere di rispondergli nello stesso tono 
–non che una semplice felpa e un paio di pantaloni logori siano meglio- lo squadrò in cerca di altri difetti da potergli rinfacciare 
– scalzo per di più!- per evitare di dar luogo a dei litigi tenne per se il resto delle offese che aveva pianificato, e incuriosita aprì l’armadio, dal quale subito iniziò a tirar fuori montagne su montagne di vestiti, e quasi tutti con tonalità calde sul rosso e sull’arancione. 
–prova quello li – disse il ragazzo indicando un vestito nascosto, quasi dimenticato in uno degli angoli più bui dell’armadio era un morbido corsetto rivestito di seta rossa, abbellito con dei ricami floreali sul petto, andava legato al collo con due laccetti, e dalla vita scendevano tanti veli arancioni e rossi lunghi fino alle ginocchia che facevano sembrare la gonna del vestito ad una corolla di petali di fuoco. Il corsetto le entrò alla perfezione come se le fosse stato fatto su misura, si diede una sistemata alla gonna, poi soddisfatta si guardò allo specchio
–hey, mi dai una mano ad allacciarlo?- senza fare tante storie lui ubbidì e venne in suo soccorso, le spostò dalla schiena i lunghi boccoli neri
– in teoria dovrebbe essere come allacciare un paio di scarpe- aggiunse, lui per un attimo la guardò dubbioso mentre tirava qualche laccio a caso
– ah è vero, tu non porti le scarpe- si lasciò sfuggire lei, in seguito ad una piccola risata.
–beh, dovrebbe andare bene così- disse Jack dandole una piccola sistemata ai morbidi capelli  
-è perfetto, davvero, ottima scelta- fece qualche giro su se stesso osservandosi allo specchio  

-aaah!- esclamò avvicinando di più il viso, notò con dispiacere che i suoi occhi non erano come se li ricordava, i suoi occhi blu come l’oceano ora erano diventati di un colore rosso porpora, sembravano quelli di una creatura demoniaca , rossi… una colorazione dell’iride simile non era normale 
–i miei occhi! Sono orrendi!- si portò entrambe le mani al volto
–che c’è a me piacciono i tuoi occhi, non hanno nulla di terribile
- disse lui per tranquillizzarla ,lei inevitabilmente finì  in lacrime 
– ma perché? Cosa mi è successo? Voglio ritornarmene a casa, voglio la mia famiglia!-
-almeno tu sai ancora con certezza chi sei veramente- il ragazzo dai capelli candidi come la neve che continuava a cadere fuori da quell’edificio  tornò a sedersi sul divano accanto al caminetto seguito da Claire
– io l’ho scoperto dopo moltissimo tempo-aggiunse giocherellando con uno dei boccoli scuri della ragazza che nel frattempo si era sdraiata usando le sue gambe come appoggio per la testa , non la smetteva di piangere e di singhiozzare, le stava riempiendo i pantaloni di lacrime salate ma questo non gli importava più di tanto. 
–vedrai che domani starai meglio-

 

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Messaggio dall’autrice:  wow, pensavo non sarei mai riuscita a finire questo capitolo, ci ho messo una giornata intera a scriverlo, purtroppo non conosco molto bene i personaggi, e ho davvero tanta paura di sbagliare, infatti noto con dispiacere di esser stata molto ristretta nelle loro descrizioni :/  in questo capitolo avevo troppa roba di scrivere tutt’ora sono indecisa se tagliarlo in due parti e magari svilupparle meglio oppure lasciare tutto così com’è . si inizia a respirare un po’ d’aria di romanticismo tra Claire e Jack ma io stessa non so se alla fine far nascere qualcosa tra i due oppure no  (io sinceramente sarei più spinta verso il no, ma è ancora tutto da vedere) spero che questo capitolo vi sia piaciuto e non vi sia risultato un po’ troppo pesante.

Saluti, Kuro

PS: per la mia cara amica Ally, spero che in questo capitolo tu abbia trovato pane per i tuoi denti ^^

  
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