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Autore: Eliyss    26/12/2012    0 recensioni
[Dal primo capitolo]
Lui continuò a camminare dritto, ed io rimasi incantata persino dal suo modo di camminare, di poggiare i piedi a terra passo dopo passo, ma appena realizzai che era già ormai troppo distante, mi rassegnai, perché sapevo che un ragazzo così, non sarebbe mai interessato a me.
Allora ripresi le cuffie, e rimisi la musica al massimo del volume.
.
Storia che forse avete già letto, rivista e riscritta sempre da me!
Hope you enjoy ;)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Tu sei pazza!" Mi disse per poi scoppiare a ridere.
Mi guardava con l’espressione tipica da idiota, un’espressione della quale mi ero già innamorata pur potendola ammirare solo da circa un’ora.
Quel ragazzo, anche se non conoscevo niente di lui se non il nome, mi aveva fatta letteralmente perdere.
Mi sentivo così piccola e impotente davanti alla sua bellezza così umile, così spontanea.
Era perfetto. Non avrei mai smesso di ripeterlo.
Gli avevo raccontato tutta la mia storia, da capo a fine. Della mia vita, della mia famiglie e delle mie relazioni.
Tutto.
Di lui mi fidavo.
Lo conoscevo da appena... anzi, non lo conoscevo neanche.
Eppure mi dava una splendida sensazione di fiducia.
Era strano, ma io, che ero una persona assolutamente diffidente oramai, lo sentivo così vicino, come se fossimo amici dal tempo dell’asilo.
Non mi era mai successo prima, eppure era una sensazione stupenda.
"Non mi importa, io in quella scuola non ci voglio andare!"- dissi mettendo il broncio e riappoggiando la schiena alla sedia.
"E perché? Ti trovi così male?"- chiese lui interessato.
"No, non è che mi trovo male, ma ciò che voglio fare io nella vita è cantare! Non me ne frega un emerito cazzo di andare ad un liceo! Linguistico per di più! No, mi rifiuto. Piuttosto non torno più a casa."
"Cantare hai detto?"- rispose immediatamente il moro.
Appena pronunciai quelle parole si illuminò.
Non capivo il perché.
I suoi occhi si ingrandirono di colpo, aggrottando le sopracciglia, e la sua faccia pur stando dall’altra parte del tavolino, si avvicinò improvvisamente alla mia.
Lo guardai sorpresa, non comprendevo bene quella sua reazione. Infondo non credevo di aver detto nulla di male.
"Sì cantare. E' tutto ciò che io voglio nella vita, non mi interessa nient'altro."- risposi scuotendo la testa, e sorseggiando in seguito un po’ della mia bevanda.
Niente poteva interrompere quei momenti così incantevoli, così paradisiaci, tanto strani dai miei standard delle mie giornate così monotone.
Avevo detto che niente poteva interromperci? Bè, allora quasi niente, dato improvvisamente il mio telefono squillò.
Quella tremenda suoneria che odiavo ma che non avevo mai voglia di cambiare.
Il mio primo pensiero si indirizzò verso papà che sicuramente sarebbe venuto a sapere del fatto che non ero andata a scuola.
Mi preparai psicologicamente, chiudendo gli occhi e facendo movimenti assurdi e senza senso.
Zayn mi guardò stupito.
"Arrivo subito. Rispondo e ritorno!" Gli dissi, sorridendo.
“Qualche problema?”- mi chiese subito, interessandosi a me. Questo mi faceva davvero piacere.
Scossi la testa come per dirgli di non preoccuparsi e mi allontanai uscendo dal bar.
 
"Pronto?!"
"Lay, sono la segretaria. Oggi sono venuta a cercarti a scuola, ma poi mi hanno detto che non c'eri. Allora, il provino per lo spettacolo è domani pomeriggio. Presentati al teatro della scuola alle 2."
Non ero mai stata tanto felice di sentire la voce di un addetto alla scuola. Tirai un sospiro di sollievo.
"D'accordo! Ci sarò! Allora domani alle 2 al teatro della scuola per il provino? Fantastico, non vedo l’ora! La ringrazio."- e riattaccai.
Chiusi gli occhi e strinsi i pugni facendo poi un movimento verso il basso con le braccia.
Ero davvero contenta in quel momento. Finalmente potevo dimostrare ciò che valevo. Potevo esprimere ad altre persone le mie emozioni, i miei sentimenti cantando.
Non vedevo l’ora.
Tutta fiera di me stessa, mi girai e rientrai all’interno del bar.
Zayn non c'era più.
Le sedie ancora allontanate dal tavolo ricoperto di briciole e le due tazze ancora per metà piene.
Ma lui, non c’era.
Solo un biglietto sul tavolo che diceva:
 
-Scusa Lay, ma ho dovuto proprio andare. E' stato un piacere parlare con te. Spero ci rivedremo presto. Zayn-
 
Mi aspettavo almeno il numero di telefono, o qualcosa per poterlo rintracciare.
Invece niente.
Niente di niente, solo uno stupido pezzo di carta.
Spero ci rivedremo presto, si ma come?!
Non potevo stare senza vederlo, sentivo questo bisogno dentro.
Sì, era presto per dirlo, ma in lui io mi sentivo sicura e la paura di non incontrarlo mai più mi torturava.
Uscii e mi guardai attorno.
Oramai era già quasi ora di pranzo.
Forse era il caso che tornassi a casa. Speravo solo che papà non avesse saputo niente.
Non avevo la minima voglia di discutere.
Non era giornata.
 
Entrai in casa nel modo più normale possibile.
Mi levai la giacca e la appesi vicino alla porta e mi diressi verso la camera da letto, indifferente.
Papà era là, fermo immobile. Probabilmente aspettando proprio il mio ritorno.
Mi guardò con uno sguardo come un po' deluso. 
"Tesoro, dobbiamo parlare."
No! In quel momento desideravo tutto fuor che sentir pronunciare quelle parole.
Non ce la potevo fare. Non mi sarebbe servito a niente sentirmi ancora una volta la solita ramanzina, che ormai continuava a farmi da quando ero piccola.
Tanto alla fine facievo ciò che volevo, indipendentemente da cosa volesse lui.
"Lay, parlo seriamente!"- mi disse cambiando tono.
"Anche io papà, adesso non è proprio il momento."
Mentre mi girai mi prese per un braccio e cominciò a farmi un discorso che sinceramente non mi aspettavo.
Era calmo, e sentivo che ciò che diceva, lo esprimeva col cuore, lo diceva sinceramente.
Mi spiegò che se dipendesse da lui farebbe di tutto pur di rendermi felice, ed in questo caso per la mia felicità intendeva sicuramente la scuola di canto, ma purtroppo non era così e non poteva proprio per questioni giuridiche. Così aveva stabilito il giudice e così dovevamo eseguire.
Che palle!
Questa storia mi stava letteralmente uccidendo.
Non ero una criminale, semplicemente avevo il mio carattere.
Sbaglio in continuazione, come tutti.
E' umano.
Così, senza dire a niente, me ne andai in camera riflettendo su tutte le parole che avevo appena sentito.
Però pensieri maggiori si sovrapposero.
Non riuscivo a non pensare a Zayn. Ancora.
Era più forte di me.
Mi scese una lacrima sul viso.
No. Non volevo piangere eppure mi sentivo ancora più impotente. Sottomessa alla forza dell’amore.
Che vergogna.
Passai tutto il pomeriggio così, a non fare niente, fra vari pensieri che alla fine riconducevano sempre a lui.
A Zayn.
A quel sorriso e a quel ciuffo.
A quegli occhi grandi e scuri e alla sua carnagione scura.
Anche quel giorno la sera arrivò. Era presto, circa le 8.30, e nonostante ciò mi infilai sotto le coperte e mi addormentai, cercando di pensare il meno possibile a quello sguardo magnetico e così incisivo.
 
Sveglia.
Era mattina.
Stranamente mi svegliai più allegra del solito. Era il giorno in cui avrei dovuto dare tutta me stessa al provino.
Finalmente!
Decisi così di andare a scuola, non potevo presentarmi solamente il pomeriggio.
E dopo ben 5 ore di tortura che sembravano non passare più, finalmente era ora.
Era il mio momento.
Appena varcata la porta di quell’inferno, più comunemente chiamata scuola, mi fermai e feci un respiro profondo, e non riuscii a trattenere un sorriso che nel giro di pochi secondi invase il mio volto.
Entrai al teatro.
Per fortuna, concentrandomi solo nel far bella figura e nel dare il massimo di me stessa, mi dimenticai di Zayn per un po'. Non potevo permettermi distrazioni.
Era buio, solo il palco illuminato dai riflettori.
Circa una ventina di ragazzi e ragazze erano seduti nelle prime file, e davanti a loro, un tavolo e la commissione composta dalla professoressa di musica, ed altri due uomini che non conoscevo.
Molto in lontananza si sentì il campanile suonare.
Erano le 2 in punto.
"Bene ragazzi, chi c'è, c'è, e chi non c'è, non c'è - cominciò la prof battendo le mani per attirare la nostra attenzione - sapete tutti che lo spettacolo di fine anno non si svolgerà più, a causa del troppo ristretto budget che la scuola possiede in questo momento. Date il meglio di voi, perché qui ci si gioca una mattina in radio!"- continuò.
Successivamente uno dei due uomini si girò verso di noi e annunciò chi sarebbe stato il primo.
Sentii tutta un'angoscia tremenda dentro di me, che mi tormentava parecchio.
Dovevo stare calma! Qualche respiro profondo e tutto sarebbe andato alla perfezione. Non dovevo agitarmi, non potevo sprecare un'opportunità così.
Grazie a quella occasione avrei potuto ricostruirmi una vita, più felice, facendo ciò che davvero amavo. Quel posto in radio doveva essere mio. 
Il concorso si sarebbe evoluto in questo modo: dei 24 ragazzi che eravamo presenti quel giorno, ne sarebbero passati solo 12 alla semifinale ed infine 6 alla finale. Per passare alla fase successiva bastavano due consensi da parte della giuria.
Poi sentii al microfono dire:
"Lay, sei la prossima." 

-Look at me
Tataaaan ecco appena sfornato(?) un nuovo capitolo! :)
Che ve ne pare?
Perché Zayn se ne sarà andato così, all'improvviso?
Bè se non aspettate il prossimo capitolo, non lo saprete maaaaai :DD
Ok, non so più cosa scrivere! Vi chiedo solo un favore:
se per caso la storia vi sembra noiosa o qualsiasi critica, me lo potete far sapere?
Grazie mille c
:


@alikee1D

  
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