Disclaimer:
i
personaggi sono di Fujimaki Tadatoshi.
Prompt: Babbo Natale
Dedica: alla Rota, che si merita
troppe cose ma dovrà accontentarsi di questa cosina qui (L)
A dirla tutta, non sa bene come sia riuscito a
convincerlo; una volta, ai tempi del liceo avrebbe potuto contare sul
terrorismo psicologico tramite Nigou, cosa che
crescendo non aveva più potuto sfruttare: il lato “negativo” della convivenza
era che Kagami si era lentamente abituato alla presenza del cucciolo – non di tutti i cani, come l’altro aveva
sottolineato – facendogli così venire meno un ottimo mezzo di ricatto.
Nonostante questo, è riuscito ad ottenere quello che voleva – un perfetto Babbo
Natale per i bambini della sua classe, felici e festanti in quel momento, tutti
intorno a Kagami che benché si sia tanto lamentato, alla fine sembra totalmente
a suo agio lì in mezzo. Anche se così grande, fra bambini tanto piccoli, sembra
persino più goffo del solito, e Kuroko non può fare a meno di provare un’immensa
tenerezza nel posare lo sguardo su di lui.
La sua collega richiama gli alunni per la fine della lezione, perché diano la possibilità
a “Babbo Natale” di andarsene e portare i regali anche a tutti gli altri
bambini del mondo – quale altra scusa potrebbe usare, altrimenti, per salvare
Kagami?
Quando si allontana, con un sorriso complice a Kuroko, questi si avvicina al
compagno tanto da sentirlo sospirare; gli posa una mano sulla spalla e gli
sorride, e Kagami pensa che già solo per quell’incurvarsi di labbra sia valsa
la pena di vestirsi a quel modo.
«Sei stato bravo.» gli assicura Kuroko, ricevendo in risposta uno sguardo
eloquente, come a dire che non ci crede. Però allunga una mano, e gli sfiora la
guancia, l’unico gesto che possono concedersi lì, dove i bambini potrebbero
spuntare in ogni momento.
Kuroko sospira appena, godendosi quel contatto; poi, un sorriso: «Saresti un
bravo papà.» osserva con dolcezza.
Non è raro che ne parlino, specie perché con il lavoro di Kuroko è inevitabile
che spesso nei loro discorsi si accenni ai bambini, ma nessuno dei due ha mai
davvero preso in considerazione di adottare un figlio o qualcosa del genere;
ancora troppo giovani, tra le tante altre cose. Ne hanno sempre parlato in modo
scherzoso come quando, la prima volta che è passato a prenderlo al lavoro, è
stato evidente che Kagami con i bambini poteva essere in competizione o poteva farsi
fregare, ma che sul resto doveva ancora lavorarci su.
Oppure Kuroko vi ha accennato con dolcezza, come in quel momento, lui che
meglio di chiunque altro sa quanta gentilezza si nasconda sotto la scorza
burbera di Kagami.
E a Taiga viene da sorridere di rimando, in quel modo divertito di quando sta
per ribattere per averla vinta; si china verso di lui, posandogli un bacio
sulla guancia – di più non può davvero permettersi.
«E tu una brava mamma, Tetsuya.» lo prende in giro, e lo guarda assumere quel
broncio leggerissimo che ha imparato a conoscere e notare con il tempo, e che
adora.