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Autore: _Maisha_    27/12/2012    0 recensioni
Come deve essere fare da mentore? Vedere ogni anno i ragazzi con cui hai vissuto morire barbaramente?
Ma quando arriva il momento in cui a morire è destinato qualcuno a cui tieni scatta qualcosa.
Panico, adrenalina, terrore.
Non c'è altra soluzione se non fare di tutto per farlo uscire da quell'arena vivo.
Costi quel che costi.
Che i 76esimi Hunger Games abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maysilee Donner, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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secondo capitolo hh
                                       
                   
  Shine bright like a diamond 
                                   





Lee Ann

Dio, quando finirà questa tortura?
Sembra siano passate ore da quando sono entrata qui dentro e ancora questi tre pazzi non accennano a fermarsi.
Almeno ho il tempo per rendermi conto di come ragioni la gente di Capitol City, devo comunque cercare un modo per farmeli amici, no? Tanto vale prestare ascolto ai discorsi che sento qui dentro.
Sono in una sala grigia, con lettini grigi, tende grige e macchinari grigi. Si, la chiamerò stanza grigia, da ora in poi.
Bhe, qui nella stanza grigia l'unico tocco di colore, oltre alla mia pelle rosata, sono i tre che ho davanti.
Una donna dalla pelle verdina mi sta spalmando da non so quanto tempo una sostanza calda e appicicaticcia su quasi ogni parte del corpo, per poi applicare delle strisce di carta e strappare. Un dolore atroce.
All'inizio mi sono chiesta se fosse stato un qualche metodo di tortura capitolino per mettermi alla prova e misurare la mia resistenza, ma a quanto pare no. E' una pratica estetica.
La tipa mezza verde, che mi sembri si chiami Octavia, ma che io chiamerò miss.Ranocchia, sta blaterando con un ragazzo sui 25 anni, dai capelli di un arancione smisuratamente brillante, su quanto le mie gambe siano rovinate e su quanto nei distretti poveri non si curi l'estetica.
Dovrebbe venire a farci un giro, nei distretti poveri.
Tempo per l'estetica proprio non ce n'è. A stento abbiamo la carta per scrivere, figurarsi usarla per strappare sostanze appiccicose dalle gambe, che spreco.
Il ragazzo, un certo Flavius, sembra borbottare qualcosa su iniziare a innaffiarmi e smettere di fare la ceretta.
Innaffiarmi? I fiori si innaffiano, le piante, ma non le persone. Bha, strani questi qui.
L'ultima mia preparatrice,  una donna di certo più anziana degli altri due e con vistosi tatuaggi color oro, mi si avvicina e inizia a spalmarmi sul viso un intruglio verdagnolo.
-Cos'è sta roba? E soprattutto, cos'è questa ceretta?- Dico, sono stufa di stare zitta, mi si stava intorpidendo la lingua.
La risposta che ricevo è un silenzio tombale e gli sguardi sconcertati dello staff.
-Oh poveri noi, un'altra ignorante.-
-Dai Flavius non essere crudele. Lì non sono acculturati su certi argomenti, dovresti saperlo.- Dice miss.Ranocchia in risposta al tipo che, essendo grassoccio e sfoggiando quella particolare tinta per capelli, mi ricorda un' arancia. Poi si rivolge a me - Cara, questa roba, come la chiami tu, ti renderà più bella! Rimuove le rughe, stira la pelle e...-
-Ma come potrei avere rughe? Ho 16 anni io, non 50.- La interrompo, saccente.
Octavia resta a bocca aperta, cercando qualcosa da dire, che purtroppo non trova, causando un silenzio imbarazzante, spezzato dalla donna tatuata. -Bhe, è il protocollo. E ti toglierà le imperfezioni. Non è niente di letale, tranquilla.- Mi fa un largo sorriso, mostrandomi una dentatura perfetta e bianchissima. Avrebbe un viso dolcissimo, se non fosse per quei tatuaggi sulla fronte.
-In quanto alla ceretta, ti abbiamo semplicemente tolto i peli superflui.-
-Qui non sono ben visti, soprattutto su una donna. Sono scimmieschi.- continua miss.Ranocchia con l'accento stridulo tipico dei capitolini.
Annuisco semplicemente e torno a chiudere gli occhi cercando di rilassarmi.
E così i peli sono scimmieschi. Animali, insomma. Continuo a non capire la mentalità di questa gente, mi sarà difficile approcciarmi con loro.
Sento Flavius confrontarsi con la donna tatuata, si chiama Venia. Parlano di una festa andata male, di un certo Lucius vestito da vero pezzente. Argomenti frivoli e noiosi per me, ma che, a quanto pare, portano i tre ad un'accesa discussione.
Il loro vociare dopo un pò diventa una sorta di ninna nanna che mi fa sprofondare nel sonno.
Un prato verde. Due bambini che corrono. Un maschio e una femmina. Lei cade e scoppia a piangere, l'altro le si avvicina e le porge una margherita. La piccola la accetta, smette di piangere, se la mette tra i ricci capelli rossi e sfodera un sorriso, scoccando un dolce bacio all'amico, che arrossisce portandosi la mano alla guancia, dove lei lo ha baciato.
Un scossa elettrica mi riporta alla realtà. Spalanco gli occhi spaventata e scatto a sedere, ma mi rendo conto che sono solo seduta dove prima, con i tre assistenti che mi spruzzano addosso getti di acqua fredda.
-Mi avete spaventato.- Dico, arrabbiata.
-Bhe, abbiamo degli orari da rispettare noi, cara, non possiamo certo farti dormire sogni beati finchè ti pare.- Esordisce Flavius.
-Un pò di tatto magari non vi farebbe male, siccome siete tanto perfettini.- replico, incrociando le braccia.
-Hai ragione, ora però potresti ristenderti così la finiamo una volta per tutte?- Mi dice sorridente Venia.
Sbuffo e mi stendo, lasciandomi innaffiare e massaggiare con spugne ruvide per minimo un'altra ora.
Nel frattempo, cercando di non pensare al pizzicore e al prurito che mi pervade, faccio mente locale sui miei avversari.
Sul treno io e Garret avremmo dovuto vedere le mietiture degli altri distretti per farci almeno un'idea su chi siano i nostri sfidanti, ma lui se ne è bellamente infischiato. Sarà pure forte, okay, ma la presunzione non porta da nessuna parte.
Come al solito nell'1 e nel 4 ci sono stati volontari. La femmina del 4 ha appena quattordici anni, è stata coraggiosa. Quando è salita sul palco, però, pur nascondendosi dietro le treccine bionde e il vestitino a pieghe, non ha potuto nascondere quegli occhi freddi e, a mio parere, un po' inquietanti. Nessun bagliore, nè di preoccupazione, nè di paura. Solo uno strano ghigno sulla faccia, un'espressione tra felice e sprezzante. Tutto è glaciale in quella ragazza, a partire dal nome, Ice.  
Il suo compagno diciassettenne mi è parso anonimo; il solito belloccio tutto muscoli, un certo Tyler. Forte, sicuramente, ma stupido; lo si può dedurre dallo sguardo offuscato, vitreo. E' insipido, inespressivo.
Dall'1 invece ci sono i soliti due diciottenni,  Lysandra e Max, entrambi mori, alti e slanciati. Chissà da quanto tempo si allenano.
Ma vale la pena allenarsi una vita intera per poi offrirsi per andare a morire?
E' come raccogliere una cesta di frutti di tutti i tipi, maturi e succulenti, per poi non mangiarli in caso di carestia e morire di fame. E' stupido.
Ma cosa ci si può aspettare dai distretti coccolati da Capitol City? Ci sono nati con questa mentalità ottusa.
La cosa che però mi ha davvero sorpresa è che dal 2, per la prima volta dopo 40 anni, non ci sono volontari.
Quando la rappresentante della capitale si è avvicinata alle urne per pescare e non si è alzata nessuna voce dal pubblico tutti si sono voltati a fissare un ragazzo e una ragazza. Probabilmente i due che erano stati scelti dall'inizio per andare al macello.
Ma, bhe, a volte la paura supera ogni desiderio, anche quello di gloria.
A uscire sono stati una sedicenne, che sembrerebbe abbastanza in forma, ma dall'aria sconvolta, Morgana e un diciassettenne, a quanto pare felice del sorteggio imprevisto, perchè ha sfoggiato un largo sorriso per tutta la cerimonia. Se non sbaglio dovrebbe chiamarsi Nicholas.
Degli altri distretti non ricordo molti tributi. Un diciassettene silenzioso e magrolino nel 3, un ragazzo muto nel 5, una dodicenne dal 7, una quattordicenne mora un po' stramba del 9 e un altro diciassettenne nel 10, che è salito con aria fiera sul palco, ma non sono sicura che farà una buona impressione qui a Capitol,  di bellezza e cura estetica, tanto care ai miei preparatori, non c'è traccia in lui. Per il resto in mente ho il vuoto.
Bhe, avrò il tempo di rinfrescarmi la memoria, al Centro di Addestramento.

MARGHERITA

Dopo che lo staff ha finalmente terminato di depilarmi, ungermi, lavarmi e strofinarmi, sono presentata al mio stilista. Spero con tutto il cuore sia Cinna. E' stato anche lo stilista di Maysilee, è semplicemente geniale.  
Vengo condotta, ancora in accappatoio, in un piccolo soggiorno, arredato con poltroncine e un divanetto in pelle color crema.
Seduta su di questo c'è Portia, l'altra stilista del 12. Addio Cinna e addio sogni di gloria.
-Ehm, ciao, sei Portia?- Dico timida.
-Si, accomodati cara.- mi risponde la donna. E' sulla trentina, abbronzata, con grandi occhi viola, proprio come i capelli, legati in un particolare chignon,
e lo smalto sulle unghie.
-Grazie.- Rispondo, secca.
Mi siedo composta su una poltrona, e abbasso lo sgardo mentre Portia mi osserva con attenzione.
-Sei minuta, vedo. Potrei utlizzare qualcosa che metta in risalto il tuo fisico longilineo.- Dice, prendendo a camminare avanti e indietro per la stanza, giocherellando con le dita.
-Basta che non mi presenti nuda.- Borbotto.
-Cosa? Nuda? Sciocchina, saremo anche 'particolari'- si sofferma deliberatamente sulla parola, cambiando tono di voce, come se parlasse a un bambino.-ma la sfilata dei carri non è il set di un film per adulti. L'eleganza deve essere sempre l'elemento fondamentale. Ecco perchè ho scelto te, rispetto al ragazzo.- mi fa un occhiolino, divertita e per la prima volta da quando sono scesa dal treno, sorrido.

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Circa quattro ore dopo il mio primo incontro con Portia sono pronta per affrontare la parata dei tributi.
Al primo piano del Centro Immagine c'è un brulicare di preparatori e stilisti che si appresta a dare gli ultimi ritocchi alle loro opere, mentre noi tributi ci guardiamo intorno.
Quest'anno gli stilisti hanno fatto un ottimo lavoro.
O meglio, quasi tutti.
Mentre Flavius mi sistema il trucco, finalmente arrivano Garret e Cinna.
Quest'ultimo, devo dar ragione a Maysilee, ha gran fascino per essere un capitolino.
-Garret, capito cosa devi fare e quando?- Chiede lo stilista, pacato.
-Si, Cinna, ho capito, ho capito e ho capito.- Risponde, seccato.
-Bene. Ragazzi, buona fortuna. Io e Portia vi osserveremo dagli spalti, a dopo.- Ci salutano con un sorriso e se ne vanno, lasciandoci in balia dello staff di preparatori per i ritocchi finali. Bisogna essere perfetti per le telecamere.
Mentre Octavia prova a incipriare il naso a Garret contro la sua volontà, le porte del Centro si aprono e i carri iniziano la sfilata.
Io e Garret, essendo del 12, saremo gli ultimi, quindi possiamo osservare al meglio tutti i nostri avversari.
Quelli dell'1, trainati da cavalli bianchi con criniere dorate, hanno una tutina attillata ,che mette ancora più in risalto il fisico scolpito,  ricoperta interamente di pietre preziose.
I due ragazzi del 2 sono vestiti di un completo grigio, quasi scintillante. Effetto dato da una sorta di polverina, di cui sono ricoperti anche i loro cavalli, che, a metà della sfilata, cade improvvisamente, rivelando cavalli argentei e per i tributi un completino bianco che riflette la luce, come un diamante.
Lo stilista del 3 solitamente fallisce miseramente, ma quest'anno ha dato il meglio di sè.  I due ragazzi si presentano anonimi, con una semplice tuta nera. Il pubblico, infatti, fischia. A metà percorso, però, proprio come per il secondo distretto, la tuta inizia si inizia a ricoprire di venature luminose, che pian piano si snodano per tutto il corpo dei ragazzi. Il risultato è una vera e proprio mappa di Capitol City , brillante e interattiva, dove gli edifici più importanti sono illuminati da bagliori più forti di luce. Il pubblico impazzisce e sul volto dei ragazzi compare un sorriso soddisfatto. Non avevo notato la ragazza prima, ma è davvero bella, potrebbe ricevere molti sponsor, nonostante i tredici anni.
Il 4 era quello che aspettavo con più ansia, non avrei mai voluto perdermi la ragazza di ghiaccio. Sia Ice che Tyler sono bellissimi. Gli stilisti hanno ricreato una sirena e un tritone; creature che popolavano leggende antichissime. La ragazza porta i capelli biondi raccolti da un lato, in morbide onde, con uno strano effetto bagnato. Il corpetto si riduce a una grossa collana di conchiglie per coprire il seno; la gonna, invece, è lunga e morbida, come se fosse fatta d'alghe. La cosa spettacolare però non sono i panneggi sulla gonna o il trucco, che risalta in maniera impressionante sia gli occhi azzurri di Ice, che quelli verde smeraldo di Tyler, ma la loro pelle. Sembra ricoperta di tantissime piccole squamette, dando quell'effetto di bagnato, di marino, che sembra quasi che i due siano appena arrivati qui dopo una nuotata nell'oceano. Splendidi, davvero.
E infatti, com'è logico, il pubblico va in delirio. Si sentono urla femminili che invocano in nome di Tyler, e fischi di apprezzamento maschile per Ice. In quanto a stile, bhe, sarà difficile batterli.
I carri del 5 e del 6 scorrono veloci; non ricevono nè troppi apprezzamenti, nè vengono guardati con disprezzo. Gli stilisti hanno fatto dei lavori semplici, nell'uno una discreta tuta blu puteggiata di lucine bianche, nell'altro costumi personalizzati da autista, con tanto di berretto con visiera.
Nel 7 mi aspetto di vedere i soliti due ragazzi vestiti da albero, con una tuta marrone e qualche foglia tra i capelli, ma vengo colta di sorpresa, così come il pubblico. La ragazzina dodicenne è splendida, ha un vestito marroncino, lungo fino ai piedi, composto da vari strati di velo verde, ognuno con un motivo di foglie diverso. Il risultato è stupefacente, sembra che sia davvero un albero, giovane e vivo. Il ragazzo, invece, più imponente, ha uno smocking marrone, con un motivo che ricorda la corteccia, sul quale crescono, perchè davvero sembra siano nate da quell'abito, delle piantine rampicanti. Uno dei migliori risultati mai ottenuti dal 7.
Nell'8 invece, c'è un'innovazione. I due tributi sono vestiti da capitolini! La ragazza ha addirittura una parucca di ricci blu, che sembra pesare più di lei. Il ragazzo, evidentemente disgustato, invece, è stato truccato dello stesso colore, rossetto compreso.
Non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire una risatina quando la sua faccia compare sugli schermi enormi dell'Anfiteatro e i capitolini lanciano sospiri e fischi, offesi. 
La sfilata del 9 non è uno bello spettacolo. Il ragazzo, biondo come il grano e con gli occhi verde foglia, resta composto, con aria impassibile, vestendo un abito elegante dello stesso colore dei suoi capelli, che, illuminato dalla luce, rivela disegni dorati di vari cereali. Ha un'aria solenne, avrebbe potuto ricevere qualche attenzione, se non fosse stato per la sua compagna di distretto.
La moretta sembra non essere passata dalla stanza grigia. L'unica cosa che riesco a pensare guardandola è che sia appena tornata da una gita nei boschi. Non è curata come le altre ragazze; ha i capelli spettinati, crespi. Mi da l'idea di essere selvatica, come gli animali che girano nei boschi fuori dalla recinzione, lì al Distretto. Ha l'espressione assente, acida, e gli occhi sporgenti, che, truccati di bianco e dorato, sembra vogliano quasi venir fuori dalle orbite. Non attirerà molti sponsor, poco ma sicuro.

Ha un buon fisico, però. Sembra in forma, dovrebbe essere abbastanza agile. Le hanno fatto indossare una canotta bianca e dorata in una gonna a vita alta, a ruota, dello stesso colore dell'abito del ragazzo. Bhe, vuoi per la poca bellezza, vuoi per gli sguardi truci di entrambi i tributi, vuoi per i vestiti non estremamente particolari, alla loro uscita si sente solo un lieve e breve applauso. Dovranno darsi da fare alla sessione privata con gli streteghi.
Subito dopo il 9, parte il carro del 10. Il ragazzo dal vivo è ancora peggio che in video. Tranne che per due, seppur piccoli, occhi verdi, spruzzati di pagliuzze dorate. Quanti occhi verdi quest'anno.
Sia lui che la sua compagna, che in confronto sembra una reginetta di bellezza, hanno in testa un cappello da cowboy e stivali a punta abbinati. Tipico abbigliamento da allevatori. Lui ha un jeans, attillato, nel quale è infilata la camicia azzurra, con i primi due bottoni aperti. La ragazza, invece, ha una camicia azzurra, come quella del ragazzo, e una salopette di jeans con i pantaloncini corti. Entrambi hanno indubbiamente una corporatura robusta, forte.
Inizio a pensare che oltre a un paio di ragazzine, tra le quali la dodicenne del 7, sono l'unico scricciolo.
Tocca all'11. Mentre io e Garret ci sistemiamo sul nostro carro , trainato da quattro cavalli nero pece, spruzzati di brillantini,  il carro del distretto che ci precede inizia a muoversi.  La ragazza è sicuramente più grande del ragazzo. E' alta e sembra abbia i muscoli ben sviluppati. Lavorano sodo, lì nell'11. Il ragazzo ha la testa piena di treccine, mentre la ragazza ha una criniera di ricci, che le arriva fino alle spalle. Sono entrambi mori, di carnagione scura, probabilmente per il lavoro svolto sempre al sole.
Il distretto 11 si occupa di agricoltura, di solito li vestono con abiti  da lavoratore, proprio come per noi del 12, sempre vestiti da minatore. Quest'anno, però, hanno due nuovi stilisti, che fortunatamente sanno il fatto loro. La ragazza ha un abitino arancione,  leggero, svolazzante, che ricorda la primavera. La particolarità è nel tessuto, sembra fatto interamente da buccia d'arance. Il tutto è abbellitto da brillantini arancioni tra i capelli, su braccia, occhi e labbra. Il ragazzo invece ha una sorta di smocking verde scuro, di un tessuto, uhm, peloso? Si, peloso. Lessi su un libro di alcuni frutti verdi e pelosi, credo che si chiamino kowi o kiwi.
Noto che il ragazzo non è stato truccato o cosparso di brillanti, come la compagna, ma che i piercing gli sono stati sostituiti con delle pietruzze verdi, infatti vicino al sopracciglio destro e alla bocca, aperta in un sorriso timido, si notano dei piccoli bagliori di luce verde, causati sicuramente dalle pietre colpite dai riflettori. Sono carini, una bella coppia.
Improvvisamente, però, ancora presa a guardare i ragazzi, iniziano a sudarmi le mani.
Inspiro ed espiro rumorosamente. Tocca a noi, distretto 12.
Sento la folla urlare, vedo la luce artificiale di grandi macchinari disposti su alte strutture.
-Pronto?- Dico a Garret, appena il carro si muove, automatico.
Esita un attimo, deglutisce, vistosamente nervoso, ma cerca di tenerlo nascosto. -Pronto.-
Usciamo dal portone del Centro Immagine e siamo catapultati in un altro mondo. C'è colore, chiasso ovunque. Quasi quasi mi manca la stanza grigia. E' tutto così confuso qui. E in più sono terrorizzata da quello che sto per fare. Lancio uno sguardo preoccupato verso il pubblico, devo trovare Portia per farmi dare il segnale.
Oh, Dio, è così difficile! Hanno tutti i capelli colorati qui in mezzo.
Oh, no, ehi, aspetta. Eccola. La guardo profondamente e lei mi fa un semplice 'si' con la testa. Bene, che le danze abbiano inizio.
Ai piedi del carro ci sono due picconi, uno per me e uno per Garret. Ci guardiamo a lungo, insicuri. Quello che stiamo per fare potrebbe ucciderci.
-Fallo prima tu.- mi sussurra, guardandomi negli occhi.-Se muoio non me ne frega più di tanto.-
-Sarai anche un presuntuoso, arrogante menefreghista, ma non ho intenzione di ucciderti!-
-Bhe dobbiamo pur farlo, stiamo per arrivare a destinazione!- Dice, con tono più sommesso.
-Insieme?- Sussurro.
-Insieme.- Mi risponde lui, con uno strano bagliore negli occhi.
-1, 2, 3!- Grido.
Colpisco Garret con forza, mettendone forse troppa perchè lo vedo contrarre la mascella e trattenere un urlo. Intanto vengo colpita anche io, piano, delicatamente, il tanto che bastava insomma.
-Scusa- biascico, mentre al mio e al suo vestito, due tute dure e pesanti, nere, come di pietra, inizia a succedere qualcosa. Si sgretolano.
Iniziano a cadere pezzi di pietra ai nostri piedi, mentre il vero vestito viene alla luce. E' una tuta completamente trasparente, che copre i punti critici con dei disegni a forma di fiamma. E' fantastica, lo ammetto.
Bhe, è ora di sorridere. Guardo Garret e capisco che sta pensando la stessa cosa, infatti dopo un rapido occhiolino alza la testa e inizia a salutare il pubblico in delirio. Lo imito, mandando baci qua e là, che vengono raccolti dal pubblico estasiato. Intravedo di nuovo Portia e riesco a sussurrarle un 'grazie' labiale, al quale mi risponde con uno dei suoi sorrisi migliori.
Bhe, come inizio non sarebbe male, se non fosse per Ice che mi guarda truce. Sostengo lo sguardo, quando inaspettatamente mi sorride; sto per ricambiare, quando vedo che si porta un pollice alla gola e tira una linea immaginaria. Deglutisco vistosamente.
-Garret- sussurro, spaventosamente calma- credo che ci siamo appena condannati a morte con le nostre stesse mani.-










ANGOLO AUTRICE: Buuuuuuuonsalve signorine :3 (e signorini è.è). Il secondo capitolo è qui, yeah.
Si, tanto non se lo caga nessuno come al solito, ma vabbè :'( Voi lettori silenziosi, so che ci siete, recensite ç_ç Perchè devo cercare di capire come sta andando D: PPPPPOOOOII, una piccola domandina, secondo voi, devo mettere una foto di tutti i tributi o no? xD
Bhe, come al solito sono scontentissima del capitolo, quindi a maggior ragione mi piacerebbe sapere che ne pensate.
L'unica cosa che mi rende felice è che sono riuscita a mettere quella specie di banner, yeee :') (che poi è comunque orribile lol)
Bises e possa la fortuna essere sempre a vostro favore.
*mi sento Effie ç_ç*
  
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