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Autore: elyxyz    15/07/2007    25 recensioni
Un’interpretazione alternativa al finale dell’episodio n°13, ‘Fuoco contro Acciaio’.
“Cos’è?! Oggi piovono cani e gatti?” ipotizzò, tra il polemico e il divertito. “E’ la Giornata del Randagio e nessuno me l’ha detto?!”
(Roy x Ed)
Storia partecipante al Contest 100 Prompts! indetto da Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight since 01.06.08}
Dopo quasi 5 mesi d’attesa, ecco postato il nuovo capitolo. Avviso comunque i lettori che i futuri aggiornamenti saranno più frequenti ma ancora irregolari.
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note: il seguente scritto contiene lievi riferimenti yaoi

Note: il seguente scritto contiene lievi riferimenti yaoi.

Per ulteriori spiegazioni, vi rimando alla conclusione della fic.

 

 

Dedicato a chi ha commentato i precedenti capitoli della raccolta.

(Con particolare menzione ai nuovi arrivati!)
Con immensa gratitudine.

 

 

 

L'Aristogatto

 

by elyxyz

 

 

 

 

Edward Elric suonò al campanello di casa Mustang, sbuffando spazientito.

Il Colonnello comparve sulla soglia qualche istante dopo, senza più divisa.

Fullmetal osservò distrattamente il suo abbigliamento informale, prima di allungargli un plico color crema.

“Carte da firmare.”

 

Il sopracciglio destro di Roy scattò verso l’alto, precursore del suo innato sarcasmo.

“Stai diventando monotono, lo sai, Acciaio? Con questa continua scusa di portarmi scartoffie dimenticate!…”

 

La vena sulla tempia di Ed si mise a pulsare pericolosamente.

“Se non puoi resistere senza contemplare la mia magnificenza,” continuò, incurante del rischio, “bastava dir-”

 

“Dannato Taisa, si muova! Il Tenente Hawkeye è ancora in ufficio ad aspettarle e ha ancora molto lavoro da portare a termine al posto suo, perché è un lavativo!… e io sono stanco di fare i comodi suoi!”

 

“E perché non è venuta lei?” chiese, un misto di finto stupore e sottintesi velati.

“Mi ha chiesto di farle un favore…” bofonchiò Edo, guardando altrove.

 

E Roy sorrise. Dare una licenza-premio a Riza, si appuntò.

 

“Entra, su!” gli disse, facendosi da parte.

“Non occorre, resto qui.” Declinò il più giovane, fissando con improvviso interesse la punta delle sue scarpe.

 

“Non era un invito, Fullmetal.” Puntualizzò. “Era un ordine!”

 

Elric strinse i pugni per contenere una risposta ben condita. E si morse anche la lingua, giusto per scrupolo. Mustang se ne accorse, ma non lo diede a vedere.

 

“Ho appena iniziato a cenare, e non ho intenzione che si raffreddi. Oltretutto, se il Tenente ha ancora parecchio daffare, un tuo ritardo di mezzora sarà ininfluente. Gli spiegò, precedendolo nel vestibolo. “Togliti il cappotto e seguimi.” Gli suggerì, posando la busta sulla mensola vicino all’entrata.

 

“Dov’è Tora?” chiese invece il suo sottoposto, guardandosi attorno.

 

“In cucina. Mi sembra di averti detto che ci eravamo appena messi a tavola…” ripeté Roy, varcando la soglia del piccolo, accogliente cucinino.

 

Edward scrutò il tavolo da pranzo, rigorosamente apparecchiato per due. Non ebbe modo di chiedersi come mai, visto che il felino tigrato era appollaiato sopra alla tovaglia, nel posto che gli era stato riservato. Davanti a lui, una ciotolona di croccantini e una scodellina con del... brrr… latte.

 

Si rivolse verso il Colonnello, con uno sguardo schifato. “Non è igienico, lo sa?” ma l’altro si limitò a fare spallucce, scoperchiando una pentola da cui uscì un profumino delizioso.

 

Edo deglutì un bolo di saliva.

“Gli animali dovrebbe mangiare a terra.” Lo sgridò. Sua madre sarebbe stata orgogliosa di lui.

 

“Il mio coinquilino mangia dove vuole, in casa sua. Lo difese Mustang, sfidando Ed a contraddirlo. Poi si avvicinò al gatto, annuendo sollecito. “Vero, socio?”

 

Maaooo.”

 

Le pupille dorate si dilatarono di genuino stupore, per l’improvvisa incredulità.

Tora aveva risposto?! Macché, figurarsi! Era stato solo un caso… anche se il dubbio rimaneva.

“Sta per caso traviando il mio gatto?” lo accusò, cercando di darsi un contegno, per quella domanda che era assurda di per sé.

 

“Il nostro gatto.” Lo corresse amabilmente. “E comunque, io ho un comportamento irreprensibile. Fa tutto da solo.”

 

Edward ne parve poco convinto; tuttavia soprassedette, cercando di distrarsi guardandosi intorno e tentando di tenere buono il suo stomaco affamato.

Dannazione!, se lo avesse lasciato ad aspettare sul divano in salotto, non sarebbe stato costretto ad annusare tutte quelle fragranze stuzzicanti…

Per sadica coincidenza, la domanda di rito giunse a fagiolo.

 

“Vuoi fermarti a cena da noi?”

 

Il micio sollevò il muso dal piatto, come se anche lui fosse interessato alla sua risposta.

“Abbiamo ancora qualche lisca avanzata da ieri… e un paio di sardine.

 

“No. Grazie.” Rispose oltraggiato. “Sono a dieta.”

 

Ma l’altro si mise a trafficare comunque nell’angolo cottura, per tornare con un invitante piatto fumante, avendo l’accortezza di farglielo passare sotto al naso.

 

“Che non diventi un’abitudine!” lo ammonì; anche se Roy, in quel preciso momento, si augurava l’esatto contrario.

 

Al giovane non rimase altro che accantonare le proprie remore e, accomodatosi tra il gatto e il padrone di casa, diede fondo al suo appetito. Si accorse, con una certa meraviglia, che il sapore rendeva giustizia all’odore, e che – tutto sommato – Taisa Mustang se la cavava discretamente in cucina.

 

Immerso in quelle riflessioni, non s’accorse delle occhiate furtive di cui era bersaglio.

Il Colonnello tratteneva a stento la sua contentezza, per la piega che aveva preso, inaspettatamente, quella serata.

 

Forse doveva semplicemente arrendersi agli imprevisti. E magari ordinare al Tenente Hawkeye di chiedere regolarmente quel genere di favori al Maggiore Elric...

 

 

Fine



Disclaimers: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

Nota tecnica: Ok. non era questo il capitolo da postare prima di partire. Ma era lì, e mi son detta che forse vi avrebbe fatto piacere… ^__^

Note: Non si può proprio dire che Roy non tratti Tora come un pascià! ^___^

Il titolo, come ovvio, si rifà all’omonima produzione Disneyana “Gli Aristogatti”, magico cartone della mia infanzia.

Per inciso: ricordo che la ‘fidanzata’ di Tora si chiama Minù. E non è un caso. (Anche se andava scritto Minou)^^ Minou, Matisse e Bizet sono i tre micetti protagonisti del lungometraggio.


Grazie di cuore ai lettori affezionati e a quelli nuovi, per le vostre adorabili recensioni.

Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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